Ieri era la “Festa del Papà” (in Austria si festeggia sempre la seconda domenica di giugno, mentre in Italia il 19 marzo), e colgo quindi l’occasione per qualche riflessione sull’essere padri.
Partiamo da un dato di fatto: in Austria i diritti che hanno i padri – almeno a confronto con l’Italia – sono veramente molti.
Alla nascita si può per esempio richiedere il cosiddetto “mese del Papà” (Papamonat), fino a quattro settimane di congedo dal lavoro, durante il quale si riceve un indennizzo di circa 700€.
Il congedo parentale (Karenz), che in Austria è possibile richiedere fino al compimento del secondo anno di vita del bambino, è inoltre un diritto per entrambi i genitori e può essere quindi suddiviso tra essi. Mia moglie è stata per esempio a casa il primo anno e io sono stato i sei mesi successivi fino a quando nostra figlia non è andata all’asilo (anche qui si riceve una indennità mensile per tutto il periodo di assenza dal lavoro).
Ma anche per tutti gli altri diritti i padri e le madri hanno gli stessi criteri di accesso, come la possibilità di ridurre l’orario di lavoro fino al 7. anno del bambino o di prendere fino a 2 settimane di congedo all’anno in caso di malattia di dei figli.
Sembrerebbe insomma una situazione ideale, ma sorprendentemente queste possibilità vengono utilizzate solo da una minoranza. Attualmente circa il 3% dei padri utilizza il Papamonat, e solo il 5% è stato più di 2 mesi in congedo parentale o ha ridotto il proprio orario di lavoro.
Le motivazioni sono varie: molti hanno paura di perdere la propria posizione o di non poter avanzare nella carriera se si assentano dal lavoro e spesso sono le aziende stesse a ostacolare queste possibilità. Per altri il deterrente è l’aspetto economico, quando già solo un genitore lavora.
Ma nella maggior parte dei casi il problema di fondo è la mentalità che ancora persiste nella società austriaca. Se una donna sta un anno a casa è visto come normale, se un uomo manca un mese dal lavoro sembra la fine del mondo.
Papà che mi state leggendo: se vivete in Austria sfruttate queste possibilità. E se mi leggete dall’Italia lottate per ottenere più diritti. Qualche mese di assenza dal lavoro non vi cambieranno la carriera, ma cambieranno per sempre il legame con i vostri figli.
Per la prima volta da mesi non ci sono questa settimana grandi novità riguardo alla situazione coronavirus in Austria. Il numero di casi in tutte le regioni e in continua diminuzione, cosicché alcuni focolai riescono a venire contenuti facilmente.
L’unica novità interessante sono le voci riguardo una ulteriore riduzione delle restrizioni da luglio, ma non è ancor stata fatta alcuna comunicazione ufficiale. (Qui trovate quelle attualmente in vigore)
Per viaggiare verso l’Italia rimane necessario presentare un test molecolare o antigenico negativo, anche se già vaccinati. Per l’Austria invece rimane in vigore anche per i viaggi la regola 3-G, quindi dimostrare di essere testati, guariti o vaccinati.
Dall’11 giugno è stato riattivato un collegamento diretto via rotaia tra Vienna e Trieste. La linea viaggia sul tracciato storico (passando per Lubiana, Maribor e Graz), che già nel 1857 collegava la capitale dell’impero con il suo sbocco principale sul mare.
Il collegamento ha alto valore storico e simbolico, ma non è purtroppo dei più pratici. Il tempo di percorrenza in entrambe le direzioni è infatti di quasi 9 ore, mentre quello che passa per Udine e Villach impiega quasi due ore in meno (anche se in parte tramite pullman).
L’Istituto Italiano di Cultura di Vienna ricomincia con l’organizzazione di eventi dal vivo con la proiezione martedì 22 giugno alle ore 19:00 del documentario “Generazioni d’amore – Le quattro Americhe di Fernanda Pivano” di Ottavio Rosati.
L’evento – a ingresso gratuito – ha posti limitati e si svolgerà nel rispetto delle normative anti-covid (regola 3-G). Per partecipare è necessario mandare una conferma all’indirizzo eventi.iicvienna@esteri.it.
Mi è stato segnalato che da quest’anno è prevista una riduzione dell’IMU e della TARI per i pensionati residenti all’estero proprietari d’immobili a uso abitativo in Italia.
La riduzione può riguardare un solo immobile ed è pari al 50% dell’imposta municipale unica (IMU) e di due terzi per la tassa sui rifiuti (TARI). Per poter accedere a questa agevolazione l’immobile non possono essere affittati o ceduti in comodato, anche gratuito.
Per fare richiesta si consiglia di contattare i CAF e patronati della città dove è presente l’immobile.
Sabato 19 sulla Ringstrasse si terrà l’annuale parata arcobaleno (Rainbow Parade) per sensibilizzare a favore della parità di diritti delle persone LGBTIQ. Questa è solo l’evento conclusivo del Vienna Pride, che già dalla settimana scorsa propone iniziative ed eventi (forse avete visto le bandiere arcobaleno presenti sui tram e su molti edifici).
Come ogni anno ci sarà anche un gruppo di italian* in Austria che parteciperanno insieme. Se anche voi ne volete far parte trovate tutte le informazioni sull’evento Facebook.
Venerdì 18 giugno si svolgerà il tradizionale “Concerto di una Notte d’Estate” (Sommernachtskonzert) presso il giardino del castello di Schönbrunn. A causa delle restrizioni ancora in vigore anche quest’anno non sarà permesso l’ingresso a tutti. Sarà però possibile seguirlo in diretta radio (OE1), televisione (ORF2 e 3sat) o in streaming.
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Paolo
P.S. Per chi segue il calcio: l’Austria ieri ha vinto la sua prima partita in una partecipazione alla competizione europea (3-1 contro la Macedonia del Nord), complimenti!
Se vivete a Vienna e vi muovete in macchina, siete già una minoranza. Solo il 40% dei viennesi possiede infatti un’auto e chi dice di usarla abitualmente come mezzo per muoversi è ancora meno, il 27% dei residenti.
Per le strade le automobili non mancano, ma questa statistica non mi sorprende. Io stesso in oltre 15 anni da quando vivo a Vienna non ho mai posseduto una macchina, e conosco pochi amici che ne hanno una, quasi sempre solo per necessità lavorative.
Questa evoluzione – negli anni ’90 le auto erano ancora il mezzo più usato – è merito di una strategia su cui la politica locale sta puntando da lungo tempo.
Da una parte l’uso delle macchine viene scoraggiato: tramite l’estensione dei parcheggi a pagamento in tutti i distretti, con la creazione di ampie zone con un limite di 30km/h o di cosiddette “strade condivise” (Begegnungszone), dove macchine, ciclisti e pedoni condividono – a tempo ridotto – gli spazi.
