Pillole di Vienna Lascia un commento

Le polemiche della mostra Nackte Männer arrivano fino in Italia

La mostra dal titolo titolo Nackte Männer (Uomini nudi), dedicata al tema della nudità maschile nell’arte figurativa, dal 1800 fino ai giorni nostri diventa una notizia anche in Italia, soprattutto grazie alle polemiche create dai cartelloni pubblicitari davanti al museo e per le strade di Vienna.

Una interessante galleria fotografica a riguardo: http://foto.panorama.it/naked-men-vienna

Informazioni utili 4 commenti

Sicurezza stradale in Austria: il cambio stagionale delle gomme

Con l’arrivo della stagione fredda, oltre al cambio stagione del guardaroba, in Austria è d’obbligo anche il cambio delle gomme dell’auto.

Se possedete un’automobile, la data del 1. Novembre è una data importante da segnare sul calendario.

La legge austriaca, entrata in vigore il 1.1.2008, prevede infatti  l’obbligo di gomme invernali dal 1. Novembre al 15. Aprile di ogni anno.

In caso d’infrazione è prevista una multa dell’importo tra i 35 e i 5000 euro!

L’obbligo riguarda tutte e quattro le gomme, ma esclude la ruota di sicurezza.

Per gli amanti della Vespa o, in generale, delle due ruote, una buona notizia: i motocicli non sono infatti soggetti all’obbligo delle gomme invernali.

Come effettuare dunque il cambio delle gomme?

Se non avete un meccanico di fiducia, il servizio di cambio delle gomme (Reifenwechsel)  viene offerto anche dall’ÖAMTC o da catene quali FastboxForstinger di cui ci sono molte filiali sparse per Vienna e dove non è necessario prendere un appuntamento.

Se avete un appartamento in cui non avete la possibilità di riporre le gomme estive, molti meccanici offrono anche il servizio di immagazzinaggio delle stesse.

Vi consiglio vivamente di prendere un appuntamento fin d’ora col vostro meccanico.

Se invece avete intenzione di rivolgervi a Fastbox (o simili), non aspettate fino agli ultimi giorni di Ottobre (magari poi di Sabato) per evitare di passare interminabili ore  in attesa del vostro turno in compagnia di un buon 30 % degli abitanti di Vienna.

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26. Ottobre 2012 – Il programma della festa nazionale Austriaca

Torna (puntuale come ogni anno) la festa nazionale austriaca. Quest’anno il 26. Ottobre cade di Venerdì offrendo quindi la possibiltà per un lungo fine settimana.

Se siete a Vienna ci sarà la possibiltà di vistare il Parlamento, vari ministeri e musei o di partecipare al giuramento delle forze armate a Heldenplatz.

Maggiori informazioni: http://www.nationalfeiertag.at/veranstaltungen.html

Associazioni italiane 3 commenti

La Pomarancia: associazione culturale tra Italia e Austria

Il mondo associazionistico in Austria è da sempre molto attivo e anche da parte della “comunità italiana” sono state fondate varie associazioni.

Una di queste, relativamente giovane ma molto attiva, è La Pomarancia.

Per conoscere meglio l’associazione ho intervista la fondatrice Maria Cristina Casaburi:

Paolo: Ciao Cristina, ci racconti come è nata l’associazione e da dove deriva il nome “La Pomarancia”?

Cristina: Ciao Paolo, l’associazione è nata dalla necessità, riscontrata da me e altri colleghi, insegnanti d’italiano, che hanno partecipato alla fondazione, di offrire agli allievi possibilità alternative ai tradizionali corsi di lingua, di approfondire alcuni aspetti della cultura italiana, creando occasioni di scambio tra docenti e discenti, a partire da temi comuni alle tradizioni austriaca e italiana.

Il nome l’ho scelto io: doveva sottolineare l’idea della varietà nell’unità – culturale, linguistica – ed era necessario usare un vocabolo italiano che fosse però anche riconoscibile, se non altro per assonanza, da parlanti tedesco, e facilmente associabile al nostro Paese.

