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Perché pochi italiani si vogliono trasferire in Austria?

trasferirsi-estero-austria-lavoro-studio-italiaLeggendo tra i vari forum di discussione degli italiani che vogliono emigrare all’estero, noto spesso che sono poche le discussioni su Vienna e l’Austria.

Negli ultimi anni – vista la situazione economica e lavorativa in Italia – sono sempre più le persone che cercano informazioni sull’estero, le possibilità di lavoro, e qualunque informazione utile per iniziare una nuova vita in un altro Paese.

Ho però notato che la maggior parte di queste discussioni sono di persone che vogliono partire per Inghilterra, Spagna o anche per la Germania, senza parlare di quanti pensino addirittura ad altri continenti.

L’Austria invece sembra una meta considerata veramente da pochi.

Questo fatto mi è sempre apparso molto strano ed interessante, soprattutto perché provando a prendere il punto di vista di una persona che si vuole trasferire per motivi di lavoro, vedo molti vantaggi nel trasferirsi in Austria: la vicinanza con l’Italia, gli stipendi alti rispetto alla media europea, bassa disoccupazione, infrastrutture sociali e aiuti statali capillari ed efficienti.

Sicuramente l’Austria non è perfetta, su questo blog ci sono già state ampie e accese discussioni sia sui vantaggi che sugli svantaggi del vivere in Austria, ma non riesco ancora a capire come mai venga così “sottovalutata” da chi vuole fare un’esperienza lavorativa all’estero.

Forse l’Austria è una nazionale piccola e quindi vista con poche possibilità?

Però anche la Svizzera ha più o meno la stessa dimensione, e a parte il fattore lingua (anche se chiaramente importante) non è molto differente per altri aspetti, ma sembra una delle mete più ricercate dagli italiani.

O forse l’Austria (e Vienna) è semplicemente poco conosciuta in Italia e quindi non si pensa ad essa come meta dove trasferirsi?

Mi piacerebbe sapere la vostra opinione in merito: perché vi siete trasferiti (o pensate di trasferirvi) in Austria? Avete scelto l’Austria come vostra meta in maniera consapevole o ci siete arrivati “per caso”? Avete mai pensato ad altre destinazioni dove trasferirvi all’estero?

Immagine Anton_Ivanov / Shutterstock.com

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Sotto le stelle dell’Austria – Il meglio del cinema austriaco a Roma

Da alcune stagioni il cinema austriaco vive un periodo di straordinario successo e di riconoscimenti internazionali: Amour di Michael Haneke, Palma d’Oro a Cannes e Oscar per il miglior film straniero, rappresenta l’ennesima conferma di questo momento eccezionale.

Il Forum Austriaco di Cultura Roma ha deciso quindi di aprire al pubblico gli splendidi spazi del cortile interno e inaugurare l’arena estiva SOTTO LE STELLE DELL’AUSTRIA – Il meglio del cinema austriaco dai festival di tutto il mondo, che permetterà al pubblico di scoprire sul grande schermo alcuni dei titoli più significativi prodotti negli ultimi anni.

La manifestazione, che prevede l’ingresso gratuito e tutte le proiezioni in versione originale sottotitolata, inizierà il 25 giugno proprio con Amour di Haneke, fresco di un David di Donatello come miglior film europeo, e proseguirà ogni martedì e mercoledì fino al 17 luglio.

Nel programma, ricco di inediti e anteprime nazionali, spiccano tra gli altri Der Glanz des Tages, il nuovo film della coppia Tizza Covi e Rainer Frimmel, già conosciuti in Italia per La pivellina, e Die Lebenden, di Barbara Albert, una delle maggiori registe austriache contemporanee, che firma un appassionante road movie in giro per l’Europa seguendo la giovane protagonista alla ricerca dei segreti di famiglia.

Da non mancare inoltre il surreale Soldate Jeannette, fresco della vittoria all’ultimo Festival di Rotterdam e del successo al Sundance Festival, girato dall’ex assistente di Ulrich Seidl, Daniel Hoesl.

Altri esordi folgoranti sono quelli di Marie Kreutzer, premiata a Berlino per il suo Die Vaterlosen, che ritrae una famiglia nata ai tempi delle comuni hippie, e dell’attore Karl Markovics, osannato a Cannes per il suo Atmen.

