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Kurt Gödel a Vienna: un itinerario storico

Quali sono gli austriaci più famosi? Facile: Mozart, Schwarzenegger e laPrincipessaSissi. Ma c’è un altro personaggio che meriterebbe di essere ricordato. Forse la sua scarsa notorietà è dovuta al fatto che è stato rivoluzionario per la matematica e la filosofia, un ambito meno popolare di quelli in cui sono stati rivoluzionari i suddetti tre (rispettivamente: musica, steroidi e anoressia). Anche se non è molto conosciuto, l’austriaco di cui vorrei parlare ha avuto un’importanza fondamentale nell’evoluzione del pensiero moderno.

Si tratta di Kurt Gödel, il più grande logico dopo Aristotele. Il suo contributo più importante è il primo teorema di incompletezza, che dice che

“per ogni classe primitiva ricorsiva ω-consistente κ di formule esiste una sign-class primitiva ricorsiva r tale che né forall(v,r) né not(forall(v,r)) appartengono a Conseq(κ).”

Was? In parole povere, vuol dire che esisteranno sempre in matematica delle cose che non si possono dimostrare, e che dunque possiamo considerare vere o false, a piacere (alla faccia della scienza esatta). Se questa è già una rivoluzione che scardina idee date per scontate da millenni, nella pratica è forse più importante “come” Gödel l’ha dimostrato. È riuscito a codificare ogni dimostrazione con un numero, che a sua volta può essere manipolato, e la manipolazione stessa è un numero, e così via. Ora, ogni macchina computazionale può gestire solo numeri, e questo sembrava molto limitante, ma grazie a questa modifica, si è gettata la base teorica affinché una macchina potesse gestire non solo numeri, ma interi programmi, e programmi che gestiscono programmi, e così via, dando quindi la possibilità ai computer di fare molto di più che semplici calcoli.

Ogni volta che accendete un computer, ci sarebbe bisogno di ringraziare anche Gödel.

Come meglio ringraziarlo se non attraverso un pellegrinaggio nei luoghi dove è vissuto? Gödel è stato a Vienna dal 1924 al 1940, il suo periodo intellettualmente più fervido, e in ogni casa in cui ha abitato c’è una targa commemorativa. Il seguente è un possibile itinerario Gödeliano, che passa davanti a tutte le targhe e anche a qualche indirizzo in più.

Gödel è arrivato a Vienna l’8 ottobre 1924, all’età di 18 anni, per studiare all’Università di Vienna, seguendo le orme del fratello maggiore. La sua intenzione era di frequentare la facoltà di fisica, ma una volta arrivato è rimasto affascinato da matematica e filosofia, e ha cambiato percorso di studi. Il suo primo alloggio è a Florianigasse, 42, nell’ottavo distretto, e lì è rimasto fino alla aprile 1927. Una targa annuncia che “il più grande logico del 20esimo secolo ha abitato qui come studente di matematica e filosofia”.

Dove studiava Gödel? Nel nono distretto, Strudlhofgasse, 4, che ora è la sede della facoltà di fisica. Nessuna targa, ma la stanza 3E63 è stata battezzata “Gödel Saal”, in suo onore. Poco più in là, sempre nell’attuale facoltà di fisica, in Boltzmanngasse 5, si trova la famosa stanza 3E28: è il luogo dove si riuniva il Circolo di Vienna, rinomato gruppo di filosofi e scienziati punto di riferimento mondiale per il positivismo logico. A dir la verità, Gödel andava solo saltuariamente a questi incontri, e in seguito ha affermato che il Circolo di Vienna non ha influito minimamente sul suo lavoro, ma non ditelo al Circolo che poi ci rimane male.

Da Florianigasse Gödel è passato a Frankgasse, 10, nel nono distretto, molto più vicino all’università. Qui la targa dice che il più insigne logico dei suoi tempi ha abitato lì, seguito da una formula, che è la rappresentazione in simboli del suo teorema di completezza, che sarà poi la sua tesi di dottorato.

