Vienna Lascia un commento

Fare spesa bio a Vienna: informazioni e consigli

Per chi fosse abituato ad alimentarsi con prodotti biologici in Italia, continuarlo a fare a Vienna non presenta particolari difficoltà. D’altra parte l’Austria vanta una solida reputazione “verde” e difende con forza la sua posizione ogm-free.

La maggior parte dei supermercati e discounts offre linee biologiche affianco ai prodotti tradizionali con dei prezzi contenuti;  altrimenti ci si può affidare alla catena di supermercati biologici “Denn’s”, ben distribuiti all’interno della città. Una cosa utile e simpatica in questi supermercati è che dopo la cassa troverete anche un piccolo mulino in legno dove macinare le granaglie che avete acquistato; inoltre sono a disposizione gratuita varie riviste e pubblicazioni dove trovare spunti ed indirizzi utili.

Sicuramente un appuntamento valido ed interessante è il sabato mattina al Karmelitermarkt  nel 2. distretto, al centro del cosiddetto quartiere ebraico: frutta di stagione, verdure, formaggi, salumi, trote da allevamento biologico, fiori freschi, pane, miele ed altro si affiancano al banco centrale del Presidio Slow Food. Oltre all’aspetto per così dire folkloristico, il vantaggio principale di fare la spesa qui è la vendita diretta dei produttori e dunque filiera corta e prezzi contenuti.

Se non abbiamo tempo di andare regolarmente al mercato ma vogliamo comunque mangiare prodotti locali freschi e bio, possiamo ordinare le Bio-Kistl (cassette assortite di verdure e frutta bio) della ditta Adamah (ma lo fanno anche altri) che ce le consegnerà direttamente a casa.

Infine per chi ha voglia di sentirsi più protagonista dei suoi acquisti biologici ed entrare in contatto con altre persone che condividono la stessa filosofia, consiglio di cercare il Foodcoop più vicino alla propria abitazione o posto di lavoro. Il Foodcoop è l’equivalente dei GAS italiani (gruppi di acquisto solidale).Per chi non conosce questo “fenomeno”, si tratta di famiglie che si mettono insieme per effettuare i loro acquisti, così da poter raggiungere dei buoni volumi e contrattare direttamente con i produttori prezzi molto convenienti.

Questa formula di acquisti permette di conoscere direttamente chi produce il nostro cibo, saltando i vari passaggi della distribuzione, e sostenere le piccole aziende che con la loro esistenza garantiscono la differenziazione del mercato. Normalmente ogni membro del Foodcoop non è solo un partecipante agli acquisti ma segue le relazioni con uno dei fornitori. In questo senso far parte di un Foodcoop costituisce anche un modo di fare nuove amicizie e migliorare il nostro tedesco!

Se infine avete tempo e voglia di mangiare bio ed esplorare i dintorni di Vienna e le regioni austriache, nel portale Biomaps potete cercare il prodotto di vostro interesse, la tipologia di azienda e andarla a visitare.

Trasporti Un commento

Da Vienna a Bratislava in aereo: genio o follia?

Dal 1. Aprile (non è uno scherzo) verrà attivato il volo di linea più breve del mondo: tra Vienna e Bratislava ogni giorno sarà infatti possibile volare grazie alla nuova offerta della compagnia aerea FlyNiki.

L’idea della compagnia aerea è di offrire in questo modo un facile collegamento per tutti i viennesi che devono partire da Bratislava o vogliono raggiungere Vienna dopo essere atterrati nella capitale della Slovacchia.

Oltre a tutti i voli Ryanair, dalla primavera 2015 anche FlyNiki offirà infatti molte destinazioni che partiranno proprio dallo scalo di Bratislava.

In ogni caso il volo Vienna-Bratislava sarà un’esperienza più unica che rara: la distanza percorsa complessiva sarà infatti di 47 km, con una durata di solo 20 minuti. L’aereo si alzerà solo fino a 1.500 metri di quota.

I collegamenti saranno due al giorno, dal lunedì al venerdì, il primo con partenza alle ore 10:25 da Bratislava a Vienna e il secondo alle ore 17:50 nella tratta opposta.

