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Ascesa e caduta

A maggio 2019 Heinz-Christian Strache era all’apice della sua carriera. Vice-cancelliere e ministro, era riuscito dopo quindici anni a riportare il Partito della Libertà (in tedesco Freiheitliche Partei Österreichs, FPÖ) nelle stanze del potere austriaco. Nessuno poteva immaginare che poche settimane dopo un video ripreso di nascosto a Ibiza ne avrebbe provocato una fine rovinosa.

Fin da giovane vicino alle posizioni della destra nazionalista, inizia la sua carriera politica a 21 anni, quando viene eletto consigliere distrettuale. Prima dei 30 anni siede già nel parlamento della capitale e nel 2004 è segretario della sezione di Vienna.

Ma è il 2005 che segnerà la sua carriera. In quell’anno Jörg Haider e tutta l’ala più moderata dell’FPÖ, dopo una difficile esperienza di governo, si staccò per fondare l’Alleanza per il Futuro dell’Austria (in tedesco Bündnis Zukunft Österreich, BZÖ). Fu l’occasione per Strache di prenderne il timone e spostare il partito su posizioni nettamente di destra. Sotto la sua guida l’FPÖ divenne un partito di protesta, anti-EU, contrario all’immigrazione e all’Islam. Campagne populiste e controverse segnarono fin dall’inizio questo nuovo corso provocando da un lato ampie critiche da tutte le forze più moderate, ma dall’altra colpendo un nervo scoperto della popolazione e facendo quindi aumentare i suoi consensi a ogni elezione.

Il periodo di maggior successo iniziò nel 2015. Strache riuscì con un’abile campagna a trasformare l’elezione del sindaco di Vienna in un testa a testa tra lui e il candidato socialdemocratico Michael Häupl. Sebbene non riusci a vincere, il suo partito ottenne più del 30% dei voti. L’anno seguente Norbert Hofer – uno dei suoi più stretti collaboratori – arrivò al ballottaggio per l’elezione del Presidente della Repubblica insieme al candidato dei Verdi Alexander Van der Bellen, e perse per poche centinaia di migliaia di voti.

L’ascesa dell’FPÖ sembrava inarrestabile: i sondaggi lo vedevano come primo partito a livello nazionale e molti si aspettavano un enorme successo alle successive elezioni. Ma la politica può cambiare da un giorno all’altro e infatti il panorama austriaco fu completamente ribaltato dall’ascesa di Sebastian Kurz. Il futuro – e attuale – cancelliere dopo aver preso le redini del partito popolare (ÖVP) ne spostò infatti le posizioni decisamente a destra, inglobando molte delle idee (e dei voti) proprio del partito di Strache. Nelle elezioni del 2017 il Partito della Libertà ottenne comunque il migliore risultato nazionale sotto la guida di Strache (25,9%), che portò ad una coalizione con il Kurz. Questa sembrava aprire una nuova era nella politica austriaca, spostando il Paese decisamente verso destra.

Ma – nuovamente – tutto può cambiare in un giorno. E quel giorno fu il 17 maggio 2019, con la pubblicazione del famoso video di Ibiza. Registrato con una telecamera nascosta due anni prima, mostrava Strache discutere di finanziamenti illegali in cambio di appalti pubblici con una (finta) nipote di un oligarca russo. Lo scandalo portò – oltre alla caduta del governo – alle sue dimissioni e alla sua espulsione dal Partito della Libertà. Nel 2020 ha provato comunque a ricandidarsi a Vienna con un suo partito (Team HC), non riuscendo però a venire eletto.

Anche se la sua carriera politica sembra finita (la settimana scorsa si è aperto un processo che lo vede indagato per corruzione), l’eredità di Strache sarà ancora presente a lungo. Mentre il suo (ex)partito è tornato a posizioni di protesta e anti-sistema, il “nuovo” partito popolare di Sebastian Kurz ha raccolto molte delle idee e della retorica del “vecchio” FPÖ. Il suo successo elettorale mostra che l’Austria sta ancora a destra.

Qualche altra segnalazione della settimana:

  • Sebbene il numero di persone positive al coronavirus rimanga ancora molto basso (esattamente 2.000 in tutta l’Austria) la “variante Delta” preoccupa molto gli esperti. Due terzi dei casi registrati nelle ultime settimane sono infatti riconducibili a questa. Il governo austriaco continua comunque con il suo piano di riduzione delle restrizioni: in base alle ultime informazioni dal 22 luglio l’obbligo di indossare la mascherina rimarrà valido solo nei mezzi pubblici e nei supermercati. Rimarrà comunque in vigore la “regola 3-G” per l’ingresso nella maggior parte dei luoghi chiusi (bar, ristoranti, cinema, palestre, ecc.).
  • Grazie ad una gentile segnalazione ho aggiunto due nuovi medici che parlano italiani nella lista sul blog: si tratta della dott.ssa Eva Raunig, medico generico nel 9. distretto e del dott. Martin Ortler, neurochirurgo con studio nel 1. distretto.
  • Dal 26 luglio all’8 agosto con l’abbonamento annuale delle Wiener Linien sarò possibile utilizzare gratuitamente anche i mezzi pubblici in altre 5 città (Graz, Linz, Salisburgo, Klagenfurt e Innsbruck). Una interessante occasione per invogliare a visitare altre città in Austria.
  • Sono ricominciati i tour organizzati dal blog Vienna e Dintorni, ogni sabato e domenica alle 10, con partenza dalla piazza di Santo Stefano. La partecipazione è gratuita e si può contribuire con una donazione a fine tour. Per prenotare è necessario selezionare su questa pagina la data desiderata e compilare il modulo di prenotazione.
  • Vi ricordo infine che questa settimana inizierà “Nuovo Cinema Italia”, il festival del cinema italiano presso il Votiv Kino. Qui trovate il programma e le date. La prevendita è già iniziata, si consiglia di prenotare (i posti sono limitati causa restrizioni covid).

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A lunedì prossimo!

Paolo

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Chi ha fallito?

La settimana scorsa un brutto fatto di cronaca ha creato un’ampia discussione in Austria: sabato 26 giugno è stato ritrovato in un prato del quartiere Donaustadt di Vienna il corpo senza vita di una ragazza di 13 anni. Le indagini hanno portato all’arresto di due afghani, di 16 e 18 anni, richiedenti asilo. Sono accusati di aver narcotizzato e abusato della vittima – che sembra conoscessero – causandone la morte.

Il fatto di per se tragico ha innescato un lungo dibattito sull’immigrazione, l’integrazione dei rifugiati e – ancora una volta – sul femminicidio.

Da quello che si è appreso dai media il più anziano dei sospettati vive in Austria dal 2015 (l’altro invece è giunto pochi mesi fa). Risulta essere già stato condannato più volte e la sua richiesta di asilo era stata bocciata nel 2018.

In molti si sono subito chiesti perché il rimpatrio non fosse stato eseguito (l’Austria non considera infatti l’Afghanistan come un territorio a rischio – anche se qui ci sarebbe forse da discutere). Come vi avevo già scritto in passato il ministero dell’interno non sembra farsi tanti scrupoli a rimpatriare intere famiglie, anche se integrate, con un lavoro e con figli piccoli (come nel caso di Tina), mentre invece in questo qui sembra aver lasciato correre.

Ma secondo me la critica maggiore deve essere fatta al processo d’integrazione, che sembra essere fallito miseramente. Come mai non è stato possibile “convertire” un ragazzo, giunto in Austria più di 6 anni fa ai valori della nostra società? Perché non è stato possibile fare un percorso di cambiamento dopo le prime condanne, oppure effettuare maggiori controlli, mentre invece sembra sia stato lasciato a continuare in attività criminali?

Il dibattito si è anche concentrato sulla comunità afghana presente in Austria: le statistiche mostrano infatti che questa è particolarmente problematica. Il tasso di criminalità è quattro volte superiore alla media nazionale, nove volte per i reati di droga e addirittura dodici volte per i reati sessuali. Certo non si può fare di tutta l’erba un fascio. Conosco personalmente persone di origine afghana che sono perfettamente integrate. Ma anche qui sembra che lo Stato non stia facendo abbastanza per migliorare la situazione.

Qui diventa ancora necessaria anche una riflessione politica. I governi Kurz (sia quello attuale che precedente) hanno sempre posto un forte accento contro l’immigrazione, sul dire che gli stranieri “portano la criminalità in Austria” e che tutti coloro che non si integrano sarebbero stati subito perseguiti e rimpatriati. Allo stato dei fatti solo parole al vento. Dopo questo fatto tutti si sono naturalmente affrettati a dire che si userà la mano dura, che le cose devono cambiare, ma nessuno sembra essere stato capace di fare autocritica, come sempre la colpa è “degli altri”.

