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Wiener Eistraum 2013 – Pattinare sul ghiaccio davanti al Rathaus di Vienna

Dal 24. Gennaio al 10. Marzo 2013 ritorna l’annuale pista sul ghiaccio davanti al Rathaus di Vienna.

Aperta tutti i giorni dalle 09:00 alle 22:00, offre varie piste che si intrecciano nel parco del municipio di Vienna per ritrovarsi nella grande piazza centrale.

Il biglietto d’ingresso costa € 6,50 a persona (ma ci sono vari tipi di riduzione per bambini e altre categorie).

Per chi dovesse prendere in prestito anche i pattini, il costo è di € 6,50 (€ 4 per i bambini).

L’apertura è il 24. gennaio 2013, alle ore 19:00 con uno spettacolo speciale. A seguire sarà possibile pattinare gratis per tutti fino alle 22:00.

Maggiori informazioni www.wienereistraum.com

Curiosita' 6 commenti

Lista della spesa alternativa (per un italiano che ha scoperto a Vienna un sacco di cose di cui prima poteva fare benissimo a meno)

Italiani in cerca di tradizione in cucina, ma con forte desiderio di commistione gastronomica: ecco una lista di cose che probabilmente in Italia non vedrete mai, ma che a Vienna sono fortemente sedimentate.

Lentamente, ma inesorabilmente, spulciando (ma non troppo) in un supermercato, finiranno al centro della vostra attenzione.

Insomma, un piccolo vademecum per capirci qualcosina di piú.

Il Fix, una polverina in busta da diluire con altri liquidi (tipo panna Sauerrahm che a dispetto del nome, cosí acida non è e con essa ed il vostro prescelto Fix accompagnerete quasi tutto) e da spargere sulla carne, pesce o pasta. Conferirete ai vostri primi o secondi il saporino desiderato (al formaggio, al ragú, al prosciutto, carbonara, al gulasch, gratinato, alle erbe e tante tante ancora).

La Wurstsalat, una vera e propria insalata di carne, striscette di prosciutto e verdurine finemente tagliate, pronta da impiattare.

E a proposito di insalate, nell´ortofrutta avrete notato il ChicoreeGurken, gustosi cetrioloni molto acquosi, dalle dimensioni importanti, rinfrescanti, da fare a fettine.

Adatto per le insalate, e per le zuppe di verdure, il Kurbis Kernöl, un gustosissimo condimento ottenuto dai semi di zucca che davvero merita di esser conosciuto, per il suo sapore deciso e il suo profumo intenso.

Un’altro prodotto stagionale da provare è il Bärlauch, traducibile letteralmente come “aglio orsino”, una pianticella a foglia, che si trova senza troppi problemi in natura alla fine dell´estate, e che una volta sminuzzata e mescolata con altri ingredienti aromatizza ripieni, carni e insalate. Da provare anche come salsina.

E qui a Vienna di salsine e condimenti ne hanno a bizzeffe, come le bottigliette di grasso vegetale Rama Creme da spargere su qualunque cosa (con gusti improbabili arricchirete primi e secondi).

Immagino vi serva qualche esempio, va bene: gli Spätzle, gnocchetti a base di uova e farina (facili da trovare in qualunque supermercato) da irrorare con tutte quelle cremine che vi ho appena suggerito, e scordatevi l´olio (o la besciamella) per una volta.

Tanto vale dimenticare la “solita” pasta e provare i Fleckerl con lo Schinken (striscette di pasta e prosciutto).
A proposito, avete mai provato il prosciutto aromatizzato all´ananas (Ananasschinken)? Niente male!

Ed ora passiamo allo spezzatino tipico, ricoperto di crema di funghi champignons e con contorno una polpettina di patate fritta, ovvero un gustosissimo Geschnetzeltes mit Rösti. Non è solo una pietanza da ristorante, potete procurarvelo infatti anche nella gastronomia, in scatola o surgelato, e sperimentare.

