Sport 2 commenti

Pareti per arrampicata indoor a Vienna

Sebbene nei dintorni di Vienna non ci siano vere e proprio montagne da scalare, gli amanti dell’arrampicata possono comunque contare su molte “palestre di roccia” in città dove poter praticare questo sport.

L’arrampicata è uno sport sia mentale che fisico che richiede concentrazione, coordinazione e anche qualche muscolo.

E’ comunque uno sport adatto a tutti: in quasi tutte le palestre vengono infatti offerti corsi sia per bambini che per adulti per diventare veri e propri scalatori.

Durante il periodo invernale è possibile allenarsi su molte delle palestre di arrampicata indoor presenti a Vienna.

Le più interessanti sono sicuramente la Kletterhalle Masrwiese e la Kletterhalle Wien. Quest’ultima è la più grande dell’Austria con più di 1.900m² di parete di arrampicata.

I costi di ingresso variano tra le varie palestre, ma è all’incirca di 10-13 Euro per un biglietto giornaliero. Grazie alle varie riduzioni, ad abbonamenti o a biglietti ad ore offerti in alcune palestre è possibile comunque risparmiare.

Le palestre di arrampicata indoor più famose di Vienna sono le seguenti:

Kletterhalle Marswiese

Neuwaldeggerstrasse 57A
1070 Wien
Tel.: 43-1-489 71 72

Kletterhalle Wien

Erzherzog-Karl-Straße 108
1220 Wien
Tel.: 43-1-890-46-66

ÖGV Kletterzentrum

Lerchenfelder Straße 28
1080 Wien
Tel.: 43-1-405-26-57

Kletterhalle/Boulderhalle Neuwaldegg

Neuwaldeggerstraße 33
1170 Wien,
Tel.: 43-1-486-86-36
Aperta tutti i giorni 24 ore al giorno.

Kletterzentrum Sektion Austria

Rotenturmstrasse 14
1010 Wien
Tel.: 43-1-513-10-03 – 21

Klettertraining Zentrum Wien

Bäckerstraße 16
1010 Wien
Tel.: 43-1-512-38-44 -77

Edelweiss Center

Walfischgasse 12
1010 Wien
Tel.: 43-1-513-85-00

Conoscete altre palestre di roccia indoor a Vienna? Quali consigliate?

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Ute Bock Punschstand – Un punsch caldo per una buona causa

In questo periodo le bancarelle che offrono Punsch si trovano ad ogni angolo della città.

Se volete bere un buon Punsch per una buona causa, vi consiglio l‘Ute Bock Punschstand, che potete trovare in Mariahilfer Straße 72 di fronte al Generali Center.

Qui è infatti possibile bere uno (o più) Punsch pagando con un’offerta libera che verrà usata per finanziare il progetto Ute Bock.

Per chi non avesse sete è anche possibile acquistare magliette, borse, spille, libri e molto altro ancora.

Tutti i guadagni vengono utilizzati per finanziare il progetto della signora Bock in favore dei profughi e dei richiedenti asilo in Austria. L’associazione ha vari appartamenti che vengono messi a disposizione gratuitamente e offre corsi di tedesco, consulenza e aiuto per chiunque ne abbia bisogno.

Se non conosceste questo progetto vi consiglio di consultare il sito ufficiale dell’organizzazione http://www.fraubock.at/ ma soprattutto di vedere due film documentari Bock for President e Die verrückte Welt der Ute Bock  che mostrano più di altro la situazione dei profughi in Austria e il grande lavoro di questa associazione e della signora Bock.

Lo Ute Bock Punschstand è aperto fino al 30. novembre dal lunedì al sabato dalle 14:00 alle 20:00, e dal 1. dicembre fino a inizio gennaio dal lunedì al sabato dalle 12:00 alle 20:00.

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Mercatini di Natale di Vienna 2011

Come tutti gli anni l’apertura dei mercatini di Natale significa l’inizio della stagione natalizia a Vienna.

