Ritorna anche quest’anno a Vienna la rassegna “Nuovo Cinema Italia”, dedicata al film italiano d’autore.
Dal 22 giugno al 2 luglio verranno proiettate presso il Votiv Kino alcune delle migliori opere cinematografiche italiane degli ultimi anni, in originale italiano con sottotitoli in tedesco.
Questa la lista dei film in programma
Gli orari delle proiezioni come anche la possibilità di prenotare i biglietti sono disponibili sul sito web votivkino.at/festival/nuovo-cinema-italia/
La Rappresentanza Permanente d’Italia presso le Organizzazioni Internazionali di Vienna ha pubblicato un nuovo avviso per annunciare la selezione per l’assunzione di n.1 impiegato/a da adibire ai servizi di autista / commesso / centralinista, con contratto a tempo indeterminato.
I requisiti generali per candidarsi sono l’aver compiuto il 18° anno di età ed essere in possesso della licenza di scuola primaria o equivalente e della patente di guida.
Le prove di selezione prevedono un colloquio in lingua italiana, e una prova di guida, come anche una conversazione in inglese e tedesco, allo scopo di valutare la conoscenze di queste lingue.
Le candidature dovranno essere presentate entro mercoledì 24 maggio 2023, inviandole all’indirizzo archivioonu.vienna@esteri.it
Maggiori informazioni sono disponibili sul bando di concorso.
Come in tutto il mondo, anche in Austria il 1º maggio è un giorno di Festa. Quello che però in molti – anche tra gli austriaci – non sanno, è che quello che si festeggia ufficialmente in Austria non è la Festa del Lavoro, bensì la “Festa dello Stato” (Staatsfeiertag).
In base alla legge austriaca infatti, in questo giorno si dovrebbe festeggiare l’Austria come Stato, e in particolare la promulgazione della Costituzione, mentre il 26. ottobre viene festeggiata l’Austria come Nazione (Nationalfeiertag), e viene ricordata la decisione di neutralità dello stato austriaco.
Questa scelta ha origini storiche: fin dal 1890 anche in Austria infatti il partito socialista – come molti altri in Europa – organizzava ogni anno una grande manifestazione il 1º maggio, tradizionalmente al Prater.
Nel 1933, con l’ascesa al potere del cancelliere Engelbert Dollfuß e l’inizio dell’austrofascismo, le manifestazioni dei lavoratori del 1º maggio vennero vietate, e al suo posto venne imposto di festeggiare quel giorno l’introduzione della nuova Costituzione del regime austro-fascista. Sotto il nazionalsocialismo il 1. maggio divenne poi il “giorno del lavoro tedesco” (Tag der deutschen Arbeit).
Dopo la fine della seconda guerra mondiale il 1º maggio venne nuovamente riconosciuto come un giorno festivo, ma non per festeggiare lo Stato o la Nazionale, ma semplicemente perché in Austria non erano previsti altri giorni festivi al di fuori di quelli religiosi.
Anche quando dal 1955 venne istituito il 26 ottobre – prima come “Tag der Fahne” e dal 1965 “Nationalfeiertag” – come giorno di festa nazionale, il 1º maggio è rimasto un giorno festivo, e – sebbene non nella definizione – viene festeggiato come festa dei lavoratori.
Ogni anno a Vienna c’è una grande marcia delle sezioni del partito socialista austriaco (SPÖ), che dalle varie sedi dei distretti di Vienna vanno a piedi fino a una sfilata finale davanti al municipio. Qui le massime cariche del partito tengono un discorso programmatico e per concludere viene intonata l’internazionale. È una manifestazione molto nostalgica dal mio punto di vista, ma merita di essere vista almeno una volta.
Nel pomeriggio viene sempre organizzata una grande festa al Prater, con musica, eventi e per concludere un grande spettacolo di fuochi d’artificio.
Abbiamo festeggiato ieri con un incontro speciale i dieci anni del Club di Lettura, l’incontro mensile presso l’Istituto Italiano di Cultura di Vienna dove discutiamo di libri e letteratura.
Sembra incredibile che sia passato già tutto questo tempo dall’inizio di questo progetto, e mi fa piacere ricordarne qui gli inizi.