Senza dimenticare un altro debutto clamoroso, Michael di Markus Schleinzer: accolto anch’esso con entusiasmo al Festival di Cannes, ha scioccato le platee di tutto il mondo con una storia di pedofilia ispirata a un drammatico caso di cronaca.

Chiude la manifestazione l’anteprima di Deine Schönheit ist nichts wert…, emozionante favola sull’immigrazione diretta dal giovane regista di origini turche Hüseyin Tabak, allievo di Haneke alla Filmakademie di Vienna.

Un’occasione imperdibile, insomma, per tutti gli appassionati del grande cinema e per chiunque voglia conoscere uno degli aspetti più dinamici e affascinanti della cultura austriaca.

FORUM AUSTRIACO DI CULTURA ROMA
Viale Bruno Buozzi 113, 00197 Roma
Tel.: 06 360837-1
www.austriacult.roma.it
ingresso gratuito

Eventi Lascia un commento

Cinema estivo all’aperto a Vienna 2013

Durante ogni estate Vienna si trasformare in un vero e proprio cinema all’aperto.

Negli ultimi anni i “Sommerkinos” si sono moltiplicati, e tra proiezioni gratuite e repliche dei successi delle ultime stagioni cinematografiche ce n’è veramente per tutti i gusti.

Di seguito una lista dei cinema all’aperto presenti a Vienna per l’estate 2013, maggiori informazioni e un programma dettagliato per ogni giorno lo trovate su www.sommerkino.at:

Vi è venuta voglia di andare a vedere un film nei cinema all’aperto?

Fotografie, Notizie Un commento

Danubio – ritorno alla normalità

Dopo la grande paura delle piogge torrenziali e delle alluvioni, il Danubio torna lentamente alla normalità. Un reportage fotografico da Vienna.

(Foto di Michele Salmi)

 

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Don Panino: aggiornamenti e rassegna stampa

La vicenda “Don Panino” è stata una delle notizie più importanti di ieri sui media italiani e austriaci.

Ho pensato quindi di raccogliere gli aggiornamenti sulla vicenda e una rassegna stampa.

Per chi vuole conoscere la vicenda dall’inizio e con informazioni di prima mano consiglio, oltre al mio articolo di ieri, l’articolo di uno dei promotori dell’iniziativa Paolo Federico su Vivere Vienna e l’articolo originale su Panorama.

Aggiornamenti

L’interessamento dei media italiani e il montare della protesta ha portato ad alcuni aggiornamenti sulla vicenda.

La Farnesina ha fatto sapere in una nota che “su istruzioni del ministro degli Esteri Emma Bonino“, l’incaricato d’affari dell’ambasciata d’italia a Vienna, Sergio Pagano, “è intervenuto per sensibilizzare le autorità locali, ed in particolare il comune di Vienna e il ministero dell’Economia, sul caso del pub viennese “Don Panino”, che propone ai suoi clienti un menù con i nomi dei piatti esplicitamente riferiti a boss mafiosi, e a vittime di cosa nostra come Giovanni Falcone e Peppino Impastato”.

“Alle autorità austriache è stato in particolare sottolineato come l’utilizzo dei nomi di persone distintesi nella lotta contro la mafia, effettuato in maniera distorta e a fini meramente commerciali – ha spiegato il ministero degli Esteri – è non solo di cattivo gusto, ma anche altamente offensivo della memoria di quelle stesse persone che hanno pagato il prezzo più alto ed irriguardoso nei confronti di chi opera quotidianamente con il proprio lavoro per sconfiggere il fenomeno mafioso, ed è pertanto da considerarsi inaccettabile”.

Nel frattempo il sito web di “Don Panino” risulta essere stato rimosso.

Rassegna stampa

I maggiori quotidiani e mezzi di informazione italiana hanno dato ampio spazio alla vicenda, con articoli sulle prime pagine dei siti online.

