Come ogni anno il 26 ottobre in Austria è festa nazionale, e sebbene ogni austriaco conosca questa data a memoria, non sono molti quelli che sanno esattamente per quale motivo sia stato scelto questo giorno (provate a chiedere ai vostri amici e conoscenti!).
In effetti la storia riguardo alla scelta del 26 ottobre è abbastanza “complicata” e interessante, e merita di essere raccontata.
La prima volta che venne festeggiata una festa nazionale in Austria fu il 12 novembre 1919, data della proclamazione della Repubblica austriaca l’anno precedente. Questo venne mantenuto fino al 1934, quando sotto l’austro fascismo venne invece spostato al 1 maggio (simbolo anche della fine della prima repubblica austriaca), e così rimase anche durante il periodo nazionalsocialista.
Dopo la fine della guerra e fino al 1955, durante il periodo di occupazione delle truppe alleate – non venne festeggiato alcun giorno di festa nazionale. In quell’anno ci fu però un importante cambiamento in Austria: il 15 maggio venne infatti presentato lo “Staatsvertrag”, con il quale l’Austria otteneva nuovamente la sovranità nazionale. Il documento per essere valido dovette prima venire approvato da tutti gli stati occupanti (Francia, Gran Bretagna, Unione Sovietica e Stati Uniti), cosa che avvenne il 27. giugno 1955.
In base agli accordi da quel giorno tutte le truppe straniere avrebbero dovuto uscire dal Paese entro 90 giorni. L’ultimo soldato straniero lasciò quindi l’Austria il 25 ottobre 1955 e il giorno seguente venne dichiarata la “neutralità” austriaca e inserita nella Costituzione. Nel 1956 il presidente del consiglio del tempo Heinrich Drimmel decise d’indire un giorno di festa per ricordare questo giorno, chiamandolo “Tag der Fahne” (giorno delle bandiere).
Solamente nel 1965 il governo austriaco e il parlamento iniziarono infine una discussione su quale giorno dovesse venire dichiarato “festa nazionale”. Le date che vennero prese in considerazione furono le seguenti:
A grande maggioranza venne scelto infine il 26 ottobre, che quindi da 53 anni viene festeggiato come giorno di festa nazionale austriaca.
Dopo due anni in cui i festeggiamenti si sono svolti in modalità ridotta a causa della pandemia, quest’anno i festeggiamenti saranno nuovamente aperti a tutti.
Presso la Heldenplatz si svolgerà la tradizionale presentazione dell’esercito con la cerimonia di giuramento delle reclute (dalle 10:00). Nella piazza sarà inoltre come sempre possibile vedere e “toccare” da vicino carri armati, elicotteri e molto altro.
Molti centri della politica apriranno le loro porte a tutta la popolazione, come il Parlamento, la Presidenza del Consiglio e il Ministero degli Esteri.
Vari sono inoltre i musei che in questo giorno permettono l’ingresso gratuito, tra cui il Museo di Storia militare (Heeresgeschichtliches Museum), la Casa della Storia (Haus der Geschichte) e presso la Biblioteca Nazionale (Österreichische Nationalbibliothek), e molti altri a costo ridotto.
Foto (c) shutterstock / RossHelen
L’Ambasciata d’Italia a Vienna ha pubblicato un bando per l’assunzione di un impiegato/a a contratto da adibire ai servizi di assistente amministrativo.
I requisiti principali per partecipare alla selezione sono:
E’ inoltre necessaria un’ottima conoscenza dell’italiano e del tedesco, poiché tra le prove d’esame è prevista una traduzione scritta e un colloquio in entrambe le lingue, senza l’uso del dizionario.
Le domande di ammissione alle prove devono essere presentate entro mercoledì 23 novembre 2022, utilizzando il modulo presente su questa pagina allegando curriculum vitae e copia di un documento d’identità.
Maggiori informazioni si trovano sul sito web ufficiale e nel bando di concorso.
Dopo due inverni senza ondate influenzali – insomma le mascherine servono a qualcosa! – il ministero della salute austriaca prevede per quest’anno un grande ritorno dell’influenza, e anche prima del solito.
Le statistiche mostrano infatti che già in queste prime settimane sono stati registrati oltre 10.000 casi, mentre negli anni passati l’ondata arrivava tra fine dicembre e gennaio.
A Vienna sarà quindi possibile già dal 2 novembre effettuare il vaccino antinfluenzale, naturalmente gratis.
La vaccinazione è aperta a chiunque si trovi a Vienna, non è necessario avere E-card o Meldezettel e può essere fatta presso i centri vaccinali o i medici di base.
Per i centri vaccinali è possibile prenotare un appuntamento già da oggi tramite il portale impfservice.wien oppure chiamando il numero 1450.