Dall’altra vengono offerte valide alternative: in primo luogo tramite una ampia rete di mezzi pubblici, tra le più efficienti al mondo. Metropolitana, autobus e tram coprono ogni angolo della città, gli intervalli sono di pochi minuti e la qualità del servizio è sempre ottima. Il tutto a un prezzo accessibile, tramite un abbonamento fissato – grazie alle sovvenzioni comunali – a 365 Euro all’anno.
Ci sono poi le piste ciclabili, anche qui con una rete (oltre 1.654 chilometri) che permette di raggiungere quasi ogni angolo di Vienna e in continua espansione. Non mancano le sovvenzioni per l’acquisto di biciclette, come anche progetti per incentivarne l’uso. Per esempio il servizio CityBike che permette di noleggiare una bicicletta per un tragitto fino a un’ora gratuitamente.
Infine negli ultimi anni il comune sta puntando molto sulla cosiddetta “share economy”, ovvero l’uso condiviso di mezzi di trasporto. A partire dalle automobili, parte integrante della città con il servizio ShareNow (ex Car2Go), ma anche con sistemi alternativi, come gli e-scooter – amati od odiati – ma presenti ormai ovunque.
Il risultato di questa politica si vede negli altri risultati delle statistiche che ho accennato all’inizio. I mezzi più utilizzato dai viennesi per spostarsi in città sono infatti quelli pubblici (38%), seguita dal muoversi a piedi (28%), quindi dalla macchina (27%) e infine dalla bicicletta (7%).
Vienna diventerà prima o poi una città senza auto? Forse è un’utopia, ma la tendenza è sicuramente in una riduzione nell’uso, in particolare nei centri città. In futuro forse nessuno possiederà un’auto ma verrà condivisa e utilizzata solo quando necessario, magari parcheggiandola all’esterno delle città. E voi avete una macchina a Vienna?
Fino a poche settimane fa molti – me compreso – temevano che le riaperture avrebbero portato a un rialzo dei contagi. Questo timore sembra per il momento scongiurato, con il numero di casi in continua diminuzione.
In città l’atmosfera è molto rilassata e a parte i controlli per accedere a bar e ristoranti e le mascherine – a cui ormai ci siamo abituati – sembra di essere tornati all’inizio della scorsa estate, quando la pandemia sembrava già finita dopo pochi mesi.
Vienna sembra rinata, forse anche grazie al caldo degli ultimi giorni, e le attività non mancano. Con moltissimi eventi in programma (per esempio i campionati europei – ne scrivo più sotto), che porteranno tante persone a incontrarsi con minori controlli, si vedrà se la situazione rimarrà comunque buona come ora.
Alcune segnalazioni in breve:
Una segnalazione soprattutto per chi verrà a Vienna nei prossimi mesi: un lungo tratto della linea 2 della metropolitana è attualmente chiusa per lavori di ampliamento e lo rimarrà fino alla fine del 2023.
Si tratta delle quattro fermate centrali, da Schottentor a Karlplatz. Come alternativa è stata istituito un tram (U2Z) che percorre più o meno lo stesso tragitto delle stazioni della linea chiusa, ed è stata aumentata la frequenza della linea 1 e dei tram che percorrono la Ringstrasse.
Gli europei 2021 (anzi 2020) sono il primo grande evento che coinvolge tutta l’Europa da quando la pandemia è iniziata. È sicuramente una grande prova per la gestione di questa fase. Come forse saprete saranno anche itineranti, ovvero le partite si giocheranno in 11 città europee. Vienna purtroppo non è fra queste, ma ci sarà sicuramente possibilità di seguire le partite.
L’Austria è infatti anche qualificata al torneo (le sue chance non sono proprio le migliori) e quindi tutti i bar e ristoranti di Vienna offriranno la possibilità di seguire le partite. Come già accennato nella scorsa newsletter, dal 10 giugno le misure per i locali saranno in parte allentati:
Se volete seguirle le partite con tanti altri tifosi vi segnalo in particolare l’EM-Quartier presso il WUK e quello presso il Prater. I posti in entrambi sono limitati, è consigliata la prenotazione.
A proposito di europei, il settimanale Falter organizza anche quest’anno la Wuchtelwette. Si tratta di un gioco online dove per ogni risultato esatto si possono vincere birra e molti altri premi. La partecipazione è gratuita e aperta a tutti.
Vi segnalo una nuova pizzeria italiana che ha aperto la settimana scorsa, “Lievito 48” presso il Florisdorfer Markt. Finalmente si potrà mangiare una vera pizza italiana anche nel 21 distretto!
Come sempre se siete alla ricerca di ristoranti, pizzerie ma anche negozi vi ricordo la mappa della Vienna italiana che trovate a questa pagina: wienitaly.quivienna.com.
Quando – molti anni fa – studiavo il tedesco a scuola, all’arrivo del professore ci era stato insegnato di salutare con “Guten Morgen” o “Guten Tag” e per il commiato di utilizzare “Auf Wiedersehen”, ma nella lingua di tutti i giorni le varianti sono molto più numerose.
Aggiungeteci inoltre l’essere in Austria – una regione “periferica” rispetto alla patria del tedesco – e non vi stupirete più di tanto delle varie forme locali e colloquiali con cui ci si confronta ogni giorno.
In questo articolo sul blog metto un po’ di ordine con le varie forme di saluto più usate in Austria.
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Avevo scritto che non avrei dedicato più una intera newsletter al coronavirus, ma c’è una storia legata a Vienna che secondo me merita di essere raccontata.
Come probabilmente ricorderete l’Organizzazione Mondiale della Sanità era stata molto chiara fin dall’inizio sul modo migliore per combattere il coronavirus: “testare, testare, testare”. Come sappiamo non è mai stato facile seguire questa strategia, e quasi tutti i Paesi hanno invece utilizzato i lockdown – più o meno rigidi – per cercare di arginare il diffondersi della pandemia.
Ma negli ultimi mesi Vienna sembra essere riuscita a imboccare la strada giusta grazie al progetto “Alles Gurgelt”. Questo nasce nei laboratori di Lead Horizon, una azienda che è riuscita a sviluppare un test PCR molecolare – quindi sicuro come un tampone – ma tramite gargarismo. In questo modo può essere fatto facilmente da soli a casa, e deve solo essere analizzato in laboratorio.
Il comune di Vienna ha deciso di puntare in massa su questa tecnologia. Ogni residente – come anche chi si reca in città per lavoro – ha diritto a 4 test alla settimana gratuiti, che possono essere lasciati in oltre 300 negozi e il cui risultato si ottiene tramite una app entro 24 ore dalla consegna (e in base alla mia esperienza quasi sempre molto prima).
