Quest’anno in pochi ci sono caduti… forse l’idea era troppo incredibile per essere vera? Pesce d’Aprile! :-)
E’ arrivata questa mattina la notizia che il governo Italiano ha deciso tramite un decreto legge straordinario di estendere gli 80 Euro di bonus in busta paga anche a tutti gli italiani residenti all’estero.
Una iniziativa inserita a sopresa nel maxi-emendamento “Aprile Bis” per la quale sono stati stanziati ben 10 Miliardi di Euro, in modo da poterlo erogare a tutti i cittadini all’estero.
Attenzione però: in base alla legge il bonus verrà riconosciuto solamente ai cittadini iscritti all’AIRE. Poichè il bonus verrà erogato da subito fino al finire degli stanziamenti (non è sicuro che vengano rinnovati) è importante essere iscritti all’anagrafe dei cittadini residienti all’estero fin da subito!
Non sono invece previste limitazioni in base al reddito (vale sia per dipendente, liberi professionisti e disoccupati) o da quanti anni già si vive all’estero.
Tra i vari paragrafi della legge è stata notata però subito una clausola che ha fatto alzare il sopracciglio a molti: gli 80 Euro potranno essere infatti utilizzati esclusivamente per acquistare prodotti italiani (forti sconti sono previsti in particolare per chi acquisterà pesce durante il mese di Aprile).
Il premier Matteo Renzi ha rilasciato il seguente comunicato per esprimere la sua soddisfazione a questa iniziativa:
“L’Italia riparte dall’estero. Con questi 80 Euro anche i cittadini espatriati potranno aiutare l’economia italiana ad uscire dalla crisi”.
Sembra che già da questa mattina si siano formate lunghe file di cittadini italiani davanti ai consolati di tutto il mondo per iscriversi all’AIRE. Vi terremo aggiornati ;-)
Prima considerazione, nella quale si racconta come si matura la decisione di lasciare il proprio paese e si sceglie la destinazione futura.
Nell’aprile 2014 mi sono trovato, come molti coetanei, nella difficile situazione di dover prendere una decisione chiara sul mio futuro.
Mancavano pochi mesi all’ esame di maturità e, da bravo studente del liceo classico, non valutavo opzioni alternative a quella di continuare gli studi.
In quale facoltà non ne avevo idea, gli unici aspetti che mi erano chiari era che desideravo uscire di casa e studiare all’ estero. Sapevo che le università italiane sono buone, ma troppe volte avevo letto inchieste di quanto fossero in difficoltà per scarsezza di fondi, quanto poco fossero internazionalizzate e come fossero preda di nepotismi feroci e di baronie consolidate. Inoltre, riflettevo, prima parto dall’ Italia prima potrò tornarci.
Ricapitolando le mie competenze linguistiche mi trovai in mano un Zertifikat C1 di tedesco e un 6.5 all’ Ielts. Il mio livello di inglese non bastava per studiare in un paese anglofono, rimanevano la Svizzera italiana e tedesca, che finii per escludere con criteri arbitrari, e la Germania. Già mi vedevo a Berlino, sdraiato sul prato di Tempelhof a bere birra e chiacchierare con giovani allegri, creativi e fiduciosi nel futuro mentre sullo sfondo riecheggiava la musica. Insomma il sogno della mia generazione, il sogno berlinese, che ha oramai sostituito il più datato American dream.
Avevo già iniziato a curiosare sui siti della Freihe e della Humboldt Universität quando la mia tendenza alla critica del sistema e il disprezzo per le mode mi resero improvvisamente invisa l’idea di studiare a Berlino. Da Berlino con un passaggio irrazionale, che ancora non riesco a spiegarmi, estesi la mia antipatia alla Germania intera.
Ero fregato.
Così passarono due settimane, che passai in preda all’ amarezza, prima di individuare la semplicissima, e forse anche semplicistica, soluzione. L’ Austria.”O Austria nube, ti sposerò” declamai a me stesso in un impeto lirico. Vienna.