Basta primi, basta secondi, passiamo direttamente agli Aufstriche, altre cremine dai sapori piú improbabili (alla carne, alle verdure, al tonno, allo Schmalz (strutto)) da spalmare come paté sul pane (nero) a fette.

Giusto per completezza, una bella fetta di Gouda, gustoso formaggio locale facilissimo da reperire, che vi ricorderá l´emmenthal.

Un giorno mi è preso un attacco di fame e l´ho soppresso con un Knabber Nossi, un salamino gustoso a forma di grissino, che non serve sbucciare: apri, mastica e godi.

E concludiamo con alcune bibite da non perdere: le acque aromatizzate e leggermente frizzanti come Emotion (ma esistono moltissime alternative), le trovate anche ai gusti piú improbabili come Jostabeere o Zitronengrass. Un florilegio di sapori che confonderá piú di un senso.

Quali cibi e pietanze avete scoperto in Austria di cui non potete fare più a meno?

Elezioni 3 commenti

Elezioni 2013: istruzioni per il voto degli italiani residenti all’estero

In vista delle elezioni per il rinnovo del Parlamento italiano del 24 e 25 Febbraio 2013 ho raccolto una serie di informazioni utili per il voto degli italiani residenti all’estero.

Per cosa si vota?

Si vota nella Circoscrizione Estero per eleggere 12 membri della Camera dei Deputati e 6 del Senato della Repubblica:

  • Nella Ripartizione Europa si vota per eleggere 5 deputati e 2 senatori
  • Nella Ripartizione America Meridionale si vota per eleggere 4 deputati e 2 senatori
  • Nella Ripartizione America Settentrionale e Centrale si vota per eleggere 2 deputati e 1 senatore
  • Nella Ripartizione Africa, Asia, Oceania e Antartide si vota per eleggere 1 deputato e 1 senatore

Chi vota all’estero?

Votano all’estero per corrispondenza gli elettori iscritti all’AIRE che non abbiano optato per il voto in Italia (procedura possibile solo fino al 3. Gennaio 2013) e gli elettori temporaneamente all’estero per motivi di servizio o missioni internazionali.

Il plico elettorale

A ciascun elettore il Consolato competente invia per posta, entro il 6 febbraio 2013, un plico contenente:

  • Un foglio informativo che spiega come votare
  • Il certificato elettorale
  • La scheda elettorale (due per chi, avendo compiuto 25 anni entro la data delle elezioni, può votare anche per il Senato)
  • Una busta completamente bianca in cui inserire le schede votate
  • Una busta già affrancata recante l’indirizzo dell’Ufficio consolare stesso
  • Le liste dei candidati della propria ripartizione

Non ho ricevuto il plico, che faccio?

Se non si ricevesse il plico entro il 10 febbraio 2013, è necessario mettersi in contatto con l’Ambasciata per verificare la propria posizione elettorale e richiedere il duplicato del plico.

Come si vota?

L’elettore esprime il proprio voto tracciando un segno (ad es. una croce o una barra) sul contrassegno corrispondente alla lista da lui prescelta o comunque sul rettangolo della scheda che lo contiene utilizzando esclusivamente una penna biro di colore nero o blu.

Il voto di preferenza

Per la Circoscrizione Estero – al contrario dell’Italia – è previsto anche il voto di preferenza.

Questo significa che oltre al contrassegno (partito) prescelto è possibile indicare anche un voto di preferenza scrivendo il cognome del candidato nell’apposita riga posta accanto al contrassegno votato.

Ciascun elettore può esprimere due voti di preferenza (una per riga!) nelle ripartizioni alle quali sono assegnati due o più deputati o senatori e un voto di preferenza nelle altre.

Chiudere e rispedire il plico elettorale

La scheda o le schede vanno inserite nella busta completamente bianca che deve essere accuratamente chiusa e contenere solo ed esclusivamente le schede elettorali.