Chiaramente non sono mancate fin da subito le critiche da parte delle associazioni ecologiste, che ritengono un volo del genere 50 volte più inquinanete del collegamento tramite autobus o treno.

La alternative infatt per raggiungere l’aeroporto di Bratislava non mancano: la più conveniente è il pullman, che in circa 1 ora e 15 minuti (costo di € 10,- a tratta con partenza da Erdberg) oppure in 1 ora e 45 minuti (costo di € 7,70 a tratta con partenza da Südtiroler Platz) vi porterà direttamente davanti all’ingresso delle partenze.

Effettivamente l’unica cosa che non è ancora stata comunicata da FlyNiki sono i prezzi del volo. Chissà se sarà più economico di un pullman, voi cosa ne pensate?

Storia dell'Austria Lascia un commento

Sofia ed Elisabetta: confronto fra due “First Ladies”

Entrambe provenienti dalla Baviera, entrambe destinate a Vienna, entrambe legate allo stesso uomo, entrambe bellissime e ricche di fascino, entrambe intelligenti ed astute, entrambe così determinate da lasciare un segno nella Storia della casata Asburgo.

Così apparentemente differenti e, in fondo, così simili: apparentemente distanti, ma, in realtà, così incredibilmente vicine.

Nel pensiero comune si tende a idealizzare la figura dell’imperatrice Elisabetta, contrapponendola a quella dell’arpia zia-suocera Sofia, grazie, in particolar modo, ai film dedicati a Sissi, interpretati da Romy Schneider. Bene, se desiderate conoscere la verità, cominciate a cancellare dalla mente le scene dei film e seguitemi nelle prossime righe.

Cominciamo subito sfatando il mito dell’avversione di Sofia verso Elisabetta quale futura sposa di Francesco Giuseppe: nel carteggio fra l’imperatrice madre e le sorelle, si può evincere come anch’ella sia rimasta affascinata dalla bellezza naturale che emanava la nipote quindicenne e, nonostante le sue perplessità iniziali nella scelta del figlio, non solo non si oppose, ma la mattina successiva alla dichiarazione del giovane Imperatore, all’ingresso della chiesa parrocchiale di Bad Ischl, davanti ai fedeli, ella lascerà il passo a Sissi. Questa fu la pubblica dimostrazione non solo dell’avvenuto fidanzamento, ma anche del favore dimostrato da Sofia al futuro matrimonio imperiale.

Tuttavia è nel periodo del “viaggio di nozze” che la coppia imperiale trascorre al castello di Laxenburg che nascono i primi disaccordi fra suocera e nuora, che, con gli anni, si accrescono sempre più, tracciando un solco fra le due prime donne dell’Impero.

Proviamo ora ad entrare nello specifico.

L’educazione – Sofia nasce il 27 gennaio 1805 a Monaco di Baviera, figlia del Re di Baviera Massimiliano I. Cresciuta alla corte bavarese, fu destinata sposa all’Arciduca d’Austria Carlo Ludovico, secondogenito dell’imperatore d’Austria Francesco I. La vita alla corte viennese è regolata dal severo e autocelebrativo “cerimoniale spagnolo”, al quale non può sottrarsi ed al quale si adegua a perfezione. Intelligente ed intuitiva, fa in modo che i figli, in modo particolare il primogenito Francesco Giuseppe, seguano studi adeguati per prepararsi a guidare l’Impero, dato che Ferdinando, fratello maggiore del marito Carlo Ludovico ed incapace di mente, non è in grado di generare un erede al trono e quindi spetta al marito prima ed ai figli poi salire al trono.

Elisabetta nasce il 24 dicembre 1837 a Monaco di Baviera, dal duca Massimiliano in Baviera, un ramo cadetto della famiglia Wittelsbach, e da Ludovica, sorella minore di Sofia. Cresce secondo l’educazione fin troppo liberale del padre, a contatto con la natura e con ambienti eccentrici, perciò non le viene mai impartita un’educazione adeguata per affrontare matrimoni di rango.