Inoltre, da buona meridionale, volevo un’immagine “portafortuna”: l’arancia è fondamentalmente un simbolo di fertilità, perché da fuori sembra una, ma all’interno contiene tanti spicchi, tutti diversi l’uno dall’altro; proprio come l’Italia: sembra una, ma in realtà è formata da tanti elementi diversi e complementari.

Paolo: Quali sono gli obbiettivi dell’associazione?

Cristina: Il nostro lavoro è volto principalmente all’esplorazione degli aspetti in comune o delle diversità tra l’Austria e l’Italia per facilitare la comprensione reciproca attraverso una prospettiva storica. A questo scopo scegliamo anno per anno un diverso tema di approfondimento e invitiamo le persone che ne abbiano il desiderio a confrontarvisi.

Paolo: Quali attività propone l’associazione?

Cristina: La pomarancia propone essenzialmente incontri cross-over che ruotano intorno a un tema portante: seminari interdisciplinari, incontri informali, viaggi d’istruzione o visite guidate. Ma offriamo anche diverse prestazioni professionali, sempre incentrate sull’interculturalità, a cominciare dal training linguistico.

Paolo: Quali sono le prossime manifestazioni in programma?

Cristina: Il programma principale di quest’anno, che ha come titolo “Wild&West” e come tema la scoperta del Nuovo Mondo, si è quasi concluso.

L’ultimo appuntamento sarà una visita guidata speciale, al Museo Etnologico, venerdì 16 novembre, con la partecipazione eccezionale di Claudia Augustat, direttrice della sezione “Sud America”, dell’etnomusicologo dell’Università di Graz Bernd de Brabec Mori e della sua compagna peruviana Laida Mori Silvano de Brabec.

La data della manifestazione non è casuale: infatti proprio il 16 novembre 1532 i soldati di Pizarro riuscirono a neutralizzare gli Inka di Atahualpa, avviando la fine del loro secolare impero. Si parlerà quindi di questa storia, ma anche degli interessi degli Asburgo in Sud America, dello sfruttamento delle risorse naturali (motivazione principale per l’impresa di Colombo e oggetto della corrispondenza tra questi e i reali di Spagna) che oggi più che mai crea motivi di preoccupazione per gli abitanti di quel continente ma anche per noi tutti.

Inoltre vi sono dei progetti interculturali: quello al quale stiamo attualmente lavorando riguarda un misterioso manoscritto musicale napoletano attribuito a Mozart, ma non posso rivelare di più!

Paolo: Come si può diventare socio?

Cristina: Chiunque può diventare socio de La pomarancia e contribuire a sostenere, con il proprio impegno e/o con una piccola somma, la promozione della cultura italiana in Austria (nonché della cultura austriaca in Italia). Basta scrivere all’indirizzo office@lapomarancia.org e manifestare la propria disponibilità. Si può anche aderire personalmente, nel corso di una delle nostre manifestazioni.

Ringrazio Cristina per la disponibilità e vi ricordo che è possibile trovare le prossimi manifestazioni organizzate dall’associazione La Pomarancia nella pagina degli eventi di QuiVienna.

Curiosita' 4 commenti

L’ospite scalzo in Austria: Bon Ton o buon senso?

Prima o poi, tra amici italiani a Vienna, tra un bicchiere di vino e una bruschetta,  il tema emerge sempre: perché togliersi le scarpe all’ingresso di una casa austriaca?

Sarà capitato anche a voi di essere stati invitati ad una festa, esservi vestiti bene, aver scelto con cura gli abiti e gli accessori per presentarvi in modo elegante e di esservi poi improvvisamente ritrovati a marciare a piedi nudi sul parquet come  papere in un prato.

O di andare a far visita ad un collega dopo il lavoro, magari indossando l’abito da ufficio e al momento di varcare la soglia essere presi improvvisamente dal dubbio di avere un calzino bucato.

Dopo anni di discussioni sull’argomento sono giunta alla conclusione che le opinioni, anche tra gli austriaci, si dividono in due filoni ben distinti: quello del Bon Ton e quello del buon senso.

