Non molti sanno che a pochi passi dal Prater, dietro questa grata in un edifico abbastanza anonimo, si trova un reattore nucleare.
L’Atominstitut – letteralmente “istituto atomico” – del Politecnico di Vienna ospita infatti qui fin dal 1962 il TRIGA Mark II, un “reattore in miniatura” usato per scopi di ricerca e l’unico in funzione in Austria.
Non c’è da preoccuparsi: rispetto alle centrali di cui si sente spesso parlare le dimensioni sono infatti microscopiche.
Il reattore può essere acceso e spento a comando, cosa che accade alla fine di ogni giornata di ricerca e quando attivo l’acqua si riscalda a un massimo di 35 gradi centigradi, producendo una energia di 250 kW (un reattore normale ha una potenza almeno 10.000 volte superiore).
Oltre che da molti ricercatori da tutta Europa, l’Atominstitut ogni anno viene visitato da più di 5.000 di studenti austriaci delle scuole superiori e dell’università.
La (ri)elezione del presidente della Repubblica è stata alla fine meno spettacolare di quanto ci si aspettava, e Alexander Van der Bellen ha ottenuto una vittoria netta con oltre il 50% dei voti al primo turno.
Invece di perdermi in analisi post-elettorali, ho pensato quindi di tornare a scrivere questa settimana un aggiornamento sulla situazione coronavirus in Austria.
Anche qui la “variante Omicron” è rimasta dominante per tutta l’estate, e il numero di nuovi casi non è mai sceso come negli anni precedenti durante la stagione calda, ma si è assestato su una media di circa 5.000 nuovi contagi al giorno.
Numeri già altissimi se si pensa al passato, ma la situazione potrebbe peggiorare velocemente visto che nelle ultime settimane, come un po’ ovunque in Europa, si è registrato un veloce aumento dei contagi e al momento risultano oltre 140.000 casi attivi in tutto il Paese (senza considerare quelli non tracciati, visto che vengono fatti molto meno test rispetto al passato).
Le cause sono purtroppo sempre le stesse: l’arrivo della stagione fredda e quindi l’aumento degli incontri al chiuso, ma anche l’allentamento delle misure in vigore.
Solo a Vienna rimane infatti l’obbligo di usare una mascherina FFP2 sui mezzi pubblici mentre in tutte le altre regioni è richiesta solo per accedere a ospedali, studi medici e case di cura. Inoltre da agosto è stata abolita la quarantena, quindi anche chi è positivo non è più costretto all’isolamento, ma può uscire di casa a patto che sia privo di sintomi e indossi una mascherina FFP2.
Un punto dolente rimane inoltre la campagna vaccinale, che in Austria continua a essere molto lacunosa. Solo il 57,3% della popolazione risulta avere una protezione vaccinale attiva mentre la quarta dose è stata somministrata solamente al 9,2% delle persone.
Vista da qui la sensazione è che molte persone ormai vogliano lasciarsi la pandemia alle spalle. Chi ha fatto il vaccino si sente sicuro che anche un contagio avrebbe (nella maggior parte dei casi) un decorso favorevole, e il resto della popolazione sembra molto difficile da raggiungere o convincere. Il problema però rimane sempre lo stesso: un aumento esponenziale dei casi porta in ogni caso a una parte di ricoveri ospedalieri, che sommati possono avere conseguenze catastrofiche su tutto il sistema sanitario.
Al momento comunque non è ancora chiaro se il governo riattiverà nuove misure, anche se dai retroscena sembra che una reintroduzione dell’uso delle mascherine sui mezzi pubblici e nei luoghi chiusi in tutto il Paese possa avvenire molto presto se i contagi non diminuiranno.
Come ormai abbiamo imparato l’andamento della diffusione del coronavirus è sempre difficile da prevedere. Chi se lo fosse già dimenticato, anche l’anno scorso si era in una situazione simile e il 22 novembre 2021 fu necessario un quarto lockdown per tutto il Paese.
Per rimanere aggiornati sulla situazione in Austria consiglio come sempre la pagina Focus Coronavirus dell’Ambasciata d’Italia a Vienna.
Questa domenica 9 ottobre in Austria i cittadini sono chiamati alle urne per eleggere il nuovo presidente della Repubblica. I candidati sono 7, tutti uomini, e la competizione non è sicuramente stata una delle migliori per quanto riguarda i contenuti.
