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Memorizzare il lessico tedesco: una proposta indolore

imparare-tedesco-ripetizione-carte-film-wikipediaUno dei principali ostacoli con cui si scontra chiunque voglia apprendere una lingua è inevitabilmente la memorizzazione della grammatica e, soprattutto, del vocabolario: le stime sono variabili, ma con circa 2500 parole si dovrebbe poter esprimere tutto, seppur talvolta con espressioni bizzarre. Il numero non è in fondo così alto e dovrebbe essere l’obiettivo minimo di chi vuole correttamente inserirsi in un Paese di lingua straniera come certamente la maggior parte dei frequentanti di questo blog.

Il vocabolario tedesco, in particolare, risulta decisamente ostico agli italofoni a causa della purtroppo straordinaria scarsità di parole di origine neolatina; ma neppure per chi mastica l’inglese è sempre facile ricondurre le parole germaniche a qualche radice già nota. La grande indipendenza di questa lingua richiede perciò un metodo quanto più possibile efficace per memorizzare quelle parole – forse la maggior parte – che in nessun modo sembra possibile ricordare.

Uno dei sistemi didattici più accreditati è la ripetizione dilazionata, altresì nota come SRS (Spaced Repetition System), che consiste, molto semplicemente, nel ripetere un’informazione a determinati intervalli di tempo sempre più distanti permettendo così che si fissi nella memoria a lungo termine. Si tratta di un metodo che richiede un’enorme autodisciplina – a meno che non sia qualcuno al posto nostro che ci somministri la quotidiana dose di ripasso.

Sui pregi di Babbel già si è discusso in questo blog. Chi lo ha provato conosce il funzionamento, basato appunto sul sistema di spaced repetition: dopo aver seguito un corso interattivo, le parole studiate entrano nel vocabolario al primo dei sei livelli possibili e vengono poi richieste al momento del ripasso. Se lo studente dimostra di aver memorizzato la parola essa sale di livello (e domandata meno frequentemente), mentre se non la ricorda, commettendo un errore, essa scende di livello (e ovviamente chiesta più spesso). Ecco così spiegato come mai Babbel effettivamente funzioni.

Ora, però, vorrei mettere in luce un aspetto del servizio poco noto ma che, personalmente, reputo assolutamente fondamentale per chiunque voglia apprendere una lingua. Accedendo al proprio vocabolario è infatti possibile creare delle liste in cui inserire dei termini a propria scelta. Non sempre possiamo essere d’accordo con le scelte di Babbel su cosa studiare e talvolta preferiremmo forse inserire ciò che noi riteniamo più utile.

Se magari siamo appassionati di cinema o serie TV e per fare pratica vogliamo provarli in tedesco, possiamo allora sfruttare la lista di frequenza delle parole più presenti nei sottotitoli disponibile su Wikitionary, assicurandoci così di capirne perlomeno il senso generale.

Se invece preferiamo imparare leggendo articoli, le parole più utilizzate nella Wikipedia tedesca dovrebbero esserci di ottimo supporto. Magari invece preferiamo semplicemente imparare il tedesco con curiosità, come suggerito da questo articolo, e allora è sufficiente iniziare ad annotare le parole captate durante il giorno per poi, quando possibile, inserirle nel proprio vocabolario online.

L’efficacia di un metodo così personalizzato sta proprio nell’individualità della scelta: ognuno decide cosa studiare a seconda del proprio obiettivo, venendo così costantemente stimolato dai propri interessi. Un’applicazione quotidiana di una o più di queste o altre soluzioni, supportata dal potente sistema di ripasso, dovrebbe così garantire a tutti un apprendimento rapido e – incredibile a dirsi – indolore del famigerato lessico tedesco.

Immagine (c) A. and I. Kruk

Enrico

Flautista ventunenne, a Vienna dal 2015 per inseguire il sogno mitteleuropeo. Vagamente cinefilo, con una fatale attrazione per le lunghe passeggiate e tutto ciò che ha più di cent'anni.

Scritto da Enrico

Flautista ventunenne, a Vienna dal 2015 per inseguire il sogno mitteleuropeo. Vagamente cinefilo, con una fatale attrazione per le lunghe passeggiate e tutto ciò che ha più di cent'anni.

3 Commenti

  1. Betty ha detto:

    Bravo Enrico!
    Sono un’insegnante di tedesco, che vive in Italia e ha fatto conoscere le meraviglie di Vienna a tanti alunni.Mi sono piaciuti i tuoi suggerimenti precisi e dettagliati sull’apprendimento della lingua tedesca.Grazie e tanti auguri per gli studi e la carriera nella città della musica!
    Betty Palmitesta

    1. Enrico ha detto:

      Grazie per complimenti e auguri, Betty! Sono contento che l’articolo sia piaciuto! Spero possa risultare utile a qualcuno, magari anche ai tuoi alunni.
      Enrico Coden

  2. Basti ha detto:

    Articolo interessante. Credo che imparare il vocabolario significhi sentire il suono di una parola. Se si conosce la pronuncia, si può immaginare una parola interiormente. Questo aiuta molto.

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