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Reddito di cittadinanza? In Austria c’è già e si chiama “Mindestsicherung”

Una delle proposte più discusse che il governo italiano sta pianificando di introdurre dall’anno prossimo è il cosiddetto “reddito di cittadinanza”. Un sistema simile esiste già da molto tempo in Austria, con il nome di “bedarfsorientierte Mindestsicherung” (letteralmente “reddito minimo garantito in base alla necessità“).

Come per la proposta italiana non si tratta di un vero e proprio reddito universale, ma di un sussidio statale per permettere ad ogni cittadino di avere un reddito minimo per vivere al di sopra della soglia di povertà. La Mindestsicherung non è infatti legata alla propria situazione lavorativa ma al reddito che si ha a disposizione. Può venire quindi erogata sia a chi è disoccupato sia come integrazione per chi ha un lavoro poco retribuito.

Prima di passare ai dettagli è necessaria una premessa: ogni regione (Bundesland) in Austria ha attualmente delle proprie regolamentazione per la gestione della Mindestsicherung. In questo articolo mi concentrerò solamente su quelle specifiche per Vienna. Se vi trovate in altre regioni austriache vi consiglio di rivolgervi agli uffici dell’AMS o della camera dei lavoratori (Arbeiterkammer) per ulteriori chiarimenti.

Chi può richiedere il reddito minimo?

I requisiti per fare richiesta della Mindestsicherung a Vienna sono i seguenti:

  • non percepire alcun reddito o un reddito (stipendio, disoccupazione, ecc.) al di sotto della soglia minima di povertà.
  • avere la residenza principale (Hauptwohnsitz) a Vienna
  • essere cittadini austriaci o dell’Unione Europea con un permesso di permanenza in Austria (Anmeldebescheinigung)
  • non avere un patrimonio superiore a € 4.315,20 (regola del Vermögensverwertung).

E’ ovviamente anche richiesta la disponibilità da parte di ogni richiedente ad essere disposto a riprendere a lavorare appena possibile. Dovrà quindi essere iscritto all’AMS, presentarsi alle offerte di lavoro che gli verranno proposte e seguire i vari percorsi formativi.

A quanto ammonta il reddito minimo?

Il reddito minimo si basa su quella che viene considerata come la soglia di povertà per una persona o famiglia in Austria, ovvero:

  • Singole persone: € 863,-
  • Coppie € 1.294,-
  • Per ogni figlio maggiorenne a carico: € 432,-
  • Dal 1. al 3. figlio minorenne € 155,- (per figlio)
  • Dal 4. figlio minorenne € 129,-

Come già accennato all’inizio, il reddito minimo viene elargita in molti casi come una integrazione, quindi per esempio una persona che abita da sola ed percepisce una disoccupazione (o anche se ha un lavoro) da cui ottiene un reddito di € 500,- al mese ha la possibilità di richiedere fino a € 363,- di integrazione.

Da notare inoltre che chi percepisce il reddito minimo è automaticamente inserito nel sistema sanitario nazionale austriaco e può quindi accedere a qualunque tipo di cura medica (tramite e-card).

Dove si può fare richiesta?

La richiesta può essere fatta presso gli uffici MA40 (Wiener Sozialzentrum) del comune di Vienna, presentando i moduli e tutta la documentazione necessaria. Se siete iscritti all’AMS vi consiglio anche di chiarite la vostra posizione con il vostro consulente (Betreuer).

Funziona in Austria il reddito minimo?

In base agli ultimi dati disponibili (Agosto 2018), a Vienna circa 130.000 persone ricevono un reddito minimo (come integrazione o perché senza reddito), circa il 35% dei riceventi è minorenne (con o senza genitori). In media viene percepito per 6-8 mesi prima di ottenere una occupazione che permetta un reddito sufficiente. L’ammontare del sussidio ricevuto da ogni avente diritto è mediamente di € 646,- al mese.

Le statistiche mostrano un costo sicuramente elevato per la società, ma personalmente trovo giusto, anzi un dovere da parte dello Stato aiutare chi si trova in difficoltà. Questo non vuol dire “regalare” soldi alle persone, ma supportarli in un percorso che comprenda sia un aiuto finanziario, che di formazione e incentivi per permettergli di (re)inserirsi nel mondo del lavoro. Da quello che so il modello austriaco cerca proprio di fare questo, e forse è per questo che sembra stia funzionando.

Se anche in Italia lo stesso sistema potrà funzionare con il “reddito di cittadinanza” dipenderà molto dalle modalità con cui verrà introdotto, se come una via facile per ottenere una manciata di voti o un vero e proprio investimento per il futuro del Paese.

Paolo Manganiello 1
Paolo Manganiello

Vivo a Vienna dal 2004. Da più di dieci anni racconto tramite QuiVienna questa città e tutto quello che succede in Austria, con un occhio di riguardo per la comunità italiana.

Scritto da Paolo Manganiello

Vivo a Vienna dal 2004. Da più di dieci anni racconto tramite QuiVienna questa città e tutto quello che succede in Austria, con un occhio di riguardo per la comunità italiana.

3 Commenti

  1. Tomas ha detto:

    Un articolo molto interessante, utile anche per capire meglio il mondo circostante.

  2. Skalzo ha detto:

    Vedremo come sarà strutturato in Italia, ma per quello che si sente non mi pare molto simile alla Mindestsicherung che per esempio ti entra nel registro catastale se hai una casa o nel PRA se hai una macchina e ti obbliga a corsi di formazione con frequenza appunto obbligatoria…. Vedremo….

  3. guido baratella ha detto:

    se un pensionato sin vuole trasferire in Austria che reddito minimo deve avere?
    È facile trovare un’alloggio per una persona singola?

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