Locali & Ristoranti Un commento

10 usanze e particolarità dei ristoranti in Austria da conoscere

Ogni volta che un amico mi viene a trovare a Vienna e andiamo al ristorante, noto che rimane sorpreso da alcune usanze tipicamente austriache.

Niente di particolare – lo premetto – anche qui in fin dei conti si mangia con la bocca, ma sono una serie di regole non scritte che se si conoscono rendono l’esperienza del mangiare in un ristorante austriaco sicuramente più semplice e piacevole, e che volentieri vi racconto.

1) Innanzitutto quando si arriva in un locale, di solito si può scegliere liberamente dove sedersi (anche se negli ultimi anni l’essere accompagnati al tavolo è diventato comunque più comune a causa dei controlli dovuti alla pandemia). Unica accortezza è che se sul tavolo trovate un cartello con scritto “Reserviert“, significa che è già prenotato.

2) Quando sarete seduti, il cameriere vi porterà il menu e quasi sempre vi verrà chiesto subito se volete ordinare da bere. Non è naturalmente un obbligo e basta semplicemente chiedere ancora qualche minuto per studiare l’offerta del locale.

3) Se siete a pranzo nei giorni feriali, controllate se il ristorante offre un menu del giorno (Mittagsmenu). Solitamente comprende una minestra e una portata principale (Hauptspeise) ed ha un prezzo conveniente. Anche se non c’è nel menu potrebbe essere indicata solo all’ingresso o si può chiedere al cameriere.

4) Altra usanza di molti locali è la presenza di sottobicchieri, solitamente usati da chi ordinare una birra per asciugare eventuali gocce di condensa del bicchiere, ma naturalmente nessuno vieta di usarli anche per altre bevande. In alcuni locali molto tradizionali vengono anche usati per segnare il numero di bevande ordinate o per fare il conto (lo scontrino vi arriverà comunque!).

5) Qualcosa che invece non troverete quasi mai sul tavolo è il pane. In Austria questo viene servito infatti solo se si ordinano particolari piatti, come i würstel oppure il gulasch (nessuno ovviamente vieta di ordinarlo, ma vi verrà messo in conto a parte).

6) Altra cosa che non è presente è la tavola apparecchiata come siamo abituati in Italia. Le posate e i tovaglioli si trovano tutte insieme in uno o più recipienti in mezzo al tavolo, da cui ognuno può attingere in base ai piatti ordinati.

7) Alla fine del pasto, se non riuscite a mangiare tutto (e in molti locali le porzioni sono decisamente grandi), nessuno vi guarderà male se chiedete di portare a casa gli avanzi. Vi verrà fornita senza alcun costo aggiuntivo una vaschetta od oppure della carta argentata e sicuramente anche un sacchetto.

8) Arrivato il momento del conto, questo quasi sempre si paga al tavolo direttamente al cameriere. Solo in alcuni casi per pagare con la carta bancomat vi potrebbe venir chiesto di andare alla cassa.

9) Normale è anche pagare il conto separatamente. Il cameriere (con grande pazienza) verrà dunque da ognuno di voi, chiedendo cosa avete mangiando e bevuto e calcolando il totale.

10) E infine una usanza da non dimenticare è quella della mancia (Trinkgeld). È qualcosa che crea sempre molte discussioni tra gli italiani, ma in Austria è semplicemente qualcosa di normale. Solitamente si lascia il 10% del conto, direttamente al momento del pagamento al cameriere. Non è ovviamente un obbligo, ma se non si lascia il cameriere potrebbe chiedervi se qualcosa non è stato di vostro gradimento.

Cosa ne pensate di queste usanze e particolarità dei ristoranti in Austria? La sezione dei commenti è come sempre a vostra disposizione!

Immagine (c) shutterstock / Jana Horti

Paolo Manganiello 1
Paolo Manganiello

Vivo a Vienna dal 2004. Da più di dieci anni racconto tramite QuiVienna questa città e tutto quello che succede in Austria, con un occhio di riguardo per la comunità italiana.

Scritto da Paolo Manganiello

Vivo a Vienna dal 2004. Da più di dieci anni racconto tramite QuiVienna questa città e tutto quello che succede in Austria, con un occhio di riguardo per la comunità italiana.

1 Commento

  1. Lisa ha detto:

    Ciao Paolo.
    Nel menu del giorno c’è anche il dessert. Le tavole apparecchiate ad arte si trovano in ristoranti raffinati; lo so perché ci lavoro. Per il resto è vero, anche se per me sono differenze irrilevanti.

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