Una città ricca di storia, in cui sicuramente non mancavano giovani e opportunità. Avevo deciso, avrei studiato a Vienna. Mancava solo un tassello per completare il mosaico che altro non era che l’ immagine idealizzata e ingenua che avevo del mio futuro. Pensai di iscrivermi a scienze politiche, ma da diversi confronti con chi avrebbe avuto il compito di dirigere lo sciocco liceale che ero optai infine per WiSo, ovvero economia e scienze sociali, alla Wirtschaftsuniversität di Vienna.
Dopo una lunga trafila di test che formano l’ “Aufnahmeverfahren”(il processo di ammissione), in modo, a dire il vero, fortunoso fui ammesso. Così a luglio mentre gli amici ancora si tormentavano con lo spettro dell’ università io avevo già, ‘brillantemente’ aggiungevo con spacconeria, risolto il problema e potevo godermi un’ estate libera da preoccupazioni e soprattutto esami a settembre. Così scivolarono via rapidi prima luglio e poi agosto.
I corsi sarebbero iniziati solo ad ottobre e così passai settembre a tributare un lungo addio all’ Italia, che all’ improvviso mi sembrava il miglior paese al mondo, e a maledire il tradimento alle mie origini e a ripromettermi di tornare al più presto per contribuire a correggere quelle brutture che impediscono al nostro paese di poter sfoggiare le enormi qualità che tanto a fatica noi stessi italiani le riconosciamo.
A fine settembre mi imbarcai sull’aereo diretto verso la mia nuova avventura, con un garbuglio di sentimenti nel petto, da un lato la curiosità e l’ allettante prospettiva di una nuova libertà e di un nuovo inizio, dall’ altro le preoccupazioni che accompagnano ogni tuffo nell’ ignoto e lo sconforto per gli amici, i parenti, i conoscenti e le abitudini che ci si lascia dietro.
“Spazio: ultima frontiera. Eccovi i viaggi dell’astronave Enterprise durante la sua missione quinquennale, diretta all’esplorazione di nuovi mondi….”.
Pensate che l’argomento di oggi sia la famosa serie televisiva degli anni ’60 Star Trek? Vi sbagliate. Anche stavolta parleremo di Vienna e di come, in un preciso luogo di questa città, sia possibile fare un tuffo… nel futuro.
Sto parlando del Campus WU, ovvero Wirtschaftsuniversität Wien (www.wu.ac.at), situato tra la Fiera (raggiungibile con la linea 2 della metropolitana, fermata Messe-Prater) e il grande polmone verde del Prater (linea U1, fermata Praterstern).
Il Campus delle facoltà economiche di Vienna, inaugurato agli inizi di ottobre 2013, è il più grande e moderno d’Europa e garantisce disponibilità per circa 25.000 posti di studio; l’intero complesso, costato poco meno di 500 milioni di euro, è stato costruito secondo i principi del Green Building: gli involucri esterni e impianti degli edifici sono stati infatti progettati in maniera da essere il più possibile efficienti e sostenibili, sfruttando tra l’altro la geotermia per coprire il 70% del proprio fabbisogno di riscaldamento e raffreddamento.
Un aspetto particolarmente interessante è che l’area (parliamo di 90.000 mq) è liberamente accessibile al pubblico. Più di qualche volta, da quando mi sono trasferita qui, mi è capitato di andare al Prater e di prolungare poi la mia passeggiata fino al Campus, per poter ammirare le meraviglie architettoniche che lo compongono: sì, perché la realizzazione del complesso fu affidata a 6 distinti e prestigiosi studi di architettura, dai cui differenti approcci è sorto un corpus volutamente variegato ed eclettico.