Vita in famiglia alla corte viennese – Sofia appartiene all’epoca cosiddetta “Biedermaier”, una corrente artistica tendente a valorizzare l’armonia e la sobrietà, così da ovviare i periodi del pomposo barocco e rococò. Questo si traduce anche in una parvenza di vita familiare, dalle vacanze con marito e prole nel Salzkammergut, fino ai momenti di ritrovo in casa per una merenda o un dopocena. Un’evoluzione borghese all’interno della Corte asburgica. Severa e attenta con il primogenito Francesco Giuseppe, ha una predilezione per il secondogenito Massimiliano, tanto che quando questi muore in Messico, in Sofia comincia un decadimento psicofisico.

Elisabetta cresce in un ambiente informale, rustico e chiassoso, segue pochi studi, ha un legame di appartenenza forte con i fratelli e i genitori, nonostante le frequenti assenze del duca Max impegnato in frequenti viaggi dedicati allo studio e soprattutto al diletto… Con i propri figli Elisabetta si mostra, al contrario, totalmente distaccata, a parte l’ultima figlia, Maria Valeria, appellata “l’unica”. E col marito? Un rapporto di cordiale rispetto e ognuno ben distante dall’altro. Questa è la visione della moglie, che, però, non corrisponde alle aspettative dell’Imperatore. Infatti Sissi è sempre in viaggio per destinazioni lontane dalla capitale dell’Impero e con il tracorrere degli anni risiede sempre meno alla Hofburg.

Visione politica – Sofia da sempre è legata alla concezione assolutista del potere del monarca, basato su una stretta alleanza con le famiglie nobili che controllano i settori periferici del regno. Ella sarà sempre il punto di riferimento delle famiglie di sangue blu della Boemia, da secoli fedeli alla famiglia Asburgo.

Elisabetta al contrario si appassiona all’Ungheria ed alle mire autonomiste del popolo magiaro. Si lega a personaggi influenti quali Gyula Andrassy e Franz Déak, ed il compromesso del 1867 avviene solo grazie all’intermediazione dell’imperatrice. Apertamente contro il “partito di Corte”, afferma, in più occasioni, di essere favorevole alla repubblica come forma di governo delle nazioni.

Le relazioni – Sofia fu una delle donne più belle della sua epoca e, com’era ovvio per l’epoca, il suo matrimonio con Francesco Carlo non fu d’amore, bensì imposto per rafforzare il legame d’amicizia fra il Regno di Baviera e l’Impero d’Austria. Dalle cronache non ci risulta né un amore appassionato per l’Arciduca suo marito né tantomeno eclatanti liason extraconiugali. Quando Sofia era ancora una giovane sposa si mormorava fra le grandi stanze dei palazzi imperiali di una sua “tenera” amicizia con Napoleone II, il figlio di Napoleone Bonaparte, rimasto in Austria dopo la caduta dell’imperatore francese e morto all’età di soli ventuno anni.

Elisabetta è universalmente nota come la donna più bella dell’Ottocento ed è diventata nel corso degli anni una cultrice della propria immagine. Nessuno è immune dal fascino dell’imperatrice, in primis il marito Francesco Giuseppe, il quale non riesce mai a negarle alcunché, anche le richieste più estrose ed esose. A lei vengono attribuiti numerosi “flirt”, quello più celebre è con il conte ungherese Gyula Andrassy ed un altro è quello con il cavallerizzo inglese Bay Middleton. Tuttavia non ci sono riscontri effettivi sulla concretezza di queste particolari “amicizie”, ma si sa che anche in tarda età Sissi riusciva a stregare uomini molto più giovani di lei, come il suo lettore ed insegnante di greco Constantin Christomanos.

Il rapporto fra zia-suocera e nipote-nuora può essere quindi inquadrato fra due visioni differenti sul ruolo della donna a corte e nella società in generale. Difatti Sofia vede nella moglie un ruolo di appoggio, di supporto e di consiglio verso il consorte regale, mentre Elisabetta ha vissuto il matrimonio ed il rapporto con la famiglia Asburgo solo come una costrizione, che non le ha permesso di poter vivere pienamente la propria vita.

