Il Comites Austria non si farà più almeno fino al 2020: alla scadenza per consegnare le liste dei candidati per il rinnovo previsto a novembre non ne è stata presentata alcuna, e il Capo della Cancelleria Consolare Veronica Piccioni non ha potuto fare altro che annullare le elezioni tramite un decreto consolare.
La legge non prevede purtroppo altre possibilità per rifare in seguito le elezioni o presentare altre liste dei candidati, e sarà quindi necessario attendere la scadenza naturale di quelle precedenti per indirne di nuove, ovvero il 2020.
Il Comites Austria ha avuto dunque vita breve: eletto ad aprile 2015, dopo poco più di 2 anni di attività è stato sciolto a causa della dimissione di vari membri, il che non ha più permesso di raggiungere un numero legale per continuare. Alcune sono state le attività svolte in questo periodo: la creazione di un sito web in italiano e tedesco con informazioni sulla Austria (ora non più attivo), uno sportello informativo una volta al mese e alcune riunioni con rappresentanti per esempio della Camera di commercio di Vienna, del Consolato Italiano e l’AMS.
Iniziative sicuramente interessanti ed utili, ma che secondo me hanno avuto poco successo a causa di un problema di fondo che non è stato risolto in tempo: il Comites non lo conosce nessuno. A parte durante il periodo di “campagna elettorale” pochissimo ha fatto infatti secondo me il Comites Austria per farsi conoscere, spiegare il proprio ruolo e competenze e comunicare le proprie attività ai tanti italiani in Austria (non solo a Vienna!) a cui sarebbe potuto interessare. Il risultato è stato che allo sportello informativo non si è presentato quasi mai nessuno e le riunioni – seppure molto interessanti – hanno avuto al massimo una ventina di partecipanti (e nei casi peggiori quattro-cinque persone). Il sito web non so dire quante persone lo abbiano utilizzato, ma è veramente un peccato che ora tutti i contenuti non siano più disponibili.
Non è facile capire dall’esterno quali possano essere state le cause di questo insuccesso: parlando con vari rappresentanti del Comites Austria so che molte delle difficoltà nella realizzazione di progetti validi nascevano da complicazioni burocratiche e di finanziamento, ma so anche per esperienza personale che è possibile realizzare molte idee senza grandi mezzi a disposizione.
Non mi è piaciuto in particolare come si è svolto lo scioglimento del Comites Austria, comunicato solamente tramite la pubblicazione della lettera di dimissioni della Presidente su Facebook. Nessuna riflessione su quello che è stato fatto, su come sarebbe forse potuto andare meglio, nessuna spiegazione su quello che succederà con i progetti ancora in corso. E gli altri membri del Comites che si sono dimessi? Mi sarebbe piaciuto leggere anche le motivazioni delle loro dimissioni.
Peccato, perché il Comites Austria ritengo che sarebbe un organo molto utile per i 27.000 cittadini italiani (dati 2017) che oramai vivono in Austria. Forse a Vienna o anche nelle altre città di questo Paese mancano ancora quelle strutture necessarie affinché un Comites possa funzionare, come le grandi associazioni di italiani all’estero presenti in altri Paesi, o forse come sostengono alcuni, gli italiani in Austria sono semplicemente già abbastanza integrati e non hanno bisogno del sostegno di un organo di questo tipo.
Non possiamo fare altro che aspettare il 2020: forse allora ci saranno altre condizioni e se gli italiani in Austria ne sentiranno la necessità, forse verrà eletto un nuovo Comites.
Forse questo ormai decaduto Comites potrebbe farsi ricordare positivamente mettendo a disposizione di QuiVienna i contenuti dell’ormai ex sito web… Sarebbe un gesto apprezzabilissimo :-)
D’accordissimo con srizzi!
…bisogna aver voglia di lavorare…non fare solo i fighi …eletti tra di loro..cosa pretendavate…..Tutte le persone,Italiane, che ho conosciuto, che lavorano nel settore non terziario,a Vienna , si credono “superiori”si dimenticano di tutti i connazionali che sono sparsi per tutta l’Austria…..e questa è la fine logica….