Di seguito alcuni link agli articoli dei quotidiani che si sono occupati della vicenda in modo più dettagliato:

La notizia è arrivata anche sulla prima pagina delle edizioni odierne di alcuni quotidiani nazionali:

Un servizio del Tg1

Un servizio di SkyTg24 (con un estratto di una mia intervista)

Anche la stampa austriaca si è occupata del caso (consiglio la lettura dei commenti):

Nota personale

Il mio articolo di ieri sulla vicenda è sembrato ad alcuni una critica all’iniziativa. Voglio precisare che la mia critica era solamente rivolta al “taglio giornalistico” dato alla storia.

Come ho già cercato di sottolineare ieri sono molto contrario all’uso del marchio “Mafia” per fini commerciali e pubblicitari, e mi rende molto felice che questo problema venga finalmente discusso anche dagli organi ufficiali.

Mi è solo parso eccessivo cercare di raggiungere questo scopo creando un caso mediatico su un locale che non esiste più, ma come appare dai risultati, questo sembra l’unico modo per smuovere i media e le istituzioni italiane, quindi ben venga.

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Don Panino, l’uso della Mafia a Vienna e il giornalismo sensazionalistico

Disclaimer: ho scritto il seguente articolo/commento perchè mi sono state richieste informazioni a riguardo della vicenda da varie parti. Personalmente non sono coinvolto nè nella raccolta firme nè nei contatti con i media italiani. Le informazioni presenti nel seguente testo sono quindi il frutto delle mie personali ricerche e opinioni.

Nella giornata di ieri è scaturito sui media italiani un vero e proprio caso mediatico su “Don Panino“, una paninoteca di Vienna che nel suo menù utilizza con (letteralmente) “cattivo gusto” nomi di mafiosi, giudici e vittime della mafia per i propri panini.

Il tutto è iniziato da un articolo su Panorama (premi sull’immagine a destra), ma la notizia è stata ripresa quasi subito da altri quotidiani italiani – che hanno praticamente copiato (e riadattato) il testo dell’articolo originale – ingigantendo il tutto, fino ad arrivare anche ai media autriaci.

Nei rimbalzi della stampa la notizia è arrivata anche ad alcuni parlamentari che hanno richiesto l’intervento del ministro degli Esteri Emma Bonino e la convocazione dell‘ambasciatore austriaco a Roma.

Il tutto è nato in realtà da una segnalazione fatta tramite Facebook sul gruppo Italiani a Vienna e dalla creazione di una petizione online tramite Causes.com per chiedere il cambiamento del menu di “Don Panino”.

Purtroppo devo constatare che questa notizia e tutto l’eco mediatico si basano su una storia poco ricercata, e che soprattutto ha lasciato (quasi subito) in secondo piano la questione principale.

Ma andiamo con ordine.

Dov’è finito “Don Panino”?

Già alcune settimane fa – quando inizialmente si era discusso di “Don Panino” su Facebook, ero andato per curiosità a cercare il locale per poter controllare di persona il menù di cui si era tanto scritto.

All’indirizzo indicato sul loro sito web (Seidengasse, 31) era (ed è tutt’ora) presente solamente un locale vuoto, senza alcuna insegna o indizio che facciano pensare che “Don Panino” si trovi ancora li.

Effettivamente sulla pagina Facebook del locale  l’ultimo aggiornato indicava che si stavano trasferendo da un altra parte, ma da fine Gennaio 2013 non ci sono state altre novità. Altre persone che vivono nelle vicinanze mi hanno confermato che effettivamente il locale era aperto fino all’anno scorso.

Altre persone avevano però anche segnalato che “Don Panino” faceva solo consegne a domicilio. Effettivamente il locale è ancora prsente sui maggiori portali di consegne  di Vienna, ma anche su questi risulta sempre chiuso.

In base alle mie ricerche mi sembra di poter quindi affermare che attualmente “Don Panino” sembra non esistere più.

La stampa italiana ha invece incentrato completamente la notizia sul “menù di Don Panino”, andando a creare una notizia sensazionalistica da presentare ai propri lettori, e lasciando invece da parte il problema principale.

Quello che infatti ritengo avrebbe dovuto essere messo in primo piano è l’uso molto comune da parte di vari commercianti di Vienna della “Mafia” come elemento di “folklore” e “marketing” per i propri negozi. (Bisogna comunque sottolineare che almeno nell’articolo originario su Panorama questo importante aspetto è almeno accennato.)