Al contrario di quella che è l’opinione comune, Sofia non odia Sissi, ma prova costantemente a “educarla” allo status di Imperatrice, ma lei rifiuta sempre un confronto e non s’impegna mai ad andare incontro alla zia. Arriva perfino a minacciare il divorzio da suo marito se quest’ultimo si fosse rifiutato di prendere le sue parti contro Sofia sull’educazione del principe ereditario Rodolfo.

Per chi vuole comprendere meglio il rapporto di Elisabetta con la suocera, consiglio il libro “La Prediletta”, ovvero il diario di Maria Valeria, nel quale riporta spesso le opinioni della sua augusta madre.

Nota dell’Autore: nei prossimi mesi tornerò sulla figura di Elisabetta, analizzandone le più svariate sfaccettature, però mi è apparso corretto cominciare smitizzando un luogo comune e ristabilendo un corretto equilibrio nel confronto di entrambe.

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Retrospettiva “Vittorio De Sica” al Film Museum di Vienna

Dal 9. Gennaio al 12. Febbraio 2015 il Film Museum di Vienna dedica una grande retrospettiva al regista, sceneggiatore e attore italiano Vittorio De Sica.

La rassegna comprenderà 21 tra i migliori capolavori di De Sica girati tra il 1941 e il 1970 oltre a 13 film in cui ha partecipato come attore.

Vittorio De Sica è stato uno dei più grandi interpreti del cinema italiano del secondo dopoguerra, che ha reso famoso in tutto il mondo con il genere “neorealista” con film come Sciuscià, L’oro di Napoli, Ladri di biciclette, Miracolo a Milano e molti altri.

Le proiezioni si svolgeranno tutti i giorni alle ore 18:30 e 20:30 in lingua originale, con sottotitoli.

Questa la lista completa dei film che verranno proiettati durante la rassegna:

  • Gli uomini, che mascalzoni… 1932, Mario Camerini
  • Darò un milione 1935, Mario Camerini
  • I grandi magazzini 1939, Mario Camerini
  • Teresa Venerdì 1941, Vittorio De Sica
  • Un garibaldino al convento 1942, Vittorio De Sica
  • I nostri sogni 1943, Vittorio Cottafavi
  • I bambini ci guardano 1944, Vittorio De Sica
  • La porta del cielo 1945, Vittorio De Sica
  • Sciuscià 1946, Vittorio De Sica
  • Ladri di biciclette 1948, Vittorio De Sica
  • Miracolo a Milano 1951, Vittorio De Sica
  • Umberto D. 1952, Vittorio De Sica
  • Madame de… 1953, Max Ophüls
  • Stazione Termini 1953, Vittorio De Sica
  • Pane, amore e fantasia 1953, Luigi Comencini
  • L’oro di Napoli 1954, Vittorio De Sica
  • Peccato che sia una canaglia 1955, Alessandro Blasetti
  • Il segno di Venere 1955, Dino Risi
  • Il tetto 1956, Vittorio De Sica
  • Padri e figli 1957, Mario Monicelli
  • Il moralista 1959, Giorgio Bianchi
  • Il generale della Rovere 1959, Roberto Rossellini
  • La ciociara 1960, Vittorio De Sica
  • Il giudizio universale 1961, Vittorio De Sica
  • I sequestrati di Altona 1962, Vittorio De Sica
  • La riffa 1962, Vittorio De Sica
  • Il vigile 1962, Luigi Zampa
  • Il boom 1963, Vittorio De Sica
  • Ieri oggi domani 1963, Vittorio De Sica
  • Matrimonio all’italiana 1964, Vittorio De Sica
  • Un monde nouveau 1965, Vittorio De Sica
  • Un italiano in America 1967, Alberto Sordi
  • Il leone 1970, Vittorio De Sica
  • Il giardino dei Finzi Contini 1970, Vittorio De Sica

Il programma completo con tutti i film e gli orari lo trovate sulla pagina ufficiale del Film Museum.