Ci sarebbe anche qui da scrivere molto, ma il tema su cui voglio riflettere insieme a voi in questo testo è quello del diritto di voto. Anche questa volta infatti una grande fetta delle persone che vivono in Austria, si stima più di 1.4 milioni, non potranno votare.
E il motivo è sempre lo stesso, non hanno la cittadinanza austriaca.
È un tema sui cui ho già scritto in passato ma che penso sia importante ricordare ogni volta, perché – in particolare in Austria – sta diventando un vero e proprio problema di democrazia.
In base alle statistiche solo a Vienna infatti oltre il 30% dei residenti non è austriaco, percentuale che in alcuni distretti supera anche la soglia del 50%.
La maggior parte di questi sono persone che vivono qui da 10 o 20 anni, parlano perfettamente tedesco, lavorano, pagano le tasse e hanno figli che vanno scuola. Ma non hanno diritto a scegliere chi li rappresenta in Parlamento o come Presidente dello Stato.
Basterebbe prendere la cittadinanza direte voi, ma non è così semplice. Come riporta il Moment Institut infatti, anche se c’è la volontà, ottenerla è un percorso complicato e non alla portata di tutti.
I criteri principali richiesti sono infatti:
Criteri, soprattutto quelli economici, che escludono una grande fetta della popolazione. E così succede che ci sono persone nate qui, che vivono e lavorano da sempre in Austria, che non hanno il diritto di voto perché hanno i genitori “sbagliati”, o perché non guadagnano abbastanza.
Si tratta quindi di un problema di democrazia, che in un mondo globalizzato sta diventando sempre più significativo. E se la tendenza continuerà in questo modo c’è il rischio che fra 10 o 20 anni i diritto di voto potrebbe diventare qualcosa che ha solo una “elite” di persone benestanti.
Da parte mia la proposta per risolvere questa situazione rimane la stessa: legare il diritto di voto al luogo dove si risiede, permettendo dopo alcuni anni di poter votare per le elezioni locali e nazionali.
Naturalmente anche in Austria il dibattito su questo tema ritorna ciclicamente, ma in particolare i partiti di centrodestra continuano a bloccare ogni possibilità di riforma.
Per concludere voglio comunque ricordare che l’attuale – e probabile prossimo – presidente Van der Bellen è uno dei pochi politici del Paese che inizia sempre i suoi discorsi con “Cari connazionali e tutti coloro che vivono in Austria”, un bel segno d’inclusione per tutti.
Il Ministero degli Interni ha comunicato la conclusione dello spoglio dei voti espressi dagli italiani all’estero per le elezioni politiche 2022. Vediamoli insieme con una particolare attenzione ai risultati nella Circoscrizione Europa e in Austria.
Gli elettori residenti all’estero con diritto di voto per Camera e Senato sono stati 4.743.980, nella Ripartizione Europa 2.571.013.
I voti espressi sono stati 637.138, il 24,78% degli aventi diritto. Le schede nulle sono state 59.005, quelle bianche 10.150 e quelle contestate 500.
La lista che ha ottenuto il maggior numero di voti nella Circoscrizione Europa è stata quella del Partito Democratico con il 31,34% alla Camera e il 41,75% al Senato, seguito dalla coalizione Lega per Salvini Premier – Forza Italia – Fratelli d’Italia (28,38% Camera, 28,72% Senato) e dal Movimento 5 Stelle (11,57% Camera, 12,92% Senato).
Sono risultati quindi eletti i seguenti deputati e senatori:
Se andiamo a vedere ora i risultati per la sola Austria, per la Camera dei Deputati gli elettori aventi diritto al voto sono stati 31.659. Di questi hanno votato 12.136 (38,33%), le schede nulle sono state 788, quelle bianche 181. I singoli partiti hanno ottenuto i seguenti risultati:
Per il Senato della Repubblica hanno votato in Austria 12.137 elettori (38,34%), le schede nulle sono state 845 e quelle bianche 243. I singoli partiti hanno ottenuto i seguenti risultati:
Per tutti i dati aggiornati relativi alle Circoscrizioni Estero e ai singoli Stati vi rimando al portale Eligendo del Ministero dell’Interno.
Egregio direttore Locatelli,
se le mie informazioni sono giuste, oggi inizia il Suo mandato di direttore presso l’Istituto Italiano di Cultura.
