Chi riceve una indennità (o sussidio) di disoccupazione in Italia ed è interessato a cercare lavoro in un altro Stato all’interno dell’Unione Europea, è possibile “esportare” l’indennità di disoccupazione. Questo è possibile tramite il modello U2 (ex E303), che va richiesto all’ufficio all’ufficio per l’impiego del Paese in cui si è perso il lavoro (in Italia l’INPS).
Questo accordo è valido per tutti gli Stati membri dell’Unione Europea, e anche per Islanda, Liechtenstein, Norvegia e Svizzera ed è quindi applicabile anche al contrario, ovvero chi percepisce per esempio la disoccupazione in Austria può cercare lavoro in Italia. È estremamente importante richiedere il modello U2 prima di lasciare il Paese di provenienza, altrimenti si rischia di non poter trasferire il diritto a percepire l’indennità di disoccupazione.
Arrivati nel Paese dove si vuole cercare lavoro bisogna presentarsi all’ufficio di collocamento (in Austria gli uffici AMS) con il modello U2, e iscriversi in qualità di “persona in cerca di lavoro” (Arbeitsuchend).
L’indennità di disoccupazione sarà versata comunque dal Paese dove si ha il diritto (quindi se si cerca lavoro in Austria dall’INPS italiana). La validità del modello U2 è di 92 giorni (eventualmente prolungabile ad un massimo di 6 mesi), dopo il quale sarà necessario tornare nel Paese che eroga l’indennità e presentarsi all’ufficio di collocamento, o il sussidio di disoccupazione verrà tolto.
Per informazioni dettagliate consiglio di rivolgersi in base al vostro caso all’INPS (per l’Italia) o all’AMS (in Austria).
Maggiori informazioni si trovano anchesul sito web dell’Unione Europea
L’AMS (ArbeitsMarktService) è l‘ufficio di collocamento per l’Austria, un servizio statale che offre aiuto a chi è in cerca di un lavoro (come primo impiego o perchè disoccupato causa licenziamento).
In questa guida e in alcuni articoli successivi cercherò di raccogliere delle informazioni che spero siano utili per chi è alla ricerca di un lavoro a Vienna o in Austria.
PREMESSA: la legislazione in merito ai diritti e doveri nel mercato del lavoro e per la disoccupazione in Austria è molto complessa e non facilmente generalizzabile. Quelle che seguono sono quindi solo delle informazioni generali per farsi una prima idea. Se volete informazioni riguardo al vostro caso specifico è importante rivolgersi presso un centro AMS.
La prima cosa da fare se non si ha lavoro è rivolgersi ad un ufficio AMS. Per potersi iscrivere è importante recarsi presso quello competente per il proprio distretto.
Una lista completa degli uffici AMS di Vienna la trovate a questo link: http://www.ams.at/wien/sfa/sfags.html (un centro AMS può essere competente per più distretti).
Dopo la registrazione si verrà assegnati ad un consulente (“Berater”) che vi aiuterà nella ricerca di un lavoro, e vi spiegherà quali sono i vostri diritti e doveri (sussidio di disoccupazione ,corsi, etc.).
In generale chiunque può iscriversi all’AMS, l’unico documento veramente necessario è infatti il Meldezettel. In base alla propria situazione lavorativa esistono però due tipi di “status” in cui venire classificati:
Con lo status di Arbeitslos si può richiedere il sussidio di disoccupazione e si ha la possibilità di frequentare i corsi offerti dall’AMS (per esempio di tedesco o di aggiornamento/riqualificazione professionale).
Per chi è in cerca di lavoro è molto importante essere in possesso del modulo U1 (ex E301).
Questo documento attesta i periodi di occupazione e copertura assicurativa già maturati in Italia (o in altri Paesi dell’Unione Europea), e può essere richiesto in Italia presso l’INPS di residenza.
E’ consigliato portare questo documento quando ci si reca per la prima volta all’AMS, in questo modo sarà più facile riuscire a capire quali sono i diritti a cui si ha accesso in Austria.
