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Hotel Sacher, un assaggio della Vienna Fin de Siècle

sacher-hotel-vienna-austria-torta-storia-libroLa domanda è d’obbligo per chiunque sosti attratto, anzi incantato, davanti alla vetrina del negozio Sacher in Kärtnenstraβe: “È nata prima la torta o l’albergo?”. La stessa cosa, un poco più confusi, se la chiedono i turisti che, dalla riva del fiume Salzach, ammirano l’hotel Sacher di Salisburgo “Ma il Sacher non è a Vienna?”. Questioni lecite, che non riguardano solo il marketing o la mera industria alberghiera austriaca, ma in primis la storia di una famiglia ed in particolar modo di una donna, che ha lasciato un’impronta nella storia della capitale dell’Impero Austro-Ungarico.

E questa storia ci viene raccontata dalla scrittrice austriaca Monika Czernin nel suo libro “Hotel Sacher, l’ultima festa della vecchia Europa” (EDT) la quale, in un susseguirsi di episodi e avvenimenti legati all’hotel più famoso d’Austria, svela i retroscena di un periodo storico che ancora aleggia fra i viali e i palazzi di Vienna. Tutto nasce da un’idea di Eduard Sacher, figlio di Franz (il noto inventore della torta Sacher), che prima con un ristorantino nella Innerstadt, poi al Prater e nel contempo con una “maison meublée” dietro all’Opera, conquisterà il cuore pulsante della società viennese, diventando con gli anni un celebre ritrovo della nobiltà e della borghesia emergente del fortunato periodo del “Gründerzeit”, ovvero quando Vienna attraverso la realizzazione della Ringstraβe, divenne il cuore culturale (e finanziario) dell’Europa di fine Ottocento.

La Czernin pagina dopo pagina ci accompagna letteralmente negli ambienti sempre in movimento dell’hotel Sacher, con gli attori della Storia che ne calcano il proscenio, ma dove l’unica vera protagonista è lei, ovvero Anna Sacher, nata Fuchs, seconda moglie del celebre “gastronomo” Eduard. Sarà lei giovanissima a condividere con il marito le attività imprenditoriali legate all’attività della ristorazione e della ricettività (non dimentichiamo che il nome “Sacher” prima di essere legato all’hotel era sinonimo in città di alta cucina) e a prenderne poi le redini in mano alla morte di lui avvenuta nel 1892, amministrandola con mano ferma e grande capacità imprenditoriale fino al 1929.

Quindi fra le sale del ristorante, nei suoi separé, fra le cucine e le camere e i grandi ricevimenti al “Sacher Garten” del Prater vedremo sfilare l’élite nobile, borghese e culturale della Vienna fra fine Ottoceno e i duri anni Venti del secolo scorso. Scorrendo le pagine ci tufferemo nell’Esposizione Internazionale del 1873, ammireremo l’imperatrice Elisabetta concedersi un momento di tranquillità, assaggiando una fetta di torta Sacher al Prater, entreremo nelle sale della Hofburg per una cena ordinata dal principe ereditario Rodolfo, assisteremo alle discussione di intellettuali e artisti quali Schnitzler, Mahler, Reinhardt e di “arrampicatori sociali” quali Viktor Ephrussi, Nathaniel Rothschild, Karl Wittgenstein, Camillo Castiglioni, senza dimenticare arciduchi e ministri dell’Impero. Nel contempo si muovono le vicende private di Anna, alla cui vita privata dedicherà sempre poco tempo (cosa che si ripercuoterà poi sulla famiglia) e che scoprirà, nei suoi rari momenti di libertà, un “tenero legame” che la unirà a Julius Schuster, ovviamente dopo la morte del marito Eduard. Il tutto però doveva trovare spazio solo dopo aver curato gli affari del suo piccolo regno personale.

L’hotel Sacher acquisì un ruolo centrale nella frizzante vita sociale viennese, grazie alle capacità di Anna ed alla posizione strategica nel quale si trovava (subito dietro l’Opera), infatti al suo interno cadevano i tabù legati al ruolo che si occupava in seno alla Corte o all’appartenenza etnica e religiosa, simboleggiava perciò la vera anima della capitale dell’Impero: una città multietnica e rispettosa delle differenze, ma ben legata alla propria identità asburgica. Questa identità resisterà nonostante i grandi cambiamenti legati alle conseguenza della Grande Guerra.