Moltissimi turisti ma anche molti viennesi accorrono ai mercatini per cercare un regalo di Natale o per bere un punch in compagnia.

Forse è ancora un po’ presto per entrare nell’atmosfera natalizia, ma poichè questo fine settimana aprono già vari mercatini, ho raccolto qui le informazioni più importanti per poterli visitare tutti.

La maggior parte dei mercatini sono aperti fino al 23. dicembre. Solamente quello del castello di Schönbrunn è aperto fino al 26. dicembre e poi nuovamente dal 28.12 al 2.1 come “Neujarhmarkt” (mercatini dell’anno nuovo).

Wiener Chistkindlmarkt:
12. Novembre – 24. Dicembre 2011
Apertura:
Dom-Gio: 10:00 – 21.30,
Ven,Sab: 10:00 – 22:00
24.12.: 10:00 – 17:00

Weihnachtsdorf Altes AKH:
12. Novembre – 23. Dicembre 2011
Apertura:
Lun-Ven: 14:00 – 22:00
Sab-Dom, festivi: 11:00 – 22:00

Adventmarkt Kirche Mariahilf
12.Novembre – 24.Dicembre 2011
Tutti i giorni 09:00 – 20:00

Weihnachtsmarkt am Spittelberg:
17.Novembre – 23.Dicembre 2011
Apertura: :
Lun-Gio: 14:00 – 21:00
Ven: 14:00 – 21:30
Sab: 10:00 – 21:30
Dom: 10:00 – 21:00

Weihnachtsdorf MariaTheresien Platz:
16. Novembre – 24. Dicembre 2011
Apertura:
Dom-Gio: 11:00 – 21:00
Ven, Sab: 11:00 – 22:00
24.12.: 11:00 – 15:00

Weihnachtsdorf Schloss Belvedere:
18. Novembre – 23. Dicembre 2011
Apertura:
Tutti i giorni 11:00 – 21:00

Altwiener Christkindlmarkt Freyung:
18. Novembre – 23. Dicembre 2011
Apertura:
Tutti i giorni 10:00 – 21:00

Adventmarkt Karlsplatz:
18. Novembre – 23.Dicembre 2011
Apertura:
Tutti i giorni 12:00 – 20:00

Kultur- und Weihnachtsmarkt & Neujahrsmarkt Schloß Schönbrunn:
19. Novembre – 26. Dicembre 2011
e 28. Dicembre 2011 – 1. Jänner 2012
Apertura:
Tutti i giorni 10:00 – 21:00
24.12.: 10:00 – 16:00
25. e 26.12.:  10:00 – 18:00
28.12. – 2.1.: 10:00 – 18:00

Weihnachtsdorf Schloss Hof
26.11./27.11. – 03.12/04.12. –  08.12./9.12./10.12./11.12. – 17.12/18.12.
11:00 – 18:00

Winter im Museumsquartier
10. Novembre – 23. Dicembre 2011

Weihnachtsmarkt im Türkenschanzpark
12. Novembre – 24. Dicembre 2011
Apertura:
Lun – Ven: 15:00 – 20:00
Sab, Dom: 12:00 – 20:00

Wintermarkt am Riesenradplatz
19. Novembre 2011 – 8. Jänner 2012
Apertura: :
Lun – Ven: 12:00 – 21:00
Sab,Dom: 11:00 – 21:00
24. 12.: 10:00 – 15:00
31.12.: 10:00 – 02:00

Salute 2 commenti

La donazione degli organi in Austria

Forse non tutti sanno che in Austria la donazione degli organi è obbligatoria per legge.

Fin dal 1957 è infatti in vigore tramite la Krankenanstaltengesetz la cosiddetta “Widerspruchsregelung“: questa prevede che tutte le persone decedute siano potenziali donatori degli organi, a meno che la persona non abbia espresso esplicitamente la propria contrarietà alla donazione.