Innanzitutto le do il mio benvenuto a Vienna! L’Austria e gli austriaci amano l’Italia e tutto quello che ha a che fare con il nostro Paese, tra cui naturalmente la cultura.
Proprio per questo ritengo che l’Istituto dovrebbe essere uno dei centri più importanti di promozione del nostro Paese in Austria.
Purtroppo negli ultimi anni, anche a causa della pandemia, le attività dell’istituzione che ora dirige si sono decisamente ridotte, ma mi auguro che con lei inizi un nuovo ciclo.
Come feci ormai quasi dieci anni fa insieme ad altri italiani con la direttrice di allora Clara Bencivenga, mi permetto quindi d’inviarle una serie d’idee e proposte per dare nuovo slancio all’Istituto:
Queste dieci proposte sono naturalmente solo idee che vengono dalla mia esperienza personale d’italiano a Vienna, ma spero che qualcuna possa venire realizzata durante il Suo mandato, anche in collaborazione con il Comites Austria che attualmente presiedo.
Non mi resta che augurarle un buon lavoro e spero che ci sarà presto occasione per conoscerci di persona.
Cordiali saluti,
Paolo Manganiello
Con l’avvicinarsi della data delle elezioni ogni partito ha presentato le proprie liste dei candidati.
Come sicuramente sapete noi italiani all’estero votiamo per la Circoscrizione Estero. L’Austria fa parte della ripartizione Europa che elegge 3 deputati e 1 senatore.
In questi giorni ho fatto una piccola ricerca e raccolto la lista dei partiti e i candidati che troverete sulla scheda elettorale per la ripartizione Europa.
Vi ricordo che noi italiani all’estero votiamo per corrispondenza, i plichi elettorali verranno inviati a tutti gli iscritti AIRE dal 7 settembre (per approfondire le modalità di voto e tutte le scadenze vi rimando all’articolo con la guida al voto per gli italiani all’estero).
La seguente lista è presentata in ordine alfabetico in base al nome del partito, mentre quella dei candidati è nell’ordine di lista. Essendo frutto di mie ricerche personali, ci potrebbero essere errori o mancanze. Vi prego eventualmente di segnalarmele nei commenti.
Alleanza Verdi e Sinistra: Benedetta Scuderi, David Checchi, Elisa Fiorucci, Mattia Lento, Elisa Siragusa, Francesco Muscau
Azione-Italia Viva-Calenda: Massimo Ungaro, Laura Garavini, Tatiana Gaudimonte, Barbara Gallino, Giovanni Pacialeo, Emanuela Rossini
Centro Destra Berlusconi-Salvini-Meloni: Giuseppe Arnone, Simone Billi, Antonio Cenini, Elio Rossi, Giuseppe Stabile, Stefano Ticozzelli
Impegno Civico-Luigi Di Maio-Centro Democratico: Franco Cicchetti, Chiara Maria Gemma, Daniela Rondinelli
Movimento 5 Stelle: Marcello Pilato, Diego Renzi, Piergiuseppe Pusceddu, Federica Onori, Salvatore La Barbera, Simone Cilliani
Movimento delle Libertà: Massimo Romagnoli, Giuseppe Volpe, Giuseppe Crocamo, Maria Teresa Riggi, Susana Lujan Crea, Francesca Meli
Partito Democratico: Toni Ricciardi, Laura Albanese, Mariza Antonietta Bafile, Nadia Buttini, Salvatore Mineo, Federico Quadrelli
Più Europa: Antonino Mazzola, Benedetta Dentamaro, Maurizio D’Ercoli, Maria Jesus Grana Gonzales, Angelo Di Pietro
Azione-Italia Viva-Calenda: Alice De Santis, Tipu Golam
Centro Destra Berlusconi-Salvini-Meloni: Luigi Bille’, Alessandro Zehentner
Impegno Civico-Luigi Di Maio-Centro Democratico: Americo Calandra
Movimento 5 Stelle: Andrea Bardin, Stefano Balbi
Movimento delle Libertà: Alessandra Agostini, Ester Barone
Partito Democratico: Andrea Crisanti, Michele Schiavone
Anche noi italiani all’estero siamo chiamati alle urne per le elezioni politiche 2022. Ci sono però alcune differenze rispetto a chi voterà in Italia. Per aiutarvi ho preparato questa guida in 10 slides, da leggere, commentare e condividere
Guida al voto per gli italiani all’estero
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In vista delle elezioni politiche del 25 settembre 2022 per rinnovare il Parlamento e il Senato italiano, l’Ambasciata d’Italia a Vienna ha diffuso alcune informazioni importanti per coloro che si troveranno temporaneamente in Austria il giorno delle votazioni.