Interessante ed utile è la sezione dedicata alle “fonti” che trova spazio alla fine del libro, nella quale si possono carpire meglio le situazioni narrate, fra descrizioni di avvenimenti reali e licenze narrative.

Con questo interessante racconto la Czernin non solo ci accompagna all’interno di un’intimità legata ad un mondo e ad un periodo che ancora oggi appassiona migliaia di persone, ma svela l’identità di una prestigiosa firma universalmente conosciuta, che ancora oggi vive nella dolce glassatura al cioccolato della torta Sacher.

Immagine: (c) © wikipedia / David Monniaux

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I 10 migliori pub irlandesi di Vienna

migliori-pub-irlandesi-irish-vienna-austria-birra-festa-san-patrizioIl 17 marzo come ogni anno si festeggia San Patrizio (St. Patrick’s Day), patrono dell’Irlanda.

Una festa che come molte altre ha oramai oltrepassato i confini nazionali e quindi anche a Vienna le possibilità di divertirsi tra danze celtiche e fiumi di “birra verde” non mancheranno sicuramente.

Quale occasione migliore quindi per andare a scoprire i migliori pub irlandesi d Vienna?

Ecco la top 10 di QuiVienna (in ordine di distretto):

Immagine: shutterstock / littleny

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L’elezione 2016 del presidente della Repubblica in Austria

austria-elezioni-presidente-repubbblica-2016Al contrario dell’Italia, dove il presidente della Repubblica viene eletto dal Parlamento, in Austria l’elezione avviene direttamente da parte dei cittadini. Il 24 aprile 2016 tutti i cittadini (austriaci) saranno chiamati alle urne per eleggere il 9. “Bundespräsident” della seconda Repubblica austriaca.

Mentre l’ultima elezione del 2010 ebbe un risultato abbastanza scontato (Heinz Fischer venne rieletto con il 79% dei voti senza alcun concorrente vero e proprio) quella di quella di quest’anno viene definita da molti analisti politici come una delle più interessanti degli ultimi decenni, sia per la situazione politica attuale che per i candidati, ed è quindi sicuramente interessante approfondire l’argomento.

Chi sono i candidati

Ogni partito presente in parlamento ha proposto (o da il proprio supporto) ad un proprio candidato per queste elezioni, vediamoli in dettaglio:

  • Rudolf Hundstorfer: fino alla sua candidatura era Ministro per il lavoro e le politiche sociali dell’attuale governo. Ha una lunga carriera nell’SPÖ e nell’Österreichische Gewerkschaftsbund, di cui è stato anche presidente.
  • Andreas Kohl: candidato dell’ÖVP, Kohl è stato al lungo parlamentare e presidente della Camera dal 2002 al 2006. Attualmente svolge il ruolo di presidente dell’Österreichische Seniorenbund.
  • Alexander Van der Bellen: ex-professore universitario e ex-presidente del partito dei Verdi (Die Grüne) dal 1997 al 2008. Si è candidato come indipendente ma viene sostenuto (anche finanziariamente) dal suo partito.
  • Norbert Hofer: candidato per l’FPÖ, è attualmente terzo presidente della Camera.
  • Irmgard Griss: giurista, è stata presidente della corte suprema austriaca e della commissione per il caso Hypo Alpe Adria. E’ candidata come indipendente.

Oltre a questi ci sono alcuni “outsiders”, come El Awadalla, poetessa e vincitrice di “Chi vuol essere milionario?” o il costruttore e personaggio televisivo Richard Lugner, che però difficilmente risciranno a raggiungere le 6.000 firme per presentare la candidatura vera e propria.

Come si svolge l’elezione

Il 24 aprile 2016 si svolgeranno in tutta l’Austria le elezioni. Se in quel giorno nessuno dei candidati avrà ottenuto più del 50% dei voti (fatto che sarà molto probabile), si passerà al ballottaggio tra i due candidati più votati il 22 maggio 2016.