Questa regola vale anche per tutte le persone di nazionalità straniera (quindi italiani compresi) che decedono in territorio austriaco. Se si fosse contrari alla donazione è necessario iscriversi ne “Widerspruchsregister” tramite la compilazione di un modulo apposito. Nel caso di persone di nazionalità straniera che decedono in Austria è comunque solitamente usanza muoversi con cautela riguardo alla donazione degli organi e procedere solamente dopo essersi messi in contatto con eventuali familiari per la richiesta di un assenso.

In Italia esiste anche una legge sulla donazione degli organi (legge 91/1999) che prevede la cosiddetta regola del “silenzio-assenso“, ovvero che ogni cittadino italiano che non abbia espresso la sua dichiarazione di contrarietà venga considerato un possibile donatore di organi (esattamente come in Austria). Per il momento però, i regolamenti di attuazione di questa legge sono stati emanati solo in parte, soprattutto a causa di forti pressioni contrarie da parte del mondo cattolico.

Per questo motivo vige ancora il principio dell’assenso o del dissenso esplicito. Ciò vuol dire che per ufficializzare la propria volontà di donare gli organi c’è bisogno di fare una di queste cose:

  • portare sempre con sé il tesserino blu inviato dal Ministero della Salute nel maggio 2000;
  • registrare la propria volontà presso gli appositi sportelli delle Aziende Sanitarie Locali e dei Comuni;
  • scrivere su un comune foglio bianco una dichiarazione di volontà alla donazione di organi e tessuti scritta riportando nome, cognome, data e luogo di nascita, data e firma;
  • iscriversi all’A.I.D.O.

In mancanza di questa dichiarazione i familiari più diretti saranno chiamati ad esprimere un assenso o dissenso. Maggiori informazioni sulla donazione degli organi in Italia li trovate sul sito dell’AIDO.

Cosa ne pensate delle differenze nella regolamentazione per la donazione degli organi in Italia e in Austria?

Eventi 6 commenti

Cena degli Italiani a Vienna

Cosa c’è di meglio di un evento per conoscere nuova gente, scambiare idee e consigli, organizzarsi e soprattutto divertirsi insieme?

QuiVienna e VivereVienna organizzano una cena per far incontrare tutti gli italiani che vivono a Vienna.

La cena si terrà venerdì 18. novembre, dalle ore 20:00 presso il locale Brandauer Bierbögen (Heiligenstädter Str. 31, 1190 Wien, http://bierig.at).

Per motivi organizzativi vi prego di comunicare la vostra partecipazione entro lunedì 14. novembre tramite l’iscrizione all’evento “Cena degli italani a Vienna” su Facebook.

Se preferite potete anche comunicarmi che ci sarete tramite un commento a questo articolo oppure inviandomi un messaggio privato tramite la pagina dei contatti.

Ricapitoliamo:
Cosa: Cena degli Italiani a Vienna
Quando: venerdì 18. novembre, ore 20:00 (iscrizioni fino a lunedì 14. novembre).
Dove: Brandauer Bierbögen (Heiligenstädter Str. 31, 1190 Wien, http://bierig.at).

Spero che veniate numerosi così avrò finalmente il piacere di conoscere molti di voi!

Informazioni utili Un commento

Come fare volontariato a Vienna

Utilizzare il proprio tempo libero per aiutare gli altri è un’esperienza bella ed appagante, e anche a Vienna ci sono moltissime possibilità per fare del volontariato.

Essendo una grande città, a Vienna ci sono moltissime organizzazioni alla ricerca di volontari, e spesso non è facile riuscere ad orientarsi o trovare l’attività giusta per se stessi.

Un modo semplice per cercare tra le attività di volontariato è la Ehrenamtbörse.

Questa è una banca dati dove vengono raccolte le offerte di volontariato di moltissime associazioni di Vienna e dintorni. All’interno del sito è possibile ricercare tra le offerte sia in base all’attività (assistenza, amministrazione, …) che in base all’associazione e in seguito mettersi in contatto con esse.