Se da un lato vige la regola del buon senso che impone di togliersi le scarpe di strada se fuori c’è neve o pioggia, per evitare di portare la sporcizia di fuori a spasso per l’appartamento di chi ci ospita, dall’altro emerge una sorta di imbarazzo nel privarsi di una parte dei propri indumenti in presenza di persone con cui non sempre siamo in intimità.

Alla radice di questo uso locale (neppure in Germania si è così tassativi su questo argomento) pare esserci  non tanto il solito senso pratico degli austriaci, quanto la tanto decantata “Wiener  Gemütlichkeit” (comodità viennese), che impone di far sentire l’ospite più possibile a proprio agio e, appunto, comodo.

Pare che persino nei saloni dell’Hofburg, venissero offerte ai visitatori più assidui della famiglia imperiale delle ciabattine di pelliccia con cui scaldarsi i piedi dal freddo della strada.

E diciamocelo, quando a Vienna in inverno la colonnina di mercurio scende sotto lo zero e le strade sono ingombre di neve e pozzanghere, è piacevole venir accolti da un amico con un paio di calde pantofole e una tazza di tè.

D’altronde non ogni situazione si presta per essere affrontata a piedi scalzi.

Ecco quindi alcune regole per togliersi d’impaccio:

Il Bon Ton esclude tassativamente di intimare ai propri ospiti di togliersi le scarpe costringendoli a girare per casa d’altri in calzettoni o in ciabattine di feltro precedentemente indossate da qualcun altro. La richiesta di lasciare le scarpe sulla soglia sottintende un certo grado di amicizia/intimità tra il padrone di casa e la persona in visita. È però buona educazione da parte del visitatore pulirsi bene le scarpe sullo zerbino prima di varcare la soglia.

Se però, ad esempio, si tratta di una casa in cui vivono anche bambini, magari che ancora gattonano, allora crolla ogni regola di buone maniere a favore dell’igiene e le scarpe vanno tassativamente tolte.

Un party  a piedi nudi ha senso  solo se ha luogo in spiaggia, altrimenti in tali circostanze è buona regola lasciare gli ospiti liberi di indossare le scarpe scelte per il proprio outfit. Se ci viene chiesto di toglierci le scarpe, è educato non polemizzare. E visto che questa situazione si presenta spesso in Austria,  esserne preparati. Soprattutto in inverno, è bene avere comunque in casa delle pantofole a disposizione di eventuali ospiti  che desiderino togliersi gli scarponi bagnati.

E come la mettiamo con un bel paio di tacchi a spillo su un parquet antico? Se si tratta di una festa, sarà cura dell’organizzatore preoccuparsi di proteggere il pavimento o quantomeno metter in conto l’eventualità di possibili danni. Se invece venite  invitati da un’amica/o?  Bé, in questo caso dipende da quanto bene (o male) vogliate alla persona in questione!

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La Vienna da bere

Che vogliate vedere il bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto, è  comunque  consolante sapere che il suo contenuto, almeno a Vienna, sia di altissima qualità.

Che l’acqua potabile di Vienna sia una delle migliori in Europa non è una novità per nessuno. Basta aprire il rubinetto di casa per rendersene conto.

La condensa su un bicchiere d’acqua fredda del rubinetto è l’immagine che piú associo alla mia vita quotidiana a Vienna ( io prima, avevo sempre bevuto solo quella delle bottiglie).

Ma da dove viene e che percorso fa l’acqua viennese prima di arrivare nei nostri bicchieri?

Gli acquedotti di Vienna, un po’ di storia…

I primi acquedotti furono costruiti dai romani che portarono cosí a Vindebona (antico nome di Vienna)  l’acqua di sorgente proveniente dalle zone delle attuali  Perchtolsdorf e Gumpoldskirchen.

Il medioevo portó un passo in dietro nell’approvvigionamento dell’acqua potabile a Vienna , infatti fino al 16. secolo, la popolazione si serviva di pozzi privati costruiti nei cortili delle case. Al 1565 risale la piú antica canalizzazione cittadina “il condotto d’acqua di Hernalser” che portava l’acqua dall’attuale 17. distretto fino ad una fontana all’Hohen Markt.