Il vincitore enterà in carica durante una cerimonia ufficiale l’8 luglio 2016.

Possiamo votare anche noi italiani?

Purtroppo no, l’elezione è limitata alle persone con cittadinanza austriaca. Quello che possiamo fare è però seguire con interesse la campagna politica ed eventualmene impegnarci per il candidato che più rappresenta le nostre idee e che vogliamo supportare.

Buone elezioni!

Immagine: (c) shutterstock / vepar5

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Le 10 app per smartphone indispensabili per chi vive a Vienna

app-smartphone-android-apple-ios-vienna-austria-visitare-vacanzaGli smartphone negli ultimi anni hanno sicuramente cambiato  il nostro modo di viaggiare di vivere le città. Per ogni esigenza c’è oramai una “app” a disposizione, e la città diventa subito interattiva.

In questo articolo vi presento 10 app per smartphone che uso tutti i giorni nella vita quotidiana a Vienna, utili sia per chi viene a visitare la città che per chi ci vive.

(E se vi piacciono le liste chiare e precise, non potete perdere il primo e-book di Quivienna, 100 e più cose da sapere per chi vuole visitare Vienna).

1. Qando: la rete di mezzi pubblici (e la puntualità) di Vienna è conosciuta da tutti. Con Qando – l’applicazione ufficiale delle Wiener Linien – diventa ancora più facile: potete calcolare il percorso ideale per qualunque punto della città, vedere tutte le fermate di metropolitana, autobus e tram e anche comprare i biglietti direttamente online. AndroidiOS

2. Scotty: per chi viaggia spesso in treno la app delle ferrovie austriache Scotty è una di quelle da avere sempre a portata di mano. Si possono organizzare i viaggi, vedere la situazione attuale dei treni e anche la loro posizione tramite una mappa interattiva di tutti i treni in Austria. AndroidiOS

3. Öffnungszeiten: alla ricerca di un supermercato ancora aperto nelle vicinanze? Con la app Öffnungszeiten potete trovarlo facilmente. Inoltre sono indicate anche moltissimi altri negozi, come farmacie, poste, panifici, bar e ristoranti!  AndroidiOS

4. Wien zu Fuß: sviluppata nel 2015 – anno dell'”andare a piedi” – per invogliare i viennesi a mettersi in marcia. Potrete contare i passi che fate ogni giorno, scoprire tanti luoghi interessanti e accumulare punti con cui ottenere dei buoni sconto in vari negozi di Vienna. Android – iOS

5. Bikar: per chi usa le CityBike – le biciclette in affitto di Vienna – una app imperdibile. Con una interfaccia molto chiara e di facile utilizzo, potete trovare le stazioni più vicine, sapere quante biciclette sono ancora disponibili e quanti box sono liberi. AndroidiOS

6. Handy Parken: la app per chi cerca parcheggio a Vienna: sulla mappa potrete facilmente controllare se siete in una zona a pagamento (Kurzparkzone) o meno e eventualmente acquistare un biglietto per la sosta (Parkschein) direttamente con il vostro cellulare. AndroidiOS

7. Wiener Märkte: se amate fare acquisti al mercato invece che nei supermercati, la app Wiener Märkte vi tornerà sicuramente utile. Direttamente dal vostro smartphone avrete una lista con tutti i mercati di Vienna, gli orari di apertura e anche una mappa con i singoli stand per trovare subito i vostri prodotti preferiti. AndroidiOS

8. Wien isst: la guida ai ristoranti di Vienna curata dai giornalisti del Falter, il settimanale più interessante di Vienna. Nella versione attuale si trovano più di 5.000 ristoranti, con indirizzo, orari di apertura e prezzi. AndroidiOS

9. WiFi Finder: per chi non può rimanere senza internet nemmeno un minuto, con WiFi Finder troverete facilmente gli hotspot wifi di Vienna da cui potervi collegare. AndroidiOS

10. Public Toilet Vienna: per un “bisogno impellente” mentre si è in giro per Vienna questa app può tornarvi utile. In un attimo potete trovare le indicazioni del bagno pubblico più vicino a voi. Android – iOS

Conoscete altre app per smartphone utili per vivere o visitare Vienna? Scrivetele nei commenti!  