E arriviamo all’ultimo punto di cui si è parlato troppo poco in questa storia, ovvero la morte di un’altra donna, un problema che in Austria ancora non viene preso sul serio a sufficienza (ne avevo già scritto qui). Il dibattito si è infatti quasi esclusivamente concentrato sulla provenienza dei sospettati, ma anche questa volta siamo di fronte a uomini che uccidono una donna solo perché non vuole accettare la loro volontà.

Questa storia ha tante domande e poche risposte. Penso rimanga solo da chiedersi chi ha fallito e se la morte di una ragazza di 13 anni si poteva evitare.

Ritorno da Venezia

In molti hanno risposto alla scorsa newsletter raccontandomi la propria esperienza di viaggio (e i controlli) tra Italia e Austria. Da come sembra i controlli aerei (almeno verso l’Austria) sono quelli eseguiti in maniera più stringente, mentre su strada o in treno vengono effettuati solamente a campione.

Da parte mia posso confermarlo con il viaggio di ritorno: già al check-in a Venezia è stato chiesto a tutti i passeggeri di mostrare un certificato (di vaccinazione, guarigione o test negativo) che permettesse l’ingresso in Austria. All’arrivo poi era anche presente una postazione di controllo dove dei soldati dell’esercito hanno controllato nuovamente la validità dei certificati.

Aggiornamenti Coronavirus

Sebbene la situazione in tutta l’Austria sia sempre molto stabile – con il numero di casi in continua diminuzione – il governo continua a premere per cercare di raggiungere almeno l’80% di vaccinati prima dell’arrivo dell’autunno. La variante delta infatti preoccupa infatti anche qui e si vuole evitare a tutti i costi di ripetere la situazione dell’anno scorso, dove dopo un’estate “spensierata” a settembre è stato necessario reintrodurre varie restrizioni.

A Vienna come vi avevo già scritto da alcune settimana le vaccinazioni (con Pfizer) sono aperte a tutti i residenti con più di 12 anni, ci si può prenotare tramite il sito web  impfservice.wien. Questa settimana è inoltre possibile vaccinarsi anche senza prenotazione (con AstraZeneca) presso l’Austria Center (qui le informazioni dettagliate).

Dal 1 luglio c’è stato nel frattempo un nuovo allentamento delle misure:

  • in bar e ristoranti non è più necessario utilizzare la mascherina, è tolto anche il limite di persone ai tavoli. L’ingresso rimane permesso in base alla regola 3-G.
  • anche per gli eventi – al chiuso o all’aperto – non è più necessario l’uso della mascherina. Vale sempre la regola 3-G per l’ingresso.
  • nei mezzi pubblici e nei negozi non è più obbligatorio l’uso di una mascherina FFP2 ma è sufficiente quella di stoffa o monouso.
  • nelle attività commerciali a contatto (come barbiere/parrucchiere) non è più obbligatorio l’uso della mascherina.
  • discoteche e club sono nuovamente aperti

Dalla settimana scorsa è inoltre disponibile anche in Austria la app ufficiale per il passaporto verde (Grüner Pass). Anche se mancano ancora alcune funzioni può essere utile già installarla.

Attualmente in tutta l’Austria ci sono 1.709 casi attivi di coronavirus, di cui 132 ricoverati in ospedale. Il 61,3% della popolazione ha ricevuto almeno una prima di vaccino, il 51,4% a Vienna.

Una vigneto piccolo piccolo…

Una curiosità per chi pensa di conoscere ogni angolo di Vienna: proprio nel centro storico si trova un piccolo vigneto con una storia interessante, che può sfuggire se non ci avete mai fatto caso. Tutti i dettagli sul blog.

Quella maledetta estate del 1873

Vi segnalo un altro articolo dal blog per chi vuole approfondire la storia di Vienna. Nel maggio 1873 venne inaugurata al Prater l’Esposizione Universale. Doveva essere un grande momento per l’impero asburgico, ma non tutto andò come nei piani. Una lettura da non perdere.

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Paolo

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Appunti di viaggio

Questa settimana una newsletter un po’ diversa dal solito. Mentre vi scrivo mi trovo infatti a Venezia per un breve viaggio, per me il primo da quando è possibile muoversi – più o meno liberamente – tra Italia e Austria. Niente lunga introduzione quindi, ma solamente una riflessione “di viaggio” e qualche segnalazione a seguire.

Voglio infatti condividere con voi la mia esperienza con i controlli richiesti per viaggiare (e mi piacerebbe conoscere come è stato per voi). Per l’ingresso in Italia l’attuale decreto prevede la presentazione – a scelta – di un certificato di avvenuta vaccinazione, di guarigione o un test negativo (non più vecchio di 48 ore). Io e mia moglie ci siamo muniti di tutte le carte, abbiamo effettuato la registrazione online e siamo partiti.

Siamo arrivati all’aeroporto di Vienna. Nessun controllo. Siamo saliti sull’aereo, e anche qui nessun controllo. Ok ci siamo detti, verrà fatto in Italia, anche se stare un’ora chiusi insieme a cento persone senza sapere se tutti sono stati corretti come noi già ci dava un po’ di “mal di pancia”.

Atterriamo, andiamo a prendere le valigie e ci avviamo verso l’uscita con i nostri certificati in mano. Ma anche qui, nessun controllo. Ci siamo guardati un po’ spaesati intorno, come anche gli altri passeggeri, ma poi ognuno ha semplicemente preso la sua strada.

Ora. Forse è stata una eccezione quella che abbiamo vissuto noi? Probabile. Ma mi chiedo: ci sono queste regole, viviamo da un anno e mezzo in questo stato di pandemia, e non è ancora possibile organizzare dei semplici controlli, a Vienna o in Italia? Basta che una sola persona sia infetta (anche senza saperlo) e si ricomincia tutto da capo.

Oggi ripartirò in direzione Vienna, vedremo se la situazione sarà diversa.

Le segnalazioni della settimana:

  • Con circa 100 nuovi casi al giorno in tutto il Paese la situazione legata al coronavirus in Austria rimane stabile (attualmente 2.137 persone malate). Il numero di persone in ospedale (187) è in continua diminuzione, e la campagna vaccinale sta proseguendo a buoni ritmi, con oltre il 59% della popolazione che ha già ricevuto almeno una prima dose di vaccino.
  • A proposito di vaccini, dalla settimana scorsa a Vienna è aperta praticamente a tutti (dai 12 anni in su) la possibilità di prenotare un appuntamento. Lo potete fare tramite il sito web impfservice.wien/corona/.
  • Una informazione importante riguardo alle elezioni per il rinnovo del Comites, che come vi avevo già scritto in passato si svolgeranno il 3 dicembre 2021. La partecipazione al voto non è automatica per tutti i residenti AIRE, ma è necessario presentare espressa richiesta d’iscrizione all’elenco elettorale. Lo si può fare tramite il portale Fast It oppure presentando la domanda direttamente alla cancelleria consolare (qui le modalità).
  • Per gli amanti del cinema torna anche quest’anno a Vienna la rassegna Nuovo Cinema Italia, dedicata al film italiano d’autore. Dal 15 al 22 luglio verranno proiettate presso il Votiv Kino alcune delle migliori opere cinematografiche italiane degli ultimi anni, in originale italiano con sottotitoli in tedesco. La prevendita è già iniziata.
  • Sempre riguardo al mondo del cinema, ma questa volta austriaco, segnalo a tutti i miei lettori di Roma e dintorni la rassegna Sotto le stelle dell’Austria presso il Forum Austriaco di Cultura. Fino al 7 luglio verrà proiettata una selezione di ottimi film prodotti in Austria, in versione originale con sottotitoli in italiano.

E per questa settimana è tutto, ci sentiamo lunedì prossimo con una “normale” newsletter da Vienna.

A presto!

Paolo

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I am from Austria

Quando può una persona dire di essere italiana (o austriaca)? Quando è nata da un genitore italiano? O perché è nata in Italia? E se vive per 10, 20 o 30 anni in Italia (o in Austria), allora è più italiana o austriaca?

Non c’è un risposta univoca a questa domanda, e ci vorrebbe un libro, non una newsletter, per analizzare tutti gli aspetti.

Ma è una questione a cui nel nostro mondo globalizzato, dove è ormai normale per le persone vivere in un altro Paese rispetto a quello dove si è nati, e dove sempre più figli nascono da genitori di nazioni diverse (e poi magari crescono in un altro Paese ancora) diventa sempre più importante trovare una risposta.

