Nell’immaginario collettivo, molto spesso, la corte si configura come quel mondo fatto di feste, sfarzo e favolosi castelli, in cui i sovrani vivevano godendo delle loro immense ricchezze. Pensando ad un tale organismo non bisogna, però, trascurare la sua complessità e l’importanza che esso ricoprì nell’affermazione dell’assolutismo regio nell’Europa dell’età moderna.
I sovrani si servirono delle corti per accentrare il proprio potere. Presso di esse, si concentravano infatti le principali funzioni amministrative e i personaggi più influenti si riunivano intorno alla figura del re. Nelle diverse realtà statali, ognuna caratterizzata dalle proprie vicende storiche, si svilupparono diversi modelli di corte. Questi ultimi entrarono spesso in contatto, grazie, ad esempio, ai legami matrimoniali tra le casate regnanti, oppure grazie alle missioni diplomatiche, ovvero l’invio di rappresentanti presso la corte di un altro sovrano.
Per quanto riguarda specificamente gli Asburgo, la diversa natura dei territori su cui esercitavano la loro sovranità e il potere dei principi imperiali e delle diete locali, che limitavano quello della dinastia, non permisero mai la formazione di uno Stato assoluto a tutti gli effetti. La corte asburgica fu, ad ogni modo, protagonista, nel corso dell’età moderna, di un evoluzione che ebbe come effetti sia una crescita numerica dell’organico, sia una sempre maggiore diversificazione dei ruoli di ogni suo membro.
Un modello di corte che sicuramente influenzò quello asburgico e non solo è quello rappresentato dalla corte borgognona. La Borgogna era un ducato situato tra la Francia e l’Impero e proprio tale posizione rese possibili i contatti con le altre corti europee. Furono Filippo il Buono, al potere dal 1419 al 1467, e Carlo il Temerario (1467-1477) ad organizzare in modo sistematico il
funzionamento dell’apparato cortigiano tramite l’emanazione di regolamenti e ordinanze. La corte dei duchi di Borgogna divenne famosa per la sua attenzione al cerimoniale, ovvero l’insieme di norme che regolavano la vita all’interno della dimora del sovrano, e la sua fastosità.
Gli arciduchi d’Austria si legarono ai duchi borgognoni tramite il matrimonio di Massimiliano I, imperatore dal 1493 al 1519, e Maria di Borgogna. L’unione di questi ultimi rese possibile l’acquisizione del ducato da parte degli Asburgo. La corte di Massimiliano I non aveva una residenza fissa. L’itineranza era una caratteristica degli apparati cortigiani nei secoli medievali. I sovrani avevano l’abitudine di spostarsi frequentemente e ciò richiedeva un’organizzazione che faceva assumere alla corte dei tratti che erano tipici del mondo militare.
Così come un esercito in marcia necessitava di approvvigionamenti, di cavalli e altri mezzi di trasporto, la corte, quando si spostava, aveva bisogno di rifornimenti e di tutto ciò che potesse servire a un consistente numero di persone che si metteva in viaggio.
Nel corso dell’età moderna, i sovrani asburgici preferirono abbandonare il carettere itinerante e diventare più “sedentari”. Vennero emanate ordinanze che fissarono le regole di comportamento presso la corte e il numero di coloro che vi vivevano e vi operavano aumentò. Approssimativamente si può stimare che i membri della corte asburgica durante il regno di Ferdinando I, intorno alla metà del Cinquecento, fossero circa 550 e alla fine del Settecento, quando al potere vi era Leopoldo I, l’organico di corte raggiungesse i 1000 elementi.
L’imperatore Ferdinando I (1503-1564) risiedette stabilmente a Vienna e a partire dal suo regno la città rimase la sede principale della corte asburgica, tranne che per una breve parentesi, durante la quale la corte fu spostata a Praga. La vita di corte ruotava intorno alla figura del sovrano. Presso la sua dimora si svolgevano attività di carattere pubblico come celebrazioni religiose, incoronazioni e matrimoni. Di tali eventi venivano redatti dei resoconti e questi ultimi sono utili perché costituiscono una fonte da cui attingere informazioni circa le attività di corte. Risulta necessario far riferimento alla corrispondenza o ai racconti dei cortigiani se si vogliono, invece, conoscere gli aspetti più privati della vita dei sovrani. È purtroppo difficile reperire informazioni circa la vita quotidiana della corte prima del XVIII secolo. Non si sentiva, infatti, il bisogno di descriverla precisamente, in quanto era onsiderata la norma. Solo a partire dal Settecento furono pubblicati dei veri e propri calendari di corte (Hofkalender).
Nei mesi invernali la corte risiedeva presso la Hofburg. Al giungere della primavera, i sovrani preferivano spostarsi nei palazzi fuori città o nei padiglioni di caccia. Quest’ultima era una delle attività preferite degli imperatori e dei nobili in generale ed era praticata soprattutto nei mesi primaverili ed estivi. La stagione veniva ufficialmente inaugurata con la caccia alla volpe nel Prater di Vienna. Generalmente, ad aprile la corte si spostava nella residenza di Laxenburg, dove si praticava la caccia con il falcone e a giugno si trasferiva presso il castello della Favorita, dove il sovrano si dedicava alla caccia al cervo.
Un’eccezione è rappresentata dalla figura di Maria Teresa (1717-1780), la quale non amava affatto la caccia e prendeva parte alla battute solo per accompagnare il marito Francesco Stefano. Fu proprio Maria Teresa a portare a termine la costruzione della residenza degli Asburgo più famosa: Schönbrunn. La sovrana affidò la direzione dei lavori, che durarono dal 1743 al 1749, all’architetto Nikolaus Pacassi.
Il palazzo fu costruito prevalentemente in stile rococò, il quale è caratterizzato da colori luminosi, forme eleganti e leggerezza compositiva. Maria Teresa vi fece anche costruire un teatro e il primo spettacolo andò in scena nel 1747. Ella desiderava un palazzo dove poter vivere con la sua corte, che non fosse solo un luogo di rappresentanza e che fosse più accogliente della Hofburg. Il risultato fu una residenza maestosa che suscita tutt’oggi, anche grazie al grande parco che la circonda, un grande fascino.
Immagine (c) shutterstock / TTstudio
Complimenti, molto interessante l’articolo sulla corte.
Per approfondire l’argomento sulla composizione e funzionamento delle varie corti europee ha qualche testo da consigliare ?
Nel ringraziarLa le auguro buon lavoro e buon anno.
ALBERTO