Immagine: (c) shutterstock / Lolostock

Tedesco 3 commenti

Netflix e l’arte di apprendere il tedesco

netflix-imparare-tedesco-lingua-corso-video-teelvisioneUno dei metodi più universalmente gettonati per immergersi in un’altra lingua è la visione di film e serie TV nell’idioma studiato. Metodo sicuramente efficace, perlomeno quando si padroneggia un vocabolario sufficientemente ampio da poter seguire la trama e godere un minimo dei piaceri della visione. E finalmente, dopo qualche mese di studio del nostro tedesco, ho deciso anche io di lanciarmi in questa attività. Ma come?

Non essendo ancora così ferrato nell’ascolto ho infatti pensato, come molti, di partire col supporto dei sottotitoli, rigorosamente nella lingua ascoltata (i sottotitoli italiani fanno inevitabilmente convergere l’attenzione verso la lettura, distogliendola dall’obiettivo). Tuttavia, dopo alcune ricerche in internet, mi sono subito reso conto di quanto difficile fosse trovare video che avessero sia il doppiaggio sia i sottotitoli in tedesco, con l’esclusione di pochi e semplici video didattici. Una possibile soluzione sarebbe stata acquistare DVD su suolo austriaco (raramente quelli italiani prevedono il tedesco tra le lingue), comportando però costi piuttosto elevati. L’arrivo in Italia di Netflix e il vociare che ne è seguito hanno tuttavia costituito per me motivo di curiosità e una notevole svolta.

Per chi non lo conoscesse, Netflix è un servizio di streaming online in cui è possibile, pagando una quota mensile, accedere a centinaia di film e serie TV. Il primo mese è gratuito, mentre dal secondo si può scegliere tra diverse tipologie di abbonamento (da 7,99 a 11,99 €) a seconda del numero di dispositivi utilizzabili e la qualità del video. Presente dal 2014 in Austria, è arrivato in Italia solo lo scorso ottobre.

Il grande pregio offertoci è la possibilità di poter scegliere tra diverse lingue, generalmente l’originale e quella del Paese in cui ci si trova, sia come doppiaggio sia sotto forma di sottotitoli. E’ perciò facile selezionare quella prescelta e accedere così a svariati titoli di tutti i generi con cui migliorare il proprio vocabolario e la capacità di ascolto. Purtroppo, questo metodo di studio è applicabile solamente in paesi tedescofoni: salvo rarissime eccezioni, per chi studia dall’Italia non è possibile trovare film doppiati e sottotitolati in tedesco. Chi già si trova in Austria, Germania o Svizzera, tuttavia, ha davanti a sé moltissime possibilità.

Gli ostacoli, ovviamente, ci sono, ma sono anche facilmente superabili. Innanzitutto, non sempre doppiaggio e sottotitoli corrispondono: capita talvolta che i testi siano solo una sintesi di quel che viene detto, spesso con parole diverse, inficiando così la validità del sistema. Basta tuttavia sfogliare ulteriormente il catalogo per trovare film con sottotitoli piuttosto fedeli. Il secondo possibile problema potrebbe consistere nella difficoltà di comprensione, soprattutto per chi non è a un livello avanzato. Con un po’ di umiltà e spirito fanciullesco basterà tornare a cartoni animati e commedie per famiglie – dal linguaggio chiaro e semplice, strutturato per bambini – e subito si otterranno delle soddisfazioni.

Se qualcuno volesse tuttavia godersi i propri titoli preferiti senza regressioni all’infanzia, consiglio la lista di frequenza delle parole più presenti nei sottotitoli tedeschi compilata da Wikitionary, sulla cui memorizzazione già si parla in questo articolo.

Non vi resta perciò che approfittare del mese di prova, e, se contenti, esplorare tutte le possibilità offerte da questo pratico sistema. Buona visione!