L’offerta spazia dall’assistenza ai malati in ospedale a quella ad anziani, disabili, tossicodipendenti o clochard, ma ci sono anche alternative adatte a chi cerca esperienze meno “estreme”. Per esempio, fare gli animatori nei doposcuola o nei campi estivi per bambini e ragazzi, fare le guide in siti d’interesse turistico e culturale, collaborare con i canili o altre organizzazioni che si occupano di animali abbandonati, o anche semplici attività di amminsitrazione in ufficio.

Insomma ce n’è per “tutti i gusti”. Per fare volontariato infatti non è necessario avere competenze o qualificazioni specifiche, ma semplicemente essere disponibili ad investire gratuitamente un po’ del proprio tempo libero per gli altri.

Per chi è interessato alle attività di volontariato a Vienna e in Austria, consiglio anche i seguenti link per approfondire:

Conoscete altre possibilità per fare volontariato a Vienna?

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I numeri di Vienna

Vienna è una città incredibile anche nei numeri. Se vi siete sempre chiesti quante persone abitano a Vienna, che età hanno e da dove provengono la maggior parte degli abitanti, ecco alcuni dati interessanti dalle statistiche del comune di Vienna per il 2011.

Gli abitanti di Vienna sono 1.723.245, questo significa una crescita della popolazione di più di 200.000 abitanti dal 2001. Il record di abitanti del 1914, quando Vienna avea 2,1 milioni di abitanti, è ancora lontano, ma secondo i calcoli della Statistik Austria in base al tasso di crescita attuale della città dovrebbe venire raggiunto nel 2075 (chissà se abiteremo ancora a Vienna!).

Il quartiere con più abitanti è Favoriten, dove vivono 173.623 persone, seguito da Donaustadt con 153.408 e da Floridsdorf con 139.729 abitanti. All’altro capo della graduatoria si trovano il primo distretto con 16.985 abitanti, seguito da Josefstadt con 23.912 e Mariahilf con 29.371 persone.

La popolazione di Vienna si divide tra 892.000 donne e 821.000 uomini. Le nascite (17.989) sono ancora leggermente maggiori rispetto ai decessi (16.287).

Le pesone di nazionalità non austriaca residenti a Vienna sono il 22 percento della popolazione. La maggior parte (188.000) proviene dagli stati della ex-jugoslavia, soprattutto (109.000) da Serbia e Montenegro. Al secondo posto (70.000) ci sono i migranti dalla Turchia, seguiti dalle persone provenienti dagli stati dell’Unione Europea.

Da notare è che ben il 44 percento degli abitanti a Vienna, anche se nati in Austria e quindi con nazionalità austriaca, ha comunque una radice straniera, il cosiddetto “Migrationshintegrund”.

Vienna ha una superficie di 415 chilometri quadrati. Il quartiere più ampio è Donaustadt, il più piccolo Josefstadt. Il punto più alto di Vienna è il Hermmannskogel con 543 metri di altitudine, il più “basso” è il Lobau con 151 metri di altiduine sul livello del mare.

L’età media dei viennesi è di 41 anni, anche se quella delle donne (42,6 anni) è leggermente più alta rispetto a quella degli uomini (39,3). A Vienna ci sono 170.347 iscritti all’univesità, 226.483 sono iscritti alla scuola dell’obbiligo e 76.567 bambini negli asili.

Per chi vuole approfondire i dati può consultare la pagina delle statistiche del comune di Vienna.

Questi numeri sono molto interssanti, ma quello che qui manca in realtà sono un po’ di numeri su di noi, gli italiani a Vienna…. chi di voi può fornire qualche dato?

Lavoro 54 commenti

Pensi di tornare in Italia?

Tramite il blog GeoMusik ho scoperto un’interessante articolo dal titolo “Perchè non torniamo” sul mondo del lavoro italiano e estero.