In questo modo a oggi a Vienna vengono svolti oltre 300.000 test alla settimana, un numero veramente alto. Per farvi un confronto: in Germania sono 1.2 milioni i test PCR analizzati settimanalmente, e in Italia all’incirca 1 milione. Ma stiamo naturalmente parlando di Paesi con rispettivamente 80 e 60 milioni di abitanti, mentre Vienna non raggiunge nemmeno i 2 milioni.
Un vero successo di numeri, ma non solo. Questa strategia mostra anche che fornendo un test semplice e gratuito, tantissime persone sono disposte a farlo, per la propria sicurezza ma anche per quella degli altri. Sicuramente molti utilizzano questo metodo anche perché permette l’ingresso in bar e ristoranti da quando ci sono state le riaperture in base alla regola 3-G. Ma è in fondo un incentivo per “testare, testare, testare”, l’unico modo per scoprire gli asintomatici e bloccare eventuali focolai il prima possibile.
La strategia di Vienna è stata elogiata da molti, e stupisce che le altre regioni in Austria abbiano deciso di non seguire un modello simile. Molti ritengono che – ora che il numero di nuovi contagi sta scendendo uno sforzo e un costo del genere non sia più necessario. Ma gli esperti la vedono in altro modo: finché la maggior parte della popolazione non sarà completamente vaccinata (e al momento in Austria non è nemmeno il 20%), questa è sicuramente la strategia migliore per evitare anche in futuro un nuovo lockdown.
Vista la continua riduzione di nuovi casi il governo ha comunicato che dal 10 giugno sono previsti nuovi allentamenti in tutta l’Austria. Questi i cambiamenti più importanti:
Tutte le altre misure, in particolare l’ingresso in base alla regola 3-G e l’obbligo d’indossare mascherine FFP2 rimarranno inalterati.
Mi è arrivata la richiesta – che volentieri vi inoltro – di segnalarvi un questionario dell’associazione Transiti sulla salute psicologica degli italiani all’estero durante la pandemia di coronavirus. I risultati verranno pubblicati nel prossimo Rapporto Italiani nel Mondo, a cura della Fondazione Migrantes. Il questionario – ci vogliono 10-15 minuti per completarlo ed è anonimo – lo trovate a questo link.
Tra le iniziative che stanno ripartendo dopo le riaperture c’è anche quella promossa ogni anno dalla casa d’aste Dorotheum, grazie alla quale il 17 giugno, dalle 18 alle 21, sarà possibile visitare gratuitamente i musei della Biblioteca Nazionale Austriaca. Tra questi c’è in particolare la Prunksaal – la “Sala Magnifica” – che da sola merita sicuramente una visita.
Il prossimo appuntamento del Club di Lettura si svolgerà martedì 8 giugno, come sempre dalle 18 alle 19.30 e attualmente ancora in videoconferenza. Questo mese la discussione sarà sulla raccolta poetica “Rosa alchemica / Die alchymische Rose” di Donatella Bisutti, per partecipare trovate qui tutte le informazioni. L’incontro successivo (13 luglio) sarà dedicato a “Casa d’altri e altri racconti” di Silvio D’Arzo. Se questo appuntamento potrà essere svolto di persona verrà valutato nelle prossime settimane.
L’estate – e le restrizioni a causa del coronavirus – hanno portato a Vienna nuove idee per permettere al teatro di continuare a essere in scena. In particolare sono nate vari “palcoscenici all’aperto” (Freiluftbühne), che permettano in tutta sicurezza – e anche con il fresco della sera – di godersi alcuni dei migliori attori e cabarettisti austriaci e internazionali. Vi segnalo in particolare il Theater im Park, presso il parco del Castello del Belvedere, il Globe Wien Open Air, prodotto da Michael Niavarani presso la Marx Halle e la nuova Praterbühne di Viktor Gernot.
Se invece del teatro preferite una passeggiata all’area aperto, anche in questo caso a Vienna le possibilità non mancano. Ieri ho avuto il piacere con alcuni amici di camminare fino alla Wiener Hütte (ve ne scriverò in dettaglio un’altra volta), un breve tratto della “Rundumadum”, il percorso circolare che attraversa tutto il Grüngürtel, con più di 120 chilometri intorno alla città. Per saperne di più vi rimando a questo articolo sul blog
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Stare seduti insieme a parlare del più e del meno in una Wirtshaus (il classico ristorante viennese). Un cameriere che gira per i tavoli e porta cotolette – la famosa Wiener Schnitzel – e birra alla spina. E qualcuno che gli chiede “Zahlen, bitte!”. Una scena che fino a 16 mesi fa sarebbe stata una cosa ovvia a Vienna, è diventata ora una conquista da festeggiare.
Sono stati molti coloro che hanno vissuto mercoledì scorso – 19 maggio – come una liberazione. Finalmente in tutta l’Austria bar e ristoranti, ma anche teatri, cinema e luoghi dello sport hanno potuto infatti riaprire. E anche Vienna, nel primo – e al momento unico – giorno in cui il meteo è stato clemente (venerdì) si è come risvegliata: tante persone in giro (forse troppe?), locali pieni e buonumore, come se il coronavirus non esistesse.
L’impressione che in molti – me compreso – hanno avuto dagli ultimi giorni è che ci sia tanta voglia di ripartire, di provare a lasciarsi alle spalle questo anno e mezzo e iniziare a progettare il futuro. Ci sono molte idee che si stanno rimettendo in moto, sia nella comunità italiana che nel resto della città, eventi che stanno ripartendo o sono in progettazione e tanta voglia di normalità.
La situazione in tutta l’Austria è effettivamente molto buona. Il numero di nuovi casi è in costante diminuzione e proprio ieri l’indice settimanale per tutto il Paese è sceso per la prima volta da novembre sotto il 50, il valore che era stato messo dal ministero della Sanità come obiettivo per poter tenere la pandemia sotto controllo.
Certo non bisogna pensare che sia tutto finito. Le riaperture potrebbero portare a un nuovo aumento dei casi (lo si vedrà nelle prossime settimane). Ed è importante ricordarsi gli errori dell’anno scorso, quando dopo la prima ondata si trascorse una estate senza pensieri, per poi pagarne le conseguenze in autunno.
Ma forse questa volta grazie ai vaccini le cose andranno diversamente. Le persone che hanno ricevuto almeno una prima dose sono in veloce aumento, e si prevede che chiunque lo desideri possa ricevere almeno la prima dose di vaccino per fino giugno.
Fin dall’inizio questa newsletter è stata accompagnata dal coronavirus come uno dei temi principali. Mi auguro che quella di oggi sia l’ultima, e che in futuro diventi solo un breve trafiletto per poi scomparire presto.