Tutto nacque il 7 marzo 2013 quando nella Sala della Biblioteca si svolse un incontro insieme alla direttrice di allora dell’Istituto, Clara Bencivenga, dove ero presente io, Giorgia Boscolo, Simona Di Loreto, Alessandra d’Intino e Paolo Federico.
Le portammo una “lettera aperta” (che trovate ancora qui) con proposte per nuovi progetti raccolte nella comunità italiana di Vienna. La direttrice era appena arrivata e pensavamo sarebbe stato un aiuto per la sua nuova gestione dell’Istituto, e tra queste idee ci fu appunto quella di creare un Club di Lettura.
La direttrice si mostrò subito interessata e ci mise a disposizione la sala una volta al mese (il secondo martedì di ogni mese, diventato poi l’appuntamento fisso degli incontri) e ci lasciò libertà di gestire il tutto in maniera autonoma.
Il primo incontro vero e proprio si svolse poi il 9 aprile 2013, dove si parlò del libro “Vivo altrove” di Claudia Cucchiarato. Il primo anno venne scelto il tema del “Vivere altrove” come filo conduttore, il secondo quello delle “Città italiane”. Dal terzo poi si passò alla formula che continua ancora adesso con “Vi presento un libro” dove sono gli stessi partecipanti a proporre di volta in volta dei testi meritevoli di una discussione.
Da quella prima riunione sono stati svolti ben 110 incontri – che non si sono fermati nemmeno durante la pandemia – dove sono stati discussi 95 tra autori e autrici, con romanzi, saggi, raccolte di narrativa e di poesia, anche di fumetti (qui la lista completa dei testi).
Nel frattempo la direttrice Bencivenga ha concluso il suo mandato, come anche il direttore Iurlano, e ora l’Istituto è gestito dal direttore Locatelli, ma il nostro Club di Lettura continua con le sue attività.
Non è possibile quantificare quante persone hanno preso parte agli incontri ma sono state moltissime: qualcuno c’è ancora fin dalle prime riunioni, qualcuno è andato via e poi tornato e molti altri si sono invece aggiunti nel corso degli anni. Ogni incontro è stato speciale a modo suo, abbiamo parlato di noi, di Vienna, dell’Italia, e si sono create anche delle belle amicizie.
La vita di molti di noi in questi dieci anni è sicuramente cambiata, ma mi fa piacere che il Club di Lettura sia rimasto ancora un appuntamento fisso, e mi auguro che lo possa essere per almeno altrettanti.
Il Club di Lettura è un incontro gratuito e aperto a tutti, italiani e austriaci. Si svolge una volta al mese, in presenza o in videoconferenza, per discutere di un testo di letteratura italiana. Tutte le istruzioni e i libri proposti si trovano sulla pagina https://www.quivienna.com/clubdilettura/
La Pasqua è un momento molto importante in Austria ed è colmo di tradizioni interessanti che si differenziano in parte da quelle italiane.
Ogni regione e paese ha le sue usanze e ricette particolari, ma ci sono alcune tradizioni che possono essere definite comuni in tutta l’Austria, scopriamole insieme!
Il giovedì santo è conosciuto come Gründonnerstag (giovedì verde) e per questo motivo viene tradizionalmente mangiato qualcosa di verde, in particolare una ricetta molto amata sono gli spinaci con uova all’occhio di bue.
Tra il venerdì santo e la domenica le campane rimangono mute. Per spiegare questo fatto, ai bambini viene raccontato che le campane volano il giorno della crocifissione a Roma e tornano il giorno di Pasqua ricolme di dolcetti e prelibatezze.
La tradizione del periodo pasquale più famosa in Austria è sicuramente il “fuoco di Pasqua” (Osterfeuer). Tra il sabato notte e la domenica tutta la comunità di ogni parrocchia è si riunisce intorno ad una grande catasta di legna che viene bruciata come simbolo della resurrezione di Cristo.
La domenica di Pasqua tutta la famiglia si riunisce per un grande pranzo: i piatti tipici sono a base di agnello oppure il classico Osterschinken non può mancare. Tradizionale è anche la crema di uova da spalmare (Eieraufstrich) in molte variazioni, e come dolce una torta a forma di agnello o di coniglio.
Dopo mangiato i bambini partecipano alla “caccia alle uova”. Il coniglio pasquale (Osterhase) tutti gli anni nasconde infatti tante uova di cioccolato in casa e nel giardino che i bambini devono cercare e in seguito ovviamente degustare.