Chi è stato classificato come “Arbeitslos” può avere diritto ad un sussidio di disoccupazione mentre è in cerca di lavoro, che può variare dal 55% al 80% dello stipendio percepito in precedenza.
In base a vari fattori il sussidio può venire erogato fino ad 12 mesi, ma può variare in base alla propria situazione familiare. Per farsi un’idea dell’ammontare del sussidio di disoccupazione potete calcolarlo tramite questa pagina http://ams.brz.gv.at/ams/alrech/ . Per avere una risposta precisa consiglio comunque di rivolgersi al proprio consulente presso l’AMS di competenza.
Interessante è che si può comunque avere una occupazione Geringfügig (ovvero che non superi il limite di Euro 395,41 al mese) senza perdere il diritto alla disoccupazione. Sicuramente una buona possibilità per integrare mentre si è alla ricerca di una occupazione stabile.
Mi sono state segnalate due interessanti opportunità di lavoro presso le rappresentanze diplomatiche italiane presenti all’OSCE e all’ONU di Vienna.
Le offerte di lavoro sono con contratto a tempo determinato per 6 mesi, per aiutare le delegazioni durante il semestre di Presidenza Italiana dell’Unione Europea.
Penso che possano essere comunque interessanti per una persona che voglia raccogliere esperienza lavorativa pagata invece di uno stage gratuito, o come primo passo per trasferirsi a Vienna.
Contratto temporaneo di sei mesi, in qualità di collaboratore amministrativo, durante il prossimo semestre di Presidenza Italiana dell’Unione Europea (1° luglio – 31 dicembre 2014).
I candidati dovranno dimostrare di possedere un’ottima conoscenza della lingua italiana e una buona conoscenza della lingua inglese.
I candidati dovranno inviare unicamente via e-mail un curriculum vitae che dovrà pervenire alla Rappresentanza Permanente presso le OO.II. all’indirizzo di posta elettronica segrosce.vienna@esteri.it entro e non oltre il 25 febbraio 2014, i colloqui si svolgeranno nella giornata del 3 marzo p.v.
Per maggiori informazioni consultare il bando.
Contratto temporaneo di sei mesi, in qualità di collaboratore amministrativo, durante il prossimo semestre di Presidenza Italiana dell’Unione Europea (1° luglio – 31 dicembre 2014).
I candidati dovranno dimostrare di possedere un’ottima conoscenza della lingua italiana e una buona conoscenza della lingua inglese. La conoscenza della lingua tedesca sarà valutata quale titolo preferenziale.
I candidati dovranno inviare unicamente via e-mail un curriculum vitae che dovrà pervenire alla Rappresentanza Permanente presso le OO.II. all’indirizzo di posta elettronica rapponu.vienna@esteri.it entro e non oltre il 25 febbraio 2014, i colloqui si svolgeranno nella giornata del 4 marzo p.v.
Per maggiori informazioni consultare il bando.
Da grande appassionato e frequentatore di Vienna mi chiedo spesso quanto i turisti, Italiani in particolare , conoscano veramente questa città dopo averla visitata.
Vado a Vienna spesso e spesso per diletto, e la curiosità mi ha portato a scoprire angoli poco conosciuti e al di fuori dai soliti percorsi turistici, uno di questi l’ho scoperto proprio nel mio ultimo viaggio.
E’ bastato prendere la metro U3 e scendere al capolinea di Ottakring, mi sono trovato catapultato in una Vienna distante anni luce dagli stereotipi da cartolina delle masse, Sissi, gli Asburgo, le palle di Mozart e la Schnitzel di Figlmuller.
Mi è sembrato di tornare al mio primo contatto con questa città nel 1997 già all’uscita della metro, con quel grande slargo affacciato su palazzi monocolore anni cinquanta, l’immancabile Anker e il gabbiotto Würstelstand alle nove di mattina già con i suoi inconfondibili odori.
La nebbia ha aiutato non poco questo mio ritorno al futuro rendendo il tutto più affascinate: le vie semi deserte, i negozi con improponibili vetrine retrò – che sembrano come abbandonate – fanno sembrare Vienna ancora sospesa tra impero e moderno.
