Tradizioni Un commento

La stagione dei balli a Vienna: “Alles Walzer!”

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Se siete tra quelli che seguono gli eventi mondani di Vienna durante l’anno, saprete sicuramente che tra gennaio e febbraio ha il culmine la “stagione dei balli”. Per quelli che non li conoscessero ancora, i balli che si tengono a Vienna sono vere e proprie serate di gala, con centinaia (se non migliaia) di partecipanti in palazzi magnifici, abiti eleganti, orchestre, cibo, drink e vini, il tutto fino all’alba.

La cosiddetta Wiener Ballsaison inizia in realtà già a novembre, per la precisione l’11 alle ore 11.11, ovvero con l’inizio del Faschingszeit, il periodo di carnevale, e dura fino al martedì grasso, ma il momento più interessante è sempre nei primi due mesi dell’anno nuovo.

In questo periodo sono infatti oltre 400 gli eventi in cui è possibile danzare a suon di valzer, polka o quadriglia, e ce n’è per tutti gusti: si va dal ballo della Wiener Philarmoniker a quello dei cacciatori (Jägerball), medici (Ärzteball) o giuristi (Juristenball), passando per il sempre discusso e contestato ballo degli accademici (Akademikerball), fino a quelli più estravaganti come il Regenbogenball o il BonbonBall.

Il più famoso rimane sempre il Ballo dell’Opera (Opernball), luogo di incontro della società “alta” di Vienna, tra politici obbligati a essere presenti e personaggi più o meno eccentrici.  Il momento più tradizionale della serata è la cerimonia di apertura, visto in Austria anche come il momento dell’ingresso in società dei rampolli delle famiglie più in vista di Vienna, trasmesso anche in televisione dai canali pubblici ORF. Conclusa la cerimonia, al comando “Alles Walzer” la pista da ballo viene aperta per tutti i presenti e viene suonato “Sul bel Danubio blu” di Johann Strauß.

Il partecipare ai balli è una tradizione della vita di tutti gli austriaci. Già negli ultimi anni di scuola superiore infatti tutti gli studenti sono soliti frequentare un corso di ballo per essere così pronti al ballo finale della scuola, che si svolge ogni anno per salutare le classi uscenti.

Se anche voi siete incuriositi e volete partecipare a uno dei tanti balli di Vienna è naturalmente possibile: la partecipazione è aperta a tutti, indipendentemente da quale associazione o gruppo li organizza. Il costo parte dai 30 Euro di quelli più piccoli fino ai 250 Euro – e oltre – per entrare al Ballo dell’Opera.

Naturalmente per partecipare a un ballo non può mancare l’abito adatto! In base al codice di abbigliamento richiesto per gli uomini può essere un frac oppure uno smoking mentre per le donne quasi sempre un abito lungo. Se non volete fare un investimento eccessivo potete sempre affittare un abito in uno dei tanti negozi di Vienna, per esempio Rottenberg o Flossmann.

Sicuramente molti di voi si staranno chiedendo se tra le tante serate organizzate a Vienna ce n’è anche uno “italiano“. Purtroppo la risposta al momento è negativa. Negli anni ’90 venne organizzato per alcuni anni un ballo degli italiani, che dai resoconti di cui ho sentito ebbe anche un ottimo successo, ma l’organizzazione venne poi purtroppo interrotta. Chissà se in futuro tornerà un evento del genere? Io parteciperei volentieri, e voi?

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Le tradizioni e usanze di Natale in Austria

Come vola il tempo, tra pochi giorni è già Natale! Se trascorrerete questi giorni a Vienna o semplicemente volete saperne di più sulle tradizioni e usanze austriache legate a questa festa, ecco l’articolo che fa per voi!

In Austria già tutto il periodo che porta al Natale è particolarmente sentito, con le domeniche dell’Avvento e (di solito) i mercatini di Natale, ma è il 24 il giorno in cui per tradizione si giunge al culmine dei festeggiamenti.

