Comites 2 commenti

Rimandate al 2021 le elezioni Comites

Proprio qualche giorno fa tra i miei desideri per gli italiani a Vienna nel 2020 mi auspicavo l’elezioni di un nuovo Comites Austria.

Purtroppo questo dovrà essere rimandato almeno di un’altro anno: il governo italiano ha infatti inserito nel decreto legge nr. 162 (Milleproproghe) il rinvio delle elezioni per il rinnovo di tutti i Comites al 2021.

Il testo presente nel comma 3 dell’articolo 14 recita:

Le elezioni per il rinnovo dei Comitati degli italiani all’estero (COMITES) e, conseguentemente, del Consiglio generale degli italiani all’estero (CGIE), sono rinviate rispetto alla scadenza prevista ai sensi dell’articolo 8 della legge 23 ottobre 2003, n. 286, e dall’articolo 1, comma 323 della legge 23 dicembre 2014, n. 190. Tali elezioni hanno comunque luogo tra il 15 aprile e il 31 dicembre 2021.

Da quello che ho letto tra i commenti questo rinvio era già nell’aria, poiché le tempistiche per organizzare le nuove elezioni al meglio, cercando in particolare di coinvolgere molti più italiani rispetto alla volta scorsa, era oramai troppo poco.

Molti però temono che questo rinvio vada a creare la stessa situazione precedente alle ultime elezioni, che erano state continuamente rimandate fino a far passare 10 anni.

In particolare noi italiani in Austria dobbiamo sperare che questa situazione non si ripeta. Mentre negli altri Paesi dove c’è un Comites in carica questo continuerà nelle sue funzioni, noi dovremo invece continuare a rimanere senza un organo che ci rappresenti.

Chi segue questo blog già da tempo ricorderà forse che il Comites Austria era stato sciolto nel 2017 dopo poco più di 2 anni di attività a causa della dimissione di vari membri. Ci si aspettava dunque che il 2020 sarebbe stato il ritorno di questo comitato che se gestito nel modo giusto può avere un ruolo importante per la comunità italiana in Austria.

Per il momento non possiamo fare dunque altro che attendere l’anno prossimo, come sempre vi terrò informati di eventuali sviluppi.

Riflessioni 2 commenti

6 desideri per la Vienna italiana del futuro

La tradizione vuole che allo scoccare della mezzanotte del 31 dicembre si possa esprimere uno (o più) desideri per l’anno che sta per iniziare.

Poiché in questo blog si parla della Vienna italiana (e degli italiani a Vienna), mi sembra quindi l’occasione perfetta per riflettere su tutte quelle idee che secondo me mancano ancora per rendere questa città e la nostra comunità completa.

Si tratta di una piccola lista di desideri che mi piacerebbe vedere realizzata – non dico nel 2020 – ma forse in un prossimo futuro:

  • più cinema italiano: le offerte per chi ama il cinema e vorrebbe vedere più spesso film italiani a Vienna sono purtroppo limitate. Il Votiv Kino organizza ogni hanno una interessante rassegna, e presso l’Istituto Italiano di Cultura viene fatta una proiezione mensile, ma sarebbe bellissimo se un cinema mettesse in programma almeno una volta in settimana pellicole italiane, del presente e del passato.
  • una associazione dei professionisti italiani: il “networking” è oramai una parte fondamentale di ogni attività lavorativa. Sarebbe veramente utile che a Vienna ci fosse una associazione che riunisca e supporti i professionisti italiani, per creare relazioni e occasioni di crescita sia tra italiani come anche per tutti gli austriaci che vogliono fare affari con l’Italia.
  • un luogo di ritrovo italiano: dove sia possibile organizzare serate formative, culturali o semplicemente di incontro tra italiani – vecchi e nuovi. Che offra spazio per le tante iniziative presenti a Vienna, come le compagnie teatrali ed i cori, ma anche che presenti l’italianità a tutti i viennesi.
  • il Comites Austria: che attualmente questo importante organo di contatto tra i cittadini e le istituzioni italiane non sia presente non sia presente è secondo me una grave mancanza per i 30.000 e più italiani residenti in Austria. Nel 2020 si terranno nuove elezioni e mi auguro che si riesca a crearlo e soprattutto che abbia più fortuna di quello precedente.
  • una festa degli italiani a Vienna: molte comunità straniere presenti a Vienna organizzano annualmente una giornata per festeggiare se stessi e anche per farsi conoscere ai viennesi. Sarebbe bello se anche la comunità italiana organizzasse una giornata dove coinvolgere associazioni, ristoratori e negozianti per presentare il meglio degli italiani a Vienna.
  • un ufficio che promuova l’Italia: il nostro Paese è uno dei più amati dai turisti, ma spesso le sue tante bellezze non sono promosse nel modo giusto. Ci vorrebbe un ufficio aperto al pubblico dedito alla promozione del turismo in Italia, che organizzi incontri, eventi, o semplicemente dia informazioni a chi vuole organizzare al meglio una visita nel nostro Paese.

