In vista delle elezioni per il rinnovo del Parlamento italiano del 24 e 25 Febbraio 2013 ho raccolto una serie di informazioni utili per il voto degli italiani residenti all’estero.
Per cosa si vota?
Si vota nella Circoscrizione Estero per eleggere 12 membri della Camera dei Deputati e 6 del Senato della Repubblica:
- Nella Ripartizione Europa si vota per eleggere 5 deputati e 2 senatori
- Nella Ripartizione America Meridionale si vota per eleggere 4 deputati e 2 senatori
- Nella Ripartizione America Settentrionale e Centrale si vota per eleggere 2 deputati e 1 senatore
- Nella Ripartizione Africa, Asia, Oceania e Antartide si vota per eleggere 1 deputato e 1 senatore
Chi vota all’estero?
Votano all’estero per corrispondenza gli elettori iscritti all’AIRE che non abbiano optato per il voto in Italia (procedura possibile solo fino al 3. Gennaio 2013) e gli elettori temporaneamente all’estero per motivi di servizio o missioni internazionali.
Il plico elettorale
A ciascun elettore il Consolato competente invia per posta, entro il 6 febbraio 2013, un plico contenente:
- Un foglio informativo che spiega come votare
- Il certificato elettorale
- La scheda elettorale (due per chi, avendo compiuto 25 anni entro la data delle elezioni, può votare anche per il Senato)
- Una busta completamente bianca in cui inserire le schede votate
- Una busta già affrancata recante l’indirizzo dell’Ufficio consolare stesso
- Le liste dei candidati della propria ripartizione
Non ho ricevuto il plico, che faccio?
Se non si ricevesse il plico entro il 10 febbraio 2013, è necessario mettersi in contatto con l’Ambasciata per verificare la propria posizione elettorale e richiedere il duplicato del plico.
Come si vota?
L’elettore esprime il proprio voto tracciando un segno (ad es. una croce o una barra) sul contrassegno corrispondente alla lista da lui prescelta o comunque sul rettangolo della scheda che lo contiene utilizzando esclusivamente una penna biro di colore nero o blu.
Il voto di preferenza
Per la Circoscrizione Estero – al contrario dell’Italia – è previsto anche il voto di preferenza.
Questo significa che oltre al contrassegno (partito) prescelto è possibile indicare anche un voto di preferenza scrivendo il cognome del candidato nell’apposita riga posta accanto al contrassegno votato.
Ciascun elettore può esprimere due voti di preferenza (una per riga!) nelle ripartizioni alle quali sono assegnati due o più deputati o senatori e un voto di preferenza nelle altre.
Chiudere e rispedire il plico elettorale
La scheda o le schede vanno inserite nella busta completamente bianca che deve essere accuratamente chiusa e contenere solo ed esclusivamente le schede elettorali.
Nella busta più grande già affrancata (riportante l’indirizzo dell’Ufficio consolare competente) l’elettore inserisce il tagliando dei certificato elettorale (dopo averlo staccato dal certificato seguendo l’apposita linea tratteggiata) e la busta piccola chiusa contenente le schede votate.
La busta già affrancata così confezionata deve essere spedita per posta, in modo che arrivi all’Ufficio consolare entro – e non oltre – le ore 16 (ora locale) del 21 febbraio.
Le schede pervenute successivamente al suddetto termine non potranno essere scrutinate e saranno incenerite.
Affinchè il voto sia valido prestare attenzione che:
- Sulle schede, sulla busta bianca piccola e sul tagliando non deve apparire alcun segno di riconoscimento.
- Sulla busta già affrancata non deve essere scritto il mittente.
- La busta bianca piccola e le schede devono essere integre.
Lo scrutinio delle schede elettorali
Le schede votate dagli italiani residenti all’estero e giunte ai Consolati entro le ore 16,00 del giovedì precedente la data delle votazioni in Italia (cioè il 21 febbraio) vengono trasmesse in Italia, dove ha luogo lo scrutinio a cura dell’Ufficio Centrale per la Circoscrizione Estero istituito presso la Corte di Appello di Roma.
Attenzione nella foto dell’articolo sono presenti dei loghi che sono stati bocciati es. Movimento 5 stelle il vero riporta anche il nome di Beppe Grillo, cambiate la foto e mettete quelli giusti
Grazie della segnalazione, ho preferito cambiare l’immagine con una senza simboli elettorali per poter rimanere il più apolitico possibile.
Sono ormai 12 anni che vivo a Vienna e ho votato ormai diverse volte con questo sistema. Non so se quest’anno me la sentiro’ di votare. Io trovo questa modalita’ indegna di un paese che pretende di essere democratico e dove come requisito fondamentale il voto espresso deve essere segreto e autentico. Lasciatemi chiarire subito che non ne faccio una questione politica, ma civile. E fatemi spiegare: la scheda che riceveremo non e’ vidimata e timbrata come ci si aspetta in un seggio elettorale. Viene consegnata con posta ordinaria (non raccomandata e quindi ricevibile e usabile da chiunque), ma quel che e’ peggio la scheda compilata viene rimandata in una busta anonima (essendo la scheda non timbrata e quindi non soggetta ad una qualche registrazione al seggio) che puo’ essere sostituita infinite volte durante la spedizione. Per di piu’ la busta anonima con la scheda deve essere inserita insieme ad un tallocino con il numero di certificato elettorale in un’altra busta, pure facilmente rimpiazzabile. E’ vero che il nome dell’elettore non e’ indicato in chiaro, ma non credo sia una gran fatica risalire dal numero di certificato al nome dell’elettore. Quindi in sostanza non solo il mio voto puo’ essere modificato a piacere di una delle molte mani che maneggeranno la mia busta, ma anche il mio nome puo’ essere associato alla mia scelta politica in modo abbastanza semplice. Questo modo di votazione per corrispondenza mi sembra indegno di un paese democratico. Vorrei sapere cosa ne pensano altri lettori di questo blog.