Durante la Vigilia si attende infatti l’arrivo del “Gesù Bambino“(Christkind) che non è come alcuni pensano il Cristo del Vangelo ma un angelo o spirito che ha le sembianze di un bambino con i capelli biondi, una veste bianca e ali angeliche. Il nostro Babbo Natale rimane invece ancora marginale, ed è assimilato alla figura di San Nicolò, che si festeggia il 6 dicembre.

Secondo la tradizione Gesù Bambino passa in tutte le case la sera della Vigilia e senza essere visto – in particolar dai bambini – porta sia i doni che l’albero di Natale già addobbato e il presepe.

A proposito di alberi di Natale: in Austria la maggior parte delle famiglie ci tiene ad averne uno vero. Anche chi non è in possesso di un bosco da cui attingere, non deve preoccuparsi. Già da inizio dicembre in tantissime piazze di Vienna si trovano venditori che offrono pini e abeti di tutte le dimensioni.

Anche se viene spesso acquistato in anticipo questo non verrà mostrato ai bambini fino alla sera del 24, quando dopo il passaggio di Gesù Bambino, segnalato dal suono di una campanella (“Glöckchen“), farà la sua comparsa in casa.

Durante la Vigilia ogni famiglia segue poi le proprie tradizioni: c’è chi canta delle canzoni natalizie, chi legge delle poesie legate al Natale e chi parti del Vangelo.

Mentre si aspetta l’arrivo di Gesù Bambino non può mancare naturalmente una cena di Natale. Per tradizione questa è composta da un piatto semplice, come salsicce arrosto (Bratwürstel), una zuppa o un piatto freddo di salumi e formaggi, anche se da anni si sta diffondendo sempre più l’usanza di mangiare pesce, in particolare la carpa.

A mezzanotte tutta la famiglia si reca infine alla messa di Natale (Christmette). Per chi ha bambini piccoli nella maggior parte delle parrocchie viene celebrata anche una funzione nel primo pomeriggio.

Il 25 – e spesso anche il 26 dicembre – sono dedicati alla visita di amici e parenti. Non può mancare qui il classico pranzo di Natale, con pietanze a base di oca, anatra o carpa, in base ai gusti della famiglia.

E per concludere non possono mancare i classici biscotti di Natale. È tradizione preparali durante il periodo dell’Avvento con i bambini e – se ne sono ancora avanzati – mangiarne a più non posso durante i giorni di Natale. Tra i formati più classici si trovano i Lebkuchen, col classico sapore di cannella e cioccolato, i Vanillenkipferl, cornetti di vaniglia ricoperti di zucchero e i Linzeraugen, con un cuore di marmellata di albicocca.

Come per tutte le feste ogni famiglia ha inoltre le sue tradizioni speciali. Se anche voi festeggiate il Natale in Austria raccontatele nei commenti! 

Tradizioni Un commento

San Nicolò e i Krampus: tradizioni ed eventi in Austria

Questa notte in tutta l’Austria i bambini metteranno fuori dalla porta uno stivale o un piatto per aspettare la visita di un signore dalla barba bianca, vestito con il suo lungo mantello rosso, un bastone d’oro ed un grande libro della verità.

Si tratta di San Nicolò (Heilige Nikolaus) che secondo la tradizione tra il 5 e 6 dicembre va a visitare tutti i bambini più meritevoli e gli porta in dono mandarini, frutta secca e cioccolatini.

Il vescovo è accompagnato dai Krampus, la rappresentazione del diavolo che puniscono i bambini che invece non si sono comportati bene durante l’anno. Al posto dei regali portano carbone e e minacciano di rapirli chiudendoli in un grosso sacco.

La tradizione di San Nicolò ha origini antichissime: il Santo fu infatti vescovo di Mira – in Turchia – nel 3. secolo dopo Cristo. Secondo la leggenda aiutò tre fanciulle povere perché potessero andare spose, invece di essere vendute come schiave, regalando loro una dote.

Nel Medioevo si diffuse poi in tutta Europa l’usanza di commemorare questo episodio con lo scambio di doni nel giorno dedicato al Santo – il 6 dicembre – evolvendosi poi fino alla versione attuale, ancora oggi molto presente in tutta l’Austria come in Germania, nei Paesi Bassi, ma anche in Italia.