Scritto da un’italiano che lavora in Gran Bretagna, è un’analisi molto lucida ed interessante sulle esperienze lavorative dell’autore, che mettono in luce molto chiaramente il motivo per cui molti italiani hanno voluto (o dovuto) cercare lavoro all’estero e difficilmente torneranno in Italia.

E’ sicuramente un’articolo in cui molti di voi si ritroveranno, vi lascio alla lettura e aspetto i vostri commenti!

Perchè non torniamo

“Come tanti degli italiani emigrati all’estero, ogni qual volta rientro in Italia per trascorrere le mie vacanze, la prima cosa che faccio e’ fermarmi al bar a prendere un caffe’.

Il sapore di un espresso, quello vero e non quello bruciato e annacquato di Starbucks, mi fa sempre porre la domanda: “ma quand’e’ che mi decido a tornare in Italia?”

La nostalgia, e non solo del caffe’, e’ tanta. Tuttavia, la nostalgia svanisce non appena esci dall’aeroporto: i collegamenti per la stazione sono pressocche’ inesistenti, un taxi ti chiede 50 euro per fare 3km, e una volta arrivato alla stazione o non ci sono treni o se ci sono, sono – comunque sia – perennemente in ritardo. Allora la nostalgia lascia spazio, ancora dopo tanti anni, alla rabbia e ad alcune delle ragioni che mi hanno visto espatriare.

E’ chiaro, non si va via perche’ non c’e’ un treno o un collegamento, si va via perche’ non c’e’ lavoro…e non si torna piu’.

Eppure io ci ho provato, a ritornare. Nel 2004 tornai in Italia per continuare a studiare, con l’intenzione di restarci. Finito il Master, presi l’elenco delle aziende alle quali le mie esperienze e qualifiche sarebbero dovute risultare interessanti, e spedii loro il mio curriculum.

Su 89 aziende contattate 2 sole risposte che, leggendole, mi fecero prenotare un biglietto di sola andata per il Paese dal quale ero ritornato un anno prima. All’estero, in 5 giorni, ho contattato 3 aziende e ricevuto 2 offerte di lavoro: dopo 7 giorni dal mio secondo espatrio siedevo gia’ dietro una scrivania.

Un nuovo tentativo lo feci 4 anni dopo: era il 2008, avevo dato le dimissioni dove lavoravo perche’ cercato ed assunto da un’altra azienda. Qui, dove vivo, e per il lavoro che faccio, venni obbligato a non lavorare per 3 mesi. Quindi tornai in Italia a trascorrere le mie forzate vacanze, che si trasformarono subito in una gioia nel rivedere gli amici ogni giorno, quegli amici che sono rimasti piantati come alberi nel posto natale.

Tanta era la gioa che, nonostante il lavoro che mi aspettava all’estero, decisi di dare un’occhiata al mondo del lavoro italiano, nei posti dove ero nato e cresciuto: l’unica offerta di impiego a tempo indeterminato veniva da un’azienda alimentare e recitava: CRECASI DISOSSATORE DI POLLI CON ESPERIENZA. Ovviamente capii subito che non era il caso di vedere se ci fosse un lavoro, sia perche’ non avevo esperienza nel disossare polli (ma ne serve?) sia perche’ dopo una laurea ed un master lo trovavo poco interessante intellettualmente.

Pochi giorni fa ho ricevuto una mail da un commercialista ,il quale mi ricordava come il Governo italiano stia cercando di incentivare gli espatriati a tornare attraverso delle concessioni di natura fiscale. La mail titolava: “e’ il momento di tornare a casa”.

Gia’, ma a fare cosa? E poi l’incentivo fiscale e’ di per se abbastanza per convincermi a tornare?