Nella busta più grande già affrancata (riportante l’indirizzo dell’Ufficio consolare competente) l’elettore inserisce il tagliando dei certificato elettorale (dopo averlo staccato dal certificato seguendo l’apposita linea tratteggiata) e la busta piccola chiusa contenente le schede votate.

La busta già affrancata così confezionata deve essere spedita per posta, in modo che arrivi all’Ufficio consolare entro – e non oltre – le ore 16 (ora locale) del 21 febbraio.

Le schede pervenute successivamente al suddetto termine non potranno essere scrutinate e saranno incenerite.

Affinchè il voto sia valido prestare attenzione che:

  • Sulle schede, sulla busta bianca piccola e sul tagliando non deve apparire alcun segno di riconoscimento.
  • Sulla busta già affrancata non deve essere scritto il mittente.
  • La busta bianca piccola e le schede devono essere integre.

Lo scrutinio delle schede elettorali

Le schede votate dagli italiani residenti all’estero e giunte ai Consolati entro le ore 16,00 del giovedì precedente la data delle votazioni in Italia (cioè il 21 febbraio) vengono trasmesse in Italia, dove ha luogo lo scrutinio a cura dell’Ufficio Centrale per la Circoscrizione Estero istituito presso la Corte di Appello di Roma.

Elezioni 3 commenti

Ha senso eleggere dei parlamentari per gli italiani residenti all’estero?

In un articolo apparso a fine dicembre sul Corriere della Sera , Gian Antonio Stella descrive un quadro molto sconfortante riguardo ai parlamentari eletti dagli italiani residenti all’estero.

Si va da personaggi di dubbia fama che pensano più alla pensione che alle sorti del Governo, ad altri eletti senza nemmeno risiedere all’estero, fino a presunti brogli con le schede elettorali.

La lettura dell’articolo mi ha fatto riflette sull’utilità di tali parlamentari, ben 12 deputati e 6 senatori, eletti in base alla cosiddetta legge TremagliaLegge 459 del 27 Dicembre 2001.

Da una parte l’elezione di tali rappresentanti può essere vista come un fatto positivo: negli ultimi anni sono sempre più gli italiani emigrati all’estero, e può essere sicuramente utile avere un modo per far sentire la proprio voce all’interno delle istituzioni e per “non essere dimenticato” pur vivendo all’estero.

Ma quante sono le questioni che il parlamento dovrebbe discutere riguardanti gli italiani all’estero?

Personalmente non me ne vengono in mente molte, la maggior parte dei miei contatti con le istituzioni italiane avviene tramite l’Ambasciata, la quale dovrebbe provvedere in ogni caso e senza distinzione di Governo a tutte le necessità degli italiani all’estero nel migliore dei modi possibili.

Inoltre sono veramente necessari 12 parlamentari e 6 senatori? Io credo che uno solo per ogni Circoscrizione Estera sia più che sufficiente. Si può sostenere che in questo modo si assicuri la pluralità delle componenti politiche, ma personalmente non credo che le questioni che riguardano gli italiani all’estero siano basate su un partito di destra, sinistra o centro.

La questione del numero dei rappresentati mi porta anche a chiedermi come possa funzionare una rappresentanza per delle aree geografiche così vaste.

Per me che vivo a Vienna, come posso sentirmi rappresentato da una persona che risiede in Germania, Francia o in un altro Paese europeo e che non conosce minimamente la situazione degli italiani in Austria?

Infine mi chiedo se in generale abbia veramente senso che una persona che abita magari già da 10 o 20 anni in un Paese straniero debba ancora essere rappresentato in Italia e dall’Italia, non sarebbe forse meglio votare per le elezioni del Paese dove si vive?

La Legge Tremaglia secondo me – lo avete capito – non è perfetta. Anche nell’articolo di Gian Antonio Stella citato all’inizio venivano descritti vari tentativi di riforma proposti negli ultimi anni che però non sono stati finora attuati.

Personalmente ritengo che sarebbe necessario riformare completamente le modalità di rappresentanza degli italiani all’estero. Invece di pochi parlamentari per regioni immense bisognerebbe trovare il modo di creare una rappresentanza anche per le piccole realtà italiane nel mondo.