San Nicola è infatti anche patrono di Bari, dove si trovano alcune sue reliquie (altre sono a Venezia), ma la versione “austriaca” della tradizione è anche festeggiata in Alto Adige e in Friuli. Non bisogna poi dimenticare che il suo culto è arrivato poi fino agli Stati Uniti – portato dagli olandesi – dando origine alla figura di Santa Claus, ovvero il nostro Babbo Natale.

Nei paesi e nelle valli dell’Austria ogni anno il 5 dicembre si organizzano sfilate con San Nicolò e i suoi aiutanti – rappresentati dagli angeli – e tutto intorno i Krampus che creano scompiglio ma vengono tenuti a bada dal vescovo. Sono eventi molto caratteristici e se avete la possibilità da visitare almeno una volta.

A Vienna non ho purtroppo mai visto eventi di questo tipo nelle strade, ma sono spesso le parrocchie a organizzare incontri con San Nicolò oppure anche le stesse scuole e asili.

Festeggiate anche voi la tradizione di San Nicolò? Raccontate come nei commenti!

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Come assaporare l’attesa del Natale: la corona dell’Avvento

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Questo articolo è stato pubblicato per la prima volta sul blog nel 2015 e ve lo ripropongo ora per il periodo dell’avvento.

Casette di legno, addobbi e decori per l’albero e la casa, tante idee per i regali, un inebriante profumo di vin brulè che circola nell’aria e melodie musicali in sottofondo che ci riportano con la mente a caldi ricordi d’infanzia. Sì, i Chirstkindlmarkt di Vienna ci fanno vivere in un mondo più bello e spensierato, tanto da poter esclamare: “Quant’è bello il Natale”.

E sì, è bello il Natale, peccato però che non lo sia ancora, almeno fino al 25 dicembre! E qualcosa ce lo indica costantemente, nelle strade, negli alberghi, nei ristoranti, nelle sale da concerto, nelle chiese, financo nelle case delle famiglie: sto parlando dell’Adventskranz, ovvero la “corona dell’Avvento”.

La corona dell’Avvento è formata da rami di sempreverdi (di preferenza abete) sistemati in forma circolare, sulla quale sono poste quattro candele rosse a rappresentare le quattro domeniche del periodo dell’Avvento. Al centro della composizione vi è, o vi sarà aggiunta all’ultimo, una candela di colore bianco che rappresenta il giorno di Natale. La tradizione collega questa “decorazione” prenatalizia alla liturgia cristiana, ed in effetti ogni candela ha un suo specifico nome (e significato) e andando con ordine sono: la candela del Profeta, la candela di Betlemme, la candela dei Pastori e la candela degli Angeli.

Anche la sua forma ha una simbologia precisa: il cerchio rappresenta l’anello, e l’anello rappresenta la fedeltà, in questo caso è la fedeltà di Dio che mantiene le promesse al suo popolo. Per chi vuole vi sono anche preghiere specifiche da recitare prima dell’accensione di ciascuna candela. Le candele vengono accese il sabato sera o la domenica mattina, e normalmente tenute accese durante la settimana la sera, o durante i momenti di ritrovo della famiglia. Alla fine delle quattro settimane dell’Avvento, la prima candela sarà ridotta a poco più di un mozzicone mentre l’ultima sarà ancora pressoché intatta… ma a quel punto saremo veramente a Natale!

La corona dell’Avvento può illuminare le case anche di chi non è un assiduo frequentatore di messe, in quanto esso può fungere da “antistress”. Ormai siamo abituati a vedere nei negozi e nei centri commerciali già le decorazioni natalizie subito dopo il ponte dei Santi, e conseguentemente anche nelle nostre case sempre prima si anticipa il periodo delle feste addobbando l’albero e accendendo le luminarie sul balcone in alcuni casi già da metà novembre, arrivando così a ridosso del 25 dicembre con un gran rifiuto per il Natale e con la non più tanto nascosta voglia di esser già a gennaio! E se ci pensiamo questo è assolutamente normale, in quanto viviamo sempre meno il presente, proiettandoci sempre più avanti e non assaporando più la bellezza dell’attesa del momento stesso.