(Di seguito vi lascio alcune indicazioni sulle misure attualmente in vigore e informazioni utili per chi si vuole muovere tra Italia e Austria nelle prossime settimane/mesi).
Le seguenti misure sono in vigore dal 19 maggio. La “regola 3-G” prevede che l’accesso è permesso solo a chi è testato (Getestet), vaccinato (Geimpft) o guarito (Genesen), da dimostrare tramite un certificato con data.
Bar e ristoranti
Alberghi
Negozi
Strutture ricreative e culturali
(es. musei, zoo, piscine, teatri, cinema)
Attività commerciali a stretto contatto
(parrucchiere, estetista, ecc.)
Vige inoltre l’obbligo di usare una mascherina FFP2 in tutti i luoghi al chiuso accessibili al pubblico, come anche nei mezzi pubblici. All’aperto non c’è obbligo di usare la mascherina. L’obbligo di uso della mascherina FFP2 è valido dai 14 anni in su, dai 6 anni può essere utilizzata una semplice mascherina di stoffa o usa e getta, i più piccoli sono esentati.
Tutte queste misure poterebbero subire dei cambiamenti nelle prossime settimane, vi informerò di volta in volta delle novità.
Per chi entra in Austria dall’Italia non è più necessaria la quarantena, rimane obbligatorio:
In tutta l’Austria valgono poi le misure descritte sopra.
Anche chi è a Vienna per turismo se lo desidera può sottoporsi ad un test gratuitamente in vari modi:
Maggiori informazioni e altre possibilità sono sul sito web wien.info
Anche per entrare in Italia dal 16 maggio non è più necessaria la quarantena per chi entra dall’Austria. Rimane obbligatorio:
In Italia valgono poi le misure in vigore attualmente nelle singole regioni, che potete trovare a questo link
Come vi avevo già segnalato le elezioni per il rinnovo dei Comites sono previste per il 3 dicembre di quest’anno (se non sapete cosa sono i Comites trovate vari articoli sul blog). In una riunione i presidenti di varie sezioni hanno però espresso molte perplessità su molti punti. A partire dalla data, per passare alla modalità di voto (sarebbe prevista la sperimentazione del voto elettronico) e infine sulla necessità di una forte campagna informativa per aumentare la partecipazione alle elezioni (che nel 2015 è stata di solo il 4,46% degli aventi diritto). Trovate sul sito web dell’AISE il riassunto completo della riunione.
La lista dei medici italiani (o che parlano italiano) a Vienna continua ad allungarsi. Questa settimana mi è stato segnalato il Dr. Philipp Heuberer, medico ortopedico austriaco ma che parla benissimo italiano. Il suo studio è nel primo distretto, le prestazioni sono solo private. La lista completa la trovate come sempre sul blog.
Una buona occasione per tornare a visitare i musei di Vienna la offrono i “Lotterien Tagen”, una iniziativa tramite la quale si può entrare al museo (quasi) gratis. Venerdì 4 giugno per esempio, acquistando uno dei prodotti della Österreichische Lotterien (come un gratta e vinci – Rubbellos – da 2 Euro), si potrà entrare al Belvedere Superiore e al Belvedere 21 senza costi aggiuntivi. Maggiori informazioni e tutte le date e musei partecipanti li trovate sulla pagina ufficiale.
Grazie al collega Marco Di Blas e al suo blog Austria Vicina sono venuto a conoscenza di una bella serie di video su Vienna creati da Achim Ferrandina, guida turistica, intitolati “4 minuti di storia, arte e cultura” (che trovate qui su Youtube). Ottimo per chi vuole approfondire la conoscenza della città, consigliati!
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La settimana scorsa, mentre il resto dell’Austria si godeva una giornata di ferie grazie alla festa dell’Ascensione, il cancelliere Sebastian Kurz viveva invece alcune delle giornate più lunghe della sua carriera politica.
Mercoledì è stata infatti avviata ufficialmente una indagine contro di lui per falsa testimonianza, in merito a delle dichiarazioni che aveva fatto alla “commissione Ibiza”. Se vi ricordate si tratta della commissione parlamentare messa in piedi dopo lo “scandalo Ibiza”, il video registrato con una telecamera nascosta in cui si vedeva Heinz-Christian Strache, leader del partito della libertà (FPÖ) e vice-cancelliere al momento della pubblicazione, parlare di tangenti e scambi di favori.
Inizialmente il focus della commissione si concentrò sulle attività dell’FPÖ, ma le indagini si sono ben presto allargate alle attività del partito popolare (ÖVP), e in particolare a quelle di un gruppo ristretto di politici, molti dei quali attualmente al governo. Avevamo già parlato qualche settimana fa delle indagini sul ministro delle finanze Gernot Blümel, indagato per corruzione, e anche di quelle legate alle nomine della ÖBAG, la holding pubblica che gestisce le partecipazioni dello Stato.
Ed è proprio su quest’ultimo punto che entra in gioco Sebastian Kurz. Il cancelliere era stato infatti interrogato dalla commissione lo scorso giugno e tra i temi gli si era stato anche chiesto se fosse stato coinvolto nelle decisioni legate alla holding. Le sue risposte – non solo su questo tema – furono molto vaghe, dicendo di non ricordare o al massimo di essere stato solo informato dei fatti.
Ma secondo la magistratura le chat che sono state estratte dal telefonino di Thomas Schmid, attuale amministratore delegato dell’ÖBAG, mostrano un quadro ben diverso. Kurz avrebbe infatti partecipato attivamente nelle decisioni, cercando in tutti i modi di far nominare il suo uomo di fiducia. La magistratura ha quindi deciso d’intervenire, avviando le indagini per falsa testimonianza, un delitto che in Austria può portare fino a 3 anni di carcere.
Sebastian Kurz ha reagito in maniera decisamente distaccata. Ha detto che rimarrà in carica anche se si arriverà a processo e che non si immagina nemmeno che una condanna sia possibile.
Ma anche se il cancelliere – almeno pubblicamente – sembra vedere questa indagine solo come una seccatura, le conseguenze sul suo operato politico potrebbero essere significative:
I giuristi a cui è stato chiesto un parere sul caso sono divisi. Quasi tutti dicono che si arriverà a un processo, ma su quale sarà il risultato ognuno la vede in modo diverso. Quello che è sicuro è che ne parleremo ancora.
Mentre la politica è in subbuglio, tutto il resto del Paese si rallegra invece per le imminenti aperture. Questa settimana – per la precisione mercoledì 19 – potranno infatti riaprire la maggior parte delle attività in tutta l’Austria, compresi bar e ristoranti (vi ricordate quando è stata l’ultima volta che siete stati a mangiare fuori?).