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Quella maledetta estate del 1873

1024px-Eroeffnung_der_Wiener_WeltausstellungVienna, Parco del Prater, 1 maggio 1873. Una folla gremita ed impaziente ascolta il discorso di inaugurazione dell’Imperatore Francesco Giuseppe I. Un roboante applauso accompagna le ultime parole del monarca, la folla comincia a entrare, l’eccitazione è palpabile. É cominciata la quinta Esposizione Universale, la prima a Vienna, terza città, dopo Londra e Parigi, ad ospitarne una.

Cafè Central, 9 maggio dello stesso anno. Nel leggere il giornale a qualcuno va il caffè di traverso. Titoli a tutta pagina riferiscono del crack finanziario della Borsa, il più grande mai registrato fino a quel momento. Scioccante, perché avvenuto all’apice di un momento di crescita fulminea, verticale. La borghesia è in subbuglio.

Hotel Donau, stesso anno, stesso mese. Muoiono 8 persone che alloggiavano nelle camere dell’albergo. I medici confermano: si tratta di colera. É subito panico. I viennesi conoscono bene questa piaga, già abbattutasi quattro volte negli ultimi quarant’anni sulla città. Questa sarà l’ultima, benché falcidiante: in tutto morirono 2.893 persone.

Alla fine di quella maledetta estate Vienna si ritroverà malconcia e traumatizzata, alle prese con il conteggio delle perdite economiche, ma soprattutto di quelle umane. Ma andiamo con ordine.

1280px-Wien_Parlament_um_1900Il grande ed atteso evento di quell’anno è la già menzionata Esposizione Universale, fortissimamente voluta dall’imperatore Francesco Giuseppe I, come apice di un processo che lo aveva visto al timone di una svolta epocale. Sotto la sua direzione la città era infatti trasfigurata. Nel 1858 erano iniziati i lavori di abbattimento delle mura interne, quelle che contenevano la città vecchia, con l’intenzione di costruire al loro posto uno sfarzoso boulevard, al fine di unire il nucleo urbano circostante a quello centrale.

Le due parti della città erano anacronisticamente separate da un ampio Glacis, una spianata in lieve pendenza, componente classica delle vecchia architettura di difesa. Si trattava di liberare la città da questa antica e pesante armatura, che ne rallentava i movimenti e ne dava un aspetto goffo e antiquato. Il sogno dell’Asburgo era quello di farne una seconda Parigi.

I lavori furono di proporzioni faraoniche e, sebbene la Ringstrasse (la circonvallazione interna) venne ufficialmente inaugurata nel 1865, proseguirono per oltre trent’anni. Numerosi sono gli edifici illustri costruiti negli anni successivi che si affacciano sulla Ringstrasse, tra i quali si contano il Municipio, il Parlamento, il Teatro cittadino e l’Università. In quello stesso anno veniva trainato da coppie di cavalli il primo tranvia della città.

1024px-Eingangstor_Weltausstellung_1873Poteva questo nuovo gioiello nel centro dell’Europa passare inosservato? Nella mente dell’imperatore albergavano ben altri piani. Si presentava, proprio in quel 1873, l’occasione d’oro per mostrare al mondo la nuova Vienna, una città divenuta metropoli.
Iniziarono dunque i lavori per l’Esposizione Universale, la quale doveva rispecchiare, secondo il grande disegno dell’Imperatore, quello stesso anelito di magnificenza messo in mostra dalla costruzione della Ringstrasse. L’area utilizzata fu addirittura ampia cinque volte quelle della precedente manifestazione tenutasi a Parigi, per un ammontare di circa 116 mila metri quadrati. L’edificio più grande, il centrale “Industriepalast” arrivò a misurare un chilometro di lunghezza. Al suo centro fu eretta un’imponente costruzione a cupola, la “Rotunde”, che per molti anni fu la più grande in tutto il mondo, fino a quando non venne distrutta da un incendio nel 1937.

Un’assoluta novità rispetto alle precedenti edizioni fu la presenza di un padiglione dedicato all’istruzione e di uno che accoglieva quale tema il lavoro femminile, entrambi esempi di quell’aspirazione progressista della borghesia liberale che in quegli anni dominava la scena.

