IL NUMERO MASSIMO DI PARTECIPANTI E’ STATO RAGGIUNTO. MI DISPIACE PER CHI NON POTRA’ PARTECIPARE, MA CI SARANNO SICURAMENTE ALTRE OCCASIONI PER VISITE GUIDATE IN ITALIANO A VIENNA.
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Mentre aspettiamo la primavera per riprendere con le nostre passeggiate “alla scoperta di Vienna“, abbiamo pensato di organizzare in alternativa una visita guidata – come sempre in italiano – ad una delle mostre più interessanti degli ultimi mesi a Vienna.
Vi invitiamo quindi sabato 20 febbraio 2016 alla mostra “Klimt/Schiele/Kokoschka e le donne” presso il Belvedere Inferiore (Unteres Belvedere), alla scoperta dei capolavori degli artisti austriaci del XX. secolo.
Il ritrovo è alle ore 10:30 all’ingresso esterno del Belvedere, presso la fermata “Unteres Belvedere” del tram 71 sulla strada Rennweg (vicino al ristorante Salm Brau).
La nostra guida sarà come sempre Gennaro Morvillo – guida ufficiale certificata per Vienna ed esperto d’arte. Il costo di partecipazione è di € 15,- a persona, comprendente l’ingresso al museo e la visita guidata in italiano, da pagare il giorno della visita.
Il numero di partecipanti è limitato a 20, vi preghiamo quindi di confermare la presenza scrivendo una e-mail a paolo@quivienna.com.
Vi aspettiamo numerosi!
Bella serata quella organizzata dall’ICE presso Wein&CO Naschmarkt dal nome “Süditalien – Ein Paradies für Gourmetfreunde” (Sud Italia – Un paradiso per gli amanti del Gourmet), che ha ospitato dei vini dell’Italia meridionale. Alcuni nomi noti del panorama del vino e altri un po’ meno sono stati presentati con un unico scopo: educare il consumatore.
Ti chiederai perché parlo di educare: sì, perché il cliente austriaco va educato al bere italiano e soprattutto avvicinato ai vini del sud. L’austriaco è sicuramente italofilo per definizione ma conosce ancora ben poco il sud dell’Italia, lontano per motivi geografici e anche, spesso, per la sua mentalità. E a questo si aggiunge una conoscenza ridotta dei prodotti di questo territorio. Anche a livello turistico spesso molti non si spingono più a sud di Napoli, ma devo dire che negli anni la situazione sta cambiando.
L’iniziativa promossa dall’ICE ha trovato spazio e voce nella cornice di Wein&CO grazie soprattutto alla spinta di Antonio Ventresca, responsabile a Vienna per la promozione all’estero delle imprese italiane. Martedì 9 febbraio sono stati presentati diciannove vini provenienti dalle regioni Calabria, Campania, Puglia e Sicilia. La scelta di queste regioni non è solo una scelta di marketing territoriale ma piuttosto una scelta economica per sostenere alcune delle regioni italiane con il PIL più basso.
La scelta ricade quindi su vini non ancora listati, che grazie alla loro origine contribuiscono a far conoscere vitigni e varietà di vino lontani, e spesso totalmente estranee, al consumatore austriaco. Si tratta di offrire “non solo dei vini eccellenti ma, con essi, un mondo di suggestioni” riferisce Antonio Ventresca.
Il rapporto tra l’ICE e Wein&CO è molto forte e vanta una stretta collaborazione che dura da circa dieci anni. La collaborazione a favore dello sviluppo e della promozione delle regioni italiane è già alla sua sesta edizione. La degustazione di vini bianchi e rossi è stata accompagnata da piccoli stuzzichini preparati con prodotti regionali italiani.
A rappresentare la Calabria trovi i vini di Librandi, per la Campania quelli di De Falco e Baccelieri e il liquore Strega, per la Puglia vini di Tormaresca e Li Veli. Infine la Sicilia, maggiormente rappresentata, vanta la presenza di vini come Terreliade, Vito Curatolo Arini, Occhipinti, Planeta e Frank Cornelissen.
Un consiglio per gli italiani a Vienna interessati a comprare i vini della propria regione: affrettatevi perché la promozione dura un mese, dopodiché solo alcuni di questi vini saranno disponibili nel portfolio della catena di negozi e ristoranti operanti nel commercio di vini più conosciuta in Austria.