Seppur al momento mi trovo a pagare il 50% di tasse, la cosa non mi inquieta affatto perche’ le mie tasse vengono utilizzate per finanziare una societa’ che funziona, dove c’e’ un treno ogni 15 minuti che ti porta da uno dei 5 aeroporti al centro della citta (mi viene offerto un servizio), c’e’ uno Stato che pensa e agisce per la popolazione, e non uno Stato dove i propri governanti percepiscono il Paese come al loro servizio. Un Paese che – da zero e senza conoscerne la lingua – mi ha consentito di inserirmi e lavorare, ripagandomi in base alle mia capacita’ e competenze… e non in base alle mie “conoscenze”.

Cercare di incentivarmi a rientrare attraveso uno specchietto per le allodole mi fa capire tante cose, tra cui la mirabolante mancata percezione della realta’ da parte dei nostri politici.

Gli italiani, me incluso, se non hanno problemi a pagare le tasse all’estero, perche’ dovrebbero averne se si trovano in Italia? E’ forse l’incentivo fiscale proprio di una miopia incurabile dei nostri politici, che si rispecchia nella mentalita’ italiana del “meno tasse pago e meglio e’”? Dovrebbero forse i nostri politici chiedersi qual’e’ la ragione di una propensione all’insofferenza verso le tasse, da parte dei cittadini? E’ l’insofferenza della popolazione italiana alle tasse direttamente proporzionale all’incapacita’ dei nostri politici di governare il Paese?

Io sarei ben felice di tornare in Italia e pagare in tasse quanto pago qui, ma se – e solo se – le mie tasse venissero utilizzate per offrire un servizio ai cittadini, me incluso, e non essere utilizzate al fine di mantenere una classe politica inefficente, che mi fa addiruttura vergognare di essere italiano, quando vengo deriso o per gli scarsi principi morali dei nostri politici (gli scandali sessuali), o per le battute poco felici su altri capi di Stato e di governo (abbronzature e proporzioni dei fondoschiena), o per la scarsa democrazia (how can a media tycoon been allowed to be prime minister? E’ la piu’ comune delle domande), o per l’avversione politica alla meritocrazia ed una economia libera da lacci e lacciuoli che ci hanno visto crescere solo piu’ dello Zimbawe nel passato decennio.

Per tornare in Italia non ho bisogno di un incentivo: e’ il mio paese, ho solo bisogno di un lavoro non ottenuto grazie al vescovo, al reppresentante della Regione o al politico di turno. Un lavoro retribuito in maniera commisurata alle mie capacita’, e non un lavoro come disossatore di polli con o senza esperienza, mentre i figli dei politici occupano posizioni retribuite profumatamente, perche’ raccomandati e non perche’ “capaci”.

Per tornare in Italia e pagarci le tasse ho bisogno di un Paese democratico e meritocratico, cosa che siamo lontani anni luce dall’avere.

Un Paese nel quale la parola meritocrazia ha un senso lato, non e’ certo un Paese dove mettere le proprie radici. Rubbia, Modigliani e gli altri noti italiani, non sono espatriati a caso.

Dall’estero ci vedono come un Paese anacronistico, spaventato da globalizzazione e immigrazione: un Paese che e’ al servizio dei suoi politicanti, i quali puntano al mentenimento dello status quo, piuttosto che alla sua modernizzazione e recupero del terreno perso nell’ultimo trentennio: una nazione che – dopo la fine della Prima Repubblica – non è riuscita a rinnovare le sue istituzioni, lasciando intatti tutti i conflitti esistenti che ne costituivano – e tutt’ora ne costituiscono – il vero e proprio cancro.