Questo può accadere tramite una maggiore cooperazione tra italiani residenti e le Ambasciate oppure tramite un maggiore supporto alle associazioni italiane presenti nei Paesi stranieri, per esempio togliendo alcuni dei parlamentari eletti all’estero e destinando i fondi risparmiati in questo modo a tali iniziative di aiuto e aggregazione per gli italiani residenti all’estero.

Italiani all'Estero 7 commenti

Viaggiando verso l’Italia: il cibo controcorrente

Fatta la lista delle cose da comprare e portarsi dall’ Italia, rimane da fare la lista delle cose da portare in Italia.

Fino a qualche anno fa la prassi era quella di arrivare in Italia con la valigia vuota, mangiare, riempire la valigia e tornare a Vienna piú pesanti e piú felici.

Ma in fondo il ruolo di noi Italiani all’estero è bivalente. Volenti o nolenti, non siamo solo stranieri, portatori sani di cultura italiana a Vienna, ma anche diffusori involontari di cultura austriaca in Italia.

Cosí con l’intensificarsi delle visite di parenti e amici a Vienna, comincia ad allungarsi anche la lista dei desideri da esaudire in Italia. Che noi abbiamo bisogno di un po’ d’Italia a Vienna é scontato, ma che anche l’Italia desideri un po’ di Vienna nel piatto non smette mai di stupirmi.

Passata, fortunatamente quasi subito, l’ondata delle turistiche palle di Mozart, ecco quindi la lista del “cibo controcorrente”, quello che viaggia in direzione contraria: da Nord a Sud.

Ovvero la Top Ten dei piú richiesti dall’Italia, che mostra, secondo me, una sorta di controtendenza e di maggiore interesse rispetto a qualche anno fa.

  1. La Sachertorte. Fin troppo ovvio, no?
  2. Kürbiskernöl. Dopo le diffidenza iniziale, sembra creare dipendenza.
  3. Marillenschnaps della Wachau.
  4. I semi di papavero per fare i dolci.
  5. La Liptauer Aufstrich (di origine ungherese in realtà).
  6. Tisane di frutti vari e di zenzero. In particolare le varie tisane di natale, tipo “Wintermärchen”, “Weihnachtszauber” e simili. (Vanno a ruba!)
  7. Il preparato di spezie per fare il Glühwein e quello per fare i Lebkuchen, molto di moda al momento.
  8. Il preparato, o meglio le buste giá pronte da cuocere, per fare le varie Knödel, siano quelle di Semmel, di semola o di patate.
  9. Diversi tipi di pane nero. Il pane alle noci e quelli con vari tipi di semi in particolare.
  10. E dulcis in fundo, Le Rum-Kokos della Casali (come le avranno scoperte?)

Sicuramente è merito del turismo italiano a Vienna che non è un fenomeno nuovo, ma è anche un po’ merito degli italiani in Austria che portano a casa ogni volta un pezzetto di novità e che, forse mentre ancora lo stanno criticando, non si accorgono di star diffondendo il gusto Austriaco.

D’altronde i numeri parlano e dicono che l’emigrazione cresce. In ogni cerchia di conoscenti pare ci sia almeno un Italiano tra i 20 e i 45 anni residente all’estero. Lo scambio è inevitabile. Che si fosse inteso principalmente questo con l’idea dell’unione dell’Europa?

Dimenticando per un attimo le motivazione economiche, a me piace pensare che sia cosí, mentre scrivo la lista della spesa e noto con piacere che non manca neanche una dieresi alla parola Kürbiskernöl scritta su un post-it da mia zia.

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Golden Globes per Walz e Haneke

L’attore Christoph Walz e il regista austriaco Michael Haneke hanno conquistato ciascuno un premio ai 70. Golden Globe Awards.

Walz ha ricevuto il premio come miglior attore non protagonista per la sua interpretazione nel film “Django Unchained” di Quentin Tarantino.