I palazzi di fine Ottocento, impeccabili nei loro colori spenti, nascono intorno a quello che è stato il fulcro del 16 Distretto, ovvero la fabbrica della birra Ottakringer, inconfondibile caseggiato in mattoni rossi dai comignoli fumanti.
Peccato non sia stato possibile visitare l’interno, è possibile solo nei mesi caldi. Per i birrafondai come me ci si può comunque rifare con lo shop all’esterno: tante birre, oggetti curiosi, bicchieri di tutte le forme, apribottiglie, camice e persino sdraio e ombrellone a marchio Ottakringer, oltre a una buona degustazione (da provare quella corretta al limone).
Me ne torno a piedi verso la metro accompagnato dallo sferragliare dei vecchi e orgogliosi tram bianco-rossi, quando veniamo colti dalla vista di un vecchio caffè, uscito forse dalla trama del film “Il Terzo Uomo”.
Ci entro per fame, e trovo un arredamento misto, vecchio-nuovo e post-antico, e una cameriera non più giovanissima nella sua divisa anni cinquanta accompagnata dall’immancabile sandalo con calzino (in centro ormai non se ne vedono più), sorriso impeccabile quasi di stupore per uno straniero caduto in quest’angolo di paradiso che si presenta con un Gruss Gott e piatto del giorno, Rindgulasch super speziato accompagnato clamorosamente da una birra Gösser!
Un po’ di strada ancora e riprendiamo la U3 con l’emozione di far parte, qualche volta, della città più bella del mondo, che nel suo futuro ha un passato da gigante!
La pedonalizzazione della Mariahilferstrasse è stato uno dei temi più discussi negli ultimi mesi a Vienna.
Da alcuni giorni il comune di Vienna ha iniziato ad inviare il materiale informativo per il referendum che si terrà tra il 17. e il 21. Febbraio 2014, dove si deciderà il futuro del progetto.
Per chi non conoscesse tutta la vicenda, riassumiamola brevemente: la Mariahilferstrasse è la strada commerciale più famosa di Vienna. Dall’agosto 2013 la strada è stata trasformata in parte in “pedonale” e in parte in una cosiddetta “Begnungszone”, dove macchine, ciclisti e pedoni possono circolare negli stessi spazi.
Il progetto è stato fortemente voluto dal partito dei Verdi (Die Grüne) di Vienna, componente di minoranza del governo della città insieme al partito socialdemocratico SPÖ.
Il progetto ha fin da subito creato molte opinioni contrapposte: ciclisti a favore, commercianti contrari, ma soprattutto molte persone confuse e disorientate dalle nuove regole.
Tra problemi e modifiche (come il percorso dell’autobus 13A, che ha creato un’altra rivolta tra gli abitanti delle vie interessate), si è quindi arrivati al referendum – annunciato fin dall’inizio del progetto – dove i cittadini residenti nel 6. e 7. distretto potranno decidere se il progetto debba continuare o se la strada debba ritornare allo stato precedente.
Molto interessante è che alla votazione potranno partecipare – oltre chiaramente agli austriaci – anche i cittadini dell’Unione Europea (dai 16 anni), e quindi anche noi italiani!
I quesiti del referendum sono i seguenti:
A.) La zona a traffico calmierato della Mariahilfer Straße deve essere mantenuta (Die Verkehrsberuhigung der Mariahilfer Straße soll beibehalten werden.)
- Per il passaggio delle macchine devono essere consentiti dei varchi (Für den Autoverkehr sollen Querungen geöffnet werden.)
- Deve essere permesso il passaggio delle biciclette nella zona pedonale (Das Radfahren soll im Bereich der Fußgängerzone erlaubt bleiben.)
B. ) La zona a traffico calmierato della Mariahilfer Strasse deve essere revocata (Die Verkehrsberuhigung der Mariahilfer Straße soll rückgängig gemacht werden.)