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I 10 articoli che (forse) non avete ancora letto su Vienna

All’inizio di un nuovo anno è sempre piacevole guardarsi indietro e riflettere sui risultati raggiunti in quello precedente.

Il 2014 è stato effettivamente un ottimo anno per QuiVienna: si sono aggiunti nuovi collaboratori ed autori che hanno pubblicato molti articoli veramente interessanti, nel forum sono nate vivaci  discusssioni, ma soprattutto è aumentato costantemente il numero di voi lettori, un segnale che indica che stiamo facendo un lavoro utile e nella direzione giusta.

Insomma, noi continuiamo così su questa strada e nel 2015 cercheremo di ampliare sempre più la nostra offerta, con nuovi articoli ed iniziative sia per gli italiani a Vienna che per tutti coloro che amano questa città.

Mentre iniziamo a preparare i nuovi articoli, vi lascio con una serie di articoli pubblicati in passato che ho notato aver ricevuto poche visualizzazioni, ma che credo meritino di essere letti (o riletti).

Ve li ripropongo dunque, sperando che vi siano utili:

A presto, nel frattempo vi auguro un buon inizio di 2015!

Libri Un commento

La “Melodia di Vienna”: realtà e fantasia in un pezzo di storia viennese

A volte vorremmo vivere in altri Paesi e città, confrontarci con situazioni differenti rispetto a quelle che viviamo nella quotidianità e, magari, provare se un’epoca del passato possa essere migliore di quella attuale.

Se almeno una volta nella vita, sospirando avete affermato:”ah, come sarebbe meraviglioso vivere nella Vienna durante il periodo della belle époque!”, sappiate che potreste riuscirvi. In quale modo? Immergendovi nelle vicende della famiglia Alt, dinastia di costruttori di pianoforte, nella Vienna fra il 1888 e il 1945.

Il romanzo La Melodia di Vienna di Ernst Lothar (edizione “Gli Intramontabili”, € 18,00) è scritto dall’autore alla metà degli anni Quaranta quando egli, di origini ebree, si trovava negli Stati Uniti per fuggire dalla furia nazista e, tramite il suo libro, ci riporta a vivere situazioni apparentemente surreali, ma in realtà possibili, in una civiltà in continua evoluzione fra la fine del regno di Francesco Giuseppe e la Seconda guerra mondiale. Lothar conduce passo dopo passo il lettore attraverso gli splendori e le contraddizioni di un’epoca che ha smarrito una generazione, quella appunto dell’autore del romanzo.

Le vicende di Franz Alt, di sua moglie Henriette Stein e del primogenito Hans si dispiegano fra le pieghe del tempo, durante il quale incontriamo personaggi che hanno fatto la Storia e segnato la cultura dell’Austria: Francesco Giuseppe e suo figlio Rodolfo, passando per Strauss, Freud, Mahler, Hitler e Schlusschig, assaporiamo il clima festoso e incosciente del “fin de siécle” fino al duro realismo della Prima guerra mondiale e alla nascita della repubblica socialista. Gli ultimi capitoli ci fanno assistere all’arrivo del Nazionalsocialismo e alla perdita d‘identità di un popolo dal glorioso passato.

La famiglia Alt è una rappresentazione dell’Austria nelle sue differenti sfaccettature ed ogni personaggio, che ruota attorno alla casa di Sailerstaette 10, ha un ruolo definito, che ripercorre il tempo in cui si dipanano le differenti vicende. Proprio questo sorprenderà il lettore, che sarà rapito dal fascino contraddittorio di Henriette Alt; dalla cortesia, dalla nobiltà e, al contempo, dalla cecità dell’animo del suo consorte Franz; dall’onestà, ma fredda, rettitudine di Otto Eberhardh; dagli estrosi Drauffer; dal fascinoso Paskiewicz, dal massone Fritz e da tanti altri. Ognuno di loro segnerà il destino della casa e della famiglia, che, in fondo, seguirà quello del loro Paese.