Gli elettori italiani che per motivi di lavoro, studio o cure mediche si trovano in Austria per un periodo di almeno tre mesi durante il quale ricade la data di svolgimento delle elezioni, nonché i familiari con loro conviventi, hanno infatti la possibilità di votare anch’essi per corrispondenza, ricevendo la scheda al loro indirizzo in Austria.
Affinché questo sia possibile tali elettori dovranno far pervenire al comune italiano d’iscrizione nelle liste elettorali un apposito modulo entro il 24 agosto 2022, insieme a una copia di un documento d’identità, in cui viene comunicata questa scelta.
Il modulo può essere inviato al Comune italiano per posta, fax, posta elettronica (anche non certificata) oppure consegnato a mano, anche da persona diversa dall’interessato.
Maggiori informazioni sono disponibili sul sito web dell’Ambasciata d’Italia a Vienna.
Il 25 settembre 2022 si voterà per il rinnovo della Camera dei Deputati e del Senato della Repubblica. I cittadini italiani residenti all’estero iscritti AIRE potranno votare per i candidati della Circoscrizione Estero.
La votazione avverrà per posta, ricevendo il plico elettorale al proprio indirizzo di residenza. È quindi importante controllare o regolarizzare la propria situazione anagrafica e d’indirizzo presso il Consolato, utilizzando preferibilmente il portale online Fast It.
In alternativa al voto per corrispondenza è possibile scegliere di votare in Italia presso il proprio comune d’iscrizione elettorale, comunicando per iscritto la propria scelta (“Opzione”) alla Cancelleria Consolare di Vienna entro il 31 luglio 2022. In questo caso l’elettore voterà per i candidati nelle circoscrizioni nazionali e non per quelli della Circoscrizione Estero.
Tale comunicazione può essere scritta su carta semplice e deve contenere nome, cognome, data, luogo di nascita, luogo di residenza e firma dell’elettore, accompagnata da copia di un documento d’identità del dichiarante, oppure si può inviare tramite l’apposito modulo (anche questo accompagnato da un documento d’identità).
La comunicazione può essere inviata per posta alla Cancelleria Consolare dell’Ambasciata d’Italia a Vienna (Ungargasse 43, 1030 Wien) oppure per e-mail a vienna.elettorale@esteri.it
Vi ricordiamo che se si sceglie di rientrare in Italia per votare la legge non prevede alcun rimborso per le spese di viaggio sostenute, ma solo agevolazioni tariffarie all’interno del territorio italiano.
Portale Fast It: https://serviziconsolari.esteri.it/
Modulo per l’opzione: https://ambvienna.esteri.it/ambasciata_vienna/resource/doc/2022/07/modulo_opzione_voto_italia.pdf
Maggiori dettagli: https://ambvienna.esteri.it/ambasciata_vienna/it/ambasciata/news/dall-ambasciata/2022/07/elezioni-politiche-2022-indizione.html
Ne avevo scritto già qualche mese fa in una delle “vecchie” newsletter, ma visto che ciclicamente vedo ricomparire il tema sui social, penso sia utile un articolo a riguardo per chiarire ogni dubbio.
Dal 2021 è attiva una iniziativa (qui il decreto) promossa dal Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo che permette a tutti gli italiani residenti all’estero (e iscritti all’AIRE) di accedere gratuitamente a tutti i musei, monumenti, gallerie e aree archeologiche dello Stato italiano (ovviamente che abbiano un ingresso a pagamento).
Purtroppo non ho mai visto molta promozione a riguardo, né tramite il Ministero né da altri canali ufficiali, e per questo motivo l’iniziativa è probabilmente ancora poco conosciuta tra gli italiani all’estero.
Per poterla utilizzare basta dimostrare all’ingresso di essere iscritti all’AIRE per esempio:
Per questa iniziativa al momento sono stati stanziati fondi fino alla fine del 2023 (e non si sa se saranno rinnovati) quindi è una occasione da non farsi scappare ogni qual volta vi troverete in Italia.
Sul sito del Ministero è disponibile la lista di tutti i musei, monumenti e siti archeologici statali che si possono visitare con questa modalità, sono più di 500!