Ecco quindi come può aiutare la corona dell’Avvento a misurarci con il tempo presente, a non anticipare ciò che avverrà (anche in lauti pranzi con amici e parenti) e attendere che la festa arrivi, per poi viverla veramente appieno! Non dimentichiamoci che in passato, soprattutto nel mondo mitteleuropeo, l’albero veniva addobbato la sera della Vigilia di Natale, quale momento di inizio della festa.

A questo punto cari lettori non mi rimane che augurarvi…buon Avvento a tutti!

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Lo Striezel di Ognissanti, un dolce tipico dell’Austria

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Una delle tradizioni austriache di Ognissanti (Allerheiligen) e del Giorno dei Morti (Allerseelen) è lo Striezel, un treccia dolce che viene servita solitamente quando la famiglia si ritrova dopo aver visitato le tombe dei defunti.

Si tratta di un pan brioche intrecciato in maniera particolare, e la difficoltà maggiore più che nell’impasto sta proprio nella sua composizione prima d’infornarlo.

Naturalmente lo si può comprare già pronto nei panifici o nei supermercati, ma con un po’ di tempo e di buona volontà ci si può anche cimentare in una preparazione casalinga.

Se volete provare vi riporto qui una ricetta tradizionale (con queste dosi avrete impasto per 2 Striezel):

  • 1kg di farina
  • 600 ml di latte a temperatura ambiente
  • 60g di zucchero
  • 80g di burro a temperatura ambiente
  • 15g di sale
  • 1 uovo
  • 1 cubetto di lievito
  • uvetta e granella di zucchero a piacere

Preparare l’impasto unendo il latte con l’uovo. Aggiungere poi la farina e il cubetto di lievito sbriciolato. Infine inserire il sale, lo zucchero, il burro ed eventualmente l’uvetta e amalgamare il tutto fino ad avere un impasto omogeneo. Lasciarlo riposare coperto per circa 30 minuti.

Bisogna poi ottenere 12 porzioni di peso uguale e lavorarle ricavando da ognuna un salsicciotto abbastanza lungo, che dovranno essere uniti per ricavarne una treccia.

Essendo questa la parte più difficile vi lascio qui un video illustrativo del processo:

Quando completata lasciare riposare ancora 10 minuti la treccia e spennellare la superficie con uovo o latte, poi cuocere a 180 °C in forno statico per circa 30 minuti.

Lo Striezel viene servito ricoperto di zucchero a granelli e tagliato a fette e si può gustare da solo o accompagnato da burro e marmellata.

Quali altre tradizioni austriache di Ognissanti conoscete? Scrivetele nei commenti!

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26 ottobre: storia ed eventi della festa nazionale dell’Austria

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Come ogni anno il 26 ottobre in Austria è festa nazionale, e sebbene ogni austriaco conosca questa data a memoria, non sono molti quelli che sanno esattamente per quale motivo sia stato scelto questo giorno (provate a chiedere ai vostri amici e conoscenti!).

In effetti la storia riguardo alla scelta del 26 ottobre è abbastanza “complicata” e interessante, e merita di essere raccontata.

La prima volta che venne festeggiata una festa nazionale in Austria fu il 12 novembre 1919, data della proclamazione della Repubblica austriaca l’anno precedente. Questo venne mantenuto fino al 1934, quando sotto l’austro fascismo venne invece spostato al 1 maggio (simbolo anche della fine della prima repubblica austriaca), e così rimase anche durante il periodo nazionalsocialista.

Dopo la fine della guerra e fino al 1955, durante il periodo di occupazione delle truppe alleate – non venne festeggiato alcun giorno di festa nazionale. In quell’anno ci fu però un importante cambiamento in Austria:  il 15 maggio venne infatti presentato lo “Staatsvertrag”, con il quale l’Austria otteneva nuovamente la sovranità nazionale. Il documento per essere valido dovette prima venire approvato da tutti gli stati occupanti (Francia, Gran Bretagna, Unione Sovietica e Stati Uniti), cosa che avvenne il 27. giugno 1955.