Il tutto con le dovute precauzioni e limitazioni (sul sito dell’Ambasciata trovate un ottimo riassunto), ma è sicuramente un grande passo in avanti e da molti visto come il “l’inizio della fine” della pandemia.
Le condizioni per sperare sono infatti buone: il numero di casi è in costante diminuzione in tutta l’Austria, con un indice nazionale di 69 e meno di 1000 nuovi casi al giorno. Le vaccinazioni sembrano finalmente prendere velocità, con quasi il 40% della popolazione che ha ricevuto già un prima dose.
Vi ricordo infine che anche il viaggiare sarà più facile: dal 19 si potrà infatti entrare in Austria senza obbligo di quarantena per chi può dichiarare di essere “testato, vaccinato o guarito” (e per i viaggi verso l’Italia la stessa norma è già in vigore da ieri).
E’ oramai da qualche anno che i podcast stanno diventando sempre più popolari. Anche in Austria questo fenomeno sta crescendo, con produzioni interessanti e di qualità sempre maggiore. Ho pensato quindi di segnalarvene alcuni sul blog: ovviamente sono in tedesco, ma quasi tutti con una parlata semplice da ascoltare (e poi si possono mettere in pausa o riascoltare in ogni momento). In fondo alla lista ne trovate anche uno in italiano!
Il 28 maggio la comunità cristiana di tutta l’Austria invita a una serata nei propri luoghi di culto, con manifestazioni e iniziative spirituali, dal vivo e online. A Vienna la “notte bianca” coinvolgerà oltre 120 parrocchie con un programma molto variegato, anche se limitato a causa delle restrizioni in vigore. Tutti gli aggiornamenti sul sito web ufficiale langenachtderkirchen.at.
Torna anche quest’anno l’offerta dei musei statali con la Bundesmuseen Card che permette di accedere a 8 musei di Vienna fino al 31 agosto a solo 19,- Euro. La lista comprende tra gli altri Albertina, Belvedere, museo di storia dell’arte (KHM) e museo di storia naturale (NHM) e molti altri. La card si può acquistare online o in tutti i musei partecipanti.
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A lunedì prossimo!
La settimana scorsa si è tornato a parlare in Austria di femminicidio, dopo che due donne sono state uccise dai rispettivi partner. Sono già undici le vittime quest’anno e purtroppo non saranno le ultime.
Una statistica è stata in particolare riportata da molti quotidiani: in base ai dati Eurostat, l’Austria è l’unico Paese in Europa dove vengono uccise più donne rispetto agli uomini (dati 2017). Anche nel 2020, su 43 omicidi, 31 sono state donne. Un numero alto per un Paese come l’Austria che ha solo otto milioni di abitanti. Sempre in base ai dati Eurostat l’Austria ha avuto infatti 0,98 femminicidi per 100.000 abitanti, mentre l’Italia “solo” 0,43 (dati 2018).
È un problema che, come anche in altri Paesi, viene sottovalutato e torna alla ribalta solo dopo fatti tragici come quelli appena accaduti. Ma perché non si riesce a cambiare questa situazione?
In Austria le leggi di prevenzione ci sono, come anche le possibilità per chiedere aiuto. Il governo dopo gli ultimi fatti ha anche promesso di aumentare i fondi e di avviare una campagna di sensibilizzazione sul tema. Ma quello che manca come spesso accade è un cambio di mentalità. Sia da parte delle autorità – che troppo spesso minimizzano i problemi e non applicano le normative vigenti – che soprattutto da parte degli uomini.
Purtroppo l’Austria è un Paese ancora molto conservatore per quanto riguarda la parità di genere. Leggevo proprio ieri i risultati di un sondaggio: secondo il 32% degli intervistati, il ruolo degli uomini in famiglia è solo quello di guadagnare lo stipendio, mentre quello delle donne è di occuparsi della casa e della famiglia. O ancora: il 75,2% delle donne ha solo un lavoro part-time perché deve occuparsi della famiglia, mentre il 92,6% degli uomini lavora a tempo pieno.
Sono dati che fanno riflettere. Quello che è necessario affinché la situazione cambi è stato discusso tante, troppe volte: bisogna che si crei una parità reale tra uomini e donne, non solo a parole. Nel lavoro, nella vita di coppia e nella gestione dei figli. È un lavoro lungo ma necessario – non solo in Austria. Mi auguro che si inizi al più presto, prima che vengano pubblicate altre tragiche statistiche.
A meno di dieci giorni dalle previste aperture, la situazione in Austria è in costante miglioramento, il che fa sperare che non ci saranno modifiche al piano presentato. In tutte le regioni l’indice di casi positivi è in diminuzione e anche a Vienna la situazione sembra finalmente sotto controllo.
Dopo alcuni tentennamenti nelle scorse settimane il sindaco Michael Ludwig ha confermato che anche la capitale seguirà il piano di riaperture proposto dal governo per il 19 maggio, con la riapertura di ristoranti, bar e attività culturali. Oggi è prevista una conferenza stampa in cui verranno svelati tutti i dettagli.
Le vaccinazioni nel frattempo continuano a buon ritmo, a oggi 2.6 milioni di persone hanno ricevuto una prima dose, e quasi un milione già la seconda. Si prevede che nelle prossime settimane verrà estesa la possibilità di vaccinarsi a molti nuovi gruppi di popolazione. Se non lo avete ancora fatto è consigliato quindi pre-registrarsi tramite il sito web impfservice.wien.
Dal 15 maggio ingresso libero in Italia
Il premier Mario Draghi ha annunciato che dopo il 15 maggio la quarantena per coloro che entrano in Italia dai Paesi dell’Unione Europea (e quindi anche l’Austria) non sarà più necessaria. In attesa del “passaporto verde” europeo, l’Italia introdurrà infatti un pass nazionale, che permetterà sia di spostarsi tra le regioni sia di entrare dall’estero senza quarantena, a patto che si possa dimostrare di essere guariti dal coronavirus, vaccinati o negativi a un tampone. Una ordinanza apposita verrà presentata nei prossimi giorni con maggiori dettagli.
I numeri della settimana
Come ogni anno il partito dei verdi di Vienna offre per tutta l’estate un servizio gratuito tramite il quale far controllare le condizioni della propria bicicletta (ed effettuare piccole riparazioni). I meccanici e volontari sono presenti ogni giorni in una piazza diversa, il calendario lo trovate sul sito ufficiale della Grüne Radrettung.
Ho aggiunto questa settimana la Dr. Rossella Angotti-Arthofer, specializzata in pneumologia, alla lista dei medici italiani (o che parlano italiano) presenti a Vienna. La dottoressa ha un suo studio nel 2º distretto e accetta tutte le casse malati. Per maggiori informazioni vi rimando al suo sito web lunge-leopoldstadt.at.