Cosa pensate di questi desideri, ve ne vengono in mente altri? E quali vi piacerebbe che venissero realizzati a Vienna?

Eventi Lascia un commento

Capodanno a Vienna: idee, eventi e consigli per trascorrere l’ultimo dell’anno!

Vienna è una delle città più amate per trascorrere il Capodanno: sebbene in questo periodo dell’anno faccia molto freddo (copritevi bene!), le occasioni e gli eventi per festeggiare l’ultimo dell’anno – sia all’aperto che al chiuso –  non mancano, vediamo le più interessanti insieme!

Tra le vie del centro si tiene ogni anno il Silvesterpfad (letteralmente “percorso di San Silvestro”) che trasforma tutto il centro di Vienna in una grandissima festa. In ogni piazza palchi a tema allietano bambini e adulti fin dal pomeriggio con spettacoli, musica e specialità gastronomiche (da non perdere quelli al Rathaus e a Santo Stefano).

Dalle 14:00 fino alle 2 di notte in tutte le strade e piazze del centro ci saranno spettacoli musicali – dal valzer fino alla musica da discoteca, passando per la musica popolare – e gastronomie che offriranno bevande calde e specialità austriache, per intrattenere più di 200.000 persone.

Per chi ama i fuochi d’artificio è invece imperdibile la festa al Prater: oltre ad un programma con musica dal vivo, a mezzanotte l’annuale spettacolo pirotecnico è davvero qualcosa di speciale. A proposito di fuochi d’artificio: il Comune di Vienna come ogni anno emette una ordinanza per vietare l’utilizzo di petardi e altro materiale pirotecnico non autorizzato in città. Purtroppo questo viene quasi sempre ignorato, quindi fate attenzione!

Se preferite trascorrere invece il capodanno al caldo, anche qui le possibilità non mancano. Sebbene in Austria non ci sia la tradizione italiana vera e propria del “cenone di Capodanno”, sempre più locali e ristoranti stanno iniziando ad offrire cene speciali per Capodanno. In molti palazzi vengono anche organizzati balli e serate di gala, anche se a prezzi decisamente non per tutte le tasche. Una lista completa la trovate nella guida preparata dall’Ufficio per il Turismo di Vienna.

Per chi ama l’opera o il teatro l’ultimo dell’anno è ricco di offerte: tra tutte vi segnalo il tradizionale Fledermaus (“Pipistrello“) di Johann Strauss, messo in scena sia alla Volksoper che all’Opera di Stato. I biglietti sono quasi introvabili, ma come sempre potrete seguire gratuitamente la diretta video nel maxi-schermo presso la piazza accanto al teatro.

Ovunque voi siate a Vienna, non dimenticate che a mezzanotte in punto rintoccherà il “Pummerin” , la campana del Duomo di Santo Stefano, e a seguire verrà suonato “An der schönen blauen Donau” (Sul bel Danubio blu) di Johann Strauss per un giro di valzer collettivo per festeggiare l’arrivo del Nuovo Anno.