Ogni capitolo si legge in fretta e, seguendo le descrizioni dell’Autore, riusciremo ad immedesimarci nelle varie scene, trovandoci così a passeggiare lungo i viali alberati del Prater; a ballare il valzer al suono dell’orchestra di Johann Strauss al Palazzo Metternich; a camminare nelle polverose e malsicure strade della Vienna del Primo Dopoguerra e a sentire un brivido scorrere lungo la schiena mentre Hitler percorre il Ring preceduto dalle sue truppe. Interessante anche il dialogo fra Hans e il cugino Fritz, riguardo alle differenze fra l’Europa e gli Stati Uniti, nel quale lo stesso Lothar ha vissuto, per sfuggire alle persecuzioni degli ebrei.

Il romanzo, pubblicato nel lontano 1944 a New York, è diventato immediatamente un best seller sia negli Stati Uniti sia, qualche anno dopo, in Austria. In Italia è stato pubblicato per la prima volta da Mondadori nel 1982 con il titolo “L’Angelo Musicante”, mentre un film, “La casa dell’angelo”, è stato realizzato nel 1948.

Come per tutti i romanzi, che intrecciano sapientemente le vicende dei personaggi con la Storia, con i momenti epocali che hanno cambiato per sempre la vita delle persone, lascia un senso di indefinita ed indicibile malinconia per i tempi passati, per un’epoca che non ritornerà mai più.

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Natale 2014 a Vienna: cosa fare in città

Per tutti coloro che trascorreranno il periodo di Natale a Vienna – che sia per turismo o perchè avete deciso di non tornare in Italia – ho raccolto una serie di idee e informazioni utili per trascorrere al meglio queste giornate.

Mercatini di Natale

Quasi tutti i mercatini di Natale come da tradizione si concludono il 23. o 24. Dicembre, ma negli ultimi anni si sta cercando di “allungarne” la durata di alcuni fino all’epifania.

Se non li avete ancora visti – non che siano molto diversi dagli altri – ecco quindi quali mercatini sono ancora aperti dopo Natale:

* Weihnachtsdorf “Maria-Theresien-Platz” fino al 26. Dicembre (orario 11:00-19:00)
* Castello di Schönbrunn fino al 1. Gennaio (orario 10:00 – 18:00)
* Riesenrad al Prater fino al 6. Gennaio (orario 12:00 – 22:00)

Messa di Natale

La funzione religiosa di Natale verrà chiaramente celebrata in tutte le diocesi di Vienna, vi segnalo in particolare la messa in italiano presso la Chiesa dei Frati Minori (Minoritenkirche) il giorno di Natale alle ore 11:00.

Inoltre da non perdere il 24. Dicembre presso il Duomo di Santo Stefano la cerimonia della Natività a partire dalle 22:30 con cori di Natale e a mezzanotte il rintocco del Pummerin (la campana di Santo Stefano). A seguire la Messa di Mezzanotte. Il 25. Dicembre il cardinale Christoph Schönbron celebrerà la Messa di Natale alle ore 10:15.

Dove mangiare a Natale

In Italia la cena della vigilia o il pranzo di Natale sono una tradizione imperdibile ogni anno. Fortunatamente a Vienna quasi tutti i ristoranti sono aperti durante il periodo. La scelta é quindi ampissima (ma non dimenticate di prenotare in ogni caso!) per orientarvi vi posso consigliare alcuni ristoranti tradizionali di cucina austriaca che apprezzo e vi consiglio:

* Zur Stadt Krems (stadtkrems.steman.at)
* Figlmüller (www.figlmueller.at)
* Gmoakeller (www.gmoakeller.at)
* Steman (hwww.steman.at)

Se volete invece mangiare comunque italiano in questo articolo trovate una lista dei migliori ristoranti e pizzerie a Vienna.

Musei

Anche a Natale la maggior parte dei musei di Vienna saranno aperti con normale orario di apertura. Solamente il giorno della Vigilia (24. Dicembre) quasi l’orario di chiusura sarà ridotto (in base ai musei fino alle 14:00 o alle 16:00). Trovate una lista con tutti i musei e gli orari di apertura a Natale e Capodanno in questa guida.