Nel giugno 1927 Gödel se ne va per le vacanze. Quando torna il 6 ottobre 1927 trova un alloggio ancora più vicino all’università, praticamente dall’altra parte della strada, in Währingerstrasse 33. La formula sulla targa, questa volta, è il suo secondo teorema di incompletezza (che però è stato pubblicato nel 1931, quindi le targhe non sono esatte dal punto di vista cronologico). Non solo, ma il Café Josephinum, al piano terra dello stesso edificio, era la tipica meta del Circolo di Vienna, per ristorarsi dopo le riunioni in Boltzmanngasse. (Tutto l’edificio è ora l’Hotel Atlanta).

Perché allora Gödel, il 4 luglio 1928, ha cambiato di nuovo casa, stabilendosi nella più lontana Lange Gasse, 72, di nuovo nell’ottavo distretto? Beh, Gödel soleva passare le serate al Der Nachtfalter, un nightclub in Petersplatz, 1 (che ora non esiste più) nel centro di Vienna, ed era rimasto molto colpito da una delle ballerine, tale Adele Nimbursky. Ora, non abbiamo nessuna prova, ma guarda caso Adele abitava proprio davanti al suo nuovo alloggio, in Lange Gasse, 67. Non dico altro. Ed è lì che si sono conosciuti, e poi innamorati. La coppia sembrava destinata al fallimento: lui studente geniale, acculturato, proveniente da famiglia benestante, molto timido e riservato, lei una ballerina di nightclub, non istruita, attiva e loquace, di 6 anni più vecchia e già divorziata. Tutti gli amici di Gödel hanno tentato di dissuaderlo, ma alla fine aveva ragione lui: non si sono più lasciati, e sono rimasti insieme fino alla morte. La targa qui cita un teorema che non ha nome, ma che è sempre dovuto a lui: la consistenza dell’assioma di scelta e dell’ipotesi del continuo, pubblicata nel 1940.

Finiti gli studi, nel 1930 Gödel si è trasferito a Josefstaedter Strasse, 15, nell’ottavo distretto. La targa annuncia che in questo appartamento Gödel ha scoperto il suo teorema di incompletezza, la più importante scoperta del 20esimo secolo (sic). Il primo annuncio di questa grande scoperta Gödel l’ha fatto privatamente a Rudolf Carnap, il 16 agosto 1930, durante una chiacchierata al Café Reichsrat, in Rathausplatz (purtroppo non esiste più). In quel café sembra che Gödel abbia anche incontrato Alfred Tarski.

Nel 1933 Gödel diventò Privatdozent, e sono iniziate le sue visite estive a Princeton, dove è diventato amico di Albert Einstein (che bella coppia). Ma il clima in Austria stava cambiando: l’influenza dei nazisti era entrata anche nell’Università. Pur non essendo ebreo, Gödel era malvisto per aver partecipato al Circolo di Vienna, di cui molti membri erano ebrei, tra cui il fondatore, che è stato ucciso nel 1936. Questo evento ha fatto scattare in Gödel paranoia e depressione.

L’11 novembre 1937, forse per allontanarsi da questa brutta aria (aveva incubi di rimanere intrappolato a Vienna), Gödel si è trasferito a Grinzing, in Himmelstrasse, 41, ora 19esimo distretto. Nella targa c’è una cronologia dei suoi più importanti traguardi. Il 20 settembre 1938, dopo anni di relazione clandestina, Gödel esce finalmente allo scoperto e sposa Adele. Nella primavera del 1939 fa la sua solita visita in America, lasciando Adele a badare casa, ma il ritorno (giugno 1939) gli riserva una brutta sorpresa: i nazisti hanno stracciato il suo titolo di Privatdozent e il suo passaporto. È rimasto bloccato a Vienna come temeva, e corre il rischio di essere chiamato alle armi.

Il 9 novembre 1939 Gödel torna in città, in pieno centro, a Hegelgasse, 9. Ha fatto una disperata richiesta di rinnovo del passaporto, e sta aspettando una risposta. Miracolosamente, a Natale ottiene il documento. In fretta e furia, il 10 gennaio 1940 fa i bagagli e parte con Adele per l’America, dove arriva dopo un viaggio rocambolesco attraverso la Siberia, il Giappone e l’Oceano Pacifico. La targa indica che questa è stata la sua ultima residenza a Vienna.

