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Cosa ci attende domani

Se ripenso al calendario di un anno fa si prospettava una primavera ricca di eventi italiani. Il coronavirus era qualcosa di lontano e nessuno poteva immaginare la situazione in cui ci saremmo trovati ancora oggi.

Ma come sta la nostra comunità dopo tutti questi mesi? Sebbene i numeri dicano che è cresciuta (gli italiani a Vienna sono ora più di 12.000), l’impressione è che sia stata colpita duramente dalla pandemia.

Innanzitutto dal punto di vista economico: le attività commerciali gestite da italiani si trovano ormai a quasi ogni angolo della città, e il rischio è che molte faranno fatica a riprendersi quando gli aiuti statali non saranno più generosi come ora (lo stesso si può dire per i tanti che lavorano nel turismo).

Ma quello che mi sembra abbia più sofferto è l’ambito culturale e le possibilità d’incontro tra connazionali, praticamente ferme da un anno.

Penso per esempio agli eventi presso la libreria Hartliebs, alle compagnie teatrali e ai cori. Ma anche alle attività presso l’Istituto Italiano di Cultura, alla Minoritenkirche o presso la nuova Missione Cattolica Italiana.

Sono poche quelle che sono continuate online – e sinceramente non è la stessa cosa – mentre tutte le altre sono state costrette a fermarsi e ancora oggi non c’è una prospettiva su quando potranno ricominciare.

E penso che in una situazione come questa l’assenza a Vienna di associazioni italiane con una presenza forte e radicata si è fatta sentire più che mai (come anche del Comites).

La paura è che anche quando la situazione migliorerà molte delle iniziative faticheranno a ripartire e che ci vorranno anni prima che la Vienna italiana torni quella di prima. Certo non tutto è perduto, ma l’impressione è che la nostra comunità – già molto fragile – si sia in parte disgregata.

Ma forse sono io a essere troppo pessimista, e tra voi ci sono già tante nuove idee e progetti che stanno solo aspettando il momento giusto per partire. Se siete tra questi scrivetemi, mi piacerebbe sapere cosa ci attende domani.

“Ancora, e ancora fiorirà l’albero.
Questo soltanto voglio sapere,
di fronte al finale, sommesso splendore
di tutte queste foglie cadenti.”

Aggiornamenti Coronavirus
La Ampelkommision ha deciso che Vienna è di nuovo zona rossa. Anche se questo non ha conseguenze pratiche – le misure in vigore valgono per tutta l’Austria – è comunque un segnale di un passo indietro per la nostra città (al momento solo l’Alta Austria è considerata arancione, tutte le altre sono rosse).

La quarantena del Tirolo è stata prolungata di altri 10 giorni, fino al 3 marzo. Vi ricordo che le restrizioni prevedono in particolare che chiunque voglia lasciare la regione debba presentare un test molecolare o antigenico non più di vecchio di 48 ore.

A partire dal 1° marzo sarà possibile ottenere nelle farmacie dei kit per test fai-da-te da farsi a casa.  Ogni mese saranno a disposizione 5 test gratuiti a persona. L’idea è di permettere a chiunque di potersi testare in caso di sintomi sospetti. I risultati non saranno però validi per accedere alle attività commerciali a stretto contatto (come parrucchieri o estetisti). La possibilità di test gratuiti nelle farmacie convenzionate rimane invariata.

La settimana scorsa è iniziata a Vienna una nuova fase delle vaccinazioni: dopo aver concluso le case di riposo, hanno iniziato a ricevere i vaccini le persone “vulnerabili” (con patologie o disabilità), i lavoratori ad alto rischio (per esempio in laboratori) e tutti coloro dagli 80 anni in su (se sei già stato vaccinato/a raccontami come è andata, mi farebbe piacere raccogliere qualche esperienza in una delle prossime newsletter).

I numeri della settimana

  • i casi attivi in tutta l’Austria sono attualmente 14.077 (2.402 in più rispetto a sette giorni fa)
  • i ricoverati in ospedale 1.262 (-49), di cui 257 (-1) in terapia intensiva. I deceduti sono 8.386 (+175).
  • la regione con l’indice per 100.000 abitanti più alto è la Bassa Austria (157), seguita dalla Stiria (154), Carinzia (148), Vienna (144), Burgenland (133), Salisburgo (126), Alta Austria (111), Tirolo (90) e Voralberg (63).
  • il numero totale di persone che hanno ricevuto una vaccinazione sono 301.186 (3,88% della popolazione), di cui 62.813 (3,29%) a Vienna.
Il Praterstern si rinnova
Dopo quella legata al Naschmarkt è stato presentata anche una nuova idea per riqualificare la zona antistante la stazione del Prater. Il progetto prevede che venga ridotto il traffico e che si aggiunga un’ampia zona verde, con alberi e un ristorante. L’inizio dei lavori è previsto per l’autunno, l’apertura avverrà a metà 2022.
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Paolo Manganiello

Vivo a Vienna dal 2004. Da più di dieci anni racconto tramite QuiVienna questa città e tutto quello che succede in Austria, con un occhio di riguardo per la comunità italiana.

Scritto da Paolo Manganiello

Vivo a Vienna dal 2004. Da più di dieci anni racconto tramite QuiVienna questa città e tutto quello che succede in Austria, con un occhio di riguardo per la comunità italiana.

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