I questionari verranno inviati a tutti gli aventi diritto per posta a partire dal 17. Febbraio. Le risposte possono essere inviate per posta o consegnate ai Magistrat del 6. e 7. distretto.
A causa dei forti contrasti, il referendum si è trasformato in un vero e proprio caso politico, in particolare per il partito dei Verdi. Il maggiore “accusato” è il vicesindaco di Vienna Maria Vassilakou, che viene vista dagli oppositori responsabile per tutti i problemi del progetto, e che con il referendum si gioca probabilmente il tutto per tutto per la sua carriera politica.
Vivendo anch’io nel 6. distretto – ed essendo quindi coinvolto da vicino sia nella votazione che dai risvolti della vicenda – vorrei concludere con una opinione personale su questo progetto.
In linea di principio sono a favore di una strada pedonale sulla Mariahilferstrasse, ma ritengo che la realizzazione attuale sia una vera e propria catastrofe, in cui è stata messa in luce l’incapacità dei responsabili del progetto.
D’altra parte capisco che se il referendum venisse bocciato, si potrebbe discutere nuovamente di una zona pedonale di questo tipo tra almeno 10 anni, con una nuova generazione politica (non dimenticate il risultato del referndum sulla leva militare di pochi mesi fa).
La decisione è quindi molto difficile. Qual è la vostra opinione?
Come previsto nei giorni scorsi è arriva (finalmente) la neve anche a Vienna.
Sono seguite giornate molto fredde, ma nei prossimi giorni ci sarà un lento ritorno ad un clima leggermente più “mite”, che creerà diverse occasioni per rivedere brevi fioccate o episodi di pioggia che congela al suolo! ;)
Di seguito alcune foto che ritraggono una bellissima Vienna innevata.
Quando si vuol parlare di Rodolfo d’Asburgo si parte sempre da lì: Mayerling, 30 gennaio 1889, ovvero il giorno in cui non solo la vita di un casato ma anche quella dell’intera Europa mutò improvvisamente. Sono trascorsi esattamente 125 anni dalla morte dell’unico figlio maschio di Francesco Giuseppe ed Elisabetta, tanto che ancora strane voci circolano su un presunto complotto ai danni dell’erede al trono.
Ma chi era il rampollo degli Asburgo e perché era così pericoloso agli occhi dei suoi contemporanei?
Intelligente, raffinato e perspicace ecco come appare Rodolfo fin dalla prima giovinezza, con tratti caratteriali derivanti sì dagli Asburgo ma maggiormente appartenenti al ramo materno dei Wittelsbach. All’erede al trono viene assegnato fin dall’infanzia un programma di studi abnorme che ne minerà il fisico e anche il fragile equilibrio psichico.
Profondo conoscitore delle lingue straniere, con le quali si distinguerà nei suoi numerosi viaggi all’interno dell’Impero, egli però si dedicherà sempre più allo studio delle scienze naturali in particolar modo all’ornitologia, studi che non potrà mai approfondire all’Università in quanto il padre lo indirizzerà alla carriera militare. La vita da “soldato” non impedirà però a Rodolfo di proseguire nella sua passione e redigerà alcune opere (la più famosa è “Quindici giorni sul Danubio“) di approfondimento in materia.
La vita militare, la febbrile attività da studioso, ed anche interessi più “leggeri” tengono però distante Rodolfo dalla vita politica della Hofburg, ma non volutamente, in quanto a non introdurlo nella “stanza dei bottoni” è proprio Francesco Giuseppe. Egli teme e diffida di questo figlio che definisce “chiacchierone”, non gradisce la cerchia di amici e collaboratori di cui si circonda (in particolar modo di ebrei e massoni) e critica le idee liberali del figlio, in modo particolare per quanto riguarda le alleanze internazionali e l’assetto istituzionale interno.
Rodolfo mal sopporterà questo, avvertendo le grandi nubi che si addensano sulla monarchia danubiana, comincia a redigere articoli firmati con lo pseudonimo “Julius Felix” sul quotidiano “Wiener Tagsblatt” dell’amico Moritz Sepz. Nel corso degli anni Rodolfo sarà sempre più spiato dalla polizia del primo ministro Taafe e del capo della polizia viennese Kraus, perché sospettato di tramare contro l’Impero stesso.
