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Con l’autunno anche in Austria torna il Covid

La (ri)elezione del presidente della Repubblica è stata alla fine meno spettacolare di quanto ci si aspettava, e Alexander Van der Bellen ha ottenuto una vittoria netta con oltre il 50% dei voti al primo turno.

Invece di perdermi in analisi post-elettorali, ho pensato quindi di tornare a scrivere questa settimana un aggiornamento sulla situazione coronavirus in Austria.

Anche qui la “variante Omicron” è rimasta dominante per tutta l’estate, e il numero di nuovi casi non è mai sceso come negli anni precedenti durante la stagione calda, ma si è assestato su una media di circa 5.000 nuovi contagi al giorno.

Numeri già altissimi se si pensa al passato, ma la situazione potrebbe peggiorare velocemente visto che nelle ultime settimane, come un po’ ovunque in Europa, si è registrato un veloce aumento dei contagi e al momento risultano oltre 140.000 casi attivi in tutto il Paese (senza considerare quelli non tracciati, visto che vengono fatti molto meno test rispetto al passato).

Le cause sono purtroppo sempre le stesse: l’arrivo della stagione fredda e quindi l’aumento degli incontri al chiuso, ma anche l’allentamento delle misure in vigore.

Solo a Vienna rimane infatti l’obbligo di usare una mascherina FFP2 sui mezzi pubblici mentre in tutte le altre regioni è richiesta solo per accedere a ospedali, studi medici e case di cura. Inoltre da agosto è stata abolita la quarantena, quindi anche chi è positivo non è più costretto all’isolamento, ma può uscire di casa a patto che sia privo di sintomi e indossi una mascherina FFP2.

Un punto dolente rimane inoltre la campagna vaccinale, che in Austria continua a essere molto lacunosa. Solo il 57,3% della popolazione risulta avere una protezione vaccinale attiva mentre la quarta dose è stata somministrata solamente al 9,2% delle persone.

Vista da qui la sensazione è che molte persone ormai vogliano lasciarsi la pandemia alle spalle. Chi ha fatto il vaccino si sente sicuro che anche un contagio avrebbe (nella maggior parte dei casi) un decorso favorevole, e il resto della popolazione sembra molto difficile da raggiungere o convincere. Il problema però rimane sempre lo stesso: un aumento esponenziale dei casi porta in ogni caso a una parte di ricoveri ospedalieri, che sommati possono avere conseguenze catastrofiche su tutto il sistema sanitario.

Al momento comunque non è ancora chiaro se il governo riattiverà nuove misure, anche se dai retroscena sembra che una reintroduzione dell’uso delle mascherine sui mezzi pubblici e nei luoghi chiusi in tutto il Paese possa avvenire molto presto se i contagi non diminuiranno.

Come ormai abbiamo imparato l’andamento della diffusione del coronavirus è sempre difficile da prevedere. Chi se lo fosse già dimenticato, anche l’anno scorso si era in una situazione simile e il 22 novembre 2021 fu necessario un quarto lockdown per tutto il Paese.

Per rimanere aggiornati sulla situazione in Austria consiglio come sempre la pagina Focus Coronavirus dell’Ambasciata d’Italia a Vienna.

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Paolo Manganiello

Vivo a Vienna dal 2004. Da più di dieci anni racconto tramite QuiVienna questa città e tutto quello che succede in Austria, con un occhio di riguardo per la comunità italiana.

Scritto da Paolo Manganiello

Vivo a Vienna dal 2004. Da più di dieci anni racconto tramite QuiVienna questa città e tutto quello che succede in Austria, con un occhio di riguardo per la comunità italiana.

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