E voi come trascorrerete il periodo di Natale?

Arte Lascia un commento

Alberto Giacometti: una retrospettiva da non perdere al Museo Leopold di Vienna

Le opere di Alberto Giacometti – scultore, pittore e disegnatore – non hanno bisogno di presentazioni. Anche chi non conosce praticamente nulla della storia dell’arte saprebbe riconoscere una delle sue famosissime sculture.

Ma l’opera di Giacometti è molto più estesa e interessante, in un susseguirsi di fasi artistiche che – seppur nella loro unicità – si snodano insieme alle correnti artistiche di inizio ‘900.

Proprio per far conoscere al grande pubblico l’opera di completa di Giacometti, il Leopold Museum ha dedicato una grande retrospettiva dedicata a questo artista in collaborazione con il Kunsthaus e la fondazione Alberto Giacometti-Stiftung di Zurigo.

Ieri – grazie all’organizzazione dell’associazione La Pomarancia – ho avuto la possibilità di visitare la mostra. Ci ha accompagnato Chiara Galbusera, curatrice della mostra, che ci ha guidato all’interno della mostra oltre che in maniera veramente competente anche in italiano.

La mostra è stata pensata per rappresentare l’evoluzione di Giacometti, iniziando con le sue opere giovanili e le influenze del padre, passando per le sculture cubiste e surrealiste, fino ad arrivare al periodo tardo con le famose sculture e i disegni di Paris sans fin.

Grande spazio anche per i molti lavori realizzati nello stesso periodo da colleghi e amici dello scultore, tra cui René Magritte, Max Ernst e Joan Miró, grazie ai quali è possibile contestualizzare le influenze dell’artista e osservare le somiglianze e divergenze rispetto ai suoi contemporanei.

La mostra proseguirà fino al 26. Gennaio 2015, una visita secondo me la merita in ogni caso.

Se ci andate non dimenticate di visitare anche le altre sale, dove troverete molte delle più importanti opere degli artisti austriaci Egon Schiele, Gustav Klimt e Oskar Kokotschka, oltre a pezzi unici della Wiener Werkstätte da Josef Hofmann fino a Koloman Moser, considerati opere d’arte eccelse della storia del design internazionale.

Il Leopold Museum si trova all’interno del Museumsquartier (Museumsplatz 1, 1010). E’ aperto tutti i giorni trannel il Martedì dalle 10:00 alle 18:00, il giovedì fino alle 21:00. Ingresso € 12,- (ridotto € 7,-) http://www.leopoldmuseum.org/.

Alberghi & Hotel 2 commenti

I 10 alberghi più economici – ma belli – di Vienna (secondo Tripadvisor)

Se volete fare una vacanza a Vienna nel segno del risparmio o trascorrere un periodo di tempo in città – magari per cercare lavoro – ma senza spendere molto, un albergo economico è probabilmente quello che state cercando.

Essendo una città molto turistica Vienna ha tantissimi alberghi, ed è spesso difficile trovare quello giusto. Fortunatamente il sito web TripAdvisor ci aiuta e grazie ai suoi filtri è facile trovare gli alberghi più a basso prezzo ma con le migliori recensioni.

Sono andato quindi a cercare gli alberghi di Vienna che offrono stanze tra i 30 e i 50 € a notte e ho trovato molti risultati interessanti. Certo, nella lista non troverete sicuramente hotel davanti al Duomo di Santo Stefano o con l’ultimo televisore al plasma, ma tanto i mezzi pubblici di Vienna sono i migliori al mondo e non siete sicuramente venuti fino a qui per rimanere in stanza, vero?

Ecco dunque la lista dei “migliori hotel più economici” di Vienna (secondo TripAdvisor):

Se avete pernottato in uno di questi albeghi economici a Vienna lasciate una recensione tra i commenti!