E in ogni caso non fate troppo tardi, perché la mattina del 1 gennaio bisognerà alzarsi presto! Alle 11:00 in punto inizierà infatti il concerto di Capodanno più famoso al mondo presso la Wiener Philarmoniker. Sebbene anche qui i biglietti siano (quasi) impossibili da trovare, il concerto verrà trasmesso in diretta in televisione, radio e anche su un maxi-schermo presso la piazza del Municipio (Rathausplatz), con replica alle ore 15.00.

Non mi resta che auguravi un buon Capodanno, continuate a seguire QuiVienna anche l’anno prossimo! 

Visitare Vienna Un commento

Visitare Vienna a Natale: non solo mercatini!

natale-vienna-mercatini-pattinare-mangiare-messa-museiAnche quest’anno saranno moltissimi gli italiani che trascorreranno il periodo di Natale e Capodanno a Vienna. Che sia per visitare la nostra meravigliosa città o perché avete deciso di rimanere qui durante le Feste, vi lascio qualche idea per trascorrere questo periodo al meglio :-)

Innanzitutto ci sono i mercatini di Natale! Amati o odiati, rimangono in ogni caso una attrazione imperdibile. Sebbene la vera tradizione prevede che i mercatini si concludano alla Vigilia, da qualche anno la maggior parte, tra cui quelli più famosi del Rathaus, Schönbrunn, Santo Stefano o Spittelberg rimarranno aperti fino al 26 dicembre (e alcuni anche fino a dopo Capodanno).  Tutti gli orari e le date le trovate nell’articolo sui mercatini di Natale di Vienna 2019.

Come già scritto nel titolo c’è però molto altro a Vienna. Innanzitutto i musei, che con le loro collezioni sono secondo me tra i più belli al mondo. Anche durante il periodo di Natale e Capodanno rimarranno aperti, quasi tutti con orario normale a parte il 24 e 31 dicembre (aperti solo la mattina). In ogni caso in questa comodo prospetto messo a disposizione dall’ufficio del turismo trovate tutti i giorni ed orari di apertura durante questo periodo.

Se avete voglia di muovervi un po’ un idea è andare a pattinare sul ghiaccio! Per esempio sulla pista vicino al mercatino di Natale del Municipio all’interno del parco, assolutamente da non perdere anche solo per guardarla. In alternativa ci sono anche molte altre piste in vari luoghi di Vienna che meritano una visita. Qui trovate una lista con indirizzi e costi di ingresso.

Per chi vuole seguire la liturgia del Natale anche a Vienna ci sono alcune possibilità in italiano: presso la Chiesa dei Frati Minori (Minoritenkirche) sia alle ore 23:00 del 24 dicembre che alle ore 11:00 del 25 dicembre. Presso la Chiesa della Santissima Trinità il 24 dicembre alle ore 22:00 e il 25 alle ore 11:30.

Da segnalare anche presso il Duomo di Santo Stefano la cerimonia della Natività il 24 dicembre a partire dalle 22:30 con cori di Natale e a mezzanotte il rintocco del Pummerin (la campana di Santo Stefano) e a seguire la Messa di Mezzanotte. Il 25. Dicembre il cardinale Christoph Schönborn celebrerà la Messa di Natale alle ore 10:15 (in tedesco).

E se volete festeggiare anche in maniera “culinaria” le possibilità anche sotto Natale non mancano! Quasi tutti i ristoranti saranno aperti il 24 dicembre – giorno in cui si festeggia tradizionalmente il Natale in Austria – mentre invece il 25 molti rimarranno chiusi. Se volete mangiare italiano vi rimando ad un articolo con la lista dei migliori ristoranti e pizzerie italiani a Vienna. Inoltre non dimenticate di consultare i seguenti articoli con tanti ottimi ristoranti divisi per zone:

Come già scritto gli orari di apertura di molti ristoranti potrà variare durante il periodo natalizio, vi consiglio quindi in ogni caso di contattare i singoli locali e ancora meglio di prenotare un tavolo.

E voi come trascorrerete il periodo di Natale a Vienna?

Immagine (c) shutterstock / S.Borisov

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Mercatini di Natale di Vienna 2019: storia, indirizzi e tutte le date!

Come ogni anno, da metà novembre Vienna entra nel pieno dell’atmosfera natalizia con l’apertura dei mercatini di Natale.