Haneke ha invece ottenuto l’onoreficienza come miglior film straniero per la sua opera “Amour“.

Entrambi sono nominati anche per gli Oscar, Haneke anche nella categoria per il miglior film.

Maggiori informazioni news.orf.at

Italiani all'Estero 7 commenti

Tornando dall’Italia: gli irrinunciabili da portare a Vienna

Sará che passata l’Epifania, che tutte le feste porta via, si torna alla normalità, sará che col brutto tempo di questi giorni viene voglia di iniziare a programmare il prossimo viaggio a Sud, sta di fatto che oggi ho sentito il bisogno di aggiornare la mia lista delle “cose da comprare in Italia”.

In realtà, dopo 12 anni a Vienna, la lista è quasi sempre uguale, ma aggiornarla è sempre il primo passetto che inevitabilmente porta alla prenotazione del prossimo volo.

Leggendo i post del gruppo degli Italiani a Vienna negli ultimi giorni mi sono trovata ad immaginare valige gonfie, piene di ogni ben di Dio fare il giro tondo sul rullo trasportatore dell’aeroporto di Schwechat.

Lasagne, olio d’oliva, detersivi liquidi, salsicce, salami, e chi piú ne ha piú ne metta.E cosí immaginavo me e voi, sulla stessa barca – o forse sullo stesso aereo – chiusi in un ideale abbraccio consolatorio fatto di sapori, odori, magliette della salute e libri italiani rinchiusi in quei sempre troppo pochi 20 chili, piú bagaglio a mano per fortuna…

Come dicevo, la mia di lista, nel corso degli anni si è assottigliata, avendo imparato ad arrangiarmi con quello che trovo in giro per Vienna e avendo scoperto che tante cose ci sono, ma si nascondono molto bene.

Vi presento quindi la mia lista degli irrinunciabili, sopravvissuta a 12 anni di scremature, con l’aggiunta di qualche consiglio su dove trovare l’introvabile:

  1. Il famigerato bicarbonato di sodio. Introvabile. O meglio, trovabile (lo si puó ordinare in farmacia, per esempio), ma si fa prima a ficcarne un pacchetto in valigia che a trovarlo.
  2. Il sapone di Marsiglia per lavare o smacchiare gli abiti a mano e per sentire l’odore di casa.
  3. Almeno un pacco di farina di grano duro (per fare la pizza e la pasta, per intenderci). A Vienna si trova solo da Buongustaio, nel primo distretto e alla Metro c’è quella della De Cecco, ma a un costo molto piú elevato che in Italia. E poi che volete che siano due chili in piú in valigia?
  4. Mostarda di Cremona, quella di frutta.
  5. Polenta istantanea, per chi vuole mangiar polenta a discapito di bicipiti allenati e paiolo di rame. Si trova anche da Merkur, nascosta bene su uno scaffale molto alto, ma non l’hanno sempre purtroppo.
  6. Friselle e taralli. Tanto per dare un tocco regionale al bagaglio.
  7. Guarnizioni per caffettiere Moka. La catena di negozi Kaufpunkt le ha, ma non di tutte le misure e quasi mai per la moka da una persona.
  8. Salsicce e/o salamelle obbligatorie per festeggiare il ritorno a Vienna con gli amici italiani (a volte si trovano anche da Merkur e Interspar, ma non quelle col finocchietto selvatico che piacciono a me).
  9. Libri italiani. Tanti, pesanti e purtroppo sempre troppo pochi, sia in valigia che quelli reperibili a Vienna.

Questa lista, ridotta ai minimi termini, non include indumenti, “sfizi” e consegne dell’ultimo minuto di leccornie e regalini da parte di zie, cugine e amiche del cuore.

Poi, dovesse rimanere qualche spiraglio di spazio tra un pacco di caffè, un paio di calzettoni e un maglione di lana fatto dalla nonna, ci pensano le mamme che, un secondo prima della fatidica chiusura della valigia, disseminano tutto, cementificando ogni millimetro d’aria rimasto vuoto, di centinaia di Dietorelle alla frutta (per rimediare ai danni calorici della polenta e della salsiccia forse?).