Naturalmente è anche sempre possibile per tutti vaccinarsi contro il coronavirus. Anche qui la prenotazione può essere effettuata facilmente tramite il portale impfservice.wien , chiamando il 1450 o recandosi dal proprio medico di base.
Se non siete sicuri che sia già il momento giusto per il richiamo potete utilizzare la seguente pagina per calcolarlo: https://impfservice.wien/corona/impfterminrechner/.
Il Sünnhof – soprannominato “vicolo degli ombrelli” – è uno dei luoghi più fotografati di Vienna. Lungo 160 metri e largo 5, si trova nel 3° distretto, al centro di un complesso di case in stile Biedermeier.
Venne costruito nel 1837 su iniziativa di Carl Sünn, proprietario di una delle case, ampliando il cortile interno e collegando i due ingressi tra la Landstraßer Hauptstraße e la Ungargasse.Nacque così un nuovo vicolo, dove fin dall’inizio trovarono spazio artigiani e piccoli commercianti, spesso abitanti dei piani superiori degli stessi palazzi.
Ancora oggi nel Sünnhof si trovano boutique, piccoli negozi, un bar e un ristorante, anche se sono le decorazioni quello che lo rendono maggiormente famoso. Non ci sono infatti sempre gli ombrelli, ma vengono appesi nuovi addobbi a in base alle stagioni e a eventi annuali.
Non molti sanno che a pochi passi dal Prater, dietro questa grata in un edifico abbastanza anonimo, si trova un reattore nucleare.
L’Atominstitut – letteralmente “istituto atomico” – del Politecnico di Vienna ospita infatti qui fin dal 1962 il TRIGA Mark II, un “reattore in miniatura” usato per scopi di ricerca e l’unico in funzione in Austria.
Non c’è da preoccuparsi: rispetto alle centrali di cui si sente spesso parlare le dimensioni sono infatti microscopiche.
Il reattore può essere acceso e spento a comando, cosa che accade alla fine di ogni giornata di ricerca e quando attivo l’acqua si riscalda a un massimo di 35 gradi centigradi, producendo una energia di 250 kW (un reattore normale ha una potenza almeno 10.000 volte superiore).
Oltre che da molti ricercatori da tutta Europa, l’Atominstitut ogni anno viene visitato da più di 5.000 di studenti austriaci delle scuole superiori e dell’università.
La (ri)elezione del presidente della Repubblica è stata alla fine meno spettacolare di quanto ci si aspettava, e Alexander Van der Bellen ha ottenuto una vittoria netta con oltre il 50% dei voti al primo turno.
Invece di perdermi in analisi post-elettorali, ho pensato quindi di tornare a scrivere questa settimana un aggiornamento sulla situazione coronavirus in Austria.
Anche qui la “variante Omicron” è rimasta dominante per tutta l’estate, e il numero di nuovi casi non è mai sceso come negli anni precedenti durante la stagione calda, ma si è assestato su una media di circa 5.000 nuovi contagi al giorno.
Numeri già altissimi se si pensa al passato, ma la situazione potrebbe peggiorare velocemente visto che nelle ultime settimane, come un po’ ovunque in Europa, si è registrato un veloce aumento dei contagi e al momento risultano oltre 140.000 casi attivi in tutto il Paese (senza considerare quelli non tracciati, visto che vengono fatti molto meno test rispetto al passato).
Le cause sono purtroppo sempre le stesse: l’arrivo della stagione fredda e quindi l’aumento degli incontri al chiuso, ma anche l’allentamento delle misure in vigore.
Solo a Vienna rimane infatti l’obbligo di usare una mascherina FFP2 sui mezzi pubblici mentre in tutte le altre regioni è richiesta solo per accedere a ospedali, studi medici e case di cura. Inoltre da agosto è stata abolita la quarantena, quindi anche chi è positivo non è più costretto all’isolamento, ma può uscire di casa a patto che sia privo di sintomi e indossi una mascherina FFP2.
Un punto dolente rimane inoltre la campagna vaccinale, che in Austria continua a essere molto lacunosa. Solo il 57,3% della popolazione risulta avere una protezione vaccinale attiva mentre la quarta dose è stata somministrata solamente al 9,2% delle persone.
Vista da qui la sensazione è che molte persone ormai vogliano lasciarsi la pandemia alle spalle. Chi ha fatto il vaccino si sente sicuro che anche un contagio avrebbe (nella maggior parte dei casi) un decorso favorevole, e il resto della popolazione sembra molto difficile da raggiungere o convincere. Il problema però rimane sempre lo stesso: un aumento esponenziale dei casi porta in ogni caso a una parte di ricoveri ospedalieri, che sommati possono avere conseguenze catastrofiche su tutto il sistema sanitario.