Siamo visti come un Paese che non e’ molto differente dai Paesi nord Africani e del Medio Oriente, dove i despoti l’hanno fatta da padrone per il passato trentennio: che differenza c’e’ tra i politici italiani che siedono in parlamento da ormai quasi un trentennio e Mubarak? I politici europei ci guardano e pensano che nei loro paesi 20 anni fa c’erano Kohl, Mitterand, Major: oggi ci sono la Merkel, Sarkozy, Cameron. In italia nel 1994 vinse le elezioni Berlusconi e vedendo i filmati della camera ci si accorge che le faccie in 20/30 anni non sono cambiate – Bossi, Fini, Fassino, Berlusconi, D’Alema, Casini, Buttiglione, sono tanto logevi quanto i despoti mediorentali e tutti, come i despoti, si crogiolano nei loro lauti stipendi e sulla loro vita vissuta da Paperon de’ Paperoni, pagata dai contribuenti per un lavoro svolto mediocremente… senza averne le capacita. Un Paese che mungono come fosse una mucca per mantenersi i loro privilegi, e al quale non rendono niente, neanche sottoforma di prestazione lavorativa come parlamentari… perche’ fare il parlamentare e’ un secondo lavoro, o al Parlamento ci vanno quando hanno tempo.

Piu’ volte viene ripetuto dalla stampa estera (di qualsiasi colore politico) che l’Italia e’ un paese privo di personalita’ politiche, sia di governo che di opposizione, capaci di affrontare e risolvere le problematiche che affliggono il Paese. Ciò che e’ ancor piu’ scandalosamente disarmante e’ che gli stessi politici, rendendosi conto della loro scarsa efficenza ed efficacia, chiedono Governi tecnici che nessuno e’ disposto a guidare. E’ possibile che ogni volta che alla classe politica venga chiesto di riformare strutturalmente il Paese e renderlo al passo con i tempi si debba far ricorso a Governi tecnici? Non dovrebbe la politica sapersi assumere le proprie responsabilita’? L’Italia deve liberarsi dai politici che si nascondono dietro a parole come “ci vogliono 30 anni per fare il federalismo”; “la bicamerale per fare le riforme” o “governi tecnici”. Il procastinare nasconde semplicemente incapacita’ di esecuzione per carenza di idee, e non fa altro che allungare l’agonia degli Italiani.

Come siamo visti all’estero e’ ben racchiuso nelle parole degli analisti di S&P (forse anche loro italiani), che hanno declassato l’Italia, dichiarandola meno affidabile relativamente alla capacita’ di far fronte ai debiti assunti negli anni passati.

Nel report si legge a chiare lettere che il giudizio di S&P e’ stato condizionato da tre fattori strutturali: 1) una eccessiva regolamentazione del mercato del lavoro, 2) un settore pubblico inefficente e 3) investimenti esteri quasi inesistenti.

Ma i nostri politici non prestano attenzione ai moniti, ne’ quelli dei mercati che continuano a farci credito a prezzi sempre piu’ alti (Alfano che sbraitava in Parlamento contro i mercati ad agosto era l’emblema di una classe politica che non si rende conto che se il mercato stacca la spina, l’Italia non ha i soldi neanche per accendere la luce domani mattina) ne’ a quelli delle agenzie di rating, che vengono etichettate come strumenti politici manipolati dai media.

E cosi, al pari dei politici greci che misero la testa sotto la sabbia come gli struzzi (nel 2010), oggi i nostri politici fanno altrettanto, sperando che la tempesta passi da sola, senza rendersi conto che loro sono la causa scatenante della tempesta… e la barca Italia puo’ salvarsi solo se alleggerita del loro peso.

Allora eccomi qui, seduto davanti al pc, con carta di credito in mano, pronto a prenotare un’altro biglietto per rientrare in Italia come turista a prendermi quel tanto amato caffe’… che ormai sembra essere una delle poche cose che mi manca realmente”.

 

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Le nuove tariffe dei mezzi pubblici di Vienna

La settimana scorsa sono stati annunciati degli interessanti cambiamenti per quanto riguarda i costi dei mezzi pubblici di Vienna.

Da Maggio 2012 verranno infatti introdotte delle nuove tariffe particolarmente vantaggiose per i possessori di abbonamenti annuali, che pagheranno “1 euro al giorno“, ovvero 365 euro l’anno.

