Il Ministero dell’Interno ha fornito i dati definitivi delle elezioni Comites svoltesi il 17 aprile 2015.
In Austria gli elettori potenziali – ovvero coloro che risultano iscritti all’AIRE – erano 17.966. Coloro che hanno inviato la richiesta di iscriversi alle liste elettorali per il Comites sono stati solamente 393 (!).
A tutti questi sono stati inviati i plichi elettorali, quelle pervenute in tempo per lo spoglio sono stati 225. Alla fine dello scrutinio i voti validi con cui è stata eletta l’unica lista presentatasi – Kommit – sono stati 208 (!).
Per chi ama le statistiche, questo significa che il numero dei partecipanti alle elezioni per il Comites di Vienna è stato del 2,19% degli italiani residenti in Austria (un risultato che dovrebbe far nascere qualche riflessione).
Le preferenze per i singoli candidati sono state le seguenti:
1. Lucina Di Meco: 64
2. Cecilia Lagomarsino: 42
2. Francesca Fraula: 86
4. Vincenzo Gennarini: 37
5. Barbara Corradini: 49
6. Dario Lombardi: 42
7. Luisa Doldi: 57
8. Juri Giannini: 16
9. Paolo Bonomi: 46
10. Vincenzo Iula: 11
11. Sabrina Scumaci: 49
12. Michael Hamberger: 71
Nel resto del mondo non è andata molto meglio: su un totale di 3.747.341 elettori possibili iscritti nelle liste AIRE si sono registrati al voto 258.544 cittadini (circa il 6.8% del totale).
Di questi 167.714 (pari al 64,9%), hanno fatto pervenire in tempo utile il plico elettorale al consolato di riferimento, portando la partecipazione effettiva al 4,46% .
I voti validi sono risultati essere 141.284, corrispondenti al 3,75% dell’elettorato.
in merito al referendum:
bene, è vero, noi cittadini comunitari viaggiamo liberamente. ma poi stop. dov’è l’uguaglianza? per avere senso, questa comunità europea e per dare senso anche alla moneta unica, dovrebbe imporre delle regole comuni a tutti i paesi, come welfare, fiscalità ed altri accorgimenti che dovrebbero essere, date le proporzioni tra paese e paese, comuni. invece questa moneta, di fatto ha più valore per un tedesco che per un italiano, spagnolo greco o portoghese. fiscalità diverse, welfare differenti, salari diversi creano le differenze, che creano malcontento e malessere e portano la gente ad odiare l’europa, strumentalizzati e spinti da politici attuanti politiche demagoghe, che possono solo realizzare sé stessi attraverso odio, fomentando e dividendo. e questa europa non mi pare faccia nulla per evitare che ciò accada. bello il tuo pensiero, quanto an che lontano e, per il momento, utopico. spero fosse un desiderio e non una constatazione di fatti, altrimenti dimmi dove vivi.
purtroppo avete già chiuso i commenti, dopo 11 giorni, eppure un argomento attuale ed interessante. ho dovuto per forza risponderti, senza polemica, non me ne volere. spero di ricevere una tua risposta, sono molto curioso.