L’edificio, che sicuramente suscita maggior stupore per la sua forma avveniristica, è il Library and Learning Center, disegnato dallo studio di Zaha Hadid (www.zaha-hadid.com), irachena nata a Baghdad, attualmente riconosciuta come uno dei più influenti architetti a livello mondiale.
Già dall’esterno la Library è immediatamente riconoscibile per il grande volume a sbalzo che sovrasta la piazza antistante, rendendola fulcro fisico e simbolico dell’intero complesso. Vi invito però a regalarvi una tappa all’interno di questa struttura, perché l’effetto che si prova entrando nel vasto atrio della biblioteca è unico: ci si sente catapultati in un altro mondo e la sensazione è davvero quella di essere a bordo di una navicella spaziale.
La geometria sinuosa delle superfici, dalle pareti, alle scale, ai corridoi (ma soffermatevi anche sui dettagli!) è un continuum fluido, che invita il visitatore a salire e ad esplorare le risorse di questo centro di studi; un solo colore – il bianco – domina insieme alla luce l’intero ambiente, creando una forma di sospensione nel tempo e predisponendo chi entra alla giusta meditazione, che uno spazio come questo richiede.
Oltre alla biblioteca, il Campus comprende – come già detto – altre strutture, tutte degne di nota per originalità progettuale e scelta dei materiali; inoltre, tra auditorium, dipartimenti e uffici, troverete librerie, una mensa, un panificio e caffè di design, presso i quali regalarvi un piacevole momento di relax.
Dunque, che aspettate? Il futuro è già qui, a pochi passi da voi!
Quando le giornate iniziano ad allungarsi dopo il lungo inverno austriaco, la voglia di uscire e partire per una vacanza anche solo di qualche giorno è tanta. E per noi italiani che vivono all’estero quale meta migliore se non proprio la nostra Italia?
I giorni festivi austriaci permettono ogni anno in particolare nel periodo tra Pasqua e fine Giugno varie possibilità da utilizzare per una vacanza breve grazie ai “ponti” di Christi Himmelfahrt (Ascensione di Gesù), Pfingstmontag (Pentecoste) e Fronleichnahm (Corpus Domini).
Una meta quest’anno da non mancare assolutamente è Milano, dove dal 1 maggio al 31 ottobre si terrà l’Expo 2015. Più di 140 Paesi metteranno in scena ogni giorno un grande viaggio tra i sapori e il confronto su cibo e alimentazione, con oltre 7000 eventi che animeranno la città all’insegna del motto dell’esposizione universale “Nutrire il pianeta, energia per la vita“. Se vi volete organizzare vi consiglio di affrettarvi a prenotare sia il volo che l’albergo, i prezzi stanno salendo velocemente a causa delle numerose richieste.
Per una fine settimana all’insegna dell’arte una meta classica ma da sempre imperdibile è Firenze. Piccola ma ricca di cose da fare, la capitale della toscana è un meraviglioso “museo a cielo aperto”, che si può ammirare anche solo passeggiando per le vie del centro storico, tra il Duomo, Piazza della Signoria e il Ponte Vecchio. Imperdibile è però anche una visita alla Galleria degli Uffizi, con la migliore collezione al mondo di opere del Rinascimento (vi consiglio le offerte per entrare agli Uffizi di Musement per risparmiare sul costo del biglietto ed avere un accesso prioritario).
Oppure una escursione a Venezia? Sembra scontata ma chi può dire di conoscere veramente bene la città della laguna? Venezia offre infatti molto di più da scoprire di Piazza San Marco o il Ponte di Rialto: piccoli ponti che attraversano suggestivi canali, strette callette che portano a sconosciuti campielli sui quali si affacciano antiche chiese o eleganti dimore testimoni dei passati fasti della Serenissima. Tanti scorci nascosti di ineguagliabile bellezza che si rivelano solo a chi riesce a vincere la paura di perdersi nell’indecifrabile labirinto di calli che caratterizza Venezia e si avventura fuori dalla massa. Da non perdere inoltre fino al 5 luglio 2015 la grande retrospettiva dedicata a Henri Rousseau presso il Palazzo Ducale.