Proprio oggi è il mio anniversario di matrimonio, ho pensato quindi di ripescare per voi due articoli che avevo scritto a riguardo, con consigli e idee nel caso voleste anche voi fare il “grande passo”:
Per chi ha bambini, ma anche per chi ama gli animali, a pochi chilometri fuori da Vienna c’è la fattoria dei canguri (Kängurufarm). Ideale per una escursione in giornata ora che sembra veramente arrivata la primavera. Tutti i dettagli ve li racconta Pier in questo nuovo articolo sul blog.
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A lunedì prossimo!
Con gastronomia, musei e altre strutture chiuse causa Covid, si fa sempre maggiore la necessità di trovare nuovi spazi all’aperto dove trascorrere una bella giornata con la propria famiglia, lasciando i nostri cuccioli liberi di esplorare nuovi orizzonti. Per questo voglio condividere con voi la nostra piccola avventura di sabato scorso alla Kängurufarm, dove siamo stati con una coppia di amici e i nostri rispettivi bimbi di quattro anni.
Il punto di partenza del nostro giretto inizia dal Kurpark di Bad Vöslau, cittadina a circa 30 km a sud di Vienna, famosa per le omonime terme. Qui è possibile parcheggiare nei pressi del Kursalon, situato presso l’entrata a sud del parco. All’interno del Kurpark si trova anche un piccolo parco giochi per bambini, che può rivelarsi molto pratico nel caso si debba aspettare qualche amico ritardatario.
Dal Kurpark parte il percorso che ci porterà alla Kängurufarm, offrendoci alcune belle vedute del Wiener Becken (Harzbergrunde, segnale giallo-bianco). La salita non è eccessiva ed è agevolata da dei gradoni nei tratti più ripidi. Camminando tranquillamente e facendo una pausa, in meno di un’ora arriviamo alla Kängurufarm. Qui si trovano anche la Schutzhaus (una specie di baita-trattoria alla buona), la Jubiläumswarte (una torre di avvistamento) e un piccolo parco giochi, da cui si gode di un bel panorama della pianura sottostante.
Mentre i bimbi si precipitano a vedere i canguri stesi sul prato all’interno di un recinto, noi grandi ci occupiamo del pranzo. Le Kaiserschmarrn e la Gulaschsuppe che ordiniamo alla Schutzhaus si rivelano memorabili. Il tutto al momento rigorosamente to-go. Il piccolo parco giochi offre poi alcuni momenti di svago per i piccoli e un’occasione di relax per noi genitori.
Prima di ritornare verso il Kurpark ci avventuriamo in cima alla Jubiläumswarte, da dove si gode di una vista spettacolare sul Wiener Becken, lo Schneeberg e le Leithagebirge. Per ridiscendere continuiamo il percorso circolare della Harzbergrunde. Dopo un po’ più di metà strada lungo il sentiero attraverso il bosco troviamo un altro piccolo parco giochi, che si rivela perfetto per una pausa.
Infine torniamo al nostro punto di partenza al Kurpark. Sono le due del pomeriggio passate e per soddisfare la nostra voglia di caffè ci azzardiamo verso un chioschetto nei pressi del parco. Ci può stare. Molto simpatico anche il menù che offre una Coronaküche da asporto.
Il nostro giro termina qui. Dopo aver fatto spompare definitivamente i bimbi con instancabili scapparelli nel parco, siamo pronti per ripartire in direzione Vienna; un po’ stanchi ma felici per il bel tempo trascorso all’aperto in una splendida giornata di sole.
Per approfondire:
Il 1º maggio in tutto il mondo si celebra la festa dei lavoratori, ma è anche il giorno più importante per tutti coloro che si identificano nei valori della socialdemocrazia. A Vienna il partito socialdemocratico (SPÖ) organizza ogni anno una grande marcia di tutte le sezioni fino al municipio, per festeggiare insieme questo giorno (a causa della pandemia sia quest’anno che l’anno scorso questo evento non si è potuto svolgere).
Ma sebbene a Vienna continui a essere il partito più votato – vi ricordo che esprime il sindaco dal 1945 – a livello nazionale l’SPÖ ha invece avuto negli anni un costante calo di consensi, arrivando nel 2019 a solo il 21% dei voti, il risultato peggiore della sua storia. La crisi della socialdemocrazia in Austria nasce da lontano, ed è stata sicuramente accentuata dall’ascesa di Sebastian Kurz, ma i problemi principali sono da cercare al suo interno.
Dopo l’era di Werner Faymann, che ha guidata l’Austria per 10 anni fino al 2017, è mancata una figura che riuscisse a unire le tante correnti all’interno del partito. L’attuale presidente Pamela Rendi-Wagner, medico ed ex ministro della sanità, è una persona risoluta e battagliera, ma la sua nomina è stata messa in discussione fin dall’inizio da molti esponenti del partito. Questo si è tramutato in continue contrapposizioni che si sono riversate spesso all’esterno, confondendo e allontanando molti elettori. Prima dell’inizio della pandemia si erano moltiplicate le voci di una sua sostituzione, ma la verità è che nessuno voleva (e vuole anche tuttora) prendere il suo posto.
Ma il problema principale che molti esperti vedono nell’attuale partito socialdemocratico sta nella mancanza di una chiara linea nella scelta dei temi. Mentre la “nuova” gestione di Sebastian Kurz del partito popolare è incentrata su una comunicazione semplice e diretta (anche se spesso più guidata dai sondaggi che dai contenuti), l’SPÖ ha spesso la tendenza di voler mettere tutti d’accordo per non scontentare nessuno, finendo però in questo modo per deludere un po’ tutti. Manca una intesa tra gli attori principali del partito sulle idee e sulle strategie principali che si vogliono seguire, quelle con cui riuscire a convincere la maggioranza della popolazione per poter tornare al governo.
Trovarla viene visto da molti come una priorità, soprattutto per sfruttare il momento favorevole: il partito popolare di Kurz è da mesi sotto indagine, e la sua aurea di “uomo nuovo” della politica sembra ormai finita. Il partito della libertà (FPÖ) si sta riposizionando su posizioni ancora più estreme e bizzarre dopo lo scandalo Ibiza. E anche i verdi stanno facendo difficoltà all’interno del governo a portare avanti i propri temi, cosa che molti nella base elettorale lo vivono con malumore.
Quanto sia importante lo si vede dagli ultimi sondaggi che – quasi solo grazie ai problemi degli altri partiti – ha già fatto risalire i socialdemocratici al 25%. Si vedrà nei prossimi mesi – quando si tornerà a parlare di altri temi oltre al coronavirus – se l’SPÖ riuscirà a mantenere o allargare questo bacino di voti. E c’è già chi si immagina una futura coalizione con verdi e NEOS per spodestare Sebastian Kurz dal trono di cancelliere.