In Austria la settimana scorsa si è riacceso il dibattito a riguardo per una proposta fatta dal partito socialdemocratico (SPÖ) di semplificare la normativa per la concessione della cittadinanza. Attualmente per “diventare austriaci” la legge ha dei criteri molto stringenti:

  • vengono richiesti 10 anni di residenza in Austria, che sono ridotti a 6 solo per i cittadini dell’Unione Europea, per chi può dimostrare un livello B2 di tedesco o per chi è nato in Austria.
  • si deve dimostrare di aver avuto un reddito minimo negli ultimi 3 anni (almeno 1.000 euro al mese) senza aiuti sociali.
  • si deve avere una buona conoscenza del tedesco e superare anche un test sull’Austria e la sua storia.
  • si deve rinunciare alla propria cittadinanza originale
  • e infine si ha un costo per tutta la procedura tra i 1.100 e 1.500 Euro.

L’idea del partito socialdemocratico è di semplificare queste regole, in particolare rendendo per tutti a 6 anni il tempo di attesa per effettuare la richiesta, riducendone il costo e semplificando le prerogative. Ma la richiesta più interessante che è stata fatta è quella di dare a chiunque sia nato in Austria la cittadinanza se un genitore si trova legalmente nel Paese da almeno 5 anni, muovendo quindi la legislazione verso lo “ius solis”.

Queste proposte hanno toccato un nervo scoperto, e infatti le discussioni sui giornali sono andate avanti per vari giorni. In Austria il numero di persone straniere – residenti anche da molti anni – è in continua crescita. A Vienna in particolare questa situazione è sentita da molti, dove si calcola che il 30 percento dei residenti non ha diritto di voto. E non stiamo parlando solo d’immigrati: sono infatti ben 45.000 i giovani nati in Austria che ogni anno raggiungono l’età per poter votare, ma che non lo potranno fare perché nati da genitori stranieri.

Sono numeri importanti, che vi fanno capire come una grande fetta della popolazione sia esclusa dal processo democratico e da scelte che influenzano anche le loro vite.

Mentre il partito dei verdi e dei NEOS hanno accolto in maniera positiva queste proposte, il partito popolare (ÖVP) del cancelliere Kurz come anche il partito della libertà (FPÖ) si sono opposti fermamente. Le motivazioni sono state di natura prettamente morale (“la cittadinanza è un bene superiore e non va dato a chiunque”), ma la vera questione, come hanno fatto notare in molti, è come spesso succede in politica legata ai voti.

In base alle proiezioni i voti di questi potenziali nuovi cittadini andrebbe infatti per la maggior parte ad avvantaggiare i socialdemocratici e i verdi. Pochissimi voterebbero il partito popolare o la destra, ed ecco quindi spiegata questa forte contrarietà, che non si è mostrata in altre situazioni. Se vi ricordate infatti due anni fa il partito popolare era intenzionato a dare una doppia cittadinanza ai madrelingua tedesca dell’Alto Adige (poi non se ne fece nulla per la caduta del governo) e nessuno si pose dei “problemi morali”. Probabilmente i calcoli fatti a quel tempo mostravano che avrebbe portato un maggiore vantaggio verso altri partiti.

La proposta dei socialdemocratici rimane comunque solo un’idea, essendo il partito attualmente all’opposizione. Ma è un tema sui cui la politica austriaca dovrà prima o poi confrontarsi in maniera seria per trovare una risposta alla crescente richiesta di rappresentanza delle persone straniere che vivono in Austria.

Il titolo di questa newsletter è una canzone del cantautore Rainhard Fendrich, inno “inufficiale” austriaco e amata da tutti coloro che si sentono austriaci, indipendentemente dalla propria cittadinanza.

Aggiornamenti Coronavirus

Il governo ha comunicato la scorsa settimana che dal 1 luglio ci sarà un nuovo allentamento delle misure in vigore:

  • Non sarà più obbligatorio indossare una mascherina in tutti i luoghi dove l’ingresso è già controllato tramite la regola 3-G: ristorazione, turismo, attività culturali e del tempo libero, scuola ed eventi.
  • Nei mezzi pubblici come anche nei negozi e nei musei non sarà più obbligatoria la mascherina FFP2 ma sarà sufficiente quella di stoffa o usa e getta.
  • Discoteche e club potranno riaprire, senza limitazioni di orario. Anche le feste private (come i matrimoni) si potranno nuovamente svolgere senza limitazioni.
  • Anche i grandi eventi saranno permessi senza limitazione, solamente la regola 3-G verrà applicata all’ingresso.

Anche se al momento i numeri dei contagi sono in costante diminuzione, come nel resto dell’Europa preoccupa la variante delta (“indiana”). In Austria sono già presenti alcuni casi e si pensa che dopo l’estate potrebbe portare a una nuova ondata se le vaccinazioni non avranno portato a una copertura sufficiente.

Attualmente i casi attivi in tutta l’Austria sono 2.771 (di cui 1.127 a Vienna), con 251 persone ricoverate in ospedale. Il 56,4% della popolazione ha ricevuto almeno una prima dose di vaccino.

Nuovo ristorante italiano a Vienna

Quasi ogni settimana apre una nuova attività italiana a Vienna (e fa sicuramente piacere). Questa volta vi segnalo Cibaria Italiana, un nuovo ristorante nel 2. distretto, con specialità della cucina genovese e bolognese, tutte preparate con pasta fresca. Appena possibile ci saranno anche eventi di arte, musica e spettacolo, promette bene!

Musei e parchi archeologici gratis per iscritti AIRE

Mi è stato segnalato un decreto ministeriale in base al quale per tutti gli iscritti AIRE è previsto in Italia l’ingresso gratuito nei musei, parchi archeologici e luoghi della cultura gestiti dallo Stato per gli anni 2021, 2022 e 2023. Per ottenere lo sconto è necessario esibire un documento che attesti l’iscrizione all’AIRE. Un eventuale certificato si può richiedere al comune d’iscrizione (il consolato non può rilasciarlo) oppure tramite il portale Fast It. Non ho trovato purtroppo molte altre informazioni a riguardo, né sul sito web del ministero né su quello di alcuni musei che ho consultato, vi aggiornerò non appena ci saranno novità.

Parcheggi a pagamento per tutta Vienna

Qualche settimana fa scrivevo della tendenza a Vienna a disincentivare l’uso delle automobili, ed ecco una notizia che conferma questa idea. È stato infatti comunicato che dal 1 marzo 2022 i parcheggi in strada a pagamento verranno estesi a tutta la città, anche nei quartieri più periferici. Da questa data si potrà sostare con la propria macchina dalle 9 alle 22 (dal lunedì al venerdì) solamente pagando 2,20 euro/ora oppure con un abbonamento annuale (120 Euro), valido però solo per un distretto.

Alcune idee per rinfrescarsi a Vienna

Mentre una volta l’Austria era considerato un Paese dal clima mite e temperato ora i giorni con temperature da record stanno diventando ogni anno sempre più la normalità. Sarà colpa di questo fantomatico riscaldamento globale? Lo dovremmo chiedere a un meteorologo o forse a qualche presidente che pensa di aver capito tutto, ma a me, come immagino a tanti di voi, la cosa che al momento interessa di più è dove trovare un po’ di refrigerio fino all’arrivo dell’autunno (o delle ferie). Vi rimando quindi a un articolo sul blog con alcune idee per rinfrescarsi con un bel bagno!

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Paolo

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Vatertag

Ieri era la “Festa del Papà” (in Austria si festeggia sempre la seconda domenica di giugno, mentre in Italia il 19 marzo), e colgo quindi l’occasione per qualche riflessione sull’essere padri.

Partiamo da un dato di fatto: in Austria i diritti che hanno i padri – almeno a confronto con l’Italia – sono veramente molti.

Alla nascita si può per esempio richiedere il cosiddetto “mese del Papà” (Papamonat), fino a quattro settimane di congedo dal lavoro, durante il quale si riceve un indennizzo di circa 700€.

Il congedo parentale (Karenz), che in Austria è possibile richiedere fino al compimento del secondo anno di vita del bambino, è inoltre un diritto per entrambi i genitori e può essere quindi suddiviso tra essi. Mia moglie è stata per esempio a casa il primo anno e io sono stato i sei mesi successivi fino a quando nostra figlia non è andata all’asilo (anche qui si riceve una indennità mensile per tutto il periodo di assenza dal lavoro).