Le piazze e i quartieri si riempiono di casette di legno che offrono prodotti artigianali, tradizioni gastronomiche, idee regalo e molto altro, ricreando le tradizioni di un tempo. La nascita dei mercatini di Natale viene infatti fatta risalire al periodo del 1300 circa, quando l’acquisto di beni, oggetti e prodotti vari avveniva esclusivamente durante le Fiere, di cui quella dell’Avvento era sicuramente la più importante.

Dal 1975 il più importante si tiene presso la piazza del Municipio, dove più di 3 milioni di persone (di cui più di 500.000 dall’estero) visitano le 140 casette tra punsch e prodotti artigianali. Per gli amanti del genere da non perdere è l’inaugurazione sabato 16 novembre alle 17:30 , con l’illuminazione dell’enorme albero di Natale alla presenza del sindaco Michael Ludwig. Da qualche anno è presente anche una pista di pattinaggio sul ghiaccio, dove divertirsi prima e dopo la vista alle casette di Natale, scivolando tra gli alberi e le installazioni luminose.

Come oramai da qualche anno la maggior parte dei mercatini di Natale rimarranno aperti fino al 26 dicembre, con eccezione di quello di Schönbrunn, Maria-Theresien-Platz e del Prater (sotto la Ruota) che continueranno fino ad inizio Gennaio 2019. Il mio consiglio per i tanti visitatori è di non soffermarsi solamente ai mercatini più famosi ma andare alla scoperta di quelli più nascosti ma non meno suggestivi, come presso l’Altes AKH o al Belvedere.

Ecco quindi la lista di tutti i mercatini di Natale di Vienna con indirizzo, date e orari di apertura:

Mercatino di Natale del Municipio
15.11. – 26.12.2019
Rathausplatz (Piazza del Municipio)
domenica-giovedì dalle 10:00 alle 21:30
venerdì-sabato dalle 10:00 alle 22:00
24.12 dalle 10.00 alle 18.00
25 e 26.12 dalle 11:00 alle 21.30

Mercatino di Natale del Castello di Schönbrunn
23.11. – 26.12.2019
tutti i giorni dalle 10:00 alle 21:00
24 dicembre dalle 10.00 alle 16.00
25 e 26 dicembre dalle 10.00 alle 18.00
Mercatino di Capodanno, sempre a Schönbrunn
27.12.2019 – 05.01.2020
tutti i giorni dalle 10:00 alle 18:00

Mercatino di Natale a Santo Stefano
15.11 – 26.12.2019
tutti i giorni dalle 11.00 alle 21.00
24.12 dalle 11.00 alle 16.00
25 e 26.12 dalle 11.00 alle 19.00

Mercatino Invernale alla Ruota Panoramica (Prater)
16.11.2019 – 6.1.2020
da lunedì a venerdì dalle 12.00 alle 22.00
Sabato, domenica e festivi dalle 11.00 alle 22.00
24.12 dalle 10.00 alle 17.00
31.12 dalle 11.00 alle 02.00

Mercatino di Natale del Castello del Belvedere
22.11 – 31.12.2019
da lunedì a venerdì dalle 11.00 alle 21.00
sabato, domenica & festivi dalle 10.00 alle 21.00
24.12 dalle 11:00 alle 15:00
25-30.12 dalle 11 alle 19:00, 31.12 dalle 11 alle 18:00

Mercatino di Natale all’ Altes AKH (Campus Università)
15.11. – 23.12.2019
Alserstraße/Spitalgasse, Hof 1 (1090)
Lunedì-mercoledì dalle 14:00 alle 22:00
Giovedì-venerdì dalle 14:00 alle 23:00
Sabato dalle 11:00 alle 23:00
Domenica dalle 11:00 alle 21:00

Mercatino di Natale a Spittelberg
14.11. – 23.12.2019
da lunedì a giovedì dalle 14.00 alle 21.00
Venerdì dalle 14.00 alle 21.30
Sabato dalle 10.00 alle 21.30
Domenica e festivi dalle 10.00 alle 21.00