Stanchi delle solite guide di 300 pagine su Vienna in cui vi descrivono fino al più piccolo capitello e non si capisce cosa ci sia di davvero imperdibile e interessante in un città?
Non siete soli!
Questo è stato infatti anche il nostro primo pensiero quando abbiamo iniziato a progettare il primo libro di QuiVienna, una guida per visitare Vienna scritta da chi “ci vive” e che finalmente vi presentiamo.
“100 e più cose da sapere per chi vuole visitare Vienna” non è infatti la solita guida con tutti gli orari dei musei, ma vuole darvi delle informazioni veramente utili, con un piglio più amichevole e ironico e che vi faccia innamorare di questa città!
La particolarità di questa guida è soprattutto la sua struttura a liste: volete sapere quali sono i 5 musei di Vienna da non perdere? O i 7 dolci tipi austriaci più gustosi? Oppure quali sono i 5 luoghi più affascinanti per i bambini? Questo (e molto, molto altro ancora) lo troverete nella nostra guida.
Scritto da Silvia Pillin, scrittrice e già autrice di QuiVienna, “100 e più cose da sapere per chi vuole visitare Vienna” è diviso in 6 sezioni: prima di partire, trasporti, attrazioni turistiche, arte e musei, mangiare e bere e la lingua. Per i più curiosi ecco l’indice completo del libro:
Prima di partire
- I 5 principali eventi che si svolgono a Vienna
- I 3 periodi migliori in cui visitare Vienna
- 6 bizzarrie di Vienna
- 4 cose da sapere sul tempo atmosferico
- 4 giorni festivi in Austria (ma non in Italia)
Trasporti
- 5 mezzi di trasporto con cui arrivare a Vienna
- 4 Cose da sapere sulla metropolitana di Vienna
Attrazioni turistiche
- I 3 edifici simbolo del potere a Vienna
- 3 attrazioni turistiche deludenti
- 5 chiese da non perdere
- 5 luoghi affascinanti per i bambini
- 5 luoghi per chi ama la musica classica
- I 7 souvenir da Vienna
- 4 luoghi per chi ama camminare
- 4 luoghi da cui guardare Vienna dall’alto
- 4 esperienze straordinarie
Arte e musei
- I 5 musei da non perdere
- 5 luoghi da non perdere se amate Klimt
- 5 opere d’arte da vedere a Vienna
Mangiare e bere
- 7 dolci tipici austriaci
- 7 piatti tipici austriaci
- 5 Cose da sapere su bar e ristoranti a Vienna
- 4 ristoranti in cui mangiare
- La birra
- 7 parole indispensabili per ordinare una birra senza sorprese
- Le 5 birre austriache più famose
- 5 cose da sapere sulle bevande analcoliche
La lingua
- Le 4 parole tedesche indispensabili
- Le prime 5 parole dialettali in cui è probabile imbattersi
- 5 espressioni utili al ristorante
“100 e più cose da sapere per chi vuole visitare Vienna” è in vendita su Amazon in formato tascabile a € 5,99 e in formato e-book per Kindle a € 3,99.
Lo potete acquistare tramite questo link oppure premendo sul seguente pulsante:
Aspettiamo le vostre recensioni!
Le classifiche hanno sempre un che di artificiale e di arbitrario, ma offrono comunque una fotografia della realtà.
A qualsiasi nazionalità appartengano, è facile immaginare che molti abitanti di Vienna conoscano, e di ciò saranno probabilmente orgogliosi, il primato mondiale attribuito alla capitale austriaca in merito alla qualità della vita. Forse meno noto però, e quindi utile per chi affrontasse tale esperienza, è il primato austriaco in qualità di miglior paese al mondo per coloro che si trasferiscono con la famiglia. Ecco il link: https://www.internations.org/expat-insider/2015/family-life-index.