In base agli accordi da quel giorno tutte le truppe straniere avrebbero dovuto uscire dal Paese entro 90 giorni. L’ultimo soldato straniero lasciò quindi l’Austria il 25 ottobre 1955 e il giorno seguente venne dichiarata la “neutralità” austriaca e inserita nella Costituzione. Nel 1956 il presidente del consiglio del tempo Heinrich Drimmel decise d’indire un giorno di festa per ricordare questo giorno, chiamandolo “Tag der Fahne” (giorno delle bandiere).

Solamente nel 1965 il governo austriaco e il parlamento iniziarono infine una discussione su quale giorno dovesse venire dichiarato “festa nazionale”. Le date che vennero prese in considerazione furono le seguenti:

  • 12 novembre (fondazione della prima repubblica nel 1918).
  • 27 aprile (giorno della proclamazione dell’indipendenza austriaca da parte dei partiti austriaci nel 1945).
  • 15 maggio (presentazione dello Staatsvertrag).
  • 26 ottobre (decisione della neutralità austriaca).

A grande maggioranza venne scelto infine il 26 ottobre, che quindi da 53 anni viene festeggiato come giorno di festa nazionale austriaca.

Eventi a Vienna in questo giorno

Ogni anno il 26 ottobre presso la Heldenplatz si svolge la tradizionale presentazione dell’esercito con la cerimonia di giuramento delle reclute (dalle 10:00). Nella piazza sarà inoltre come sempre possibile vedere e “toccare” da vicino carri armati, elicotteri e molto altro.

In questo giorno alcuni centri della politica apriranno le loro porte a tutta la popolazione, come il Parlamento, la Presidenza del Consiglio e il Ministero degli Esteri, con visite e possibilità di incontrare i politici.

Spesso anche alcuni musei offrono ingresso gratuito o ridotto durante il giorno di festa nazionale, vi consiglio di controllare il sito web di quelli a cui potreste essere interessati per aggiornamenti specifici.

Foto (c) shutterstock / RossHelen

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7 consigli per chi cerca lavoro nella ristorazione a Vienna

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Molti italiani che arrivano a Vienna e sono alla ricerca di una occupazione scelgono la ristorazione per trovare un primo impiego.

Per molti si tratta della prima esperienza in Austria e possono non essere chiari i propri diritti (e doveri) sul posto di lavoro. Purtroppo ho sentito spesso storie di offerte di lavoro poco chiare, con orari e paghe al di fuori di ogni regola o situazioni in cui i diritti di base non vengono minimamente rispettati.

Se state cercando lavoro in questo settore (o magari ci lavorate già) vi lascio quindi una serie di consigli da tenere sempre a mente, sono validi sia per Vienna che per tutta l’Austria:

1) Mai lavorare senza contratto: può sembrare ovvio ma capita spesso che un datore di lavoro chieda di iniziare da subito, per vedere se tutto funziona bene e solo in seguito “chiarire i dettagli”. La legge austriaca parla chiaro: ancor prima di iniziare qualunque attività deve essere presente un contratto firmato con diritti e doveri di entrambe le parti.

2) Controllare che i contributi vengano versati: se guadagnate più della “soglia minima di occupazione” (Geringfügigkeitsgrenze – 518,44€ / mese per il 2024), il datore di lavoro è obbligato  a versare per voi i contributi di previdenza sociale per malattia e pensione. Per legge la comunicazione alla cassa malati deve essere fatta al più tardi il giorno di inizio del contratto di lavoro e vi deve consegnare una conferma dell’avvenuta iscrizione.

3) Leggete il contratto collettivo: come per quasi tutti i settori lavorativi, anche per la ristorazione vige un contratto collettivo dove sono indicati diritti e doveri dei lavoratori, come le ore massime di lavoro al giorno, i giorni di ferie e anche lo stipendio minimo per i vari tipi di mansione. E’ una lettura magari non delle più facili, ma la consiglio a tutti, qui trovate la versione piú recente

4) Chiarire la gestione delle mance: in Austria è usanza lasciare la mancia e in un locale ben frequentato può diventare una somma non indifferente. Per evitare malintesi vi consiglio di chiarire fin da subito come queste vengono gestite. In base alla legge son un regalo del cliente e in teoria appartengono a chi le ha ricevute. In molti locali vengono però messe insieme e suddivise equamente tra tutti i dipendenti.