Anche la costruzione di ulteriori piccole condutture dell’acqua non bastó a soddisfare il fabbisogno cittadino, tanté che nel 18. Secolo il “Wassermann” e la “Wasserweib” ( uomo dell’acqua e donna dell’acqua) che vendevano acqua da una botte divennero figure tipiche dell’ immagine della Vienna di quell’epoca.

Il primo e piú grande acquedotto di acqua sorgiva di alta montagna d’Europa fu inaugurato nel 1873 in Schwarzenbergplatz dall’imperatore Francesco Giuseppe I .  Esso copre tutt’oggi  il 40 percento del fabbisogno cittadino e porta acqua proveniente dai monti  del Rax, dalla  Schneeberg, della Schneealpe direttamente nelle vasche di raccolta di Rosenhügel nel 13. distretto., dove riposa ad una temperatura di massimo 10 gradi centigradi  in attesa di essere riversata nei quasi 3000 chilometri di tubature della cittá.

Essendo aumentato costantemente il fabbisogno di acqua potabile nella cittá di Vienna, il 2 Dicembre 1910 nella sala delle feste del Rathaus venne inaugurato, sempre da Francesco Giuseppe I,  il secondo acquedotto di alta montagna che porta acqua potabile dalla Stiria, precisamente dalla regione dell’ Hochschwab fino ai rubinetti di casa nostra.

Agli acquedotti di alta montagna dobbiamo anche il verde dei parchi di Vienna, le numerose piscine e persino l’approvvigionamento d’acqua di alcune spiagge del Neue Donau.

Ogni giorno ognuno di noi utilizza mediamente 130 litri di acqua ed è affascinante sapere che nemmeno una singola goccia di tutta quell’acqua proviene da Vienna,  cittá ricca di canali e percorsa dal Danubio, bensí dalle non poi cosí lontane montagne della Stiria e dalla Bassa Austria.

Alla scoperta della “Vienna da bere”

Per chi fosse interessato alla storia e ai percorsi della ”Vienna da Bere”, ecco alcune informazioni utili:

Il Meiselmarkt nel 15. Distretto, alla fermata della linea U3 Johnstrasse, è costruito nelle vasche di raccolta delle acque dell’ormai in disuso “serbatoio” dello Schmelz.

Tra le bancarelle del mercato è ancora possibile vederne i pilastri. Nella piazza soprastante, si trova il Wiener Wasserwelt, composto da sette fontane e giochi d’acqua, costruito in memoria dell’antico serbatoio dello Schmelz.

Un’idea molto interessante per una gita fuori porta è il sentiero lungo il primo acquedotto di Vienna che si snoda lungo i tratti più belli del primo tronco dell’acquedotto viennese di alta montagna.

L’itinerario escursionistico si trova alle porte di Vienna, è raggiungibile con i mezzi di trasporto pubblici e in treno ed è affrontabile anche dai meno allenati.

Un relitto dell’epoca dell’approvvigionamento idrico antecedente al secondo acquedotto di alta montagna è la torre dell’acqua di Vienna nel quartiere Favoriten, che oggi non è più allacciata alla rete idrica.

Tutt’intorno si estende il parco giochi dell’acqua Wasserturm, che con i suoi 15.000 m² è il parco giochi a tema acquatico più grande d’Europa.

Un parco giochi molto speciale, con cascate, ruscelli, laghetti, ponti e ampi spazi per sdraiarsi, invita a godersi momenti di autentico relax.

Un percorso didattico sul tema dell’acqua spiega e rappresenta simbolicamente la via che l’acqua viennese percorre per arrivare dalle sorgenti montane direttamente in città!

Negozi Un commento

Vienna per amanti della fotografia

Per gli amanti della fotografia Vienna offre sicuramente molto.