Ma anche per tutti gli altri diritti i padri e le madri hanno gli stessi criteri di accesso, come la possibilità di ridurre l’orario di lavoro fino al 7. anno del bambino o di prendere fino a 2 settimane di congedo all’anno in caso di malattia di dei figli.

Sembrerebbe insomma una situazione ideale, ma sorprendentemente queste possibilità vengono utilizzate solo da una minoranza. Attualmente circa il 3% dei padri utilizza il Papamonat, e solo il 5% è stato più di 2 mesi in congedo parentale o ha ridotto il proprio orario di lavoro.

Le motivazioni sono varie: molti hanno paura di perdere la propria posizione o di non poter avanzare nella carriera se si assentano dal lavoro e spesso sono le aziende stesse a ostacolare queste possibilità. Per altri il deterrente è l’aspetto economico, quando già solo un genitore lavora.

Ma nella maggior parte dei casi il problema di fondo è la mentalità che ancora persiste nella società austriaca. Se una donna sta un anno a casa è visto come normale, se un uomo manca un mese dal lavoro sembra la fine del mondo.

Papà che mi state leggendo: se vivete in Austria sfruttate queste possibilità. E se mi leggete dall’Italia lottate per ottenere più diritti. Qualche mese di assenza dal lavoro non vi cambieranno la carriera, ma cambieranno per sempre il legame con i vostri figli.

Aggiornamenti Coronavirus

Per la prima volta da mesi non ci sono questa settimana grandi novità riguardo alla situazione coronavirus in Austria. Il numero di casi in tutte le regioni e in continua diminuzione, cosicché alcuni focolai riescono a venire contenuti facilmente.

L’unica novità interessante sono le voci riguardo una ulteriore riduzione delle restrizioni da luglio, ma non è ancor stata fatta alcuna comunicazione ufficiale. (Qui trovate quelle attualmente in vigore)

Per viaggiare verso l’Italia rimane necessario presentare un test molecolare o antigenico negativo, anche se già vaccinati. Per l’Austria invece rimane in vigore anche per i viaggi la regola 3-G, quindi dimostrare di essere testati, guariti o vaccinati.

I numeri della settimana

  • casi attivi in tutta l’Austria sono attualmente 4.020 (1.199 in meno rispetto a una settimana fa)
  • i ricoverati in ospedale sono 309 (-111), di cui 102 (-38) in terapia intensiva. I deceduti sono 10.661 (+22).
  • la regione con l’indice per 100.000 abitanti più alto è attualmente il Tirolo (32), seguita da Vienna (30), Vorarlberg (26), Bassa Austria (20), Carinzia (18), Alta Austria (17), Burgenland (13), Stiria (12) e Salisburgo (11)
  • in merito ai vaccini, il numero totale di persone che hanno ricevuto almeno una dose sono 4.189.749 (53,2% della popolazione), di cui 800.218 (41,8%) a Vienna.

Nuovo treno da Vienna a Trieste

Dall’11 giugno è stato riattivato un collegamento diretto via rotaia tra Vienna e Trieste. La linea viaggia sul tracciato storico (passando per Lubiana, Maribor e Graz), che già nel 1857 collegava la capitale dell’impero con il suo sbocco principale sul mare.

Il collegamento ha alto valore storico e simbolico, ma non è purtroppo dei più pratici. Il tempo di percorrenza in entrambe le direzioni è infatti di quasi 9 ore, mentre quello che passa per Udine e Villach impiega quasi due ore in meno (anche se in parte tramite pullman).

Documentario “Generazioni d’amore – Le quattro Americhe di Fernanda Pivano”

L’Istituto Italiano di Cultura di Vienna ricomincia con l’organizzazione di eventi dal vivo con la proiezione martedì 22 giugno alle ore 19:00 del documentario “Generazioni d’amore – Le quattro Americhe di Fernanda Pivano” di Ottavio Rosati.

L’evento – a ingresso gratuito – ha posti limitati e si svolgerà nel rispetto delle normative anti-covid (regola 3-G). Per partecipare è necessario mandare una conferma all’indirizzo eventi.iicvienna@esteri.it.

Riduzione IMU per pensionati italiani all’estero

Mi è stato segnalato che da quest’anno è prevista una riduzione dell’IMU e della TARI per i pensionati residenti all’estero proprietari d’immobili a uso abitativo in Italia.

La riduzione può riguardare un solo immobile ed è pari al 50% dell’imposta municipale unica (IMU) e di due terzi per la tassa sui rifiuti (TARI). Per poter accedere a questa agevolazione l’immobile non possono essere affittati o ceduti in comodato, anche gratuito.

Per fare richiesta si consiglia di contattare i CAF e patronati della città dove è presente l’immobile.

Gruppo italiano alla Rainbow Parade

Sabato 19 sulla Ringstrasse si terrà l’annuale parata arcobaleno (Rainbow Parade) per sensibilizzare a favore della parità di diritti delle persone LGBTIQ. Questa è solo l’evento conclusivo del Vienna Pride, che già dalla settimana scorsa propone iniziative ed eventi (forse avete visto le bandiere arcobaleno presenti sui tram e su molti edifici).

Come ogni anno ci sarà anche un gruppo di italian* in Austria che parteciperanno insieme. Se anche voi ne volete far parte trovate tutte le informazioni sull’evento Facebook.

Concerto di una Notte d’Estate

Venerdì 18 giugno si svolgerà il tradizionale “Concerto di una Notte d’Estate” (Sommernachtskonzert) presso il giardino del castello di Schönbrunn. A causa delle restrizioni ancora in vigore anche quest’anno non sarà permesso l’ingresso a tutti. Sarà però possibile seguirlo in diretta radio (OE1), televisione (ORF2 e 3sat) o in streaming.

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Paolo

P.S. Per chi segue il calcio: l’Austria ieri ha vinto la sua prima partita in una partecipazione alla competizione europea (3-1 contro la Macedonia del Nord), complimenti!

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Una città senza auto

Se vivete a Vienna e vi muovete in macchina, siete già una minoranza. Solo il 40% dei viennesi possiede infatti un’auto e chi dice di usarla abitualmente come mezzo per muoversi è ancora meno, il 27% dei residenti.

Per le strade le automobili non mancano, ma questa statistica non mi sorprende. Io stesso in oltre 15 anni da quando vivo a Vienna non ho mai posseduto una macchina, e conosco pochi amici che ne hanno una, quasi sempre solo per necessità lavorative.

Questa evoluzione – negli anni ’90 le auto erano ancora il mezzo più usato – è merito di una strategia su cui la politica locale sta puntando da lungo tempo.

Da una parte l’uso delle macchine viene scoraggiato: tramite l’estensione dei parcheggi a pagamento in tutti i distretti, con la creazione di ampie zone con un limite di 30km/h o di cosiddette “strade condivise” (Begegnungszone), dove macchine, ciclisti e pedoni condividono – a tempo ridotto – gli spazi.

Dall’altra vengono offerte valide alternative: in primo luogo tramite una ampia rete di mezzi pubblici, tra le più efficienti al mondo. Metropolitana, autobus e tram coprono ogni angolo della città, gli intervalli sono di pochi minuti e la qualità del servizio è sempre ottima. Il tutto a un prezzo accessibile, tramite un abbonamento fissato – grazie alle sovvenzioni comunali – a 365 Euro all’anno.

Ci sono poi le piste ciclabili, anche qui con una rete (oltre 1.654 chilometri) che permette di raggiungere quasi ogni angolo di Vienna e in continua espansione. Non mancano le sovvenzioni per l’acquisto di biciclette, come anche progetti per incentivarne l’uso. Per esempio il servizio CityBike che permette di noleggiare una bicicletta per un tragitto fino a un’ora gratuitamente.

Infine negli ultimi anni il comune sta puntando molto sulla cosiddetta “share economy”, ovvero l’uso condiviso di mezzi di trasporto. A partire dalle automobili, parte integrante della città con il servizio ShareNow (ex Car2Go), ma anche con sistemi alternativi, come gli e-scooter – amati od odiati – ma presenti ormai ovunque.

Il risultato di questa politica si vede negli altri risultati delle statistiche che ho accennato all’inizio. I mezzi più utilizzato dai viennesi per spostarsi in città sono infatti quelli pubblici (38%), seguita dal muoversi a piedi (28%), quindi dalla macchina (27%) e infine dalla bicicletta (7%).

Vienna diventerà prima o poi una città senza auto? Forse è un’utopia, ma la tendenza è sicuramente in una riduzione nell’uso, in particolare nei centri città. In futuro forse nessuno possiederà un’auto ma verrà condivisa e utilizzata solo quando necessario, magari parcheggiandola all’esterno delle città. E voi avete una macchina a Vienna?