Le targhe sono finite. Se volete continuare a seguire i passi di Gödel, dovete andare a cercare sul sito QuiPrinceton.com, visto che è là che Gödel si è stabilito. Nel 1945 ha infatti preso cittadinanza americana (su questo l’aneddoto su di lui più famoso). Vi avverto però, il finale non è allegro. I fatti di Vienna lo hanno segnato, e la sua salute mentale è peggiorata sempre più. La paranoia lo assillava, tanto che accettava di mangiare soltanto ciò che cucinava Adele. Un giorno Adele è stata ricoverata in ospedale, e Gödel si è lasciato morire di fame, nel 1977.

Se siete interessati alla Vienna di quel periodo (dal punto di vista intellettuale), l’Università di Vienna per i suoi 650 anni ha fatto una bella mostra sul Circolo di Vienna. Dallo straordinario sottotitolo in inglese “Exact Thinking in Demented Times” (in tedesco è solo “Exaktes Denken am Rand des Untergangs”), è aperta fino al 31 ottobre 2015 (8 euro l’entrata, 4 euro scontato e gratis per studenti), si trova nell’edificio principale in Universitaetsring, 1, a sinistra dell’entrata principale. E c’è anche Gödel.

Link utili:

Pagine della Wikipedia:

Pagina su Gödel dell’Institute for Advanced Study di Princeton (in inglese): https://www.ias.edu/people/godel

Informazioni utili 13 commenti

“Vincenzo Genovese”: l’impresa di costruzioni italiana a Vienna

resturazioni-costruzioni-impianti-elettricista-idraulico-vienna-austriaQuando si deve effettuare un lavoro di edilizia, che sia un semplice montaggio di un sanitario o una completa ristrutturazione, la scelta più difficile da fare è sempre quella della ditta di costruzioni da chiamare.

Quante volte avete avuto la difficoltà di trovare un’impresa che sia competente ed affidabile? E non sarebbe utile trovare anche a Vienna qualcuno che parli italiano per chiarire nel dettaglio ogni fase del lavoro?

E’ per tutti questi motivi che mi ha fatto molto piacere conoscere l’impresa di costruzioni Vincenzo Genovese, che con la sua sede di Vienna può essere la soluzione a tutte queste difficoltà.

L’impresa Genovese viene da una solida tradizione familiare nell’ambito delle costruzioni, risalente al 1912. Da tre generazioni svolge lavori per committenti sia pubblici che privati nel settore civile, commerciale, industriale, del restauro e degli impianti.

Grazie all’esperienza maturata sia in Italia che in Austria e alle certificazioni ottenute, può operare a qualunque livello curando ogni aspetto della costruzione, basandosi sempre sui principi di qualità, efficienza e sicurezza.

Nel dettaglio l’impresa Genovese si occupa di:

  • Gestione del progetto.
  • Costruzione e manutenzione di edifici civili, commerciali e industriali.
  • Ristrutturazioni di fabbricati, facciate, appartamenti, uffici e negozi.
  • Consolidamento e restauro di edifici monumentali e chiese.
  • Infrastrutture (costruzione e manutenzione) come strade,piazze, parchi e giardini.
  • Impianti elettrici, elettronici, riscaldamento, climatizzazioni e idrosanitari.

restauro-costruzione-elettricista-impianti-idraulico-vienna-austriaL’azienda Genovese può quindi occuparsi di ogni tipo di intervento, da quello più complesso come la costruzione o la ristrutturazione di interi appartamenti o edifici, fino a quelli più semplici come il montaggio di sanitari o impianti elettrici, avvalendosi sempre della collaborazione di figure tecniche professionali e di manodopera qualificata.

Vorrei in particolare sottolineare la capacità e professionalità del proprietario Vincenzo, sempre disponibile a seguire ogni lavoro accuratamente e a consigliare per ogni cliente – grande o piccolo – il modo migliore per raggiungere il risultato desiderato ad un giusto prezzo.