Al momento comunque non è ancora chiaro se il governo riattiverà nuove misure, anche se dai retroscena sembra che una reintroduzione dell’uso delle mascherine sui mezzi pubblici e nei luoghi chiusi in tutto il Paese possa avvenire molto presto se i contagi non diminuiranno.
Come ormai abbiamo imparato l’andamento della diffusione del coronavirus è sempre difficile da prevedere. Chi se lo fosse già dimenticato, anche l’anno scorso si era in una situazione simile e il 22 novembre 2021 fu necessario un quarto lockdown per tutto il Paese.
Per rimanere aggiornati sulla situazione in Austria consiglio come sempre la pagina Focus Coronavirus dell’Ambasciata d’Italia a Vienna.
Questa domenica 9 ottobre in Austria i cittadini sono chiamati alle urne per eleggere il nuovo presidente della Repubblica. I candidati sono 7, tutti uomini, e la competizione non è sicuramente stata una delle migliori per quanto riguarda i contenuti.
Ci sarebbe anche qui da scrivere molto, ma il tema su cui voglio riflettere insieme a voi in questo testo è quello del diritto di voto. Anche questa volta infatti una grande fetta delle persone che vivono in Austria, si stima più di 1.4 milioni, non potranno votare.
E il motivo è sempre lo stesso, non hanno la cittadinanza austriaca.
È un tema sui cui ho già scritto in passato ma che penso sia importante ricordare ogni volta, perché – in particolare in Austria – sta diventando un vero e proprio problema di democrazia.
In base alle statistiche solo a Vienna infatti oltre il 30% dei residenti non è austriaco, percentuale che in alcuni distretti supera anche la soglia del 50%.
La maggior parte di questi sono persone che vivono qui da 10 o 20 anni, parlano perfettamente tedesco, lavorano, pagano le tasse e hanno figli che vanno scuola. Ma non hanno diritto a scegliere chi li rappresenta in Parlamento o come Presidente dello Stato.
Basterebbe prendere la cittadinanza direte voi, ma non è così semplice. Come riporta il Moment Institut infatti, anche se c’è la volontà, ottenerla è un percorso complicato e non alla portata di tutti.
I criteri principali richiesti sono infatti:
Criteri, soprattutto quelli economici, che escludono una grande fetta della popolazione. E così succede che ci sono persone nate qui, che vivono e lavorano da sempre in Austria, che non hanno il diritto di voto perché hanno i genitori “sbagliati”, o perché non guadagnano abbastanza.
Si tratta quindi di un problema di democrazia, che in un mondo globalizzato sta diventando sempre più significativo. E se la tendenza continuerà in questo modo c’è il rischio che fra 10 o 20 anni i diritto di voto potrebbe diventare qualcosa che ha solo una “elite” di persone benestanti.
Da parte mia la proposta per risolvere questa situazione rimane la stessa: legare il diritto di voto al luogo dove si risiede, permettendo dopo alcuni anni di poter votare per le elezioni locali e nazionali.
Naturalmente anche in Austria il dibattito su questo tema ritorna ciclicamente, ma in particolare i partiti di centrodestra continuano a bloccare ogni possibilità di riforma.
Per concludere voglio comunque ricordare che l’attuale – e probabile prossimo – presidente Van der Bellen è uno dei pochi politici del Paese che inizia sempre i suoi discorsi con “Cari connazionali e tutti coloro che vivono in Austria”, un bel segno d’inclusione per tutti.
Il Ministero degli Interni ha comunicato la conclusione dello spoglio dei voti espressi dagli italiani all’estero per le elezioni politiche 2022. Vediamoli insieme con una particolare attenzione ai risultati nella Circoscrizione Europa e in Austria.
Gli elettori residenti all’estero con diritto di voto per Camera e Senato sono stati 4.743.980, nella Ripartizione Europa 2.571.013.
I voti espressi sono stati 637.138, il 24,78% degli aventi diritto. Le schede nulle sono state 59.005, quelle bianche 10.150 e quelle contestate 500.
La lista che ha ottenuto il maggior numero di voti nella Circoscrizione Europa è stata quella del Partito Democratico con il 31,34% alla Camera e il 41,75% al Senato, seguito dalla coalizione Lega per Salvini Premier – Forza Italia – Fratelli d’Italia (28,38% Camera, 28,72% Senato) e dal Movimento 5 Stelle (11,57% Camera, 12,92% Senato).