Anche il costo per l’abbonamento mensile verrà ridotto di circa il 10 percento, mentre saranno svantaggiati chi utilizza i biglietti singoli: il costo passerà infatti da 1,80 a 2,- Euro.

Di seguito un riassunto delle modifiche a tutte le tariffe:

  • Abbonamento annuale: da 449,- Euro diventa 365,- Euro. Risparmio di circa il 21 percento.
  • Abbonamento annuale pagato mensilmente: da 458,- Euro diventa 375,- Euro. Risparmio di circa il 18 percento.
  • Abbonamento mensile: da 49,50 Euro diventa 45,- Euro. Risparmio di circa il 10 percento.
  • Biglietto otto giornalieri: da 28,90 Euro diventa 33,80 Euro. Aumento di circa il 17 percento.
  • Abbonamento Settimanale: da 14,- Euro diventa 15,- Euro. Aumento di circa il 7 percento.
  • Biglietto singolo: da 1,80 Euro diventa 2,- Euro. Aumento di circa l’11 percento.

La nuova tariffazione verrà introdotta in maniera ufficiale a partire da Maggio 2012. Per chi aquista un biglietto annuale prima di tale data, il costo verrà calcolato in maniera proporzionale con la normale tariffa fino a Maggio e in base alle nuove tariffe per i mesi successivi.

Cosa ne pensate delle nuove tariffe? Quale abbonamento conviene fare secondo voi?

Curiosita' Un commento

Il cimitero dei senza nome di Vienna

Verso la fine del quartiere di Simmering, dove la città finisce e iniziano i campi di grano e il porto di Alberner sul Danubio, si trova il “cimitero dei senza nome” (Friedhof der Namenlosen) di Vienna, dove trovano riposo le salme delle persone ritrovate nel Danubio tra il 1845 e 1940.

Il cimitero è diviso in due parti: la prima è quella più antica e vicina al fiume. Qui venne creato il primo cimitero dove i corpi ritrovati venivano sepolti senza rito funebre e su territorio sconsacrato. A causa della vicinanza al fiume questa zona venne spesso inondata dall’acqua ed è oggi ricoperta da alberi e cespugli. Qui sono sepolti in base alle stime 478 corpi.

Nel 1900 grazie all’impegno di vari volontari delle vicinanze venne eretto un vero e proprio cimitero, posizionato in una zona riparata dalle esondazioni del Danubio. Nel corso degli anni il cimitero venne ampliato e nel 1935 si aggiunse anche una cappella.

Dopo che Albern entrò a far parte del comune di Vienna nel 1938, le salme delle persone sconosciute vennero sepolte nel cimitero centrale di Vienna (Wiener Zentralfriedhof). Per questo motivo una parte del cimitero dei senza nome rimane ancora oggi vuoto.

In totale riposano nel (secondo) cimitero dei senza nome 104 corpi. Di questi 43 furono identificati, sulle altre lapidi rimane invece la scritta “sconosciuto” (Unbekannt). L’ultimo rito funebre ufficiale venne celebrato nel 1940, ma nel cimitero si trova anche una lapide con la data 1953.

Una figura importante del cimitero è stata Josef Fuchs, che ha curato il cimitero gratuitamente lungo tutto il corso della sua vita, restaurando e curando sia le tombe che il giardino circostante, contribuendo in questo modo sia alla costruzione che al mantenimento del cimitero come è possibile vederlo oggi. Per questo motivo la città di Vienna gli ha conferito una medaglia d’oro al valore civile.

Ogni anno la domenica successiva al giorno dei morti si tiene una commemorazione per i sepolti del cimitero, durante la quale una zattera con fiori e candele viene rilasciata sul Danubio.

Il cimitero dei senza nome si trova sulla Molostrasse presso l’Alberner Hafen, e può essere raggiunto con l’autobus 76A. Come gli altri cimiteri di Vienna è aperto tutti i giorni, gli orari li trovate sul sito http://www.wien-konkret.at/soziales/friedhof/.