A Vienna alcuni dei clienti dell’impresa Genovese sono stati per esempio l’Ambasciata Italiana, l’Istituto Commercio Estero e la Rappresentanza permanente italiana presso le Organizzazioni Internazionali .

Insomma per grandi o piccoli lavori a Vienna vi consiglio l’impresa di costruzioni Vincenzo Genovese.

Contatti
Vincenzo Genovese
Kärntner Ring 5−7
1010 Wien
Tel: +43 (0) 1 205 1160
http://www.genovesevincenzo.eu/

Eventi Lascia un commento

Pizzata Estiva @ Pizzeria Minante

pizzata-estate-pizzeria-minante-vienna-austriaQuiVienna vi invita ad una speciale “serata pizza” per salutarci prima della ferie estive (o per rivederci se ci siete già stati ;-) )!

Vi aspettiamo martedì 21 luglio 2015 alle ore 19:30 presso la Pizzeria Minante (Siebensterngasse 5, 1070 – www.minante.at)

Offerta Speciale: Menù Pizza a € 14,- (Pizza a scelta + Birra o Bibita + Dolce o Caffè , con Pizza Margherita € 2,- di sconto)

Massimo 30 posti disponibili!

Per motivi organizzativi è OBBLIGATORIO CONFERMARE LA PARTECIPAZIONE inviando una e-mail a paolo@quivienna.com con NOME, COGNOME, E-MAIL e NUMERO DI TELEFONO.

Vi aspettiamo!

Il team di QuiVienna & Minante

Alberghi & Hotel Un commento

Campeggi e camper a Vienna: tutte le informazioni

Per chi ama la natura e non vuole rinchiudersi in un albergo, una vacanza in campeggio o con un camper è l’avventura ideale. Anche Vienna offre alcune possibilità interessanti per chi preferisce questo tipo di pernottamento, grazie a 3 aree per campeggio situate nei dintorni della città.

Il Campeggio Wien West si trova ai bordi del Wienerwald nelle vicinanze dirette di numerosi percorsi per escursionisti e appassionati di mountain bike. Aperto 11 mesi all’anno (chiusura invernale a Febbraio), offre spazi per tende e caravan, oltre ad aree comuni con bagni, cucina, lavatrici, mini-market e ristorante. In circa 25 minuti è possibile raggiungere il centro di Vienna con i mezzi pubblici. Maggiori informazioni http://www.campingwien.at/ww/it/

Il Campeggio Neue Donau è situato vicino all’isola sul Danubio (Donauinsel) e al Prater. Grazie all’ottimo collegamento con i mezzi di trasporto pubblici (metropolitana U2) questo campeggio è la soluzione ideale per ospiti desiderosi di vivere la città e di visitare le numerose attrazioni di Vienna senza ricorrere all’auto. Inoltre nell’area è presente un campo da Beach-Volley e si può facilmente raggiungere sia l’Alte che il Neue Donau per una nuotata rinfrescante. Aperoto da metà Aprile fino a fine Settembre. Maggiori informazioni http://www.campingwien.at/nd/it/

Il Campeggio Wien Süd si trova nella zona di Alterlaa, é il più vecchio tra quelli proposti, ma offre comfort di base ad un buon prezzo: aperto da Giugno fino a fine Agosto, offre area sanitari, cucine, sale soggiorno, lavatrici ed asciugatrici. Un ipermercato Merkur e un supermercato Hofer si trovano proprio accanto al campeggio. Maggiori informazioni http://www.campingwien.at/ws/it/

Se siete stati in uno di questi campeggi di Vienna, raccontateci la vostra esperienza nei commenti! 

 

Letteratura 2 commenti

Arthur Schnitzler: scrittore per gente che non soffre di vertigini

Quando ho deciso di scrivere la mia tesi di Laurea su Arthur Schnitzler, la mia relatrice mi ha chiesto perché avessi scelto proprio quell’autore ed io ho risposto candidamente: “Perché amo
Vienna!” Cioè… lo ammetto non le ho detto così, però se me lo domandassero proprio adesso allora sì che pronuncerei “Perché amo Vienna!” e non cadrei in contraddizione, perché se c’è uno scrittore e drammaturgo che meglio ha saputo descrivere e raccontare la Vienna della fin de siècle, quello è proprio Arthur Schnitzler.