Aggiornamenti Coronavirus

Fino a poche settimane fa molti – me compreso – temevano che le riaperture avrebbero portato a un rialzo dei contagi. Questo timore sembra per il momento scongiurato, con il numero di casi in continua diminuzione.

In città l’atmosfera è molto rilassata e a parte i controlli per accedere a bar e ristoranti e le mascherine – a cui ormai ci siamo abituati – sembra di essere tornati all’inizio della scorsa estate, quando la pandemia sembrava già finita dopo pochi mesi.

Vienna sembra rinata, forse anche grazie al caldo degli ultimi giorni, e le attività non mancano. Con moltissimi eventi in programma (per esempio i campionati europei – ne scrivo più sotto), che porteranno tante persone a incontrarsi con minori controlli, si vedrà se la situazione rimarrà comunque buona come ora.

Alcune segnalazioni in breve:

  • Anche in Austria è stato approvato l’uso del vaccino Pfizer/BioNTech per la fascia di età tra i 12 e i 15 anni, accogliendo il parere espresso dall’agenzia europea dei medicinali (EMA). Al momento non è però ancora stata comunicata la data d’inizio delle somministrazioni.Tutti gli altri vaccini disponibili (AstraZeneca, Moderna e Johnson & Johnson) rimangono approvati solo per persone sopra i 18 anni.
  • Chi vuole sottoporsi a un test degli anticorpi lo può fare gratuitamente presso la croce rossa (Wiener Rotes Kreuz) donando il sangue. In questo modo si risparmiano 25 euro e si fa anche una buona azione.

I numeri della settimana

  • casi attivi in tutta l’Austria sono attualmente 5.219 (459 in meno rispetto a una settimana fa)
  • i ricoverati in ospedale sono 420 (+7), di cui 140 (-11) in terapia intensiva. I deceduti sono 10.639 (+43).
  • la regione con l’indice per 100.000 abitanti più alto è attualmente il Vorarlberg (62), seguita da Tirolo (46), Bassa Austria (26), Vienna (25), Stiria e Altra Austria (entrambe 23), Carinzia (19), Salisburgo (14) e Burgenland (11).
  • in merito ai vaccini, il numero totale di persone che hanno ricevuto almeno una dose sono 3.879.546 (49,3% della popolazione), di cui 744.777 (38,9%) a Vienna.

La linea 2 chiusa fino al 2023

Una segnalazione soprattutto per chi verrà a Vienna nei prossimi mesi: un lungo tratto della linea 2 della metropolitana è attualmente chiusa per lavori di ampliamento e lo rimarrà fino alla fine del 2023.

Si tratta delle quattro fermate centrali, da Schottentor a Karlplatz. Come alternativa è stata istituito un tram (U2Z) che percorre più o meno lo stesso tragitto delle stazioni della linea chiusa, ed è stata aumentata la frequenza della linea 1 e dei tram che percorrono la Ringstrasse.

Gli europei di calcio a Vienna

Gli europei 2021 (anzi 2020) sono il primo grande evento che coinvolge tutta l’Europa da quando la pandemia è iniziata. È sicuramente una grande prova per la gestione di questa fase. Come forse saprete saranno anche itineranti, ovvero le partite si giocheranno in 11 città europee. Vienna purtroppo non è fra queste, ma ci sarà sicuramente possibilità di seguire le partite.

L’Austria è infatti anche qualificata al torneo (le sue chance non sono proprio le migliori) e quindi tutti i bar e ristoranti di Vienna offriranno la possibilità di seguire le partite. Come già accennato nella scorsa newsletter, dal 10 giugno le misure per i locali saranno in parte allentati:

  • la chiusura passa dalle 22 alle 24
  • in bar e ristoranti potranno sedere allo stesso tavolo fino a 8 persone all’interno e fino a 16 persone all’esterno.

Se volete seguirle le partite con tanti altri tifosi vi segnalo in particolare l’EM-Quartier presso il WUK e quello presso il Prater. I posti in entrambi sono limitati, è consigliata la prenotazione.

Falter Wuchtelwette

A proposito di europei, il settimanale Falter organizza anche quest’anno la Wuchtelwette. Si tratta di un gioco online dove per ogni risultato esatto si possono vincere birra e molti altri premi. La partecipazione è gratuita e aperta a tutti.

Nuova pizzeria nel 21 distretto

Vi segnalo una nuova pizzeria italiana che ha aperto la settimana scorsa, “Lievito 48” presso il Florisdorfer Markt. Finalmente si potrà mangiare una vera pizza italiana anche nel 21 distretto!

Come sempre se siete alla ricerca di ristoranti, pizzerie ma anche negozi vi ricordo la mappa della Vienna italiana che trovate a questa pagina: wienitaly.quivienna.com.

I modi di salutare in Austria, spiegati bene

Quando – molti anni fa – studiavo il tedesco a scuola, all’arrivo del professore ci era stato insegnato di salutare con “Guten Morgen” o “Guten Tag” e per il commiato di utilizzare “Auf Wiedersehen”, ma nella lingua di tutti i giorni le varianti sono molto più numerose.

Aggiungeteci inoltre l’essere in Austria – una regione “periferica” rispetto alla patria del tedesco – e non vi stupirete più di tanto delle varie forme locali e colloquiali con cui ci si confronta ogni giorno.

In questo articolo sul blog metto un po’ di ordine con le varie forme di saluto più usate in Austria.

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Testare, testare, testare

Avevo scritto che non avrei dedicato più una intera newsletter al coronavirus, ma c’è una storia legata a Vienna che secondo me merita di essere raccontata.

Come probabilmente ricorderete l’Organizzazione Mondiale della Sanità era stata molto chiara fin dall’inizio sul modo migliore per combattere il coronavirus: “testare, testare, testare”. Come sappiamo non è mai stato facile seguire questa strategia, e quasi tutti i Paesi hanno invece utilizzato i lockdown – più o meno rigidi – per cercare di arginare il diffondersi della pandemia.

Ma negli ultimi mesi Vienna sembra essere riuscita a imboccare la strada giusta grazie al progetto “Alles Gurgelt”. Questo nasce nei laboratori di Lead Horizon, una azienda che è riuscita a sviluppare un test PCR molecolare – quindi sicuro come un tampone – ma tramite gargarismo. In questo modo può essere fatto facilmente da soli a casa, e deve solo essere analizzato in laboratorio.

Il comune di Vienna ha deciso di puntare in massa su questa tecnologia. Ogni residente – come anche chi si reca in città per lavoro – ha diritto a 4 test alla settimana gratuiti, che possono essere lasciati in oltre 300 negozi e il cui risultato si ottiene tramite una app entro 24 ore dalla consegna (e in base alla mia esperienza quasi sempre molto prima).

In questo modo a oggi a Vienna vengono svolti oltre 300.000 test alla settimana, un numero veramente alto. Per farvi un confronto: in Germania sono 1.2 milioni i test PCR analizzati settimanalmente, e in Italia all’incirca 1 milione. Ma stiamo naturalmente parlando di Paesi con rispettivamente 80 e 60 milioni di abitanti, mentre Vienna non raggiunge nemmeno i 2 milioni.

Un vero successo di numeri, ma non solo. Questa strategia mostra anche che fornendo un test semplice e gratuito, tantissime persone sono disposte a farlo, per la propria sicurezza ma anche per quella degli altri. Sicuramente molti utilizzano questo metodo anche perché permette l’ingresso in bar e ristoranti da quando ci sono state le riaperture in base alla regola 3-G. Ma è in fondo un incentivo per “testare, testare, testare”, l’unico modo per scoprire gli asintomatici e bloccare eventuali focolai il prima possibile.

La strategia di Vienna è stata elogiata da molti, e stupisce che le altre regioni in Austria abbiano deciso di non seguire un modello simile. Molti ritengono che – ora che il numero di nuovi contagi sta scendendo uno sforzo e un costo del genere non sia più necessario. Ma gli esperti la vedono in altro modo: finché la maggior parte della popolazione non sarà completamente vaccinata (e al momento in Austria non è nemmeno il 20%), questa è sicuramente la strategia migliore per evitare anche in futuro un nuovo lockdown.

A giugno nuovi allentamenti in tutta l’Austria

Vista la continua riduzione di nuovi casi il governo ha comunicato che dal 10 giugno sono previsti nuovi allentamenti in tutta l’Austria. Questi i cambiamenti più importanti:

  • la chiusura di ristoranti come anche degli eventi passa dalle 22 alle 24.
  • in bar e ristoranti potranno sedere allo stesso tavolo fino a 8 persone all’interno e fino a 16 persone all’esterno.
  • nei negozi come anche nelle strutture sportive (es. palestre) si passa da 20mq a 10mq per cliente.
  • per chi entra in Austria dall’estero la registrazione (Pre-Travel-Clearance) sarà necessaria solo dalle zone ad alto rischio (quindi non l’Italia).