Per chi non ci è mai stato una meta veramente interessante non lontana da Vienna è Trieste , che grazie ai nuovi collegamenti diretti tramite i pullman Eurolines è facilmente raggiungibile. Città storica e di mare, Trieste è una punta culturale tra la cultura germanica, slava e mediterranea, da scoprire per tutti coloro che vogliono conoscere fino in fondo la tradizione storica dell’Austria e ritrovare gli influssi storici e culturali della tradizione asburgica.
Probabilmente qualcuno storcerà il naso non leggendo Roma tra le città consigliate. Effettivamente da Vienna la Capitale è facilmente raggiungibile e ad un costo veramente contenuto con le offerte di EasyJet e AirBerlin, ma personalmente aspetterei l’anno prossimo per ritornarci in occasione del Giubileo straordinario voluto da Papa Francesco (e in fin dei conti per quest’anno credo ci sia già abbastanza da visitare, buon viaggio!).
Internet e i social network hanno permesso negli ultimi anni la nascita di moltissimi gruppi o “comunità” online grazie alle quali gli italiani all’estero hanno trovato una possibilità in più per incontrarsi e conoscersi.
Anche a Vienna e in Austria sono presenti vari gruppi sul web che sono diventati un punto di aggregazione e di scambio di idee e informazioni per la comunità italiana, e che vi voglio presentare in questo articolo.
Iniziamo da Vienna: il gruppo oramai storico e anche il più ampio è quello degli Italiani a Vienna su Facebook. Con più di 6.000 membri è una comunità molto attiva e – sebbene a volte le discussioni siano abbastanza caotiche e si vada facilmente “fuori tema” – alla fine si riesce sempre ad ottenere una risposta ad ogni quesito posto.
Nel corso del tempo per trovare una soluzione alla caoticità del gruppo sono nati vari “sottogruppi tematici”, di cui ve ne segnalo due in particolare: Sportivi a Vienna e Mamme Italiane a Vienna (da cui è nata da poco anche una associazione vera e propria).
Per il resto dell’Austria sono presenti – sempre su Facebook – moltissimi gruppi “regionali” suddivisi per città o regione, per esempio Salisburgo, Linz, Graz, Tirolo e Carinzia, oltre al gruppo di raccolta Italiani in Austria.
Per chi non è un fan di Facebook purtroppo le possibilità si riducono di molto: oltre alla sezione di Vienna di Italiansonline (purtroppo non più molto attiva) e naturalmente il Forum di QuiVienna, non ci sono infatti altre alternative.
Per chi fosse alla ricerca di una comunità online più “internazionale” vi segnalo infine il gruppo Foreign in Vienna 2, punto di ritrovo di molti stranieri dove vengono organizzati anche eventi con cadenza mensile.
Conoscete altre comunità online per gli italiani a Vienna e in Austria che ho dimenticato di segnalare?
Il settimanale londinese Times Higher Education ha recentemente pubblicato una classifica mondiale basata sul livello di internazionalità che i vari atenei sono in grado di esprimere.
Gli indicatori utilizzati sono stati la percentuale di personale e di studenti provenienti dall’estero e la proporzione di pubblicazioni con la presenza di almeno un coautore di un altro paese.
In un gruppo di ben 100 Atenei classificati, l’Università di Vienna si aggiudica un rispettabile tredicesimo posto, una posizione avanti rispetto alla prestigiosa University of Oxford.
Secondo i dati raccolti dal THE gli studenti classificabili come internazionali sono 25.000, sui circa 92.000 iscritti, e ben 2.000 studenti che partecipano ad un programma exchange vengono ospitati ogni anno accademico.
Tra le prime dieci c’è un altro ateneo austriaco, l’università di Innsbruck, che mantiene come nel 2014 la posizione numero 7.