Se il nome non vi dice niente, vi dirà forse qualcosa “Eyes Wide Shut”, film capolavoro di Stanley Kubrick ispirato proprio a una novella del nostro Arthur (mi permetto di prendermi una certa confidenza!), Traumnovelle alias Doppio Sogno, quella dove i protagonisti Fridolin e Albertine, in apparenza felice coppia borghese nella Vienna tanto familiare a Schnitzler, quella della Sacher, dei giri di valzer e dell’Opera, si scoprono in crisi e si lasciano sopraffare dai loro desideri più intimi, più nascosti, scavano nell’inconscio delle loro pulsioni, si allontanano per poi forse ritrovarsi per sempre come vorrebbe Fridolin, il cui nome rimanda non a caso alla parola tedesca Frieden, pace.

Che c’entra Vienna in tutto questo e nell’interesse dello scrittore per i disagi esistenziali degli individui? Bella domanda!

Vienna è il cuore pulsante della vita di ogni personaggio, è il punto di riferimento, il centro nevralgico e lo scenario dove si susseguono le vicende degli uomini. Ed è sempre la città An den schönen blauen Donau (Sul bel Danubio blu), presente o assente, a decidere i comportamenti da adottare in società, le regole da seguire e a annunciare i profondi cambiamenti che caratterizzeranno la società fin de siècle e che porteranno a sconvolgimenti così radicali che si ripercuoteranno nel lento declino di ogni suo abitante.

Come nella novella Flucht in die Finsternis (Fuga nelle tenebre) dove questa volta per l’individuo ormai dilaniato e disorientato non c’è più nessuna via di scampo: il protagonista Robert, infatti, scivola lentamente nel baratro della follia e finisce per freddare il fratello Otto, convinto che questi voglia ucciderlo per mettere fine ai suoi tormenti. Mi piace sottolineare la scelta del nome del personaggi principale: Robert deriva dall’antico alto tedesco hruod “Ruhm” fama e beraht “gläzend” splendente, ovvero “splendente di fama” usato con una valenza antifrastica, visto che Robert avvertiva la propria esistenza priva di profondo significato se paragonata a quella del fratello Otto!

Sì, senza ombra di dubbio Arthur Schnitzler aveva perfettamente ragione quando parlava di sé come di “uno scrittore per gente che non soffre di vertigini!”

P.s.: Arthur Schnitzler nasce a Vienna nel 1862, dove si laurea in Medicina nel 1885. Scrittore e drammaturgo, tra le sue opere si ricorda Leutnant Gustl, (il sottotenente Gustl) dove impiega il monologo interiore, Fräulein Else, (La signorina Else), anche questo scritto con la tecnica del monologo interiore, Liebelei, (Girotondo), Anatol (Anatol)… Muore nella capitale austriaca nel 1931.

Austria Lascia un commento

In Austria NON ci sarà alcun referendum per uscire dall’Euro!

Negli ultimi giorni su vari quotidiani italiani e blog è stata riportata la notizia che l’Austria avrebbe intenzione di indire un referendum per uscire dall’Euro.

Lo scrivo subito per chiarire ogni dubbio: NON E’ VERO.

O meglio, per essere corretti, è vero che sono state raccolte 261.159 firme da una iniziativa popolare con lo scopo di far uscire l’Austria dalla zona Euro. Ma questo non significa che ci sarà alcun referendum né che l’Austria voglia uscire dall’Euro (e per fortuna dico io!).

Quella che si è svolta in Austria è una consultazione popolare (il termine austriaco è “Volksbegehren“) ovvero una raccolta di firme. In base alla legge raccogliendo più di 100.000 firme il Parlamento è obbligato a discuterne oppure a convocare un referendum consultivo sul tema proposto se una maggioranza parlamentare lo richiede.