Alla riqualificazione del piano urbano, alla promozione di un’immagine di Vienna come città all’avanguardia, fanno però da contraltare i recenti episodi di erosione in campo politico. Sono anni costellati di insuccessi militari e di perdite territoriali significative. Non bisogna dimenticare che nel 1866 l’Austria aveva perduto, con la sconfitta nella Battaglia di Sadowa, la Guerra austro-prussiana, alla quale era connessa la Terza guerra d’Indipendenza italiana. L’Austria dovette così rinunciare al Veneto, il quale andava ad unirsi al neonato Regno d’Italia. Un anno dopo, nel 1867, l’autorità del Kaiser veniva messa in discussione anche all’interno dello stesso impero, e per di più da una componente storica, connaturata ad esso, l’Ungheria, la quale ottenne di essere considerata come un regno al pari di quello austriaco, sempre all’interno di una indivisa unità politica, nel disegno della cosiddetta Duplice Monarchia.

Tutto questo non fu d’intralcio alla galoppante crescita economica della Gründerzeit, nome con il quale si designa il periodo prosperoso della rivoluzione industriale dell’area austro-tedesca in pieno ‘800. Grazie al boom economico furono fondate circa mille società per azioni e numerose imprese di commercio. L’industria pesante moltiplicò il suo volume, in stretta connessione con la costruzione della ferrovia, che nella seconda metà del secolo aveva raddoppiato la sua estensione. Anche Vienna, naturalmente, godette di questo impulso verso l’alto, stimolato dalla rivoluzione urbanistica in atto. E’ emblematico il fatto che Heinrich Drasche, proprietario della fabbrica di mattoni Wienerberger, divenne l’uomo più ricco della città.

Expo_1873_Area_from_aboveLa sciagura, però, era proprio dietro l’angolo. Il cortocircuito finanziario del 1873 ebbe effetti devastanti che si trascinarono per i vent’anni successivi. Il mondo occidentale fece così la sua prima, poco gradita conoscenza con la Grande Depressione, fenomeno che faceva il suo esordio sulla scena mondiale. La grande avanzata economica aveva infatti avuto come corollario la diffusa pratica della speculazione, tanto perpetrata da insinuarsi perfino nella corte asburgica, dove ci scappò anche un morto illustre: Karl Wilhelm von Gablenz, generale di cavalleria dell’esercito imperiale, che caduto in disgrazia si suicidò con un colpo di pistola a Zurigo nel 1874. Perfino il fratello dell’imperatore, l’Arciduca Ludovico Vittorio, aveva speculato e perso ingenti somme.

L’Esposizione Universale cominciava dunque sotto i più funesti auspici. E la dose era destinata ad essere rincarata. Gli otto morti del Donau Hotel furono il preludio ad una rovinosa epidemia di colera, una malattia che aveva fatto conoscere i suoi effetti esiziali in Europa per tutto l’Ottocento. A Vienna furono quattro le epidemie abbattutesi sulla città prima di quella in questione, negli anni 1836, 1849, 1854 e1866, e costarono la vita in tutto a circa 18.000 persone.

Un adattamento delle misure anti-contagio a questo nuovo bacillo (ferme ancora ai tempi della peste) che prevedeva la disinfezione attraverso agenti chimici di bagni pubblici e canali, insieme alle scoperte scientifiche sulla malattia del batteriologo tedesco premio Nobel Robert Koch, fecero sì che questa fosse l’ultima grande epidemia della città. Tuttavia, quei primi casi di colera portarono a disdire in massa le prenotazioni agli alberghi viennesi preposti ad accogliere i visitatori dell’Expo, e indussero moltissimi altri a tenersi ben lontani da Vienna.

L’epilogo di questa torbida estate, dunque, lo immaginiamo negli uffici del Hofburg a novembre. Francesco Giuseppe riceve i suoi esperti, con i quali analizza i dati riguardanti l’expo, il suo personale gioiello da mostrare al mondo. Il verdetto è tanto univoco quanto spietato: un fallimento. Dei venti milioni di visitatori stimati ne vengono registrati solo sette. Le fantasie glorificanti dell’Asburgo vengono sensibilmente ridimensionate.