Non bisogna però lasciarsi ingannare da questo risultato, benchè ottimo. Il livello di internazionalità presente nelle università è in realtà esso stesso uno dei criteri utilizzati per redigere il ranking mondiale riferito al biennio 2014-2015, che esprime in senso generale la qualità degli atenei.
In questa classifica l’Università di Vienna occupa il 182esimo posto mentre quella di Innsbruck un non meglio precisato 226-250esimo (dopo la duecentesima posizione la classifica è composta da gruppi di 25 al cui interno non vige alcuna graduatoria).
Gli altri indicatori utilizzati sono il livello di influenza nel campo della ricerca, la qualità dell’insegnamento, la capacità di creare innovazione in ambito industriale e il volume complessivo delle ricerche prodotte.
Dunque l’Universität Wien, da distinguersi dalla Technische Universität Wien e dalla Medizinische Universität Wien, è lodevole per quanto riguarda l’attrazione che esercita sugli studenti stranieri e per la produzione di pubblicazioni con collaboratori internazionali, conquistando 91 punti su 100 nella categoria “international outlook”, ma è piuttosto carente per quanto riguarda l’insegnamento (35.2 su 100) e la ricerca (39.7 su 100).
Ai primi posti compaiono le prestigiose California Institute of Technology, Harvard, Oxford e Stanford, università dai costi notoriamente molto elevati e considerati da sempre istituti d’élite, dove la retta annuale può arrivare a costare diverse decine di migliaia di dollari mentre Vienna, e questo va detto, offre un servizio discreto a cifre ridottissime, ergendosi a vera e propria campionessa del diritto allo studio.
Chi segue le notizie riguardanti Vienna su Twitter si sarà sicuramente accorto che da alcuni mesi tantissimi (più o meno) giovani si sono improvvisamente interessati alla nostra città.
Il motivo è semplice: il concerto degli One Direction il 10 Giugno 2015 presso l’Ernst-Happel Stadion di Vienna.
La band sarà infatti in primavera in Europa per una serie di concerti, ma non essendo prevista nemmeno una tappa in Italia i moltissimi fans italiani si stanno organizzando da mesi per andare ad una delle date alternative, tra cui in particolare quella di Vienna per la vicinanza geografica con l’Italia.
Per dare una mano a tutti i fans (e i loro genitori) che magari non conosco ancora Vienna e stanno cercando di organizzare il viaggio ho pensato quindi di raccogliere alcune informazioni che vi possono esser utili.
Innanzitutto per chi non ha ancora un ticket per il concerto: ci sono ancora biglietti disponbili!
Il concerto come già scritto si terrà presso il Ernst-Happel-Stadion, lo stadio all’interno del Prater, facilmente raggiungibile con la linea 2 della metropolitana (stazione Stadion).
Come ad ogni evento dove è prevista una grande affluenza la percorrenza e i controlli presso la stazione verranno sicuramente aumentati sia prima che dopo la fine del concerto per permetttere a tutti sia di arrivare che di lasciare lo stadio velocemente e senza grandi problemi.
Se nei giorni precedenti o successivi al concerto voleste visitare almeno un po’ Vienna, vi rimando ai tanti articoli presenti nella sezione visitare Vienna, oltre alla mia guida Vienna Low Cost.
Per quanto riguarda il pernottamento potete scegliere tra tante possibilità, sia economiche che per famiglie. Vienna è una città che si può visitare per la maggior parte a piedi, in ogni caso nella scelta dell’albergo vi consiglio sempre di prenotarne uno vicino ad una stazione della metropolitana per poter arrivare ovunque in pochi minuti.
Per quanto riguarda il mangiare Vienna offre qualcosa per tutti i gusti: da provare assolutamente la cucina austriaca (la Wiener Schnitzel in particolare) ma se volete proprio mangiare italiano qui trovete anche una lista delle migliori pizzerie.