Tutte le altre misure, in particolare l’ingresso in base alla regola 3-G e l’obbligo d’indossare mascherine FFP2 rimarranno inalterati.

I numeri della settimana

  • casi attivi in tutta l’Austria sono attualmente 5.678 (4.797 in meno rispetto a una settimana fa)
  • i ricoverati in ospedale sono 413 (-484), di cui 151 (-142) in terapia intensiva. I deceduti sono 10.596 (+122).
  • la regione con l’indice per 100.000 abitanti più alto è attualmente il Vorarlberg (79), seguita da Tirolo (47), Alta Austria (39), Bassa Austria (36), Vienna (33), Stiria (32), Carinzia (25), Salisburgo (22) e Burgenland (17).
  • in merito ai vaccini, il numero totale di persone che hanno ricevuto almeno una dose sono 3.591.408 (47,7% della popolazione), di cui 689,773 (36,1%) a Vienna.

La salute psicologica degli italiani all’estero

Mi è arrivata la richiesta – che volentieri vi inoltro – di segnalarvi un questionario dell’associazione Transiti sulla salute psicologica degli italiani all’estero durante la pandemia di coronavirus. I risultati verranno pubblicati nel prossimo Rapporto Italiani nel Mondo, a cura della Fondazione Migrantes. Il questionario – ci vogliono 10-15 minuti per completarlo ed è anonimo – lo trovate a questo link.

6 Musei – 1 Sera – 0 Euro

Tra le iniziative che stanno ripartendo dopo le riaperture c’è anche quella promossa ogni anno dalla casa d’aste Dorotheum, grazie alla quale il 17 giugno, dalle 18 alle 21, sarà possibile visitare gratuitamente i musei della Biblioteca Nazionale Austriaca. Tra questi c’è in particolare la Prunksaal – la “Sala Magnifica” – che da sola merita sicuramente una visita.

Prossimi appuntamenti del Club di Lettura

Il prossimo appuntamento del Club di Lettura si svolgerà martedì 8 giugno, come sempre dalle 18 alle 19.30 e attualmente ancora in videoconferenza. Questo mese la discussione sarà sulla raccolta poetica “Rosa alchemica / Die alchymische Rose” di Donatella Bisutti, per partecipare trovate qui tutte le informazioni. L’incontro successivo (13 luglio) sarà dedicato a “Casa d’altri e altri racconti” di Silvio D’Arzo. Se questo appuntamento potrà essere svolto di persona verrà valutato nelle prossime settimane.

Una estate di teatro all’aperto

L’estate – e le restrizioni a causa del coronavirus – hanno portato a Vienna nuove idee per permettere al teatro di continuare a essere in scena. In particolare sono nate vari “palcoscenici all’aperto” (Freiluftbühne), che permettano in tutta sicurezza – e anche con il fresco della sera – di godersi alcuni dei migliori attori e cabarettisti austriaci e internazionali. Vi segnalo in particolare il Theater im Park, presso il parco del Castello del Belvedere, il Globe Wien Open Air, prodotto da Michael Niavarani presso la Marx Halle e la nuova Praterbühne di Viktor Gernot.

“Rundumadum”: il percorso nel verde intorno a Vienna

Se invece del teatro preferite una passeggiata all’area aperto, anche in questo caso a Vienna le possibilità non mancano. Ieri ho avuto il piacere con alcuni amici di camminare fino alla Wiener Hütte (ve ne scriverò in dettaglio un’altra volta), un breve tratto della “Rundumadum”, il percorso circolare che attraversa tutto il Grüngürtel, con più di 120 chilometri intorno alla città. Per saperne di più vi rimando a questo articolo sul blog

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Il risveglio della città

Stare seduti insieme a parlare del più e del meno in una Wirtshaus (il classico ristorante viennese). Un cameriere che gira per i tavoli e porta cotolette – la famosa Wiener Schnitzel – e birra alla spina. E qualcuno che gli chiede “Zahlen, bitte!”. Una scena che fino a 16 mesi fa sarebbe stata una cosa ovvia a Vienna, è diventata ora una conquista da festeggiare.

Sono stati molti coloro che hanno vissuto mercoledì scorso – 19 maggio – come una liberazione. Finalmente in tutta l’Austria bar e ristoranti, ma anche teatri, cinema e luoghi dello sport hanno potuto infatti riaprire. E anche Vienna, nel primo – e al momento unico – giorno in cui il meteo è stato clemente (venerdì) si è come risvegliata: tante persone in giro (forse troppe?), locali pieni e buonumore, come se il coronavirus non esistesse.

L’impressione che in molti – me compreso – hanno avuto dagli ultimi giorni è che ci sia tanta voglia di ripartire, di provare a lasciarsi alle spalle questo anno e mezzo e iniziare a progettare il futuro. Ci sono molte idee che si stanno rimettendo in moto, sia nella comunità italiana che nel resto della città, eventi che stanno ripartendo o sono in progettazione e tanta voglia di normalità.

La situazione in tutta l’Austria è effettivamente molto buona. Il numero di nuovi casi è in costante diminuzione e proprio ieri l’indice settimanale per tutto il Paese è sceso per la prima volta da novembre sotto il 50, il valore che era stato messo dal ministero della Sanità come obiettivo per poter tenere la pandemia sotto controllo.

Certo non bisogna pensare che sia tutto finito. Le riaperture potrebbero portare a un nuovo aumento dei casi (lo si vedrà nelle prossime settimane). Ed è importante ricordarsi gli errori dell’anno scorso, quando dopo la prima ondata si trascorse una estate senza pensieri, per poi pagarne le conseguenze in autunno.

Ma forse questa volta grazie ai vaccini le cose andranno diversamente. Le persone che hanno ricevuto almeno una prima dose sono in veloce aumento, e si prevede che chiunque lo desideri possa ricevere almeno la prima dose di vaccino per fino giugno.

Fin dall’inizio questa newsletter è stata accompagnata dal coronavirus come uno dei temi principali. Mi auguro che quella di oggi sia l’ultima, e che in futuro diventi solo un breve trafiletto per poi scomparire presto.

(Di seguito vi lascio alcune indicazioni sulle misure attualmente in vigore e informazioni utili per chi si vuole muovere tra Italia e Austria nelle prossime settimane/mesi).

Le misure in vigore in Austria

Le seguenti misure sono in vigore dal 19 maggio. La “regola 3-G” prevede che l’accesso è permesso solo a chi è testato (Getestet), vaccinato (Geimpft) o guarito (Genesen), da dimostrare tramite un certificato con data.

Bar e ristoranti

  • ingresso in base alla regola 3-G
  • obbligo di mascherina FFP2 fino al tavolo
  • massimo 4 persone per tavolo all’interno
  • massimo 10 persone per tavolo all’esterno
  • chiusura alle 22

Alberghi

  • ingresso in base alla regola del 3-G
  • obbligo di mascherina FFP2 nei luoghi comuni

Negozi

  • ingresso libero, senza regola 3-G
  • obbligo di mascherina FFP2
  • un cliente ogni 20 mq

Strutture ricreative e culturali
(es. musei, zoo, piscine, teatri, cinema)

  • ingresso con la regola 3-G (non per i musei)
  • obbligo di mascherina FFP2 negli spazi chiusi
  • una persona ogni 20mq
  • teatri e cinema possono usare solo il 50% della capacità e ci deve essere un posto di distanziamento tra gruppi di persone.

Attività commerciali a stretto contatto
(parrucchiere, estetista, ecc.)

  • ingresso con la regola 3-G
  • obbligo di mascherina FFP2
  • un cliente ogni 10mq

Vige inoltre l’obbligo di usare una mascherina FFP2 in tutti i luoghi al chiuso accessibili al pubblico, come anche nei mezzi pubblici. All’aperto non c’è obbligo di usare la mascherina. L’obbligo di uso della mascherina FFP2 è valido dai 14 anni in su, dai 6 anni può essere utilizzata una semplice mascherina di stoffa o usa e getta, i più piccoli sono esentati.

Tutte queste misure poterebbero subire dei cambiamenti nelle prossime settimane, vi informerò di volta in volta delle novità.

Se dall’Italia volete venire in Austria

Per chi entra in Austria dall’Italia non è più necessaria la quarantena, rimane obbligatorio:

  • mostrare un certificato di avvenuta vaccinazione, guarigione (negli ultimi 6 mesi) oppure un test molecolare o antigenico negativo.
  • compilare di modulo di pre-registazione elettronica.