Ma chi ha fatto lo studio e quali sono i criteri? Ebbene, la società che ha realizzato la classifica si chiama InterNations GmbH, è stata fondata a Monaco di Baviera nel 2007 e in pochi anni ha creato dal nulla una fitta rete composta da 2 milioni di persone presenti in circa 400 città del mondo. A un piccolo campione rispetto al totale degli iscritti, cioè 14.000 persone che hanno lasciato il proprio paese con la famiglia, è stato chiesto di rispondere ad alcuni quesiti secondo una scala da 1 a 7. Tali quesiti rispondevano in ultima analisi alla domanda: come un genitore valuta nel paese in cui si è trasferito le condizioni in cui viene a trovarsi la sua famiglia? In concreto: come quel genitore valuta il sistema educativo, il sostegno statale e tutti i servizi correlati all’infanzia?
La classifica premia sostanzialmente lo stile di vita nordeuropeo. In particolare, al quarto posto del 2014, nel 2015 l’Austria ha raggiunto la vetta della classifica, lasciandosi alle spalle Finlandia e Svezia. Chi segue? La Germania è settima davanti alla Francia, la Spagna dodicesima, l’Inghilterra ventiduesima. E l’Italia? Il Paese che abbiamo lasciato oltre le Alpi si aggiudica il trentaduesimo posto. A leggerla così sembra una distanza abissale.
Non scrivo da esperto ma da semplice genitore che tenta con molta fatica di seguire i propri figli nel difficile percorso di conoscenza di sé, del mondo e di sviluppo dei propri talenti. Non sono in grado di entrare nel merito dei tecnicismi di questa classifica, anche solo per il fatto che dovrei trasferirmi in ogni Paese simultaneamente il che, non avendo il dono dell’ubiquità, è impossibile.
I casi sono due: o l’Austria è veramente ben organizzata e ha fatto passi da gigante (possibile in un solo anno un miglioramento così repentino?) oppure le famiglie che si sono trasferite provenivano da paesi molto meno organizzati. Il che spiegherebbe anche il cambiamento così veloce: in altre parole, secondo questo ragionamento, le famiglie che provengono da paesi “messi peggio” starebbero aumentando. E l’immigrazione massiccia degli ultimi tempi potrebbe essere una spiegazione. Sarebbe quindi interessante analizzare il profilo economico-sociale di queste famiglie non dimenticando che, se sono iscritte a InterNations, molto probabilmente non sono scappate dalla guerra su un motoscafo alla ventura. La verità sta probabilmente nel mezzo.
Personalmente, posso dire che l’ottima organizzazione austriaca dei servizi essenziali non fa eccezione per la scuola, dove ho trovato insegnanti e direttori disponibili ed attenti, in un sistema che unisce in modo efficace la teoria alla pratica. In generale, la qualità dei servizi offerti è di ottimo livello anche come attività collaterali, anche perché accessibili e non elitarie. Inoltre, vengono stimolati l’autonomia ed il saper fare in un contesto che offre molte possibilità di formazione.
Per la mia esperienza, le stesse cose non si trovano in Italia. L’integrazione è poi grandemente incentivata in una struttura organizzativa che include e che accoglie nella maggior parte con il sorriso anche se i suoni che provengono da quegli stessi sorrisi sembrano tagliare come rasoi le nostre povere orecchie più inclini alla vocalità che non ai suoni gutturali. Lo Stato per ogni figlio concede un assegno che aiuta davvero, che prescinde dal reddito e che è indicizzato al costo della vita: 3 caratteristiche assenti in Italia. Per rimanere su questo punto, devo però riconoscere che 10 mesi e 5 visite all’ufficio Finanzamt con il mio germanico gesticolato, forse sono un po’ troppi. Senza considerare l’aiuto di colleghi ed amici.
Mi avvio al termine di questo intervento che non ha pretese esaustive ma che, semplicemente, essendo al di là del guado, offre una mano a chi, per le ragioni più varie, intende superare lo stesso guado. O anche solo per un confronto sereno. Passare quel guado non è per niente facile, le cose da fare sono tante, il tedesco è un grande scoglio soprattutto se i figli sono grandicelli, la nostalgia è sempre in agguato, ma si può fare e ne vale la pena. Anche se ogni scelta è una scommessa. E “la ragione non sempre serve”, cantavano i Tiromancino qualche anno fa.