Gallerie fotografiche, negozi specializzati e tantissimi luoghi dove poter realizzare scatti sempre originali si trovano quasi ad ogni angolo di Vienna:

Westlicht : la più famosa galleria fotografica di Vienna presenta tutto l’anno mostre con opere di autori sia austriaci che internazionali.
Westbahnstraße 40, 1070, Wien
http://westlicht.at/

Ostlicht : aperta nel 2012, questa gallerai fotografica si è subito imposta come un nuovo importante centro della fotografia contemporanea. Da non perdere la biblioteca gratuita con più di 20.000 libri.
Absberggasse 27, 1100, Wien
http://www.ostlicht.at/

Edition Photo : galleria specializzata in artisti austriaci, presenta nuove mostre ogni settimana, con inaugurazioni ogni martedì dalle 19:00.
Gonzagagasse 20, 1010, Wien
http://www.edition-photo.at/

Lomography Shop : nascosto sotto le scale del Mumok le macchine fotografiche di culto hanno un loro spazio di esposizione e vendita tutto personale.
MuseumsQuartier/Museumsplatz 1, 1070, Wien
http://www.mqw.at/de/shopping/lomography+shop+vienna/

Impossible Shop : la fotografia analogica e in particolare le Polaroid istantanee continuano a vivere in questo negozio “impossibile”.
Kaiserstraße 74, 1070, Wien
http://shop.the-impossible-project.com/stores/spaces/vienna

Naschmarkt : una passeggiata perfetta per chi è alla ricerca di strane storie da raccontare o persone che valgano la pena fotografare.

Schönbrunn : il classico dei classici di Vienna, eppure mantiene sempre il suo fascino. Angoli da scoprire e meravigliosi, tra palazzi, animali dello zoo e labirinti di piante per scatti indimenticabili.

Quali altri luoghi di Vienna consigliate agli amanti della fotografia?

Intanto in Austria Lascia un commento

Intanto in Austria… Settembre 2012

Quanti di voi iniziano la giornata dando un’occhiata ai siti dei quotidiani italiani?

E quando è stata invece l’ultima volta che avete letto un quotidiano austriaco?

Anche dopo tanti anni di vita all’estero capita di interessarsi di più alle notizie relative all’Italia rispetto a quelle del Paese in cui si vive.

E’ certamente normale rimanere legati agli avvenimenti della “Patria”, ma in questo modo capita che si perdano di vista i cambiamenti del Paese in cui si vive.

Per ovviare in parte a ciò, ecco quindi un’appuntamento mensile dove raccogliere notizie ed avvenimenti per rimanere aggiornati su tutto quello che accade a Vienna e l’Austria.

A Settembre 2012:

Ci sono altri avvenimenti importanti accaduti in Austria a Settembre da segnalare?

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Controllo annuale della caldaia, già fatto?

Con l’arrivo dell’autunno uno dei pensieri ricorrenti è quanti giorni dovranno ancora passare prima di dover accendere il riscaldamento. Prima che arrivi il vero freddo è però importante non dimenticare di effettuare l’annuale controllo della caldaia.

Avendo la maggior parte degli appartamenti di Vienna un riscaldamento autonomo il controllo ricade infatti tra le responsabilità dell’affittuario. Anche se la manutenzione annuale non è obbligatiora per legge, è sicuramente fortemente consigliato farla.

Un tema invece poco chiaro e molto dibattuto riguarda chi debba pagare i costi di manutenzione. Negli ultimi anni ci sono stati infatti varie sentenze dei tribunali che hanno obbligato in un caso il propretario e nell’altro l’affittuario a pagare la manutenzione annuale della caldaia. Una legge che renda chiaro questo aspetto non è purtroppo al momento presente.

L’unico modo per essere sicuri di quali siano i propri diritti e doveri è quindi tramite il contratto di affitto. In esso è possibile che sia esplicitamente definito quale delle due parti (affittuario o proprietario) debba provvedere per i costi di riparazione della caldaia oppure come spesso accade che sia formulato in generale chi deve sostenere i costi di manutenzione dell’appartamento. Una lettura attenta del contratto di affitto – e una eventuale chiarificazione con il proprietario o con l’amministratore (Hausverwaltung) – può sicuramente prevenire da problemi in futuro.