In tutta l’Austria valgono poi le misure descritte sopra.

Test (gratuiti) per turisti a Vienna

Anche chi è a Vienna per turismo se lo desidera può sottoporsi ad un test gratuitamente in vari modi:

  • Molti alberghi di Vienna aderiscono alla campagna “Alles Gurgelt” offrendo test gratuiti di gargarismi PCR per i loro ospiti.
  • E anche presso le “Teststrasse”, le postazioni stradali situate in molti luoghi di Vienna, chiunque può fare un test antigenico gratuito (è necessaria la prenotazione).

Maggiori informazioni e altre possibilità sono sul sito web wien.info

Per chi dall’Austria vuole andare in Italia

Anche per entrare in Italia dal 16 maggio non è più necessaria la quarantena per chi entra dall’Austria. Rimane obbligatorio:

  • esibire un tampone molecolare o antigenico con esito negativo, effettuato nelle 48 ore che precedono l’arrivo in Italia.
  • compilare l’autodichiarazione elettronica.

In Italia valgono poi le misure in vigore attualmente nelle singole regioni, che potete trovare a questo link

I numeri della settimana

  • casi attivi in tutta l’Austria sono attualmente 7.945 (2.530 in meno rispetto a una settimana fa)
  • i ricoverati in ospedale sono 619 (-278), di cui 236 (-54) in terapia intensiva. I deceduti sono 10.546 (+72).
  • la regione con l’indice per 100.000 abitanti più alto è attualmente il Tirolo (73), seguito da Vorarlberg (72), Alta Austria (55), Stiria (54), Carinzia (46), Vienna (43), Bassa Austria (37), Burgenland (31) e Salisburgo (25).
  • riguardo ai vaccini, il numero totale di persone che hanno ricevuto almeno una dose sono 3.326.473 (44,17% della popolazione), di cui 642.231 a Vienna.

Elezioni Comites: molti punti aperti

Come vi avevo già segnalato le elezioni per il rinnovo dei Comites sono previste per il 3 dicembre di quest’anno (se non sapete cosa sono i Comites trovate vari articoli sul blog). In una riunione i presidenti di varie sezioni hanno però espresso molte perplessità su molti punti. A partire dalla data, per passare alla modalità di voto (sarebbe prevista la sperimentazione del voto elettronico) e infine sulla necessità di una forte campagna informativa per aumentare la partecipazione alle elezioni (che nel 2015 è stata di solo il 4,46% degli aventi diritto). Trovate sul sito web dell’AISE il riassunto completo della riunione.

Un ortopedico che parla italiano a Vienna

La lista dei medici italiani (o che parlano italiano) a Vienna continua ad allungarsi. Questa settimana mi è stato segnalato il Dr. Philipp Heuberer, medico ortopedico austriaco ma che parla benissimo italiano. Il suo studio è nel primo distretto, le prestazioni sono solo private. La lista completa la trovate come sempre sul blog.

Gratis al museo del Belvedere

Una buona occasione per tornare a visitare i musei di Vienna la offrono i “Lotterien Tagen”, una iniziativa tramite la quale si può entrare al museo (quasi) gratis. Venerdì 4 giugno per esempio, acquistando uno dei prodotti della Österreichische Lotterien (come un gratta e vinci – Rubbellos – da 2 Euro), si potrà entrare al Belvedere Superiore e al Belvedere 21 senza costi aggiuntivi. Maggiori informazioni e tutte le date e musei partecipanti li trovate sulla pagina ufficiale.

Una visita virtuale di Vienna

Grazie al collega Marco Di Blas e al suo blog Austria Vicina sono venuto a conoscenza di una bella serie di video su Vienna creati da Achim Ferrandina, guida turistica, intitolati “4 minuti di storia, arte e cultura” (che trovate qui su Youtube). Ottimo per chi vuole approfondire la conoscenza della città, consigliati!

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Sotto indagine

La settimana scorsa, mentre il resto dell’Austria si godeva una giornata di ferie grazie alla festa dell’Ascensione, il cancelliere Sebastian Kurz viveva invece alcune delle giornate più lunghe della sua carriera politica.

Mercoledì è stata infatti avviata ufficialmente una indagine contro di lui per falsa testimonianza, in merito a delle dichiarazioni che aveva fatto alla “commissione Ibiza”. Se vi ricordate si tratta della commissione parlamentare messa in piedi dopo lo “scandalo Ibiza”, il video registrato con una telecamera nascosta in cui si vedeva Heinz-Christian Strache, leader del partito della libertà (FPÖ) e vice-cancelliere al momento della pubblicazione, parlare di tangenti e scambi di favori.

Inizialmente il focus della commissione si concentrò sulle attività dell’FPÖ, ma le indagini si sono ben presto allargate alle attività del partito popolare (ÖVP), e in particolare a quelle di un gruppo ristretto di politici, molti dei quali attualmente al governo. Avevamo già parlato qualche settimana fa delle indagini sul ministro delle finanze Gernot Blümel, indagato per corruzione, e anche di quelle legate alle nomine della ÖBAG, la holding pubblica che gestisce le partecipazioni dello Stato.

Ed è proprio su quest’ultimo punto che entra in gioco Sebastian Kurz. Il cancelliere era stato infatti interrogato dalla commissione lo scorso giugno e tra i temi gli si era stato anche chiesto se fosse stato coinvolto nelle decisioni legate alla holding. Le sue risposte – non solo su questo tema – furono molto vaghe, dicendo di non ricordare o al massimo di essere stato solo informato dei fatti.

Ma secondo la magistratura le chat che sono state estratte dal telefonino di Thomas Schmid, attuale amministratore delegato dell’ÖBAG, mostrano un quadro ben diverso. Kurz avrebbe infatti partecipato attivamente nelle decisioni, cercando in tutti i modi di far nominare il suo uomo di fiducia. La magistratura ha quindi deciso d’intervenire, avviando le indagini per falsa testimonianza, un delitto che in Austria può portare fino a 3 anni di carcere.

Sebastian Kurz ha reagito in maniera decisamente distaccata. Ha detto che rimarrà in carica anche se si arriverà a processo e che non si immagina nemmeno che una condanna sia possibile.

Ma anche se il cancelliere – almeno pubblicamente – sembra vedere questa indagine solo come una seccatura, le conseguenze sul suo operato politico potrebbero essere significative:

  • L’indagine si protrarrà sicuramente per molti mesi e potrebbe diventare un costante accompagnatore di tutte le attività di governo. Kurz ha già cercato di mettersi nel ruolo di vittima, in una sorta di “tutti contro di me”, ma bisognerà capire quanto questa strategia possa funzionare.
  • C’è poi l’incognita del processo. Se venisse ritenuto colpevole sarebbe la prima volta che un cancelliere in carica viene condannato. Per reati decisamente minori in Austria sono finite molte carriere.
  • E infine molti guardano al partito dei verdi, che fa parte del governo con i popolari e a cosa deciderà di fare. Tra i loro cavalli di battaglia c’è sempre stata la lotta alla corruzione e al malaffare della politica e sono già mesi che l’elettorato esprime un forte “mal di pancia” per la necessità di difendere la coalizione. Werner Kogler, leader del partito, ha detto di voler far lavorare la giustizia, ma sembra che la pazienza del partito stia per finire.

I giuristi a cui è stato chiesto un parere sul caso sono divisi. Quasi tutti dicono che si arriverà a un processo, ma su quale sarà il risultato ognuno la vede in modo diverso. Quello che è sicuro è che ne parleremo ancora.

Aggiornamenti Coronavirus

Mentre la politica è in subbuglio, tutto il resto del Paese si rallegra invece per le imminenti aperture. Questa settimana – per la precisione mercoledì 19 – potranno infatti riaprire la maggior parte delle attività in tutta l’Austria, compresi bar e ristoranti (vi ricordate quando è stata l’ultima volta che siete stati a mangiare fuori?).

Il tutto con le dovute precauzioni e limitazioni (sul sito dell’Ambasciata trovate un ottimo riassunto), ma è sicuramente un grande passo in avanti e da molti visto come il “l’inizio della fine” della pandemia.

Le condizioni per sperare sono infatti buone: il numero di casi è in costante diminuzione in tutta l’Austria, con un indice nazionale di 69 e meno di 1000 nuovi casi al giorno. Le vaccinazioni sembrano finalmente prendere velocità, con quasi il 40% della popolazione che ha ricevuto già un prima dose.