Oggi finisce a Vienna il lockdown “totale” e si torna a quello “parziale”. Questo significa che negozi e attività commerciali potranno riaprire (con obbligo di mascherina FFP2 e test per quelli a stretto contatto), mentre bar e ristoranti dovranno ancora attendere. Il divieto di lasciare la propria abitazione se non pero motivi di necessità ritorna a essere solo dalle 20 alle 6.
Riguardo alle riaperture in tutta l’Austria previste per il 19 maggio non ci sono al momento aggiornamenti rispetto a quelli già annunciati. Unica novità interessante riguarda l’ingresso dall’estero, dove sarebbe infatti prevista la rimozione dell’obbligo di quarantena per tutti i Paesi non ad alto rischio.
La decisione si dovrebbe orientare ai dati forniti dal Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (ECDC), che ogni giovedì pubblica una mappa con i Paesi dell’Unione Europea suddivisi per colore in base alla situazione coronavirus:
Per quanto riguarda l’ingresso in Italia al momento rimane in vigore l’obbligo di 5 giorni id quarantena.
In questi mesi se si parla di vaccini tutti pensano a quello per il coronavirus, ma ci sono (purtroppo) anche tante altre malattie per cui (per fortuna) è disponibile una protezione. In Austria in particolare è altamente consigliato quello contro la FSME (o comunemente detto “contro le zecche”). Tutto il Paese è infatti ad alto rischio, ed è quindi importante che sia i bambini che gli adulti siano immunizzati. Per tutti i dettagli vi rimando a questo articolo sul blog.
Se avete mai avuto il desiderio di appendere alle pareti di casa un’opera d’arte, una interessante possibilità la offre la Musa Artothek del museo cittadino (Wien Museum). Tramite questa è infatti possibile affittare per il prezzo simbolico di 2,50€ al mese una tra le oltre 1900 opere disponibili. Il catalogo comprende autori più o meno conosciuti del panorama austriaco. Per i meno esperti è possibile naturalmente farsi consigliare dai responsabili della collezione. Maggiori dettagli come anche la lista degli artisti la trovate sul sito web del museo.
Il centro di collocamento statale (AMS) ha un nuovo motore di ricerca. Più semplice e immediato, permette di cercare sia tra le offerte di lavoro interne che tra quelle presenti sul web. Oltre ovviamente a poter indicare la città, sono inoltre disponibili altri filtri come per esempio il tipo di contratto o la richiesta di titoli specifici. Cercando tra quelle che richiedono l’italiano si trovano al momento più di 60 posizioni aperte solo per Vienna. Consigliato!
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A lunedì prossimo!
Paolo
P.S. Il titolo di questa newsletter “Freundschaft, Genossen” è un tradizionale, anche se ora in parte caduto in disuso, modo di salutare tra socialisti, che si può tradurre come “amicizia, compagni”.
Mentre l’Italia riparte già da oggi, in Austria si dovrà aspettare ancora qualche settimana. In una conferenza stampa il governo austriaco ha infatti fissato per il 19 maggio il giorno in cui potranno riaprire ristoranti, alberghi, attività sportive e culturali.
Tutto naturalmente con le dovute precauzioni e limitazioni (più sotto trovate i dettagli), ma comunque con libertà che non si hanno ormai da mesi (molti settori sono chiusi da novembre).
È qualcosa che molti – me compreso – aspettano da tanto, e potrebbe essere veramente la volta buona: più di 2 milioni di persone hanno già ricevuto a oggi almeno una prima vaccinazione (circa il 25% della popolazione), che continuerà naturalmente a crescere.
Le misure pensate per le riaperture sono inoltre abbastanza restrittive per evitare un “libero tutti”, e ci si aspetta inoltre che grazie alla bella stagione molti si incontreranno all’aperto, dove il rischio di contagio è minore.
Ci sono però anche dei ma.
La situazione a Vienna e nelle altre regioni orientali non è ancora sotto controllo. Come ben sapete fino al 2 maggio è ancora in vigore un lockdown, e sebbene i casi stiano lentamente scendendo, si attende ancora per capire i prossimi passi (domani ci sarà una conferenza stampa del sindaco Ludwig).
Anche nel resto dell’Austria il numero di nuovi contagi sta diminuendo, ma si è ancora molto lontani dall’indice settimanale al di sotto di 50, che era stato prospettato come obiettivo ancora a gennaio e mai raggiunto, nemmeno nella “regione modello” Vorarlberg.
E a proposito del Ländle, dove la ripartenza di ristoranti ed eventi è già iniziata a metà marzo. In poche settimane i casi sono quadruplicati, ed è a oggi la regione con l’indice settimanale più alto di tutta l’Austria, destando molte preoccupazioni negli esperti.
Il piano del governo è quindi da una parte molto ambizioso ma allo stesso tempo contiene grandi rischi. Se si riuscirà a tornare alla “normalità” dipenderà soprattutto dalla popolazione. Quello che gli si chiede è in fin dei conti sempre lo stesso: di essere prudenti e di rispettare le regole. Se ognuno farà la sua parte, ne usciremo insieme.
Vediamo ora nel dettaglio quali sono le disposizioni che sono state presentate per la ripartenza dal 19 maggio.
Bar e ristoranti riapriranno dunque le loro porte, ma per accedere sarà necessario essere testati, guariti o vaccinati. È previsto l’uso di un “passaporto verde” (Grüner Pass) per dimostrare il proprio stato all’ingresso. All’interno sarà possibile sedere con un massimo di 4 persone, all’esterno con massimo 10. È inoltre obbligatoria la registrazione come anche l’uso di mascherine FFP2 quando non al tavolo. L’orario di chiusura sarà alle 22.
Per quanto riguarda la cultura, eventi con più di 11 persone dovranno essere autorizzati, quelli con oltre 51 persone dovranno essere approvati dalle autorità sanitarie. Le sale con posti fissi potranno essere occupate al massimo al 50%. Sarà obbligatorio indossare una mascherina FFP2 durante tutta la durata, gli eventi dovranno concludersi alle 22. Anche qui per accedere verrà richiesto il passaporto verde.
Anche gli alberghi e altre strutture di accoglienze riapriranno, con le stesse modalità per accedere e l’obbligo d’indossare una mascherina FFP2 negli spazi comuni.
Nei negozi si potrà accedere senza test, ma rimane obbligatorio l’uso di mascherine FFP2 come anche il limite di un cliente per 20mq.
Le scuole ricominceranno il 17 maggio con la normale attività in presenza, senza turni.