5) Far rispettare l’orario di lavoro: chiarite fin da subito e indicate sul contratto i giorni e l’orario di lavoro. Il contratto collettivo prevede che ogni dipendente possa lavorare normalmente al massimo 40 ore settimanali. Queste possono essere aumentate in particolari fasi stagionali – anche fino a 12 ore al giorno e 60 ore la settimana – ma devono comunque essere recuperate o pagate in seguito (qui maggiori dettagli).

6) Il periodo di prova: il periodo di prova può avere una durata massima di 14 giorni – durante il quale si può lasciare il posto di lavoro o venire licenziati senza preavviso – dopodiché il contratto passa automaticamente a tempo indeterminato, con tutti i diritti e doveri che ne conseguono.

7) Dimissioni e licenziamento: anche qui vigono delle regole ben definite. Se non indicato in altro modo sul contratto, è possibile dare le dimissioni con 4 settimane di preavviso. Il datore di lavoro deve dare almeno 6 settimane di preavviso (il datore di lavoro può anche sollevarvi dal lavoro immediatamente, cosiddetto Dienstfreistellung – ma deve comunque pagare tutto il periodo fino alla fine del contratto).

E per qualunque problema con un datore di lavoro, sia se siete occupati attualmente che per far controllare un contratto, potete sempre rivolgervi agli uffici della camera dei lavoratori (Arbeiterkammer), una specie di sindacato che aiuta gratuitamente in qualunque problema legato al posto di lavoro.

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7 idee per praticare e migliorare il tedesco a Vienna

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Lo sappiamo tutti: il tedesco è una lingua veramente difficile! E proprio per questo motivo è necessario praticarla tutti i giorni per renderla veramente propria.

La fruizione passiva, per esempio leggendo un giornale o guardando la televisione non sono però sufficienti. E’ infatti necessario utilizzare la lingua attivamente, parlando e scrivendo, affinché si vedano dei miglioramenti tangibili.

Purtroppo questo non è sempre facile: c’è chi è ancora principiante e non riesce a fare lunghe conversazioni, oppure lavora con l’inglese o magari anche a casa parla italiano.

Come fare dunque per migliorare? Le possibilità in una grande città come Vienna non mancano, di seguito trovate 7 idee che vi consiglio:

1) Il metodo più classico è il tandem linguistico, in cui ci si incontra con un’altra persona madrelingua e si fa uno “scambio”. Per metà del tempo si parla in una lingua e poi nell’altra. Non è sempre facile trovare il partner adatto, ma quando ci si riesce è un ottimo metodo per creare lunghe conversazioni e anche grandi amicizie. Sul sito web dell’università di Vienna si trovano tantissimi annunci.

2) Gli Sprachencafè sono un’altra possibilità per praticare il tedesco con persone che stanno imparando. Si tratta di incontri di gruppo in cui si fa conversazione in una lingua straniera. Spesso sono gestiti da madrelingua che moderano la discussione e aiutano a migliorare. Vi consiglio in particolare quello organizzato da Station Wien , ma ce ne sono anche molti altri.

3) Aiutare gli altri e allo stesso tempo migliorare il tedesco: a Vienna ci sono tantissime associazioni che cercano volontari che offrano il loro tempo per aiutare gli altri. Tramite la Eherenamtbörse del comune di Vienna è possibile cercare tra centinaia di possibilità, in molti casi non sono necessarie capacità particolari, basta anche solo 1 ora in settimana.

4) Per chi ama praticare sport (o vuole iniziarne uno nuovo) la Sport Union è una associazione che offre decine di corsi, sia per principianti che per “sportivi”. La maggior parte sono naturalmente di gruppo, e quindi anche un’ottima occasione per tenersi in forma e conoscere nuove persone. Le palestre e campi sportivi si trovano in ogni distretto di Vienna, è possibile iniziare durante tutto l’anno.