Altro momento tradizionale di divertimento per i bambini è il cosiddetto “combattimento con le uova” (Eierpecken). Utilizzando delle uova sode (solitamente anche coloratissime), i bambini sbattono la punte l’una contro l’altra. Vince colui a cui la punta rimane intatta fino alla fine.
Il nostro classico “uovo di Pasqua” (con o senza sorpresa) non si è invece mai diffuso come tradizione in Austria, e come prelibatezze si preferiscono invece o gli ovetti che i bambini trovano oppure anche dei coniglietti di cioccolato.
Conoscete altre tradizioni e ricette del periodo pasquale in Austria da consigliare?
La Rappresentanza Permanente d’Italia presso le Organizzazioni Internazionali di Vienna ha pubblicato un avviso per annunciare la selezione per l’assunzione di n.1 impiegato/a da adibire ai servizi di autista / commesso / centralinista, con contratto a tempo determinato della durata di 6 mesi.
I requisiti generali per candidarsi sono l’aver compiuto il 18° anno di età ed essere in possesso della licenza di scuola primaria o equivalente e della patente di guida.
Le prove di selezione prevedono un colloquio in lingua italiana, e una prova di guida, come anche una conversazione in inglese e tedesco, allo scopo di valutare la conoscenze di queste lingue.
Le candidature dovranno essere presentate entro venerdì 21 aprile 2023, inviandole all’indirizzo archivioonu.vienna@esteri.it
Maggiori informazioni sono disponibili sul bando di concorso.
In base agli ultimi dati disponibili (1 gennaio 2023) dell’ufficio nazionale per le statistiche austriache (Statistik Austria) attualmente sono presenti 37.735 italiani residenti in Austria, su una popolazione complessiva di 9.106.126 abitanti (di cui austriaci 7.375.840 e stranieri 1.730.286).
Il maggiore polo di attrazione risulta essere ancora la capitale Vienna, con 13.875 italiani residenti, seguita da Tirolo (8.469) e Carinzia (3.151). Le altre regioni a seguire sono Alta Austria (2.902), Stiria (2.749), Salisburgo (2.239), Vorarlberg (2.064), Bassa Austria (2.043) e infine il Burgenland con solo 243 italiani residenti.
La presenza italiana in Austria è in costante crescita. I primi dati disponibili riguardanti il 2002 riportano infatti una presenza italiana di 10.656 residenti in Austria, che in particolare dal 2013 è aumentata costantemente e risulta oramai più che triplicata. Rispetto al 2022 vi è stato un aumento di 2.035 unità.
Nella classifica delle nazionalità straniere maggiormente rappresentate in Austria, l’Italia si posiziona al 14 posto. La prima è la Germania con 225.106 residenti, seguita da Romania (147.403) e Serbia (122.016) e poi a scendere da Turchia (119.720), Croazia (101.843), Ungheria (99.730), Bosnia-Erzegovina (98.444), Siria (82.001), Ucraina (79.572 – aumentata di 65.000 persone rispetto all’anno scorso per i fatti ben noti), Polonia (67.181), Slovacchia (48.504), Afghanistan (47.315) e infine Bulgaria (38.468).
A Vienna, che all’inizio di quest’anno ha una popolazione totale di 1.982.442 (di cui 679.080 stranieri, il 34%), la situazione è abbastanza simile.
La presenza italiana è in costante crescita (più 1.074 rispetto all’anno scorso) e la nostra comunità si trova al 15 posto tra le minoranze straniere.
La prima è quella originaria della Serbia (76.717), seguita da Germania (57.288), Turchia (45.897), Polonia (44.487), Romania (41.657), Siria (40.889), Ucraina (33.858), Ungheria (27.537), Croazia (26.873), Bulgaria (22.552), Afghanistan (22.333), Bosnia-Erzegovina (21.782), Russia (17.958) e infine Slovacchia (17.260).
Un’ultima considerazione: se avete la possibilità di vedere i dati AIRE, noterete che questi riportano un numero molto più alto d’italiani in Austria, al momento circa 45.000. Questa differenza è causata da coloro che hanno la doppia cittadinanza (molto spesso bambini nati qui da coppie miste). Mentre infatti l’Italia li conteggia giustamente come parte della statistica italiana, l’Austria li considera invece solamente come propri cittadini, creando quindi questa discrepanza nei numeri.