Dintorni di VIenna 2 commenti

Consigli non richiesti per scoprire e amare Vienna: una gita al Neusiedlersee

C’è un’Austria che non è formata da montagne con cime innevate e baite di legno, c’è un’Austria che sembra non aver mai condiviso l’epoca d’oro e quella imperiale, c’è un’Austria che nemmeno crediamo che esista. Quest’Austria si trova ad est del fiume Leitha (quello che all’epoca del compromesso segnava il confine fra i territori sotto il controllo austriaco e quello ungherese), ad un’ora dalla capitale e quindi ideale per una gita in giornata o per un breve soggiorno.

Personalmente amo il Neuslidersee (Lago Neusidler), così lontano dai grandi flussi turistici, dove, nel contempo, però natura e storia si fondono e confondono, regalando inaspettati scorci di un Paese sempre ricco di novità.

Il Lago Neusiedler si trova al confine con l’Ungheria (che ne possiede circa ¼), è di tipo paludoso e, pensate, che la sua profondità massima arriva a toccare i due metri ed in passato esso era addirittura sparito, come evaporato, tanto che nell’Ottocento si era dato inizio a dei lavori per la realizzazione di una strada che collegasse le due “coste”. Terreno sabbioso, animali al pascolo, un orizzonte che si perde verso l’infinito, piccoli paesi con case basse e bianche, il tutto attorniato da numerosi vigneti che ne fanno, insieme alla Stiria, una delle zone di maggior produzione di vini pregiati, quali il Blaufraenkisch e il Gruener Veltliner.

Per vivere appieno quest’ angolo di Burgerland è consigliato avere a disposizione due ruote, ovvero una bicicletta, in quanto con questo mezzo potrete percorrere le piste ciclabili che, in tutta sicurezza, circumnavigano il lago, anche nella parte ungherese.

Vi consiglio due itinerari: il primo parte da Rust, dove si possono ammirare i nidi delle cicogne sui camini, fa rotta verso sud, con una sosta a Moerbisch am See (conosciuta per il Festival dell’Operetta), per visitare una tipica casa, dove in passato una famiglia, anche numerosa, poteva vivere in un unico ambiente di pochi metri quadrati; quindi attraversa il confine con l’Ungheria e, per un attimo, consente di ripensare come questo varco sia stato per quarant’anni una frontiera invalicabile al tempo della cortina di ferro.

Entrati in territorio magiaro, la strada si fa più difficoltosa per la presenza di qualche saliscendi, ma vi è la possibilità di sostare amabilmente in qualche bar lungo il percorso, dove con pochi euro è possibile fare una super merenda ed essere pronti a risalire in sella. Puntando verso la città principale, Fertod, potrete sostare per visitare il barocco Castello Esterhazy e poi dirigervi verso Pamhagen, dove rientrerete in territorio austriaco ed infine Illmitz, per una sosta gelato prima di imbarcarsi per Moerbisch. Infatti, grazie ad un sistema di collegamenti si può attraversare il lago con delle imbarcazioni dal fondo piatto, che permettono di godere in modo rilassato il paesaggio circostante.

Un secondo itinerario punta verso nord (partendo sempre da Moerbisch o Rust), dove ci si può immergere fra i vigneti e attraversare altre suggestive località, quali Donnerskirchen e Jois, fino ad arrivare a Neusiedl am See, il centro più importante della zona, dove potrete dedicarvi allo shopping sportivo (qui si trova tutto quanto possa servire per fare sport, particolarmente quelli acquatici, la bicicletta o il trekking). Poi da questa località, grazie ai collegamenti ferroviari, è possibile raggiungere Eisenstadt, la capitale del Burgerland, dove si trova il bellissimo castello Esterhazy, nel quale visse e lavorò il maestro e compositore Haydn.

Tuttavia la bellezza di questo territorio consiste nell’ammirare come un confine invece di dividere possa unire, infatti sia dalla part e austriaca sia da quella ungherese lo stile è il medesimo, quello “pannonico”, dall’architettura alla cucina. Ad ogni modo sia che scegliate di passeggiare sia di pedalare con la bicicletta sia che vi spostiate in auto o in pullman, non fuggite via di fretta ma gustate, insieme ad un buon calice di vino, questo angolo di Austria-Ungheria.

Per informazioni: http://www.neusiedler-see.at/