La parabola del Principe Ereditario sta giungendo sempre più veloce al termine corsa. A 23 anni si sposa con la principessa Stefania del Belgio, e dopo i primi anni di serenità matrimoniale culminata con la nascita della loro unica figlia Elisabetta, egli riprenderà una vita piuttosto stancante e, a causa depressione, ritorna agli antichi vizi: alcool e donne. Dopo un’avventura amorosa con una ballerina tzigana contrae la gonorrea e contagerà quindi anche la moglie, con l’infausta conseguenza che non potrà avere altri figli.
Tutto questo spinge Rodolfo sempre più verso l’abisso, e complice la malattia comincerà a far uso di morfina. Il 1888 sarà un anno disastroso, perché nonostante la simpatia che ancora gode fra i sudditi dell’impero, Rodolfo farà di tutto per farsi disprezzare all’interno della famiglia imperiale, arrivando anche a sparare al padre durante una partita di caccia a Muerzteg. Fortunatamente ad essere colpito al braccio è stato un solerte partecipante alla battuta, parandosi davanti all’Imperatore ed evitando un tragico epilogo a quell’episodio.
A seguito di questo avvenimento Rodolfo sarà tenuto a debita distanza dal padre che, non si fiderà più di lui, e questo influirà ancor di più sulla sua fragile personalità. Proporrà quindi all’amica di sempre (la prostituta Mitzi Caspar) un patto suicida, che lei rifiuterà categoricamente e che troverà invece risposta con l’ultima amante, Mary Vetsera, lui all’età di 30 anni e lei a soli 17.
Sono innumerevoli le “leggende” che circolano su questo caso: chi parla di complotto interno (ordito da Taafe e i conservatori), chi della pista internazionale (tedeschi e francesi), chi addirittura di assurde trame familiari (quindi opera di Francesco Giuseppe), chi pensa a questioni di onorabilità (si pensi ai fratelli Baltazzi, zii di Mary Vetsera). Anche Zita di Parma-Borbone, la moglie dell’ultimo imperatore Carlo I, aveva promesso di svelare la verità sul caso Mayerling, ma nella sua centenaria esistenza non ha rivelato alcunché.
La verità in fondo è quella più triste e banale. Rodolfo ha sempre avuto un carattere più debole rispetto al padre, una visione politica troppo anticipata rispetto ai tempi, e una predisposizione alla depressione caratteristica del ramo materno. Sicuramente una tempra e una costanza maggiore, unite ad una paziente attesa avrebbero impedito il declino psicologico di questo promettente rampollo imperiale e magari il corso degli eventi futuri avrebbe potuto assumere una valenza diversa. Ma qui (purtroppo) rimaniamo nel campo dei “forse”.
Il pittore Franz Xaver Pausinger, così descrisse il rapporto fra Rodolfo e la sua città natale:
“Forse non vi è stato ancora nessuno che abbia amato Vienna così intensamente come il principe ereditario Rodolfo. Quando si parla di Vienna o dei viennesi, gli si spalanca il cuore, e quando sente il dialetto viennese con i suoi suoni caldi, suadenti, il suo sguardo s’ illumina. E’ una splendida persona!”
Caro lettore, se sei arrivato fin qui vuol dire che la figura di Rodolfo ti appassiona ed affascina, proprio come a me. Quindi vorrei consigliarti qualcosa da leggere o da guardare, nulla di romanzato o idealizzato, ma che possa farti conoscere ed amare meglio la figura dello sfortunato Principe Ereditario.
In Italia, da un pò di anni a questa parte, la fine degli studi universitari non rappresenta più “il trampolino di lancio”, “il traguardo”, “ tutti gli sforzi verranno ora ripagati”, “indipendenza e affermazione sociale” o, per dirla proprio in maniera più che materialista: lavoro, acquisto di una casa… l’inizio di una vita dignitosa da adulti insomma!