Che bello Tomas, ci hai presentato l’Austria come un Paradiso! No. Da espatriato con la famiglia (pur non essendo al momento iscritto alla rete di InterNations), concordo in linea di massima con quanto emerso dalla classifica (solo per quello che riguarda l’Austria: per ovvi motivi non mi è possibile confrontare i paesi tra loro) anche sull’ultimo punto. Quale? Sì l’Austria è prima in classifica ma rivela un neo secondo me abbastanza pesante, legato alla migliorabile “friendliness” degli Austriaci.
Non è una condanna, ma un dato di fatto. E si consideri che provengo dal Nord Italia. Gli Austriaci che ho conosciuto sono nella maggior parte dei casi gentili, molto educati e civili e spesso si sono fatti in quattro spontaneamente per aiutarci. Ma poi ognuno a casa sua. Magari si pranza insieme la domenica, ma alla fine del pasto si fa subito fagotto e si torna. I bambini giocano insieme, si divertono, ma il tempo della condivisione è ristretto. Dopo 3 ore al massimo l’ospite è come il pesce. Puzza. E loro fanno lo stesso quando li si invita. Ma perché? È un peccato. La speranza è che, come hanno migliorato sugli altri punti, possano migliorare anche questo. Aspettiamo allora di vedere come sarà la prossima classifica!
Immagine: (c) shutterstock / Halfpoint
In Austria per viaggiare sulle autostrade e superstrade è necessario l’utilizzo della cosiddetta “Vignette”, un contrassegno adesivo da applicare sul parabrezza.
Mentre le autostrade in Italia hanno un costo a chilometro, calcolato sul casello di entrata e di uscita, il sistema con contrassegno in Austria ha un validità “a tempo” (10 giorni, 2 mesi o 1 anno), durante il quale è possibile utilizzare le autostrade senza limitazioni di km percorribili.
Il sistema è di per sé molto semplice, basta ricordarsi di acquistare la vignetta prima del confine, ma ho pensato in ogni caso di scrivere una piccola guida con tutte le domande e risposte per togliervi ogni dubbio.
L’utilizzo della vignetta è obbligatorio su tutte le autostrade e superstrade a gestione federale. Sono riconoscibili sia dai cartelli stradali indicanti l’inizio di tale tipo di strada sia dai cartelli che segnalano l’obbligo di uso della vignetta (scritta “Vignettepflicht”).
Si possono acquistare 3 tipi di vignetta con diversi periodi di validità, suddivisi per automobili e motocicli. I costi per il 2016 sono i seguenti:
10 giorni | 2 mesi | Annuale | |
Automobile fino a 3,5t | € 9,- | € 26,20 | € 87,30 |
Motocicletta | € 5,20 | € 13,10 | € 34,70 |
In Austria la vignetta è in vendita presso tutti i giornalai / tabaccai, le stazioni di servizio o presso gli Automobile Club Austriaco (OeAMTC, ARBO).
In Italia è possibile acquistarla in tutte le stazioni di servizio prima del confine o presso gli Automobile Club Provincali (ACI) e le loro delegazioni.
La vignetta deve essere incollata, ben visibile, sul parabrezza del veicolo in modo da essere facilmente controllabile dall’esterno. La posizione consigliata è in alto a sinistra oppure nel centro (sotto lo specchietto retrovisore). Per le motociclette la vignetta può essere incollata anche su un parte lisca e ben visibile, per esempio sulla forcella anteriore o altre parti in metallo non rimovibili.
Non devono rimanere angoli staccati o in generale dare l’impressione che possa essere rimossa o spostata. Per toglierla alla fine della validità basterà grattare un angolo e si staccherà senza problemi. Il talloncino della vignetta (la parte inferiore) non deve invece essere incollato ma conservato come ricevuta.
Se il bollino non è incollato correttamente verrà ritenuto non valido e comporta, in caso di controllo, una sanzione pecuniaria tra 120 e 240 Euro.
No, la vignetta può essere utilizzata solo per un autoveicolo e deve rimanere incollata per tutto il periodo di validità.
Se avete la necessità di sostituire il parabrezza (per esempio qui), è possibile ricevere una nuova vignetta gratuitamente solo per quelle a validità annuale. Potete richiedere la documentazione alla società della autostade (ASFINAG) o agli Automobile Club austriaci.
I controlli vengono effettuati sia tramite l’utilizzo di videocamere che all’ingresso e all’uscita delle autostrade da polizia e dipendenti dell’ASFINAG. Sconsiglio vivamente di fare i “finti tonti”, i controllori parlano anche italiano e le scuse non vengono mai accettate.