Un aspetto importante a favore della manutenzione annuale della caldaia riguarda inoltre la garanzia della caldaia stessa. Per la maggior parte dei produttori questa sarà valida infatti solamente se la caldaia acquistata sarà stata controllata regolarmente. Il costo per la manutenzione della caldaia si aggira intorno ai 100 € , ma è sicuramente possibile risparmiare tramite vari portali internet come www.my-hammer.at o informandosi in anticipo presso vari installatori.

Un controllo della caldaia annuale – indipendentemente che siate voi o il proprietario a pagare – è comunque fortemente consigliato per evitare eventuali problemi durante i mesi invernali. Rimanere al freddo quando la temperatura scende sotto lo zero non è sicuramente piacevole ma soprattutto una caldaia malfunzionante può essere un grande rischio per la salute.

Ogni anno purtroppo si leggono sempre notizie di intossicazioni o addirittura decessi a causa di perdite di monossido di carbonio da caldaie che non sono state controllate, attenzione quindi!

Italiani all'Estero Lascia un commento

Decalogo per l’emigrante schiappa

Italiani che partono per l’estero per iniziare una nuova vita ma che non sanno nemmeno dove sono capitati, quante volte se ne incontrano?

Dario li descrive in un decalogo di comportamenti ironico e divertente (ma spesso purtroppo vero) dalle foreste messicane.

Non è difficle adattare questo decalogo a Vienna, o qualunque altro Paese del mondo.

Una lista per farsi quattro risate ma su cui anche riflettere:

  1. Convinciti che l’Italia sia l’unico paese dove è difficile vivere e che all’estero tutto è facile e meraviglioso.
  2. Parti con l’idea che il Messico assomigli molto all’Italia; c’è la mutua, la pizzeria, l’aperitivo, le feste pagate e il ferragosto al mare. E, soprattutto, che la forma di pensare e intendere la vita è identica.
  3. Non imparare lo spagnolo. Perché buttare via qualche centinaio di euro in un corso di spagnolo, quando ci si può benissimo capire usando il dialetto veneto? Non facciamola difficile, lo spagnolo è facile, sentite qua: “Ciaos, come stais? Andiamos a la fiesta?”
  4. Non farti il permesso di soggiorno. Entra in Messico con il tuo permesso di turista, lascialo scadere e vivi da clandestino. Le possibilità di mettersi nei guai sono minime e poi, anche se ti fermassero, il tutto si risolve con una manciata di banconote.
  5. Su questioni lavorative non essere flessibile: se sei un architetto accetta solo lavori da architetto e ben pagati, sicuramente troverai un’opportunità in quindici giorni. Arriveranno a licenziare qualcuno pur di avere l’onore di lavorare con te. Non pensare nemmeno per un secondo, durante i primi mesi, di proporti come insegnante, segretario, cameriere ecc.
  6. Affidati alla comunità italiana locale: presentati senza indugio agli italiani che vivono in loco e chiedi loro di trovarti un lavoro, magari nella loro impresa. Non andranno a dormire fino a quando non avranno trovato l’impiego adatto a te; un lavoro interessante e ben pagato. Poi ti inviteranno a cenare spaghetti con le polpette, bere chianti dal fiasco e giocare a briscola.
  7. Lamentati a tutte le ore con tutti quelli che incontri e rendi noto che in Italia le cose funzionano meglio, questo ti aiuterà ad essere stimato e ad ampliare la tua cerchia di conoscenze.
  8. Frequenta solo stranieri, meglio se festaioli e perditempo; la vita infatti, come dice il Vasco, è un brivido che vola via.
  9. Affida tutti i tuoi risparmi a quel signore simpatico che hai conosciuto al bar e che dice di essere un imprenditore serio; senza dubbio ha fiutato il tuo potenziale.
  10. Prova l’emozione di spendere più di quanto guadagni. Tanto qui è molto facile accedere al credito.

Quanti emigranti schiappa avete già incontrato a Vienna?