Il post-laurea con tutte le sue aspettative e progetti si riduce a poche, tuttavia estenuanti e degradanti domande di lavoro, negoziando sulla paga ed implorando per un contratto,che puntualmente viene negato, attese infinite agli uffici di collocamento, e rifiuti senza una spiegazione plausibile.
Trascorso un anno di tentativi falliti, rifiuti, graduatorie irremovibili, concorsi pubblici “di facciata” ho deciso di partire e tentare una nuova vita. Così dopo un lavoro stagionale (grazie al quale ho potuto pagarmi il biglietto aereo) ho iniziato a progettare la mia fuga dall’ Italia, paese al quale sono legata e che amo ma assolutamente invivibile al momento!
Ho iniziato quindi un’ assidua ed approfondita ricerca di un posto che innanzitutto offrisse lavori per insegnanti certificati di lingua italiana e che mi consentisse di continuare a parlare il Tedesco, studiato all’ università. Dopo un’ attenta analisi la mia scelta è caduta su Vienna.
Città meravigliosa, ricca di spazi verdi, in grado di offrire una buona qualità di vita anche a chi viene da fuori e un ottimo sistema sanitario. E poi c’è una piccola ma ben radicata comunità italiana…e questo mi ha rassicurata ulteriormente!
Senza perdere altro tempo ho applicato online per un lavoro come insegnante di italiano per stranieri in un eccellente istituto privato di lingue a due passi dal centro di Vienna. Senza alcun tipo di certezza, ma con tanta tantissima speranza, ho ricevuto risposta il giorno stesso. Concordato quindi il colloquio entro le 2 settimane successive ho subito iniziato la ricerca di un volo e di un alloggio.
Anche in questo caso il web è stato un valido alleato fornendomi delle soluzioni ed offerte interessanti per entrambi. Sul portale Volo24.it. ho trovato diversi voli low-cost diretti a Vienna.
Mentre per dormire, tramite un passaparola di alcuni italiani che vivono da molti anni a Vienna, ho trovato sistemazione in casa di una famiglia austriaca. Per i primi tempi va più che bene!
È così che preparati i bagagli, salutati amici e parenti e fatto un respiro profondo sono partita. Come tanti miei coetanei sto dando inizio alla mia nuova vita, e la voglia di farcela e di scoprire questa magnifica città, bella da vedere e super vivibile sotto ogni aspetto, è davvero tanta!
Sebbene in Austria non venga pubblicata una propria versione della famosa guida Michelin per ristoranti, Vienna (e Salisburgo) sono però comprese nella guida Main Cities of Europe
, dove vengono recensiti i migliori ristoranti delle più importanti città d’Europa.
Scrivo subito che in Austria non c’è nessun ristorante che abbia ottenuto le prestigiosissime 3 stelle Michelin (il massimo raggiungibile).
Ma questo non vuol dire che manchi la qualità. Anche il famosissimo Noma di Copenhagen – da molti considerato attualmente il migliore ristorante al mondo – sulla guida Michelin ottiene infatti solo due stelle.
Di seguito la lista dei ristoranti stellati di Vienna:
I cosiddetti “Bib Gourmand” sono ristoranti che vengono segnalati nelle guide Michelin per proporre una cucina regionale di qualità con un menu completo a meno di 35 €.
Nota: I dati si riferiscono alla guida Michelin Main Cities of Europe 2013.
Se siete già stati in uno (o più) dei ristoranti elencati, mi piacerebbe sapere se secondo voi meritano le stelle Michelin!
Quest’anno l’inverno a Vienna sembra non essere ancora arrivato.
Le temperature gelide e il vento freddo che solitamente attanagliano la città non si fanno ancora sentire, e la neve non si è vista a parte qualche fiocco prima di Natale.
Sarà quindi un inverno… senza inverno? Non vi rallegrate più tanto, le previsioni indicano infatti che proprio questo fine settimana le temperature scenderanno (finalmente?) sotto lo zero!