Vi ricordo infine che anche il viaggiare sarà più facile: dal 19 si potrà infatti entrare in Austria senza obbligo di quarantena per chi può dichiarare di essere “testato, vaccinato o guarito” (e per i viaggi verso l’Italia la stessa norma è già in vigore da ieri).

I numeri della settimana

  • casi attivi in tutta l’Austria sono attualmente 10.475 (11.856 in meno rispetto a una settimana fa)
  • i ricoverati in ospedale sono 897 (-669), di cui 293 (-183) in terapia intensiva. I deceduti sono 10.474 (+229).
  • la regione con l’indice per 100.000 abitanti più alto è attualmente il Vorarlberg (115), seguita da Tirolo (85), Stiria (81), Carinzia (70), Alta Austria (67), Vienna (64), Salisburgo (54), Bassa Austria (51), e Burgenland (38).
  • riguardo ai vaccini, il numero totale di persone che hanno ricevuto almeno una dose sono 2.965.230 (39,37% della popolazione), di cui 566.968 a Vienna.

Podcast su Vienna e l’Austria

E’ oramai da qualche anno che i podcast stanno diventando sempre più popolari. Anche in Austria questo fenomeno sta crescendo, con produzioni interessanti e di qualità sempre maggiore. Ho pensato quindi di segnalarvene alcuni sul blog: ovviamente sono in tedesco, ma quasi tutti con una parlata semplice da ascoltare (e poi si possono mettere in pausa o riascoltare in ogni momento). In fondo alla lista ne trovate anche uno in italiano!

La lunga notte delle Chiese

Il 28 maggio la comunità cristiana di tutta l’Austria invita a una serata nei propri luoghi di culto, con manifestazioni e iniziative spirituali, dal vivo e online. A Vienna la “notte bianca” coinvolgerà oltre 120 parrocchie con un programma molto variegato, anche se limitato a causa delle restrizioni in vigore. Tutti gli aggiornamenti sul sito web ufficiale langenachtderkirchen.at.

Bundesmuseen Card a 19,- Euro per tutta l’estate

Torna anche quest’anno l’offerta dei musei statali con la Bundesmuseen Card che permette di accedere a 8 musei di Vienna fino al 31 agosto a solo 19,- Euro. La lista comprende tra gli altri Albertina, Belvedere, museo di storia dell’arte (KHM) e museo di storia naturale (NHM) e molti altri. La card si può acquistare online o in tutti i musei partecipanti.

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Uomini che odiano le donne

La settimana scorsa si è tornato a parlare in Austria di femminicidio, dopo che due donne sono state uccise dai rispettivi partner. Sono già undici le vittime quest’anno e purtroppo non saranno le ultime.

Una statistica è stata in particolare riportata da molti quotidiani: in base ai dati Eurostat, l’Austria è l’unico Paese in Europa dove vengono uccise più donne rispetto agli uomini (dati 2017). Anche nel 2020, su 43 omicidi, 31 sono state donne. Un numero alto per un Paese come l’Austria che ha solo otto milioni di abitanti. Sempre in base ai dati Eurostat l’Austria ha avuto infatti 0,98 femminicidi per 100.000 abitanti, mentre l’Italia “solo” 0,43 (dati 2018).

È un problema che, come anche in altri Paesi, viene sottovalutato e torna alla ribalta solo dopo fatti tragici come quelli appena accaduti. Ma perché non si riesce a cambiare questa situazione?

In Austria le leggi di prevenzione ci sono, come anche le possibilità per chiedere aiuto. Il governo dopo gli ultimi fatti ha anche promesso di aumentare i fondi e di avviare una campagna di sensibilizzazione sul tema. Ma quello che manca come spesso accade è un cambio di mentalità. Sia da parte delle autorità – che troppo spesso minimizzano i problemi e non applicano le normative vigenti – che soprattutto da parte degli uomini.

Purtroppo l’Austria è un Paese ancora molto conservatore per quanto riguarda la parità di genere. Leggevo proprio ieri i risultati di un sondaggio: secondo il 32% degli intervistati, il ruolo degli uomini in famiglia è solo quello di guadagnare lo stipendio, mentre quello delle donne è di occuparsi della casa e della famiglia. O ancora: il 75,2% delle donne ha solo un lavoro part-time perché deve occuparsi della famiglia, mentre il 92,6% degli uomini lavora a tempo pieno.

Sono dati che fanno riflettere. Quello che è necessario affinché la situazione cambi è stato discusso tante, troppe volte: bisogna che si crei una parità reale tra uomini e donne, non solo a parole. Nel lavoro, nella vita di coppia e nella gestione dei figli. È un lavoro lungo ma necessario – non solo in Austria. Mi auguro che si inizi al più presto, prima che vengano pubblicate altre tragiche statistiche.

Aggiornamenti Coronavirus

A meno di dieci giorni dalle previste aperture, la situazione in Austria è in costante miglioramento, il che fa sperare che non ci saranno modifiche al piano presentato. In tutte le regioni l’indice di casi positivi è in diminuzione e anche a Vienna la situazione sembra finalmente sotto controllo.

Dopo alcuni tentennamenti nelle scorse settimane il sindaco Michael Ludwig ha confermato che anche la capitale seguirà il piano di riaperture proposto dal governo per il 19 maggio, con la riapertura di ristoranti, bar e attività culturali. Oggi è prevista una conferenza stampa in cui verranno svelati tutti i dettagli.

Le vaccinazioni nel frattempo continuano a buon ritmo, a oggi 2.6 milioni di persone hanno ricevuto una prima dose, e quasi un milione già la seconda. Si prevede che nelle prossime settimane verrà estesa la possibilità di vaccinarsi a molti nuovi gruppi di popolazione. Se non lo avete ancora fatto è consigliato quindi pre-registrarsi tramite il sito web impfservice.wien.

Dal 15 maggio ingresso libero in Italia

Il premier Mario Draghi ha annunciato che dopo il 15 maggio la quarantena per coloro che entrano in Italia dai Paesi dell’Unione Europea (e quindi anche l’Austria) non sarà più necessaria. In attesa del “passaporto verde” europeo, l’Italia introdurrà infatti un pass nazionale, che permetterà sia di spostarsi tra le regioni sia di entrare dall’estero senza quarantena, a patto che si possa dimostrare di essere guariti dal coronavirus, vaccinati o negativi a un tampone. Una ordinanza apposita verrà presentata nei prossimi giorni con maggiori dettagli.

I numeri della settimana

  • casi attivi in tutta l’Austria sono attualmente 16.793 (5.538 in meno rispetto a una settimana fa)
  • i ricoverati in ospedale sono 1.270 (-296), di cui 409 (-67) in terapia intensiva. I deceduti sono 10.382 (+137).
  • la regione con l’indice per 100.000 abitanti più alto è attualmente il Vorarlberg (166), seguita da Stiria (132), Tirolo (115), Alta Austria (112), Carinzia (102), Salisburgo (91), Vienna (84), Bassa Austria (74) e Burgenland (53).
  • riguardo ai vaccini, il numero totale di persone che hanno ricevuto almeno una dose sono 2.651.653 (35,2% della popolazione), di cui 513.185 a Vienna.

Check up gratuito della bicicletta

Come ogni anno il partito dei verdi di Vienna offre per tutta l’estate un servizio gratuito tramite il quale far controllare le condizioni della propria bicicletta (ed effettuare piccole riparazioni). I meccanici e volontari sono presenti ogni giorni in una piazza diversa, il calendario lo trovate sul sito ufficiale della Grüne Radrettung.

Una nuova aggiunta ai medici italiani a Vienna

Ho aggiunto questa settimana la Dr. Rossella Angotti-Arthofer, specializzata in pneumologia, alla lista dei medici italiani (o che parlano italiano) presenti a Vienna. La dottoressa ha un suo studio nel 2º distretto e accetta tutte le casse malati. Per maggiori informazioni vi rimando al suo sito web lunge-leopoldstadt.at.

Sposarsi a Vienna: consigli da chi ci è già passato

Proprio oggi è il mio anniversario di matrimonio, ho pensato quindi di ripescare per voi due articoli che avevo scritto a riguardo, con consigli e idee nel caso voleste anche voi fare il “grande passo”:

Una passeggiata a visitare i canguri

Per chi ha bambini, ma anche per chi ama gli animali, a pochi chilometri fuori da Vienna c’è la fattoria dei canguri (Kängurufarm). Ideale per una escursione in giornata ora che sembra veramente arrivata la primavera. Tutti i dettagli ve li racconta Pier in questo nuovo articolo sul blog.

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A lunedì prossimo!