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Il diritto a morire

In queste giornate in cui si ricordano i Santi e i defunti, il governo austriaco con la proposta di legge presentata per regolamentare il suicidio assistito ha fornito sicuramente molto materiale su cui discutere.

Alla fine del 2020 la corte costituzionale aveva stabilito l’illegittimità di parte della norma che punisce “chi presta aiuto” al suicidio. La sentenza ha ritenuto che la scelta di togliersi la vita faccia parte del diritto all’autodeterminazione di ogni persona, protetto dalla costituzione.

Se per questo è necessario l’aiuto di un medico o di una persona di fiducia quest’ultimo non deve quindi essere perseguito dalla legge (rimane invece vietata l’eutanasia o l’istigazione al suicidio). La corte aveva previsto che il decadimento della norma sarebbe avvenuto il 1 gennaio 2022, proprio per dare tempo al governo di formulare una legge che gestisca questa situazione.

La proposta del governo – che quasi sicuramente verrà approvata – prevede che l’accesso al suicidio assistito sarà permesso solo per le persone che soffrono di malattie terminali o affetti da patologie che compromettono permanentemente il modo di vivere. I minorenni sono esclusi.

La richiesta di suicidio assistito dovrà essere approvata da due medici, uno dei quali specializzato in cure palliative. Sarà da comprovare sia la capacità di intendere e di volere del paziente sia l’impossibilità di offrire altre opzioni per migliorarne la situazione. Dopo l’approvazione sarà infine previsto un tempo di attesa di almeno dodici settimane, che in caso di pazienti terminali all’ultimo stadio potrà essere ridotto a due.

Dopo questo termine sarà possibile ottenere un farmaco letale che dovrà comunque essere assunto dal paziente stesso. E’ previsto che né i medici né altro personale saranno comunque obbligati a seguire i pazienti durante il percorso.

Personalmente credo che il governo sia riuscito con questa legge a trovare un buon compromesso tra il rispettare i diritti individuali e gli obblighi che lo Stato ha nei confronti dei cittadini.

Il legislatore deve infatti assicurare innanzitutto che la scelta sia veramente libera, senza pressioni esterne o causata per esempio da una fase depressiva o perché non si vuole essere “di peso” per la famiglia.

Allo stesso tempo lo Stato deve anche assumersi la responsabilità di offrire a chiunque le migliori cure possibili, per evitare che una persona per paura di soffrire o perché si trova in una situazione di precarietà scelga di togliersi la vita (su questo punto con la proposta di legge sono stati anche aumentati i fondi per le cure palliative).

È una legge che farà sicuramente ancora molto discutere, ma che segue una strada presa già da altri Paesi europei (anche in Italia la corte costituzionale si è espressa a riguardo, anche se manca ancora una legge), sancendo come diritto fondamentale la libertà del singolo sulla propria vita.

Le segnalazioni della settimana

  • In meno di una settimana i contagi di coronavirus in Austria sono aumentati del 30%, superando anche i 6.000 casi in un solo giorno. Anche se oggi entra in vigore l’obbligo di green pass sul luogo di lavoro, sembra che la situazione sia già ora critica. Nei comuni più colpiti è stata istituita una quarantena e la possibilità di uscire solo con un test negativo. Vienna – forse grazie alle politiche più restrittive in atto rispetto alle altre regioni – sembra al momento meno colpita da questa ondata.
  • A oggi i casi attivi in tutta l’Austria sono 45.308, di cui 1.444 ricoverati in ospedale e 280 in terapia intensiva. Le regioni con l’indice più alto di casi sono Alta Austria (576), Salisburgo (498) e Bassa Austria (383). Il 66,1% della popolazione ha ricevuto almeno una prima dose di vaccino.
  • Domani ricorre il primo anniversario dell’attentato a Vienna. Il quotidiano Der Standard ha pubblicato un ottimo documentario (purtroppo solo in tedesco) che ricostruisce gli avvenimenti e le indagini, con interviste a superstiti e parenti delle vittime.
  • C’è chi ama e chi li odia, in ogni caso sembra che quest’anno i mercatini di Natale di Vienna sembra che si potranno svolgere regolarmente. L’apertura è prevista da metà novembre, per accedervi sarà necessario il green pass. Qui trovate tutti i luoghi e gli orari.
  • Oltre ai problemi che già causa il coronavirus, con l’autunno inizia anche la stagione dell’influenza. Vienna offre però anche qui la possibilità di un vaccino gratuito, per adulti e bambini. Per farlo basta prenotare un appuntamento tramite il sito web impfservice.wien o chiamando il 1450.
  • Ho aggiunto questa settimana la Dr. Martina Sanlorenzo alla lista dei medici italiani a Vienna. Specializzata in dermatologia, ha il suo studio nel terzo distretto, le prestazioni sono solo private. La lista completa la trovate come sempre sul blog.
  • Ultima chiamata per registrarsi all’elenco elettorale per le elezioni Comites. L’iscrizione è possibile fino al 3 novembre, se non lo avete ancora fatto è semplice, bastano cinque minuti. Le istruzioni le trovate sul sito web della nostra lista COM.IT.AT.

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A lunedì prossimo!

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Paolo Manganiello

Vivo a Vienna dal 2004. Da più di dieci anni racconto tramite QuiVienna questa città e tutto quello che succede in Austria, con un occhio di riguardo per la comunità italiana.

Scritto da Paolo Manganiello

Vivo a Vienna dal 2004. Da più di dieci anni racconto tramite QuiVienna questa città e tutto quello che succede in Austria, con un occhio di riguardo per la comunità italiana.

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