Da qualche anno ho notato che è aumentata la pubblicazione di libri che cercano di spiegare la cultura e l’identità di vari Paesi esteri al pubblico italiano (per esempio quelli di Francesco Costa sugli Stati Uniti oppure di Giada Messetti sulla Cina). Ma tra questi, lo potete già immaginare, manca invece completamente l’Austria.
Si tratta purtroppo di un problema non nuovo: se si va a spulciare i cataloghi delle librerie e case editrici, si trovano infatti (oltre alle classiche guide turistiche) svariati testi su personaggi storici (immancabile Sisi) o sull’Impero Asburgico, fino ad arrivare alla prima guerra mondiale, ma poi praticamente il nulla.
Certo, accenni sull’Austria moderna si trovano all’interno di tutti i libri di storia sull’Europa, oppure negli atti di vari convegni universitari, ma non ci sono praticamente testi dedicati a questo Paese di più ampia divulgazione, come quelli citati all’inizio.
L’unico che si avvicina è stato pubblicato proprio l’anno scorso, si tratta di Austria: non solo Sacher, sci e vacanza di Enrica Maggi, un testo interessante ma comunque specialistico sul tema dell’attività imprenditoriale.
Questa carenza di materiale in italiano sull’Austria è un problema che ogni volta mi stupisce (e come posso cerco di colmare anche con questo blog). Un Paese che confina con l’Italia, tra i maggiori partner commerciali e con un fitto legame di relazioni, in particolare col nordest della nostra penisola, è spesso conosciuto solo in maniera molto vaga, come se fosse qualcosa di legato al passato o di remoto.
E se ci fosse più letteratura in italiano sull’Austria, che facesse conoscere in maniera più approfondita questo Paese la situazione secondo me cambierebbe. Ed ecco quindi una mia lista di desideri, 5 libri che si potrebbero scrivere (o tradurre) in italiano per aiutare a conoscere l’Austria:
Insomma, se qualche scrittore o una casa editrice tra voi riuscisse a pubblicare uno o più di questi libri, io sarei il primo a comprarlo. Ma magari qualcuno di questi esiste già e io non ne sono semplicemente a conoscenza, in questo caso segnalatemelo naturalmente come sempre nei commenti!
In ogni parte del mondo si trovano tradizioni particolari per festeggiare l’arrivo del nuovo anno. In Italia ci si veste di rosso, si mangiano lenticchie e cotechino (o zampone) e non possono mancare i fuochi d’artificio a mezzanotte.
E in Austria invece? Anche qui le usanze non mancano, tra predizioni del futuro, maialini portafortuna e valzer. Andiamo a scoprire le tradizioni di capodanno dell’Austria.
Letteralmente “colata di piombo”, il Bleigießen è una usanza di Capodanno grazie alla quale si dice che si possa prevedere il proprio futuro nell’anno che sta per incominciare. Si usano dei piccoli pezzi di piombo che vengono messi su un cucchiaino, sciolti sopra una candela accesa e infine versarti velocemente in una ciotola di acqua fredda. In base alla forma che il piombo assumerà si potrà “interpretare” cosa vi riserva il futuro.
Piccole statuette a forma di maialino, quadrifoglio, cocccinella o spazzacamino vengono regala durante la notte di Capodanno. Le figure che rappresentano, come il maiale simbolo di forza e prosperità o il quadrifoglio simbolo di fortuna, sono considerati un buon auspicio per il nuovo anno. Le statuette possono essere sia di legno ma anche di cioccolato o marzapane, per mangiarle in compagnia aspettando la mezzanotte!
Allo scoccare della mezzanotte in tutte le piazze dell’Austria (ma anche in radio e televisione) viene intonato ogni anno “An der schönen blauen Donau” (Sul bel Danubio blu) di Johann Strauss. Tutta l’Austria festeggia così con un giro di valzer collettivo l’arrivo del nuovo anno.
Sia a Vienna che in quasi tutte le altre città dell’Austria il 31 dicembre si organizzano varie corse di San Silvestro (“Silvesterlauf“), quasi tutte per beneficienza, per salutare l’anno appena trascorso.