Dal 1945 si sono svolti – inclusa quest’ultima – 38 consultazioni popolari. Soltanto di una il Parlamento ha tenuto conto: si tenne nel 1964 e riguardava la riforma dell’Orf, la radio-televisione pubblica. La petizione aveva raccolto più di 830.00 firme ed era sostenuta dall’intera stampa nazionale.

Per quanto riguarda quest’ultima consultazione, la petizione non ha avuto nemmeno particolare successo, visto che ha raggiunto solamente il 23esimo posto sulle 38 Volksbegehren tentate nella storia della Repubblica Austriaca.

La prima per ordine di “sostenitori” fu nel 1982 contro la costruzione del centro conferenze “Austria Center Vienna”. Le firme furono più di 1.4 milioni, ma il parlamento semplicemente lo archiviò, e oggi l’Austria Center è uno dei più usati per ogni tipo di manifestazione.

L’iniziativa popolare contro l’Euro non è nemmeno supportata da alcun partito. Anche quelli più critici verso l’Europa – a parte gli slogan – sanno benissimo che abbandonare la zona Euro sarebbe un vero e proprio suicidio finanziario ed economico.

Fa comunque riflettere che ci sia una parte della popolazione che sia contro l’Euro. Probabilmente questo momento di crisi economica (anche se praticamente assente in Austria) e i problemi della Grecia fanno cresce un malcontento verso l’Europa.

Purtroppo le istituzioni europee hanno sempre avuto difficoltà a far capire tutti i vantaggi dell’Euro e della comunità europee, e i partiti politici nazionali non hanno sicuramente mai aiutato in questa direzione, ricordandosi dell’Europa solamente nel momento delle Elezioni.

Io sono a favore dell’Europa e dell’Euro. Sono a favore di una istituzione che mi permette di vivere in Austria senza bisogno di visto di soggiorno, e di tornare in Italia velocemente senza controlli. Sono a favore di una moneta che mi permette di lavorare e viaggiare tra vari Paesi senza dover effettuare cambi e che sia forte sul mercato internazionale. Ma soprattutto sono a favore di un Europa dove tutti abbiamo gli stessi diritti e doveri, una comunità di persone che crede in un ideale di crescita e democrazia, dove ognuno possano realizzare i propri sogni e vivere una vita felice.

Tedesco Lascia un commento

Imparare il tedesco con curiosità

Vi siete mai chiesti come si fa ad imparare il Tedesco correttamente? Certo che ve lo siete chiesti, anzi ce lo siamo chiesti tante tante volte.

Personalmente ricordo la mia esperienza al Liceo e la mia insegnante di Tedesco che assegnava a noi studenti, più o meno volenterosi, numerosi esercizi e compiti per far entrare nelle nostre testoline tutta grammatica, la sintassi, la punteggiatura, come anche la letteratura… all’Università invece i Prof. ci spronavano a fare un’esperienza di studi all’estero, perché “solo così si diventa padroni di una lingua”.

Ed è tutto vero. Studio accurato della grammatica, sintassi e pratica all’estero. Più qualcosa che non sta scritto da nessuna parte, ma che è a dir poco fondamentale: “buona dose di curiosità”.

“Curiosità? E cosa c’entra?” vi starete chiedendo e non a torto, perché da nessuna parte sta scritto che la chiave per imparare una lingua è proprio quella.Però se ci pensate bene il tedesco non esisterebbe o sarebbe una lingua “morta” se non ci fossero persone che la parlano e se non ci fossero dei luoghi dove quelle persone vivono, ma soprattutto se non si rendesse necessaria la comunicazione.

Si comunica in tanti modi: posso esprimermi in un tedesco maccheronico, in un tedesco accurato, in un tedesco raffinato o come vi pare e piace. Però c’è una profonda differenza: chi usa il tedesco solo per farsi capire lo parla in modo maccheronico, chi lo usa per lavoro si studia i termini necessari per la propria attività e magari qualcosina in più e poi c’è chi non si ferma a parlarlo, ma lo vuole capire. Vuole sapere perché si usano certe espressioni, perché ci sono affinità con altre lingue, perché alcune modi di dire ci sembrano buffi od esagerati, si interessa di quali siano le differenze tra l’italiano e il tedesco eccetera, eccetera eccetera.