5) Praticare un hobby: le Volkshochschule sono organizzazioni comunali che offrono corsi – a basso costo – di ogni genere: dalla cucina al computer, dalla ginnastica allo sviluppo personale. Una ottima opportunità per imparare qualcosa di nuovo, conoscere persone e praticare la lingua.

6) Un’altra idea è trovare un lavoro part-time che non richieda grandi una conoscenza approfondita del tedesco, come presso un catering, agli eventi oppure facendo le consegne. Piccole attività con cui poter anche guadagnare qualche soldo ed iniziare a conoscere il mondo del lavoro viennese. La maggior parte delle offerte si trovano sul sito web unijobs.at.

7) Infine il mio consiglio è di cercare di usare il tedesco il più possibile nella vita di tutti i giorni! Le occasioni per fare anche solo brevi conversazioni, che sia al supermercato, con i vicini, negli uffici pubblici o al ristorante sicuramente non mancano. Basta farsi passare la paura di commettere errori (nessuno ci farà caso!) e migliorare giorno dopo giorno il proprio vocabolario e frasario.

Avete altre idee per praticare e migliorare il tedesco a Vienna? Aggiungeteli nei commenti! 

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Offerta di lavoro presso la Rappresentanza Permanente d’Italia presso le Organizzazioni Internazionali di Vienna (agosto 2024)

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La Rappresentanza Permanente d’Italia presso le Organizzazioni Internazionali di Vienna ha pubblicato un avviso per informare della procedura di selezione per l’assunzione di un impiegato/a da adibire ai servizi di assistente amministrativo, con contratto a tempo indeterminato.

I requisiti generali per candidarsi sono l’aver compiuto il 18° anno di età, essere in possesso di un diploma di istruzione secondaria di primo grado (“scuola media”) o equivalente e avere la residenza in Austria da almeno due anni.

Le candidature dovranno essere presentate entro giovedì 22 agosto 2024, inviandole all’indirizzo archivioonu.vienna@esteri.it

Maggiori informazioni sono disponibili sul testo integrale dell’avviso.

Vienna Un commento

Cosa fare a Ferragosto a Vienna?

ferragosto vienna idee cosa fare eventi

Ogni anno noto che in questo periodo giungono molti lettori al blog cercando informazioni su “cosa fare a Ferragosto a Vienna”. Per evitare che finiate in una pagina che non centra nulla ecco quindi questo articolo dedicato a voi.

Ve lo dico subito: a Vienna – e in Austria in generale – il 15 agosto non ha un significato così importante come in Italia. Anche qui è un giorno festivo, ma è rimasto legato al suo significato originario, ovvero come festività dedicata all’Assunzione di Maria (Mariä Himmelfahrt).

Mentre quindi nella mia vecchia patria tutti si prodigano a organizzare gite, picnic e grigliate, in Austria in tutti gli anni che sono qui non credo di aver mai sentito pronunciare la frase “Ma tu cosa fai a Ferragosto?“.

Alcuni lo vedono come uno spartiacque estivo, dopo il quale già si inizia a pianificare l’autunno, ma per la maggior parte è semplicemente un giorno come gli altri.

Quest’anno essendo vicino a un fine settimana sta venendo utilizzato da molti per una minivacanza o per allungare le ferie di agosto, ecco perché Vienna in questi giorni sembra un po’ più vuota del solito.

E quindi vi chiederete voi, cosa si può fare a Ferragosto a Vienna?

Chi è più legato alle tradizioni cattoliche può partecipare per esempio alla S.Messa (in italiano alla Minoritenkirche e alla Chiesa della Santissima Trinità).

Per tutti gli altri vi rimando a un articolo pubblicato qualche settimana fa su cosa fare durante l’estate a Vienna, trovate consigli per fare una grigliata, picnic o una gita fuori porta (per i più “tradizionalisti del Ferragosto”) ma anche molte idee alternative.

Vienna anche se a volte un po’ “sonnacchiosa” è una città che offre ogni giorno qualcosa di nuovo per chi lo vuole trovare!