Se avete altre domande riguardo alla città o a come organizzare al meglio il vostro soggiorno per il concerto degli One Direction lasciate pure un commento!
Negli ultimi anni i locali italiani a Vienna si sono letteralmente moltiplicati e quasi a cadenza mensile vengono aperte nuove pizzerie e ristoranti.
Questo è causato da una parte dai molti italiani che si stanno trasferendo in Austria (anche – purtroppo – per necessità) ma d’altra parte anche dalla richiesta degli austriaci che effettivamente apprezzano la cucina italiana.
Tra le tante offerte è quindi interessante andare a vedere quali sono i ristoranti più apprezzati. Per fare questo si può usare TripAdvisor, un ottimo servizio di recensioni che ho già usato anche in passato er estrarre alcune classifiche sia dei migliori ristoranti di Vienna che dei migliori alberghi (e anche quelli più economici).
Questa volta quindi andiamo a vedere la classifica (attuale) dei migliori ristoranti italiani di Vienna secondo TripAdvisor:
Qualche considerazione su questa lista: innanzitutto ho rimosso il Caffè Couture che, sebbene si trovi al 2. posto in classifica, non è un ristorante ma solo un bar .
Riguardo ai ristoranti in sè, l’unico che abbia mai frequentato è effettivamente Pes.co, mentre tutti gli altri in base alle recensioni e a quelli che conosco di nome sono ristoranti di “fascia alta” (e anche di prezzo), che saranno sicuramente ottimi, ma non corrispondono ai posti dove mi reco abitualmente. Insomma, ottimi per una serata speciale, ma non per mangiarsi un buon piatto o una pizza il fine settimana.
Se siete già stati in uno di questi ristoranti italiani di Vienna mi piacerebbe in ogni caso leggere una vostra recensione nei commenti!
Per chi vive all’estero i servizi dell’amministrazione pubblica si suddividono tra quelli offerti dal Consolato – responsabile per tutte gli aspetti che hanno a che fare con l’Italia – e il Comune di Viennna (Magistrat) – responsabile per tutte le pratiche che hanno a che fare con l’Austria.
Sebbene la differenza possa sembrare semplice, noto purtroppo che spesso sono molti coloro che fanno confusione tra cosa è possibile fare in un ufficio e cosa in un altro, ed ho quindi pensato di scrivere questo articolo per cercare di chiarirlo.
Prima di tutto però chiariamo una differenza importante: tutte i servizi che descriverò in seguito sono erogati dal Consolato e non presso l’Ambasciata italiana!
L’ambasciata è infatti la residenza dell’Ambasciatore e svolge funzioni diplomatiche e di politica internazionale con lo Stato ospitante, e non ha uno sportello al pubbblico. Il consolato, invece, si occupa di fornire i servizi di carattere amministrativo ai cittadini dello Stato italiano residenti all’estero, ed ha la sua sede e sportello aperto al pubblico all’indirizzo Ungargasse 43 nel 3. distretto.
Ecco quindi di seguito i servizi principali che vengono offerti presso gli uffici del Consolato di Vienna, con link ad informazioni più approfondite:
- iscrizione all’anagrafe dei cittadini italiani residenti all’estero (AIRE)
- gestione degli atti di stato civile (registrazione di nascite, decessi, matrimoni, divorzi)
- rilascio e rinnovo di passaporto e carta d’identità
- atti riguardanti la cittadinanza (acquisto e perdita)
- legalizzazione di documenti tradotti dal tedesco all’italiano da presentare in Italia
- pratiche riguardanti la pensione (se si riceve dall’Italia)
- servizi elettorali
Di seguito invece una lista dei servizi che NON vengono erogati presso il Consolato (con indicazione a chi ci si può rivolgere):
- rinnnovo della patente
- atti notarili (procure, attività di autenticazione)
- ricerca di lavoro (rivolgersi invece all’AMS)
- Meldezettel (da consegnare presso qualunque Magistrat)
- Denuncie in caso di furto o smarrimento di documenti (da fare presso le stazioni di polizia)
In ogni caso per qualunque chiarimento è sempre possibile contattare telefonicamente il Consolato Italiano di Vienna dal lunedì al venerdì tra le 11:30 e le 13:00 al numero 0043 1 713 56 71 oppure scrivendo una e-mail a consolato.vienna@esteri.it (A volte ci vuole un po’ di pazienza, bisogna pensare che un solo ufficio si occupa di più di 25.000 italiani in tutta l’Austria!).