Mercatino di Natale in Maria-Theresien-Platz
20.11. – 26.12.2019
domenica-giovedì dalle 11:00 alle 21:00
venerdì-sabato dalle 11:00 alle 22:00
24 dicembre dalle 11.00 alle 16.00
25 e 26 dicembre dalle 11.00 alle 19.00
Il Villaggio di San Silvestro, sempre a Maria-Theresien-Platz
27.12 – 06.01.2020
dalle 11:00 alle 19.00
il 31.12 dalle 11:00 alle 18:00

Antico Mercatino di Natale viennese
16.11 – 23.12.2019
Freyung, 1010 Vienna
tutti i giorni dalle 10.00 alle 21.00

Mercatino dell’Avvento Am Hof
16.11 – 23.12.2019
lunedì a giovedì dalle 11.00 alle 21.00
Da venerdì a domenica e festivi dalle 10.00 alle 21.00

Mercatino dell’avvento presso la Chiesa di San Carlo
22.11 – 23.12.2019
tutti i giorni dalle 12 alle 20:00, gastronomia fino alle 21:00

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Sul taglio dei parlamentari e i rappresentanti degli italiani all’estero

La settimana scorsa è stato approvata la riforma cosiddetta “taglio dei parlamentari” che ha ridotto anche gli eletti nelle Circoscrizioni Estere. I rappresentanti degli italiani residenti all’estero passano quindi da 12 a 8 per la Camera e da 6 a 4 per il Senato.

Se questa riforma sia buona o cattiva non è nelle mie capacità dirlo, ma colgo l’occasione per lasciare qualche spunto di riflessione.

Partiamo da un dato statistico: gli italiani residenti all’estero sono più di 5 milioni. In base al (nuovo) numero di deputati e senatori eletti questo significa che ognuno di essi dovrà rappresentare più di 400.000 cittadini presso le Istituzioni, tre volte tanto ogni parlamentare “italiano”.

E non si tratta di persone che vivono nella stessa città o nazione, ma sparsi ovunque tra i continenti, con situazioni e bisogni completamente diversi gli uni dagli altri. Il risultato è che quasi sempre gli eletti provengono dalle comunità più numerose, mentre quelle più piccole – come Vienna – non vengono rappresentante adeguatamente.

Il punto su cui riflettere è come lo Stato italiano – se ritiene che i suoi cittadini all’estero debbano avere gli stessi diritti di quelli in Italia – possa offrire una adeguata rappresentanza in tutto il mondo. Qualcuno dirà che sarebbe proprio il compito del Comites (e del CGIE), ma nei Paesi dove non è presente – come in Austria – viene a mancare un diritto fondamentale che lo Stato dovrebbe secondo me in qualche modo colmare.

Un secondo numero su cui ragionare: si dice che ci siano quasi 2 milioni di italiani residenti all’estero che non hanno mai visto l’Italia. Sono figli (o nipoti) di emigrati, che hanno ottenuto la cittadini grazie allo ius sanguinis. Quale legame, oltre alle tradizioni e ai ricordi, possono avere con l’Italia? Nessuno qui vuole dire che non debbano avere gli stessi diritti, ma forse è necessaria una attenta riflessione sulla concessione della cittadinanza.

La questione di fondo dove voglio arrivare è quali siano i temi che gli eletti nelle Circoscrizioni Estere debbano portare in Parlamento. Ci sono cittadini che vivono da pochi mesi in un Paese e si spostano nell’altro, altri che vivono da decenni all’estero (e magari sarebbero più interessati a votare per il Paese in cui risiedono piuttosto che alle vicende italiane), e altri come dicevo che sono nati addirittura fuori dall’Italia. Come rappresentare in modo adeguato tutte queste persone?

Mentre completavo questo articolo mi sono ricordato di avere già scritto alcuni anni fa su questo blog sullo stesso tema, e le conclusioni mi sembrano ancora valide.  E’ necessario da parte della politica una riforma della rappresentanza degli italiani residenti all’estero.