Non importa se siete amanti dello sci, del pattinaggio o che vogliate semplicemente fare una camminata nella neve, a Vienna le possibilità per fare sport anche d’inverno non mancano. E poi con l’arrivo della neve chi vuole rimanere ancora in casa?
Anche se a Vienna non ci sono vere e proprie montagne se siete amanti dello sci ci sono alcune possibilità per voi (in alternativa potete recarvi a Semmering, una località sciistica a circa 1 ora di macchina da Vienna).
Le piste da discesa o da snowboard sono solo 2 (e molto brevi, non fatevi grosse aspettative):
Per lo sci da fondo le possibilità sono invece molte, in varie zone di Vienna ci sono percorsi segnati, per esempio al Prater al Wienerberg o anche sulla Donauinsel. Per tutti gli indirizzi vi rimando a questo articolo già pubblicato con tutte le informazioni sullo sci da fondo a Vienna.
Le piste per pattinare sul ghiaccio a Vienna sicuramente non mancano, e alcune sono veramente suggestive. Prima fra tutte il Wiener Eistraum davanti al municipio, che con i tanti sentieri di ghiaccio che si diramano nel parco e l’atmosfera veramente magica (soprattutto la sera) è una tappa da non perdere.
Valide altenrative sono l’Eislaufverein dietro la Wiener Konzerthaus, con 6000mq di pista all’aperto, oppure la Kunsteisbahn Engelmann, dove da più di 100 anni è possibile pattinare “sui tetti di Vienna”.
Per una lista completa con indirizzi e orari vi rimando a questo articolo con tutte le piste dove pattinare sul ghiaccio a Vienna.
Dopo una bella nevicata, con la neve ancora fresca, sia ad adulti che bambini viene subito voglia di uscire per slittare. Vienna in questo contesto offre varie colline e discese che d’inverno si trasformano in perfette per pista da bob.
Per esempio al Prater sulla Jesuitenwiese (dove grazie all’illuminazione è possibiel slittare fino alle 21:00), oppure nello Stadtpark oa ancora al Kurpark Oberlaa (per poi magari scaldarsi alle terme).
Ma ce ne sono molte altre (anche improvvisate), una lista completa la trovate in questo articolo su dove slittare a Vienna.
Per chi vuole semplicemente farsi una passeggiata nel paesaggio innevato le possibiità sono infinite! Per esempio il Prater oppure il Lainzer Tiergarten sono sempre accessibili, l’importante è essere attrezzati bene con scarpe e vestiario adeguato. Per i più “temerari” c’è sempre il percorso del Rundumadum, che in 120 km (diviste in 24 tappe) circonda tutta Vienna.
E quindi non ci sono più scuse: tutti fuori a fare sport anche d’inverno, perchè come si dice in Austria: “Es gibt kein schlechtes Wetter, es gibt nur schlecte Kleidung!”.
Immagine (c) shutterstock / Khakimullin Aleksander
Riuscire a leggere un giornale o una rivista è uno degli obiettivi che molti si prefissano quando iniziano ad imparare il tedesco. Ma a parte il raggiungimento di questo “traguardo linguistico”, la lettura di un quotidiano è anche un passo importante nel lungo processo di integrazione in un Paese straniero, per riuscire a capirne la politica, la cultura e la società in generale.
In Austria il panorama editoriale è sicuramente molto interessante. Da una parte il numero di giornali importanti e a tiratura nazionale è sempre stato molto limitato (mentre sono molto letti quelli regionali), dall’altra parte però la stampa è sempre stata un mezzo di informazioni tra i più importanti, anche a dispetto della televisione. Non dimentichiamo infatti che in Austria i canali televisivi pubblici sono principalmente 2, ovvero ORF1 e ORF2, mentre il panorama delle televisioni private è praticamente inesistente (ma questo è un altro discorso).