L’uso della “Mafia” all’estero

Il problema dell‘uso della “Mafia” come strumento di marketing per rappresentare l’Italia all’estero è purtroppo un tema non nuovo.

All’estero sono in pochi a capire il vero senso di questa organizzazione criminale, a conoscere le sofferenze e i problemi che continua a creare in Italia, e la vedono come un elemento di “folklore”, allo stesso modo dei classici clichè italiani “pizza, spaghetti e mandolino”.

A Vienna posso riportare gli esempi di alcuni negozi che mi è capitato di vedere: una Pizzeria “Mafiosi”, una Pizzeria “Camorra” e una catena di parrucchieri chiamati HaarMafia (letteralmente “la Mafia dei Capelli”), oltre al già discusso “Don Panino”. E’ da notare che tutti questi negozi – a parte “Don Panino” – non sono gestiti da italiani.

Ma il problema non è solo in Austria. Questo uso veramente ignobile del termine “Mafia” è infatti molto comune all’estero, in una visione “romantica” che distorce completamente la realtà su un vero e proprio problema italiano che dovrebbe essere combattuto anche all’estero.

In conclusione devo dire che mi è rimasto personalmente l’amaro in bocca per questa “storia giornalistica”.

Da una parte mi fa piacere che il problema dell’uso improprio del termine “Mafia” all’estero venga tematizzato anche in Italia, ma dall’altra parte mi ha dato fastidio il modo in cui questa storia è stata raccontata e come i media italiani abbiano puntato l’attenzione su un solo aspetto tralasciando il tema principale.

Credo che il Ministro degli Esteri in un eventuale incontro con l’ambasciatore austriaco dovrebbe discutere dell‘immagine dell’Italia – e della Mafia – all’estero, e non sul menu di una paninoteca che non esiste più da tempo.

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Festa della Repubblica all’Ambasciata… o una “Festa Italiana”?

Anche quest’anno presso l’Ambasciata Italiana di Vienna si è svolto l’annuale ricevimento per festeggiare la Festa della Repubblica Italiana.

Avendo ricevuto un invito, ho voluto partecipare – dopo le mie “critiche” dell’anno scorso – per capire di che tipo di ricevimento si tratti.

Per chi si aspetta che a questi ricevimenti succeda chissà cosa o che ci sia sfarzo e spreco, mi dispiace ma li devo deludere.

L’ambiente della festa è stato sicuramente molto ufficiale, con accoglienza da parte dell’Ambasciatore e la presenza di molte personalità diplomatiche di Vienna, ma il tutto si è svolto in modo molto sobrio.

Forse proprio per contenere i costi vista la “crisi”, il ricevimento è stato infatti molto semplice, con un piccolo buffet e verso le 22 si stava già provvedendo a riordinare il tutto.

Anche se mi ha fatto piacere partecipare – e capisco perché un ricevimento di questo tipo possa essere fatto solo su invito e con determinate modalità – mi è rimasta comunque la sensazione che mancasse una occasione aggiuntiva per creare un momento di incontro per tutta la comunità italiana a Vienna.

Ci stavo riflettendo proprio durante il ricevimento, ed ho pensato ad un’idea semplice, ma ambiziosa: organizzare una “Festa Italiana” a Vienna.

La immagino come una grande manifestazione aperta a tutti gli italiani di Vienna e agli amanti dell’Italia a Vienna, che promuova sia la cultura che le aziende italiane a Vienna e anche – perché no – il turismo italiano.

Una giornata di eventi culturali, spettacoli e divertimento, con stand gastronomici e presentazione di prodotti e negozi italiani a Vienna, il tutto magari con il patrocinio dell’Istituto Italiano di Cultura di Vienna, della Camera di Commercio Italiana per l’Austria e chiaramente dell’Ambasciata Italiana di Vienna.

L’idea vi sembra ambiziosa? Probabilmente lo è, ma non irrealizzabile.

Proprio oggi ho ricevuto l’invito a partecipare al “Thai Festival 2013” una manifestazione di una settimana (dal 2 al 7 luglio 2013) organizzata sul Kaiserwiese del Prater dalla comunità thailandese di Vienna insieme all’Ambasciata, con spettacoli, eventi culturali e stand culinari.