I soli deputati e senatori non sono sufficienti per rappresentare un numero di cittadini così ampio ed eterogeneo. E’ necessario che le forme di rappresentanza di base – come i Comites ed il CGIE – vengano rafforzate e rese visibili, affinché i cittadini abbiano un punto di riferimento e possano sentirsi veramente ancora parte dell’Italia ovunque essi si trovino.

Burocrazia Lascia un commento

La nuova Carta d’Identità Elettronica: come richiederla a Vienna

Come annunciato circa un mese fa, Vienna fa parte delle città dove è stata avviata la possibilità di richiedere la carta d’identità elettronica da parte degli italiani residenti all’estero. Da questa settimana è stata finalmente attivata la procedura ufficiale, vediamola insieme.

Per chi ancora non la conoscesse, la nuova Carta d’Identità Elettronica (CIE) è un documento di riconoscimento che andrà a sostituire la classica carta d’identità in formato cartaceo.

La sua caratteristica principale è il formato tessera (come la patente o il bancomat), molto più facile da maneggiare e portare con sé, ma la più importante innovazione è il microchip incorporato, che oltre a permettere la verifica dell’identità, consentirà in futuro di accedere a molti servizi della pubblica amministrazione.

Naturalmente la funzione primaria della carta d’identità, ovvero essere un documento di identificazione e permettere l’espatrio in tutti i Paesi dell’Unione Europea (e molti altri) rimane inalterata anche nella versione “elettronica”

Come richiedere la Carta d’Identità Elettronica

Possono richiedere la CIE tutti gli italiani residenti in Austria e regolarmente iscritti all’AIRE.

La domanda può essere inoltrata sia alla scadenza della Carta d’identità attuale, ma anche se questa è ancora valida e si vuole passare al nuovo formato (in questo caso verrà emesso un duplicato).

Il primo passo è prenotare un appuntamento tramite il portale Prenota Online. La procedura è molto semplice, basta registrarsi – se non ancora fatto – e selezionare una delle date disponibili (i giorni ed orari a disposizione sono: lunedì, martedì, giovedì e venerdì dalle 9 alle 11 e il mercoledì dalle 14 alle 17).

Il giorno dell’appuntamento sarà necessario presentare la seguente documentazione:

  • 1 fototessera (formato ICAO, come quella per il passaporto)
  • un documento di riconoscimento ancora valido (se non si è in possesso bisognerà venire accompagnati da due testimoni)
  • se si hanno figli minorenni l’atto di assenso dell’altro genitore (qui il modulo)
  • se il richiedente è minorenne l’atto di assenso di entrambi i genitori (qui il modulo)

Il costo, da versare in contanti il giorno dell’appuntamento, è di:

  • 21,95 € in caso di primo rilascio o rinnovi
  • 27,11 € in caso di duplicato per furto o smarrimento

La Carta d’Identità Elettronica verrà poi recapitata per posta entro 15 giorni all’indirizzo di residenza in Austria.

Ulteriori informazioni come anche la modalità di contatto dell’Ufficio Carte d’Identità sono presenti sul sito web dell’Ambasciata.

Elezioni 7 commenti

Elezioni in Austria: quelli che non possono votare

Tra esattamente due settimane, domenica 29 settembre 2019, si terranno le elezioni per il rinnovo del parlamento austriaco.

Non voglio parlarvi qui di sondaggi o previsioni su quello che sarà il nuovo governo (ne discuteremo eventualmente dopo le elezioni), ma ci tengo a fare qualche riflessione su un tema che invece lega molti di noi, ovvero il diritto di voto.

Io – come tanti altri – anche vivendo da lungo tempo in Austria non avremo infatti la possibilità di partecipare a queste elezioni. Non è naturalmente una novità: da quello che so in qualunque Nazione sono solo i cittadini a poter esprimere il proprio voto per il Parlamento.

Ma in Austria è un questione molto sentita: sono infatti più di 1 milione le persone sopra i 16 anni che non hanno la possibilità di recarsi alle urne (contro 6,4 di aventi diritto).

A Vienna, polo di attrazione di moltissimi stranieri, si calcola che il 29,5 percento dei residenti non ha diritto di voto (circa il 15 percento su tutta l’Austria) E non stiamo parlando solo di immigrati: sono infatti ben 45.000 i giovani nati in Austria che ogni anno raggiungono l’età per poter votare, ma che non lo potranno fare perché nati da genitori stranieri.