Un’altra caratteristica di cui inizialmente molti si stupiscono è che la domenica molti quotidiani non vengono pubblicati. Questo nasce dal fatto che nel 1962 i giornalai decisero di tenere chiuso la domenica e quindi molti quotidiani rimasero senza un luogo dove distribuire le pubblicazioni. Da questa situazione nacque anche un’altra particolarità dei giornali in Austria, ovvero i “sacchetti portagiornali” (cosiddetti “Sonntagsstandl“), dove nel fine settimana è possibile acquistare i quotidiani che vengono pubblicati inserendo il denaro in piccole cassette (mi chiedo sempre se funzionerebbe in Italia…).
Il panorama dei quotidiani in Austria è dominato storicamente dal Kronen Zeitung, che con 3 milioni di lettori al giorno (su una popolazione di 8 milioni di abitanti) è il più letto e influente del Paese. Pubblicato tutti i giorni, con una edizione speciale la domenica, è caratterizzato da articoli brevi e scritti con un linguaggio semplice e diretto e da un tono popolare e scandalistico.
Da alcuni anni sono entrati con forza nel mercato i quotidiani “free-press” (cosiddetti “Gratiszeitung”), ovvero Heute e Österreich, reperibili la mattina in quasi tutte le stazioni degli autobus e della metropolitana. Giornali “usa e getta”, sono caratterizzati da articoli brevi e titoli urlati (ed esagerati) per attirare l’attenzione dei lettori. Poichè gratuiti la tiratura e anche i lettori sono molti, l’impatto sull’opinione pubblica è però tema di discussione.
Altri quotidiani a tiratura nazionale da conoscere sono:
- Kurier: al secondo posto tra i giornali nazionali più letti con una tiratura di circa 200.000 copie giornaliere, si definisce un quotidiano indipendente da qualsiasi influenza politica.
- Der Standard: fondato nel 1988 con il “New York Times” come modello, è un quotidiano di orientamento di centro-sinistra, con circa 100.000 stampe al giorno.
- Die Presse: quotidiano storico fondato nel 1848 di orientamento “borghese-liberale”, ha una tiratura di circa 90.000 copie al giorno.
Da questa lista mancano i vari giornali regionali, come il Kleine Zeitung, Salzburger Nachrichten o Tiroler Tageszeitung, che sono molto influenti nella loro area di distribuzione, ma hanno una importanza minore a livello nazionale.
Il panorama delle riviste in Austria – settimanali o mensili – è ovviamente molto ampio e variegato, ma quelle importanti si contano letteralmente sulle dita di una mano:
- Profil: è un settimanale pubblicato dal 1970, con articoli di politica, società e cultura. Una tra le pubblicazioni più influenti in Austria, le sue inchieste hanno portato spesso a conseguenze (anche politiche) o discussioni a livello nazionale.
- News: fondato nel 1992 da Wolfgang Fellner sulla base delle riviste degli Stati Uniti, si caratterizza da un forte uso delle immagini. I contenuti si concentrano sulla politica in modo sensazionalistico e su scandali.
- Trend (ex Format): è un settimanale incentrato sull’economia, dedicato ad un pubblico non specializzato.
Per chi vive a Vienna una lettura altamente consigliata è il settimanale Falter, una rivista incentrata nei contenuti sulla capitale. Di orientamento di sinistra e con ampio spazio dedicato alla cultura, è una lettura consigliata per chi vuole conoscere veramente la capitale dell’Austria.
Altre riviste che secondo me vale la pena conoscere (e leggere) sono inoltre Augustin, un settimanale “di strada” scritto e venduto da persone in difficoltà con il quale conoscere un’altra realtà della città , e das biber, un mensile gratuito sulle “comunità straniere”, da non perdere per conoscere le altre “minoranze” – oltre a quella italiana – a Vienna.
L’ultima volta che ho cercato un albergo a Vienna tramite booking.com le possibilità offerte sono state più di 500! Come scegliere quello giusto per stare comodi e non spendere troppo?
Si potrebbero perdere ore ad utilizzare filtri, controllare mappe e spulciare offerte per trovare il prezzo migliore, ma fare un viaggio dovrebbe essere rilassante e semplice, e non stressante ancora prima di partire!
Per fortuna oggigiorno ci sono vari siti web che fanno questo lavoro per noi, come per esempio Tripadvisor che grazie alle sue statistiche e recensioni riesce a creare facilmente una lista degli hotel migliori dove poter pernottare senza spendere troppo.