Non pretendo di organizzare una festa italiana di una settimana (anche se sarebbe bellissimo), ma è sicuramente un ottimo esempio utilizzabile come riferimento.

C’è tempo un anno fino alla prossima Festa della Repubblica, chi ha voglia di organizzare una “Festa Italiana” a Vienna?

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La piena del Danubio a Vienna

Dopo aver creato enormi disagi in tutta l’Austria la piena del Danubio è arrivata fino a Vienna.

Nella giornata di oggi ha raggiunto la portata di 10.800 metri cubi al secondo per un’altezza di 8,00 metri che ne fanno la piena più importante dal 1501.

In quell’anno ci fu la piena più devastante per Vienna, che raggiunse una portata stimata di 14.000 metri cubi d’acqua al secondo (ovvero 14 milioni di litri al secondo).

La seconda, in tempi “recenti”, è del 18 Settembre 1899 con 10500 metri cubi al secondo e la terza del 15. Agosto 2002 con 10400

Grazie alla Donauinsel, costruita insieme a dighe e centrali idroelettriche per proteggere la città negli anni ’80, Vienna è progettualmente idonea a sopportare una piena paragonabile a quella del 1501, senza subire gravi danni se non lungo le sponde e sulla Donauinsel stessa.

(Foto di Michele Salmi)

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La mancia a Vienna? Va data!

A Vienna – e in Austria in generale – lasciare la mancia (Trinkgeld) è una usanza molto comune.

L’usanza è così radicata che molti lasciano la mancia non solo nei ristoranti o al bar, ma anche alle consegne a domicilio o presso i Würstelstand (baracchino dei würstel) . A volte ho visto lasciare il resto come mancia addirittura al supermercato!

La regola (non scritta) per le mance a Vienna è la seguente: se il servizio è stato buono e il cameriere vi ha trattato bene, si lascia una mancia corrispondente al 5-10% del prezzo.

Ovviamente questa è una cifra indicativa, se per esempio si ordina solo una birra o un caffè basta arrotondare a cifra tonda. Per una cena elegante si può lasciare ovviamente qualcosa di più.

La mancia viene data solitamente direttamente al momento del pagamento. Quando il cameriere vi porterà il conto – che in Austria si paga quasi sempre al tavolo – voi potete “arrotondarlo” a piacimento.

Casomai aveste problemi con i numeri o non vi foste capiti è sempre possibile lasciarla anche dopo aver ricevuto il resto, consegnandola direttamente al cameriere o lasciandola sul tavolo (in vista chiaramente!).

Se non volete dare alcuna mancia basterà semplicemente pagare il prezzo richiesto senza alcun commento.

Probabilmente il cameriere rimarrà un secondo interdetto (molti qui lasciano la mancia anche se il servizio è pessimo…), ma capirà presto che il servizio non è stato gradito (eventualmente vi chiederà se c’è stato qualche problema).

Molti cameriere infatti si impegnano a fondo per ricevere la mancia. Grazie ad esse infatti riescono in molti a raddoppiare quasi il proprio stipendio.

Per tutti gli italiani che forse storcono un po’ il naso a sentir parlare di mance – poco usate in Italia – basta pensare che in Austria non esiste il pagamento del cosiddetto “coperto” nei ristoranti , e si può dire che la mancia sostituisca questo sovrapprezzo.

Personalmente mi limito a dare la mancia solo quando sono in un locale e quindi c’è del personale che effettivamente mi offre un servizio. Se fatto bene è giusto dare un incentivo.

Voi lasciate sempre la mancia?

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Niedermeyer chiude: liquidazione totale in tutte le filiali

Niedermeyer – la catena di negozi di elettronica presente in tutta l’Austria – non è riuscita a trovare nuovi investitori ed ha annunciato ieri, 29. Maggio 2013, l‘insolvenza dell’azienda e la chiusura di tutte le filiali.

Già ad Aprile 2013 erano stati chiusi i negozi meno lucrativi – con un licenziamento di 280 dipendenti. Ora verranno chiuse anche le restanti 45 filiali.

Da venerdì 31. maggio 2013 inizierà la liquidazione totale dei prodotti presenti presso le varie filiali – probabilmente con forti sconti – maggiori informazioni su www.niedermeyer.at