Sono risultati quindi eletti i seguenti deputati e senatori:
Se andiamo a vedere ora i risultati per la sola Austria, per la Camera dei Deputati gli elettori aventi diritto al voto sono stati 31.659. Di questi hanno votato 12.136 (38,33%), le schede nulle sono state 788, quelle bianche 181. I singoli partiti hanno ottenuto i seguenti risultati:
Per il Senato della Repubblica hanno votato in Austria 12.137 elettori (38,34%), le schede nulle sono state 845 e quelle bianche 243. I singoli partiti hanno ottenuto i seguenti risultati:
Per tutti i dati aggiornati relativi alle Circoscrizioni Estero e ai singoli Stati vi rimando al portale Eligendo del Ministero dell’Interno.
Egregio direttore Locatelli,
se le mie informazioni sono giuste, oggi inizia il Suo mandato di direttore presso l’Istituto Italiano di Cultura.
Innanzitutto le do il mio benvenuto a Vienna! L’Austria e gli austriaci amano l’Italia e tutto quello che ha a che fare con il nostro Paese, tra cui naturalmente la cultura.
Proprio per questo ritengo che l’Istituto dovrebbe essere uno dei centri più importanti di promozione del nostro Paese in Austria.
Purtroppo negli ultimi anni, anche a causa della pandemia, le attività dell’istituzione che ora dirige si sono decisamente ridotte, ma mi auguro che con lei inizi un nuovo ciclo.
Come feci ormai quasi dieci anni fa insieme ad altri italiani con la direttrice di allora Clara Bencivenga, mi permetto quindi d’inviarle una serie d’idee e proposte per dare nuovo slancio all’Istituto:
Queste dieci proposte sono naturalmente solo idee che vengono dalla mia esperienza personale d’italiano a Vienna, ma spero che qualcuna possa venire realizzata durante il Suo mandato, anche in collaborazione con il Comites Austria che attualmente presiedo.
Non mi resta che augurarle un buon lavoro e spero che ci sarà presto occasione per conoscerci di persona.
Cordiali saluti,
Paolo Manganiello
Con l’avvicinarsi della data delle elezioni ogni partito ha presentato le proprie liste dei candidati.
Come sicuramente sapete noi italiani all’estero votiamo per la Circoscrizione Estero. L’Austria fa parte della ripartizione Europa che elegge 3 deputati e 1 senatore.
In questi giorni ho fatto una piccola ricerca e raccolto la lista dei partiti e i candidati che troverete sulla scheda elettorale per la ripartizione Europa.
Vi ricordo che noi italiani all’estero votiamo per corrispondenza, i plichi elettorali verranno inviati a tutti gli iscritti AIRE dal 7 settembre (per approfondire le modalità di voto e tutte le scadenze vi rimando all’articolo con la guida al voto per gli italiani all’estero).
La seguente lista è presentata in ordine alfabetico in base al nome del partito, mentre quella dei candidati è nell’ordine di lista. Essendo frutto di mie ricerche personali, ci potrebbero essere errori o mancanze. Vi prego eventualmente di segnalarmele nei commenti.
Alleanza Verdi e Sinistra: Benedetta Scuderi, David Checchi, Elisa Fiorucci, Mattia Lento, Elisa Siragusa, Francesco Muscau
Azione-Italia Viva-Calenda: Massimo Ungaro, Laura Garavini, Tatiana Gaudimonte, Barbara Gallino, Giovanni Pacialeo, Emanuela Rossini
Centro Destra Berlusconi-Salvini-Meloni: Giuseppe Arnone, Simone Billi, Antonio Cenini, Elio Rossi, Giuseppe Stabile, Stefano Ticozzelli
Impegno Civico-Luigi Di Maio-Centro Democratico: Franco Cicchetti, Chiara Maria Gemma, Daniela Rondinelli
Movimento 5 Stelle: Marcello Pilato, Diego Renzi, Piergiuseppe Pusceddu, Federica Onori, Salvatore La Barbera, Simone Cilliani
Movimento delle Libertà: Massimo Romagnoli, Giuseppe Volpe, Giuseppe Crocamo, Maria Teresa Riggi, Susana Lujan Crea, Francesca Meli
Partito Democratico: Toni Ricciardi, Laura Albanese, Mariza Antonietta Bafile, Nadia Buttini, Salvatore Mineo, Federico Quadrelli
Più Europa: Antonino Mazzola, Benedetta Dentamaro, Maurizio D’Ercoli, Maria Jesus Grana Gonzales, Angelo Di Pietro
Azione-Italia Viva-Calenda: Alice De Santis, Tipu Golam
Centro Destra Berlusconi-Salvini-Meloni: Luigi Bille’, Alessandro Zehentner
Impegno Civico-Luigi Di Maio-Centro Democratico: Americo Calandra
Movimento 5 Stelle: Andrea Bardin, Stefano Balbi
Movimento delle Libertà: Alessandra Agostini, Ester Barone
Partito Democratico: Andrea Crisanti, Michele Schiavone