TripAdvisor è effettivamente sempre una fonte di informazioni interessanti: se vi ricordate già un po’ di tempo fa avevo utilizzato questo sito web per presentarvi i migliori ristoranti di Vienna, ora invece sono andato alla ricerca della classifica dei miglior alberghi per qualità/prezzo che potrete trovare a Vienna.
Leggendo la lista ho notato che molti sono gli alberghi che già conosco, ed effettivamente sono degli ottimi alberghi in posizioni centrali. Se state programmando un viaggio a Vienna, il mio consiglio è quindi di dare un’occhiata alle offerte di questi alberghi:
- 25hours Hotel (zona Quartiere dei Musei)
- Star Inn Hotel (vicino Schonbrunn)
- Hotel Ibis (zona Mariahilferstrasse)
- Hotel Nestroy
- Hotel Ibis (zona fiere / Prater)
- Boutique Hotel Stadthalle
- Austria Trend Parkhotel (zona Schonbrunn)
- Meininger Hotel
- Motel One (vicino Westbahnhof e Mariahilferstrasse)
- NH Wien (vicino Castello del Belvedere)
Se avete pernottato in uno di questi alberghi a Vienna lasciate una recensione tra i commenti! (O anche se conoscete altri alberghi da consigliare).
Una delle domande che ricevo più spesso da chi deve venire per la prima volta a Vienna è come raggiungere il proprio albergo dall’aeroporto.
Ovviamente la risposta è: dipende da dove si trova il vostro albergo. In generale però quello che bisogna fare è prima di tutto raggiungere il centro città (l’aeroporto si trova a circa 20km) e da lì poi proseguire con la metropolitana o con altri mezzi pubblici (potete pianificare il percorso sul sito web delle Wiener Linien).
Dall’aeroporto le possibilità per raggiungere il centro di Vienna sono sostanzialmente tre: treno, pullman o taxi.
Utilizzare il treno cittadino – in tedesco Schnellbahn – è il metodo secondo me migliore per qualità e prezzo. La linea S7 parte ogni 30 minuti dall’aeroporto e con un tempo di percorrenza di circa 25 minuti raggiunge la stazione di Wien Mitte da cui poi potrete comodamente utilizzare le linee della metropolitana 3 e 4. In base a dove si trova il vostro albergo potete anche scendere alla stazione Praterstern dove si trova il cambio della linea 2 della metropolitana.
Il costo per raggiungere il centro è di € 4,40 , e con lo stesso biglietto potrete utilizzare anche la metropolitana o l’autobus. Se siete già in possesso di un biglietto dei mezzi pubblici di Vienna (per esempio un abbonamento) è sufficiente acquistare un biglietto di solo € 2,20 (corrispondente ad una “zona” per raggiungere il centro città).
Trovate l’orario aggiornato e tutte le stazioni della S7 a questo link: http://www.oebb.at/de/Reiseplanung/Fahrplanauskunft/Fahrplanbilder/Detail_907/kif907_16.pdf
Vi sconsiglio invece di utilizzare il CAT (City Airporto Train). Sebbene in aeroporto la pubblicità sia molto “invasiva” per farlo sembrare il mezzo più comodo, la differenza con il treno cittadino è solamente nel prezzo, ben 11,- € a tratta ( o € 17,- se acquistate andate e ritorno insieme). La stazione è infatti accanto a quella del treno, percorre gli stessi binari e anche il tempo di percorrenza è di solo qualche minuto minore. Dal mio punto di vista una vera e propria fregatura per turisti.
La Vienna Airport Lines ha 3 linee di pullman che partono dall’aeroporto ogni 30 minuti e fermano in vari punti della città.
La stazione dei pullman si trova appena al di fuori dell’aeroporto ed è in ogni caso bene indicata. I biglietti possono essere acquistati direttamente dall’autista al costo di € 8,- ( € 13,- se acquistate un biglietto di andata e ritorno).
Maggiori informazioni sul sito postbus.at
Il mezzo più comodo – ma sicuramente anche più costoso – per raggiungere il centro di Vienna dall’aeroporto è il taxi. Varie compagnie offrono un servizio apposito di trasporto a prezzo fisso per qualunque indirizzo in città ad un costo di circa 30 € a tratta (indipendentemente dal numero di persone).