Se a questo punto la valigia dovesse essere troppo pesante (“ma come mai tesoro, sta vota non ti porti via quasi niente!”), consiglio di indossare strati aggiuntivi di indumenti ingombranti e pesanti, rischiando di avere un collasso termico, pur di non rinunciare neanche a un grammo del prezioso bottino, perché per fortuna al check-in ancora non hanno avuto l’idea di pesare i viaggiatori.

E voi? Cosa vi portate via dall’Italia al posto degli indumenti con vi cui eravate giunti?

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La scuola di sesso a Vienna è una bufala!

Seguendo i media italiani che riportano notizie riguardanti Vienna e l’Austria, circa una volta in settimana ricompare su qualche sito di informazione la stessa notizia: a Vienna è stata aperta una scuola (o università) internazionale di sesso.

In questa scuola, chiamata AISOS (Austrian Internation School of Sex – Scuola Internazionale Austriaca di Sesso), si terrebbero corsi di teoria sessuale, seminari in cui vengono spiegate le migliori posizioni del kamasutra e ovviamente esercizi “pratici” per diventare amanti migliori. Il tutto al modico costo di 1.400 € a semestre, vitto e alloggio incluso.

Questa notizia circola oramai da qualche anno, ed è arrivato il momento di chiarirla definitivamente:

A Vienna non esiste alcuna scuola di sesso!

Tutta l’azione è infatti solo un’invenzione (effettivamente ben riuscita) del collettivo artistico “The Birdbase“.

Lo scopo, spiegato tramite la loro pagina Facebook, era sensibilizzare sul problema del sistema pensionistico in Austria (non è un’altro scherzo). Secondo il collettivo artistico se non si riesce a trovare una soluzione per il problema delle pensioni, l’unica alternativa sono più figli. E quindi più sesso.

Per dare maggiore credibilità all’iniziativa il collettivo artistico aveva creato anche un sito web ufficiale (ora con il logo del gruppo artistico ben visibile) e aveva ingaggiato anche una vera psicoterapeutca in materia sessuale, Ylva-Maria Thompson, presentata come rettrice della scuola.

Visto il risalto internazionale che continua ad avere, l’azione è stata sicuramente un successo mediatico, ma rimane invece una vera e propria debacle per tutti i mezzi d’informazione che imperterriti continuano a riproporre la stessa (falsa) notizia.

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Il MoVimento 5 Stelle all’estero: informazioni e raccolta firme

Il MoVimento 5 Stelle (M5S) fondato da Beppe Grillo ha raccolto negli ultimi anni un grande interesse all’interno della politica italiana.

Anche al di fuori dell’Italia il movimento è presente tramite i molti simpatizzanti italiani residenti all’estero.

In preparazione alle elezioni politiche del 2013, il M5S sta raccogliendo le firme per presentare le proprie liste anche presso le circoscrizioni estere.

Per fare ciò è necessario presentare le liste di candidati sottoscritte da almeno 1000 cittadini italiani iscritti all’Anagrafe degli Italiani Residenti all’Estero (AIRE) per ogni circoscrizione estera (per Vienna la circoscrizione europa).

Le liste dei candidati (detti “portavoce”) sono state scelte tramite delle “parlamentarie” e sono disponibili presso il sito ufficiale del M5S all’estero, dove è possibile consultarne il curriculum e gli intenti nel caso venissero eletti.

E’ possibile firmare presso tutte le sezioni consolari presenti all’estero durante gli orari di apertura, chiedendo di apporre la firma per la presentazione delle liste del MoVimento 5 Stelle, entro il 20 gennaio 2013.

Maggiori informazioni sulle modalità precise per firmare le trovate sul sito ufficiale del M5S all’estero.

Altre informazioni sul M5S in Europa si possono trovare nel MeetUp Europa o nella sezione del M5S di Vienna.