Sono numeri importanti, che vi fanno capire come una grande fetta della popolazione sia esclusa dal processo democratico e da scelte che influenzano anche le loro vite.

In teoria ottenere la possibilità di votare sarebbe semplice: basterebbe prendere la cittadinanza austriaca. Ma molti preferiscono mantenere la propria: alcuni per motivi pratici (il processo è molto lungo e dispendioso e i vantaggi per chi già proviene da un Paese dell’Unione Europea, oltre al diritto di voto, sono quasi nulli), altri per non perdere il legame con il proprio paese di origine o perché si sentono più cittadini europei più che austriaci.

Diversi anni fa avevo già scritto alcune riflessioni su questo tema legandole alle elezioni comunali viennesi e ritengo che possano essere ancora valide. Se nella mia semplice proposta indicavo una residenza continuativa di almeno 3 anni per ottenere il diritto di voto “locale”, perché non permettere di partecipare alle elezioni nazionali dopo 6 anni, ovvero lo stesso tempo di residenza necessario per poter richiedere la cittadinanza, ma senza questo obbligo?

Come già accennavo all’inizio il tema della possibilità di voto per i non cittadini (non chiamiamoci stranieri!) è molto sentito in ampie fasce della popolazione e si trovano spesso iniziative a supporto.

In particolare vi segnalo “Pass Egal Wahl 2019“, che per sensibilizzare organizzerà il 24 settembre in tutte le maggiori città austriache dei seggi elettorali simbolici dove sarà possibile esprimere la propria preferenza di voto, indipendentemente dalla propria cittadinanza. A Vienna il seggio sarà presso la Minoritenplatz, dalle 15:00 alle 20:00. (qui la lista completa per tutta l’Austria)

Qual è la vostra opinione sul diritto di voto? Vorreste votare (anche) in Austria?

Bambini Lascia un commento

Il congedo parentale in Austria: tutto quello che c’è da sapere per mamma e papà

Negli articoli che ho già pubblicato sul diventare genitori in Austria avevo solamente accennato al congedo parentale, il periodo di assenza dal lavoro che sia la madre che il padre possono richiedere dopo la nascita di un figlio. Vediamo ora in dettaglio tutte le informazioni più importanti da sapere.

In Austria il congedo è suddiviso in 2 parti: un periodo obbligatorio chiamato di “protezione di maternità” (Mutterschutz) e successivamente uno facoltativo di “aspettativa per genitori” (Elternkarenz).

Il primo si svolge durante le 8 settimane prima e dopo la nascita, in cui vige il divieto assoluto per la madre di qualunque tipo di attività lavorativa. Per chi lavora dalla cassa malati si riceve una indennità (Wochengeld) pari allo stipendio medio degli ultimi 3 mesi (qui trovate i moduli per fare richiesta presso la WGKK).

Il secondo periodo può durare invece fino al compimento del secondo anno di vita del bambino. E’ facoltativo ma allo stesso tempo un diritto e quindi non può essere rifiutato dal datore di lavoro. L’importante è fare richiesta con le giuste tempistiche: per il primo periodo dopo la nascita entro le prime 8 settimane, in seguito con almeno 3 mesi di anticipo (anche in caso di prolungamento). Durante il periodo di congedo si è inoltre protetti dal licenziamento.

Il periodo di aspettativa è un diritto per entrambi i genitori e può essere suddiviso tra essi per un massimo di due volte (per esempio prima la madre, poi il padre e infine ancora la madre). E’ inoltre permesso sovrapporre un mese di congedo (solo una volta), riducendo però in questo modo il periodo totale a cui si ha diritto.