Una lista delle compagnie di taxi che offrono questo servizio le trovate sul sito web flughafentaxi-wien.at . Ricodate però che per poter usufruire delle tariffe fisse è sempre necessario prenotare in anticipo, il mio consiglio è di confrontare le tariffe e contattare quella migliore prima di partire.
Foto: Anton_Ivanov / Shutterstock.com
Una delle novità più interessanti per la comunità italiana in Austria nel 2015 è stata sicuramente l’elezione del Comites Austria.
Per chi non avesse seguito tutte le vicende, il Comites è un comitato eletto che rappresenta i cittadini residenti in Austria presso le istituzioni italiane e ha il compito di collaborare sia con il consolato che con le autorità locali per promuovere iniziative di supporto e integrazione (qui potete leggere gli altri articoli pubblicati a riguardo).
Per farvi conoscere meglio l’operato del Comites ho fatto una chiacchierata “di fine anno” con la presidente Cecilia Lagomarsino.
Paolo: Ciao Cecilia, innanzitutto complimenti per l’elezione e per l’impegno che tu e gl altri membri mettete in questa iniziativa. Ci racconti come sono andati i primi mesi dopo l’elezione?
Cecilia: Grazie Paolo! I primi mesi sono stati densi di lavoro, abbiamo tra le altre cose presentato la documentazione necessaria per la richiesta di bilancio del 2016, abbiamo organizzato una seduta pubblica invitando un esperto della WKÖ, e, soprattutto, abbiamo lavorato privi di risorse, dato che fino ai primi di dicembre non abbiamo ottenuto il finanziamento del 2015 da parte del MAE. Anzi, vorrei cogliere l’occasione per ringraziare gli altri membri del Comites che hanno dato davvero il massimo in questi mesi complessi. Penso che le difficoltà ci abbiano unito e sono davvero felice dello spirito di gruppo che si è creato.
Paolo: Quali saranno invece le iniziative per il 2016?
Cecilia: Intanto da gennaio sarà finalmente online il nostro sito internet www.comitesaustria.at che speriamo diventi una piattaforma eccellente sia per reperire informazioni basilari, pensiamo ad esempio ai nuovi arrivati, sia per mettere in contatto tra loro le varie associazioni, i professionisti e tutte le diverse realtà italiane presenti sul territorio austriaco.
Poi abbiamo pianificato una serie si visite negli altri capoluoghi regionali austriaci che speriamo di effettuare a partire da marzo 2016 ed a breve vorremmo organizzare una seduta pubblica per parlare di assicurazione sanitaria. A questo proposito ci tengo a sottolineare che accogliamo volentieri suggerimenti, se ci sono temi particolarmente pressanti, o se ci sono proposte interessanti, siamo lieti di organizzare serate ad hoc.
Infine, ci piacerebbe stabilire degli orari in cui fare una sorta di “sportello di ascolto” per la comunità italiana presso l’Istituto di Cultura.
(Abbiamo in mente anche altre iniziative interessanti che però non svelo finché non sappiamo se sono state approvate, per non fare promesse che poi non posso mantenere.)
Paolo: Come vedi il ruolo del Comites all’interno della comunità italiana in Austria?
Cecilia: Penso che il Comites sia innanzitutto un’occasione per costruire ponti, sia tra gli italiani residenti in Austria e le varie istituzioni e associazioni italiane presenti sul territorio, sia tra gli italiani in generale. Mi spiego meglio: penso che lo scambio tra chi vive qui già da un po’, e chi invece è appena arrivato sia importantissimo, e mi piacerebbe che il Comites ne divenisse un facilitatore.
L’idea che io mi sono fatta del Comites, ed il motivo per cui ho deciso di impegnarmi in questa avventura, è una specie di portavoce e al tempo stesso “orecchio” delle esigenze dei bisogni degli italiani all’estero, una risorsa in più insomma per sostenere ed aiutare la comunità italiana.
Paolo:Come è possibile mettersi in contatto con voi?
Cecilia: Abbiamo un indirizzo mail austriacomites@gmail.com che controlliamo regolarmente, e presto avremo anche un numero telefonico, che ti comunicherò appena possibile.
Paolo: Grazie mille per l’intervista, auguro a te e agli altri membri un buon lavoro!
Immagine (c) shutterstock / wavebreakmedia