Immagini: Wikipedia Commons

Lavoro Un commento

Bando per l’assunzione di un impiegato presso l’IIC di Vienna

L’Istituto Italiano di Cultura di Vienna ha pubblicato un bando concorso per la selezione di un impiegato da adibire ai servizi di collaboratore amministrativo nel settore contabilità, manifestazioni culturali e traduzione.

Le domande per partecipare al concorso dovranno essere presentate entro il giorno 30 marzo 2016.

Possono partecipare tutti coloro che abbiano compiuto il 18° anno di età in possesso di almeno un diploma di istruzione secondaria di 1° grado o equivalente e abbiano la residenza in Austria da almeno 2 anni.

Le prove d’esame prevedono tra l’altro una traduzione scritta italiano-tedesco e tedesco-italiano e una prova pratica di contabilità.

Tutti i dettagli li trovate nel bando di concorso a questo link.

Qui trovate la domanda di ammissione alle prove d’esame.

 

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Assicurazioni in Austria: consulenza, serietà, professionalità e supporto in lingua italiana

quivienna-assicurazione-vienna-allianz-austria-macchina-auto-casaAssicurarsi un un Paese straniero non è sempre facile: bisogna capire bene di quale assicurazione si ha bisogno, trovare un consulente fidato, e poi c’è sempre il problema della lingua.

Per offrire una soluzione e aiutare gli italiani in Austria dal 1 Ottobre 2015 è stato inaugurato a Vienna nella sede centrale di Allianz un team dedicato agli italiani: Allianz Team Italia Wien.

Alla guida c’è Paolo Gerosimi, da più di 20 anni consulente e agente per Allianz e da 3 anni in Austria. Insieme a lui un team di specialisti con un forte background tecnico e giuridico che possono trovare sempre la soluzione più adatta per ogni tipo di cliente.

Obiettivo dell’Allianz Team Italia Wien è di offrire agli italiani, che scelgono Vienna e l’Austria come meta per iniziare una nuova vita, assistenza e chiarimenti per un migliore e più sicuro inizio.

quivienna-allianz-assicurazione-italiani-vienna-austriaInnanzitutto tramite una consulenza gratuita “Life Check” per capire la situazione attuale di ognuno e rispondere ad eventuali dubbi: sono a posto con l’assistenza sanitaria austriaca (Sozialversicherung/E-card)? Se ho già lavorato in Italia e prenderò la pensione in Austria avrò la somma che mi spetta? E in caso di infortunio sul lavoro o malattia, come mi posso proteggere al meglio?

Tutte domande a cui l’Allianz Team Italia Wien potrà facilmente rispondere, oltre ad offrire soluzioni su misura per qualunque altro tipo di servizio assicurativo.

Per chi non conoscesse Allianz, è la compagnia assicurativa più grande al mondo, presente in più di 70 paesi con oltre 180.000 dipendenti. In Austria più di 1 milione di persone si affidano ad Allianz per la propria assicurazione.

Personalmente ho avuto la possibilità di usufruire dei servizi di Paolo e del suo Team quando ho avuto bisogno di una assicurazione per la mia attività. Ammetto di essere stato sempre molto scettico per quanto riguarda le assicurazioni, ma grazie all’Allianz Team Italia Wien ho dovuto ricredermi. Hanno ascoltato i miei bisogni, analizzato le mie possibilità e seguito in ogni passo per trovare infine grazie alla loro esperienza la soluzione più adatta per me.

Proprio per questo motivo ho voluto creare una collaborazione tra QuiVienna e l’Allianz Team Italia Wien che possa aiutare anche voi italiani in Austria. Contattate Paolo tramite la nostra pagina!

Curiosita' 2 commenti

Verde, giallo e rosso: i semafori in Austria!

semaforo-vienna-luci-rosso-verde-giallo-auto-macchina-strade-curiositaPer chi viene la prima volta in macchina in Austria, il funzionamento dei semafori può essere disorientante.

Vi rassicuro subito: i colori sono sempre quelli, rosso, giallo e verde, e anche il loro significato (rosso “fermi”, verde “muoversi” e giallo “attenzione”), ma le modalità in cui compaiono sono una particolarità austriaca interessante.