Durante il periodo di aspettativa si ha diritto ad una indennità mensile (Kinderbetreuungsgeld), che viene erogata in due modalità tra cui scegliere:

  • indennità legata alla retribuzione (Ein­komm­ens­ab­hängig­es Kinderbetreuungsgeld): viene erogata fino al compimento del primo anno di età del bambino (quindi solo per 10 mesi, poiché le prime 8 settimane di Mutterschutz sono già coperte) e ammonta all’incirca all’80% del Wochengeld. Se anche il padre decide di prendere un periodo di aspettativa questo si allunga di altri 2 mesi come incentivo.
  • indennità generica (Kinderbetreuungsgeldkonto / Pauschalsystem): questo modello è indipendente dall’aver lavorato o meno prima della nascita. Mette a disposizione un ammontare fisso (ca. 12.000 € se solo genitore prende il congedo e ca. 15.000 se entrambi) che viene versato per un periodo di minimo 12 mesi (quindi circa 1.000€ mensili) o fino a 28 mesi (quindi circa 430€ al mese).

Un aspetto importante da tenere a mente è che l’indennità mensile non è strettamente legata al periodo di aspettativa. Questo significa che per esempio una madre ha diritto ad assentarsi dal lavoro fino al compimento del secondo anno di vita del bambino, ma se sceglie l’indennità legata alla retribuzione la riceverà solamente per i primi 12 mesi, mentre per i restanti non avrà alcun sussidio.

Allo stesso modo se i genitori decidono di suddividere il congedo parentale, per esempio come spesso capita con la madre che sta a casa i primi 12 mesi ed il padre un periodo a seguire, utilizzando il modello legato alla retribuzione il secondo genitore riceverà come accennato solo 2 mesi di indennità.

Come capite ci sono molte variabili da considerare per scegliere l’opzione migliore per se stessi (ed il proprio bambino). Uno strumento utile che vi può aiutare in particolare per l’indennità durante i vari periodi di congedo è uno strumento presente sul sito web del Ministero per le famiglie con il quale è possibile calcolare l’ammontare esatto dei rispettivi modelli.

Inoltre per qualunque dubbio consiglio sempre di cercare informazioni sul sito web della camera dei lavoratori (Arbeiterkammer), sempre molto aggiornato, ed eventualmente chiedere anche una consulenza presso i loro uffici (è gratuita), sapranno sicuramente aiutarvi.

Burocrazia Lascia un commento

Da settembre anche in Austria la Carta d’Identità Elettronica

Da alcuni anni in Italia è iniziata l’introduzione della cosiddetta Carta d’Identità Elettronica (CIE), un documento di riconoscimento che andrà a sostituire la classica carta d’identità in formato cartaceo.

La caratteristica principale è il formato tessera (come la patente o il bancomat), molto più facile da maneggiare e portare con sé, ma la più importante innovazione della CIE è il microchip incorporato, che oltre a permettere la verifica dell’identità, consentirà in futuro di accedere a molti servizi della pubblica amministrazione.

Naturalmente la funzione primaria della carta d’identità, ovvero essere un documento di identificazione e permettere l’espatrio in tutti i Paesi dell’Unione Europea (e molti altri) rimane inalterata anche nella versione “elettronica”

Mentre in Italia come già scrivevo la CIE sta venendo erogata  – anche con con una certa lentezza – già dal 2016, fino a pochi giorni fa non era prevista una procedura di rilascio per i cittadini italiani residenti all’estero (quindi iscritti all’AIRE).

I consolati non erano infatti abilitati a questo nuovo sistema, e non era nemmeno possibile fare richiesta presso i Comuni in Italia (come invece è permesso per molti altri documenti, come il passaporto).

La situazione si è però improvvisamente sbloccata con un decreto interministeriale di pochi giorni fa, che ha messo in moto il processo per l’attivazione del rilascio della Carta d’Identità Elettronica presso la rete diplomatico-consolare italiana nel mondo.

Dal prossimo 20 settembre sarà attivata in alcune sedi pilota, tra cui Vienna (le altre sono Atene e Nizza), per poi essere estesa a tutta la rete diplomatica.

La notizia è ancora abbastanza fresca e non sono quindi disponibili maggiori informazioni sulle modalità di rilascio, né sul sito web Ministero degli Affari Esteri né su quello dell’Ambasciata Italiana a Vienna, ma sicuramente ci saranno presto aggiornamenti (vi terrò informati!).