La notizia ormai la sapete già tutti: Sebastian Kurz si è dimesso da cancelliere, e il suo posto lo prenderà l’attuale ministro degli esteri Alexander Schallenberg.
È stata una settimana politica di quelle che non si vedono spesso in Austria (per gli avvenimenti giorno per giorno vi rimando agli articoli di Austria Vicina, qui, qui e qui), e le conseguenze di questo cambio al potere sono ancora tutte da valutare.
Sebastian Kurz è stato negli ultimi dieci anni “l’enfant prodige” della politica austriaca. Una carriera fulminante lo ha portato alla leadership del partito popolare (ÖVP) a soli 31 anni, che grazie alla sua guida è risalito nei sondaggi e ha vinto due elezioni.
In lui molti hanno sempre visto un enorme talento nell’arte del marketing politico e una indubbia flessibilità ideologica, capacità che gli hanno permesso di creare prima una coalizione con la destra e ora con i verdi.
Ma se un tempo queste abilità sembravano quasi invidiate dai suoi concorrenti, le indagini dei giorni scorsi calano un’ombra sul suo percorso. Le accuse della procura indicano infatti che per questa scalata al potere sono stati utilizzati metodi illeciti, tra cui l’uso di fondi pubblici per manipolare i sondaggi e per compare il benestare di un quotidiano tramite l’acquisto d’inserzioni pubblicitarie.
Ma oltre a questo aspetto più strettamente penale, gli scambi di messaggi hanno mostrato quanto in maniera cinica Kurz si sia mosso per arrivare al potere: sabotando progetti che avrebbero potuto aiutare il paese, utilizzando ogni mezzo per attaccare politici non allineati con le sue idee e muovendosi con un atteggiamento di arroganza verso tutti coloro che avrebbero potuto intralciare i suoi piani.
Già ad aprile l’indagine legata alle nomine della ÖBAG avevano mostrato che il nuovo stile di Kurz non era poi molto diverso da quello vecchio, tra scambi di favori e nomine legate alla fedeltà al partito più che alla competenza, ma queste ultime rivelazioni sembrano essere state la goccia che ha fatto traboccare il vaso.
Sicuramente nei verdi che hanno chiesto la testa del cancelliere come condizione per continuare la coalizione. Ma anche all’interno del partito popolare – sebbene nessuno lo dica ufficialmente – sembra che la pressione nei confronti di Kurz a lasciare il suo posto sia stata alta, in particolare da parte dei potenti governatori locali, interessati a salvare la faccia e mantenere le posizioni di governo.
Kurz ha quindi fatto un passo indietro, o meglio “laterale” come lo ha definito lui stesso, ma non è andato tanto lontano dalle stanze del potere. Rimarrà infatti alla guida del partito e capogruppo in parlamento, il che gli permetterà di partecipare ai consigli dei ministri e di controllare i lavori del governo.
Ma forse le indagini ancora in corso, che porteranno sicuramente a nuove rivelazioni, come anche le conseguenze sull’elettorato, che si vedranno presto nei sondaggi, potrebbero cambiare ancora le carte in tavola. Al governo rimangono inoltre tutti i ministri fedeli a Kurz, alcuni anche sotto indagine, e molti si aspettano che presto il governo tornerà nuovamente a vacillare.
La crisi di governo sembra al momento superata, e – come è stato già definito – Sebastian Kurz vuole prendere il ruolo di cancelliere ombra. O sarà solo l’ombra di un cancelliere?
Le segnalazioni della settimana
- Anche se tutta l’Austria questa settimana ha pensato ad altro, la pandemia da coronavirus non è naturalmente finita. La situazione rimasta stabile ma con un alto rischi che si arrivi velocemente di nuovo ad una curva esponenziale. Ad oggi i casi attivi in tutta l’Austria sono 20.102, di cui 825 ricoverati in ospedale e 224 in terapia intensiva. Le regioni con l’indice più alto di casi sono Alta Austria (198), Salisburgo (179) e Stiria (155). Il 64,78% della popolazione ha ricevuto almeno una prima dose di vaccino.
- Riguardo al Comites, nell’attesa di ricevere conferma che la nostra lista COM.IT.AT venga accettata dal comitato elettorale, ho creato una guida alle elezioni per conoscere la procedura per votare e saperne di più su questo organismo rappresentativo.
- Il 21 ottobre alle 19:30 presso la libreria Hartliebs lo scrittore Paolo Frusca presenterà il suo libro “Una casacca di seta blu”, con la moderazione di Remo Castellini. È richiesta la prenotazione scrivendo a 1090@hartliebs.at o chiamando il numero +43 1 3151145.
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