In Italia il semaforo è cosiddetto “a tre tempi”: in ogni fase è accesa solo una luce alla volta, quindi o rosso o giallo o verde. E’ un sistema utilizzato in nella maggior parte dei Paesi perchè considerato di più facile interpretazione.

In Austria invece il semaforo funziona “a cinque tempi”:

  • La prima fase è il rosso, con il significato di “fermarsi” o “rimanere fermi”.
  • Nella seconda fase si accende il giallo insieme al rosso, significa “attenzione sta per diventare verde”.
  • Ora il semaforo è verde, si può procedere con la circolazione.
  • Quando la fase di movimento sta per finire il verde lampeggia per 4 volte, ma la circolazione è ancora possibile.
  • Infine si accende il solo giallo, per indicare di iniziare a fermarsi e l’arrivo del rosso.

A scriverlo sembra effettivamente complicato, nel seguente video avete una spiegazione “visuale” (e dopo 2-3 semafori in Austria ci avrete fatto sicuramente l’abitudine):

Quella dei semafori è stranamente una delle (poche) regole che l’Unione Europea non ha unificato, infatti ogni Paese si può regolare come preferisce.

Qual è secondo voi il sistema migliore per i semafori, quello italiano o austriaco?

Immagine: (c) shutterstock / Victor Grow

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Referendum popolare abrogativo concernente le trivellazioni in mare – 17 aprile 2016

L’Ambasciata d’Italia a Vienna ha comunicato che il 17 aprile 2016 si terrà il referundum abrogativo della norma che prevede che i permessi e le concessioni a esplorazioni e trivellazioni dei giacimenti di idrocarburi entro dodici miglia dalla costa abbiano la “durata della vita utile del giacimento” (referendum popolare per l’abrogazione del comma 17, terzo periodo, dell’art. 6 del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152 [Norme in materia ambientale], come sostituito dal comma 239 dell’art. 1 della legge 28 dicembre 2015, n. 208 [Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato − legge di stabilità 2016], limitatamente alle seguenti parole: «per la durata di vita utile del giacimento, nel rispetto degli standard di sicurezza e di salvaguardia ambientale»).

Gli elettori residenti in Austria ed iscritti nell’AIRE (Anagrafe degli Italiani Residenti all’Estero) riceveranno come di consueto il plico elettorale al loro domicilio.

L’invio del plico è previsto per la fine di marzo. Chi non avesse ricevuto il plico potrà – a partire dal 4 aprile 2016fare richiesta di duplicato presso la Cancelleria Consolare (il modulo di domanda sarà reso disponibile sul sito web di questa ambasciata agli inizi di aprile).

Chi invece, essendo residente stabilmente in Austria, intende votare in Italia, dovrà far pervenire alla Cancelleria Consolare dell’Ambasciata d’Italia a Vienna un’apposita dichiarazione su carta libera che riporti: nome, cognome, data e luogo di nascita, luogo di residenza, indicazione del comune italiano d’iscrizione all’anagrafe degli italiani residenti all’estero, l’indicazione della consultazione per la quale l’elettore intende esercitare l’opzione.

La dichiarazione deve essere datata e firmata dall’elettore e accompagnata da fotocopia di un documento di identità del richiedente e deve essere inviata entro e non oltre il 26 febbraio 2016 (con possibilità di revoca entro lo stesso termine):

  • per posta all’indirizzo: Konsularabteilung der Italienischen Botschaft, Ungargasse 43, 1030 Wien
  • per fax al numero:  (01) 715 40 30
  • per email all’indirizzo: vienna.elettorale@esteri.it
  • oppure fatta pervenire a mano alla Cancelleria Consolare di Vienna (anche tramite persona diversa dall’interessato), senza appuntamento, negli orari di apertura al pubblico dell’Ufficio.

Non è possibile presentare la dichiarazione ai Consolati Onorari presenti su territorio austriaco.

Modello dichiarazione per il voto in Italia degli elettori residenti in Austria e iscritti AIRE

Per gli italiani elettori residenti temporaneamente in Austria (minimo 3 mesi) per motivi di lavoro, studio o cure mediche esiste una procedura apposita, maggiori informazioni sul sito web dell’Ambasciata.