Trasferirsi in una nuova città all’estero è un’esperienza che richiede sempre una buona dose di energia e pazienza; la ricerca di un lavoro, poi, ne richiede forse ancora di più. Ecco perché, accogliendo il gentile invito di Paolo, ho pensato di raccontare in questo articolo come mi sono mossa io, per trovare il primo impiego a Vienna: spero che la mia testimonianza possa essere d’aiuto.
Devo premettere che, quando arrivai qui ad aprile dello scorso anno, il mio tedesco era limitato sostanzialmente a Guten Tag e Danke, parole senz’altro utili, ma non sufficienti ad aprire le porte del mercato del lavoro. Fortunatamente i primi 6 mesi sono stata impegnata con un tirocinio, che occupava soltanto metà delle mie giornate: avevo quindi parecchio tempo a disposizione da dedicare allo studio del tedesco.
Vorrei aprire una breve parentesi a questo punto, perché ritengo sia importante. Come da copione, anch’io ho seguito un corso in una scuola di lingua; ne ho frequentato un altro (intensivo) all’università; mi sono cimentata in un mese di lezioni private. Ma ciò che ho trovato davvero fruttuoso, perché mi ha permesso di fare progressi tangibili, è stato il tandem linguistico, ovvero incontri in cui si conversa a turno nella propria lingua madre e in quella, che si desidera imparare, con un madrelingua. Chiunque può approfittare di questa opportunità, del tutto gratuita, accedendo al sito web dello Sprachenzentrum dell’Università di Vienna, cliccando sulla voce Sprachenlernbörse e inserendo un annuncio con l’indicazione delle proprie esigenze.
Ma torniamo al tema centrale: la ricerca di un lavoro. Ebbene, dopo essermi impratichita un po’ col tedesco, pensai comunque di cercare un impiego, che richiedesse un uso contenuto della lingua e che mi lasciasse anche del tempo, per continuare a studiare: fu così che decisi di candidarmi come guardasala part-time di museo. Il primo passo, che feci, fu quello di recarmi all’Ufficio Informazioni turistiche (Tourist-Info, Albertinaplatz/Maysedergasse, 1º distretto, www.wien.info/it) e prendere uno di quei depliant, dove sono indicati tutti i musei di Vienna. Sembra banale, ma è proprio in questo modo che trovato il mio attuale impiego: mandando un curriculum e una lettera di presentazione a tutti i musei.
Ma c’è un’altra strada, che si può percorrere. Ho scoperto infatti a posteriori che non tutti i musei si interessano personalmente della selezione del personale, ma si avvalgono di un’azienda esterna, che si occupa specificamente di sicurezza e sorveglianza: ckvgruppe.at/siwacht/. Inviate quindi la vostra candidatura anche a questa ditta.
Infine, c’è un’ulteriore possibilità: consultate il sito web www.kulturkonzepte.at, dove nella sezione Jobbörse vengono quotidianamente pubblicate varie offerte di tirocini (pagati e non) e lavori, tra cui occasionalmente anche quelli nel settore della sorveglianza (Aufsichdienstbereich).
Qualora qualcuno di voi desiderasse altri dettagli, avesse delle curiosità o domande da sottopormi, sarò ben lieta di rispondervi in privato (o nei commenti).
Per ora non mi resta che augurarvi in bocca al lupo: ich drücke die Daumen!