Non è invece ancora chiara la situazione dei confini, se sarà comunque necessaria una quarantena per spostarsi tra un Paese e l’altro o meno. Molti dettagli verranno comunque chiariti nelle prossime settimane quando sarà ultimato il decreto.
Sembra ieri che festeggiavo (in lockdown) il Natale, e sabato è già il primo maggio (ancora in lockdown). Come risaputo non ci saranno eventi o possibilità di organizzare picnic o scampagnate. Vi lascio come consolazione almeno una lettura dal blog, dove potrete conoscere la storia del primo maggio in Austria, e cosa si festeggia “ufficialmente”.
La settimana scorsa ho inviato la nuova newsletter del nostro Club di Lettura. Il prossimo incontro si svolgerà martedì 11 maggio 2021, al momento ancora in videoconferenza. La discussione verterà sul libro “L’Italia è un sentiero. Storie di cammini e camminatori” di Natalino Russo, come sempre siete tutti invitati. Altre informazioni le trovate sulla pagina quivienna.com/clubdilettura
Vi segnalo che si è costituito il gruppo estero per l’Austria di Azione, il partito fondato da Carlo Calenda. Il gruppo è aperto a tutti coloro che vogliano dare un contributo o anche sono solo interessati ai suoi valori. Per maggiori informazioni o per partecipare alle prossime riunioni potete contattare la responsabile Donatella Magliani scrivendo ad austriainazione@gmail.com
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“Un ministro della sanità è responsabile della salute di tutti i cittadini, anche della propria”. Con queste parole Rudolf Anschober ha annunciato lunedì scorso le sue dimissioni per motivi di salute. Alcune settimane fa aveva avuto un collasso per sovraccarico di lavoro e dopo un secondo episodio si è deciso a fare un passo indietro.
Ma come (parafrasando) dice il proverbio, dimesso un ministro se ne fa un altro, e infatti poche ore dopo è stato presentato il suo successore. Si tratta di Wolfgang Mückstein, di professione medico di base e funzionario dell’Ordine dei Medici. E’ da tempo un collaboratore dei Verdi ed è stato anche nei negoziati del contatto di governo, ma non ha mai ricoperto cariche politiche.
Una scelta quindi inusuale e coraggiosa, ma secondo me già orientata verso il futuro, a quello che ci sarà da fare per l’Austria dopo la fine della pandemia. Un ministro con “esperienza sul campo”, che conosce da vicino i problemi dei pazienti, potrebbe essere un’ottima scelta per migliorare un sistema che ha bisogno di molte riforme.
Mi soffermo qui su un solo aspetto che però penso sia esemplare: la costante diminuzione di medici pubblici.
Chi di voi vive a Vienna può sicuramente confermare quanto piene siano le sale d’attesa dei medici di base, o quanto sia difficile trovate un ginecologo o un pediatra che prenda nuovi pazienti. E anche quando si ha un appuntamento dopo lunghe attese, il tempo che si ha a disposizione è pochissimo.
E’ una situazione che negli ultimi anni sta diventando sempre più problematica. A causa delle basse tariffe pubbliche e dei rischi di aprire un proprio ambulatorio, molti dottori preferiscono infatti lavorare in un ospedale. E quelli che aprono comunque uno studio offrono quasi sempre prestazioni solo private, per poter dedicare maggior tempo ad ogni paziente, guadagnando anche di più.
Si crea quindi di fatto una sanità a due binari: i pazienti che se lo possono permettere vanno dai medici privati, mentre tutti gli altri sono costretti a lunghe attese e ad trattamento più sbrigativo (per necessità da parte dei medici che vogliono comunque offrire un servizio a tutti, ma sono oberati di lavoro).
Le riforme per migliorare queste situazioni in realtà ci sarebbero già, ma fanno fatica a essere messe in atto. Proprio il nuovo ministro Mückstein é stato uno dei primi che ha creato un ambulatorio a Vienna dove lavorano insieme vari medici di base per poter offrire sia più tempo che prestazioni migliori ai pazienti grazie al lavoro di squadra. Aiutare altri medici nella creazione di centri simili potrebbe essere quindi una strada per iniziare a trovare una soluzione.
Il giuramento del nuovo ministro della Sanità avverrà oggi, non mi resta che auguragli buon lavoro, non è sicuramente il compito più facile da assumere nella situazione attuale.
Lunedì scorso – naturalmente dopo l’invio della newsletter – è stato annunciato un nuovo prolungamento del lockdown a Vienna, fino al 2 maggio. E’ stata una scelta necessaria da parte del sindaco Michael Ludwig a causa delle terapie intensive ancora al limite delle loro capacità. I numeri stanno ora lentamente migliorando (come nel resto del Paese), ma Ludwig non si è ancora espresso sui prossimi passi. Mentre il governo e il cancelliere Sebastian Kurz hanno già messo le mani avanti e promesso riaperture di tutti i settori a metà maggio (senza in realtà avere ancora un piano preciso), il sindaco di Vienna rimane ancora cauto. Si prevede che verso la fine di questa settimana si sapranno maggiori dettagli in base all’evolversi della situazione.
Sono state rese note le nuove disposizioni per chi entra in Italia dall’estero. Da oggi sarà necessario:
Maggiori informazioni alla pagina Focus Coronavirus della Cancelleria Consolare.
Sono venuto a sapere che la sede della Società Dante Alighieri di Innsbruck è in gravi difficoltà economiche e sta facendo una raccolta fondi per poter proseguire con le proprie attività. Questa sede organizza spesso iniziative molto interessanti (questa settimana per esempio una serie di incontri per la settimana del libro italiano), purtroppo è lontana da Vienna ma mi sembra giusto cercare di sostenerla come possibile. Maggior informazioni sono disponibili sul sito web ufficiale.
Vienna continua ad espandere la propria rete di piste ciclabili, già ora con quasi 1.500 chilometri in tutta la città. Quest’anno si aggiungeranno 21 nuovi percorsi, alcuni più lunghi, altri più brevi, ma che aiuteranno a rendere la rete cittadina ancora più completa. I dettagli per ogni distretto li trovate in questo articolo. E vi ricordo per tutti gli interessati che potete ordinare una mappa (gratuita) delle piste ciclabili presenti a Vienna tramite questa pagina.
Da giugno Ryanair avvierà una nuova tratta aerea tra Vienna e Perugia il lunedì e il giovedì, una ottima possibilità per chi vuole viaggiare da (e per) il centro Italia. Rimane naturalmente l’incognita coronavirus, ma è già possibile acquistare i biglietti sul sito web della compagnia.
Concludo questa settimana segnalandovi il video di una interessante discussione su Vienna dal punto di vista turistico, organizzata dalla pagina “Di AndatA e RitornO”, da non perdere se vi manca poter visitare la nostra città.