Il primo dell’anno non può mancare l’immancabile Neujahrskonzert, il concerto di Capodanno più famoso del mondo con la Filarmonica di Vienna presso la sala dorata del Musikverein. Trasmesso in più di 90 Paesi in tutto il mondo e con più di 50 milioni di spettatori, è un avvenimento imperdibile per tutti gli amanti della musica.
Questa è la classica frase di auguri che si dice a Capodanno in Austria. La prima parte si può tradurre letteralmente come “buona scivolata“, ma ovviamente non si intende sul ghiaccio. Infatti il termine proviene dalla parola della lingua yiddish “rosch” o da quella ebraica “rosch” che significa “inizio”. Il termine “Prosit” proviene invece dal latino e significa “sia utile, faccia bene, giovi”, o anche “sia a favore”, ma è entrato nella tradizione per fare un brindisi.
Ed è quindi con questo saluto che anche io auguro un buon capodanno a tutti!
Immagine (c) shutterstock / melis
Come vola il tempo, tra pochi giorni è già Natale! Se trascorrerete questi giorni a Vienna o semplicemente volete saperne di più sulle tradizioni e usanze austriache legate a questa festa, ecco l’articolo che fa per voi!
In Austria già tutto il periodo che porta al Natale è particolarmente sentito, con le domeniche dell’Avvento e (di solito) i mercatini di Natale, ma è il 24 il giorno in cui per tradizione si giunge al culmine dei festeggiamenti.
Durante la Vigilia si attende infatti l’arrivo del “Gesù Bambino“(Christkind) che non è come alcuni pensano il Cristo del Vangelo ma un angelo o spirito che ha le sembianze di un bambino con i capelli biondi, una veste bianca e ali angeliche. Il nostro Babbo Natale rimane invece ancora marginale, ed è assimilato alla figura di San Nicolò, che si festeggia il 6 dicembre.
Secondo la tradizione Gesù Bambino passa in tutte le case la sera della Vigilia e senza essere visto – in particolar dai bambini – porta sia i doni che l’albero di Natale già addobbato ed il presepe.
A proposito di alberi di Natale: in Austria la maggior parte delle famiglie ci tiene ad averne uno vero. Anche chi non è in possesso di un bosco da cui attingere, non deve preoccuparsi. Già da inizio dicembre in tantissime piazze di Vienna si trovano venditori che offrono pini e abeti di tutte le dimensioni.
Anche se viene spesso acquistato in anticipo questo non verrà mostrato ai bambini fino alla sera del 24, quando dopo il passaggio di Gesù Bambino, segnalato dal suono di una campanella (“Glöckchen“), farà la sua comparsa in casa.
Durante la Vigilia ogni famiglia segue poi le proprie tradizioni: c’è chi canta delle canzoni natalizie, chi legge delle poesie legate al Natale e chi parti del Vangelo.
Mentre si aspetta l’arrivo di Gesù Bambino non può mancare naturalmente una cena di Natale. Per tradizione questa è composta da un piatto semplice, come salsicce arrosto (Bratwürstel), una zuppa o un piatto freddo di salumi e formaggi, anche se da anni si sta diffondendo sempre più l’usanza di mangiare pesce, in particolare la carpa.
A mezzanotte tutta la famiglia si reca infine alla messa di Natale (Christmette). Per chi ha bambini piccoli nella maggior parte delle parrocchie viene celebrata anche una funzione nel primo pomeriggio.
Il 25 – e spesso anche il 26 dicembre – sono dedicati alla visita di amici e parenti. Non può mancare qui il classico pranzo di Natale, con pietanze a base di oca, anatra o carpa, in base ai gusti della famiglia.
E per concludere non possono mancare i classici biscotti di Natale. È tradizione preparali durante il periodo dell’Avvento con i bambini e – se ne sono ancora avanzati – mangiarne a più non posso durante i giorni di Natale. Tra i formati più classici si trovano i Lebkuchen, col classico sapore di cannella e cioccolato, i Vanillenkipferl, cornetti di vaniglia ricoperti di zucchero e i Linzeraugen, con un cuore di marmellata di albicocca.
Come per tutte le feste ogni famiglia ha inoltre le sue tradizioni speciali. Se anche voi festeggiate il Natale in Austria raccontatele nei commenti!