Ecco allora che si insinua beffarda la curiosità: lo studente curioso non è quello che si ferma a tradurre una frase, ad imparare una regola o a recitare una poesia. Lo studente curioso vuole sapere perché si deve tradurre in un certo modo, perché si usa un certo detto piuttosto che un altro… è colui che non si ferma al significante, ma vuole conoscere il significato. E’ quello che oltre a studiare, vuole conoscere una lingua con i suoi parlanti, e i loro modi di vivere, di pensare e la loro cultura che può essere sì tanto diversa dalla nostra, ma egualmente affascinante.

Quindi alla domanda “Come si fa ad imparare il Tedesco correttamente?” si deve rispondere con esercizio, studio, esperienza e curiosità!

QuiAustria 5 commenti

Il lago e le rovine di Dobra

austria-lago-dobra-escursione-austria-boschi-passeggiataC’era una volta il Waldviertel, una regione preziosa, nella Bassa Austria (Niederösterreich) che poi tanto bassa non è!

Non so se siano state le persone che ho incontrato, le esperienze ed i racconti che hanno dato un significato particolare al Waldviertel ma ogni volta che sento nominare questa area immagino prodotti tipici, biologici, fattorie dove la tradizione e non il business la fa da padrone, fiumi freddi, laghi limpidi, boschi, piccoli paesi immersi nella quiete etc., uno scenario insomma tipico delle migliori cartoline dall’Austria.

E con tutte le cautele per le eccezioni, facendo delle piccole ricerche sul web e chiedendo agli autoctoni mi sono resa conto che questa nomea non tradisce il vero. Ho quindi deciso di iniziare a conoscere piano piano questa splendida regione, e una piccola opportunità si è presentata quando per due giorni ho raggiunto alcuni amici in campeggio presso le rive del Lago di Dobra, un bacino artificiale, fratello in sequenza di altri due bacini.

Bacino artificiale? Ma come? Dopo tutta questa premessa!?

Si lo so, anche io sono rimasta abbastanza basita non appena l’ho sentito. E mi sono chiesta…con tutti i laghi splendidi che l’Austria offre proprio un lago artificiale per di più nel Waldviertel?

Perché quando l’Uomo ci mette lo zampino in Natura io rimango sempre scettica, ma mi sono detta, se l’attenzione per il paesaggio e la cura per l’ambiente circostante sono la regola in linea di massima i risultati non per forza saranno sgraziati e disarmonici. E l’Austria forse ancora una volta ce lo insegna.

lago-dobra-vienna-austria-cammniare-viaggiare-escursioneE proprio lì, nel cuore del Waldviertel, l’Uomo è intervenuto creando alcune dighe sul corso del fiume Kamp (un fiume lungo 153 km che scorre nell’Austria settentrionale ed affluente del Danubio), centrali idroelettriche costruite per coprire la crescente domanda di energia nella Bassa Austria dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale.

Il bacino di Ottenstein è il primo in sequenza ed è anche il più grande ed il più noto, seguono poi quello di Dobra (circa 1/3 rispetto ad Ottenstein) e quello di Thurn Berger. Non ho visitato gli altri due laghi e non ho visto le dighe, non mi prendo quindi la responsabilità di dire che siano bellissime e perfettamente integrate con l’ambiente, però vi racconto il “Lago” di Dobra, che vi assicuro degno di questo nome, e ve lo racconto per dimostrare che le eccezioni ci sono in tutti i casi!

Circondato da boschi verdissimi e pittoreschi, Dobra è lo sfondo perfetto per una tipica “villeggiatura in campeggio” o per una gita fuori porta anche solo di un giorno a cui aggiungere anche un giro nei dintorni; magari una visita agli altri due bacini, a detta di molti altrettanto notevoli.

Il lago di Dobra è più che altro un’area ricreativa per rilassarsi e spendere le giornate “nuotando”, (acqua fredda eh) leggendo, godendo del panorama, pescando (nelle aree addette), noleggiando una barchetta, ascoltando musica e per fare amicizia con i propri vicini di tenda. Un luogo insomma adatto ad un gruppo di amici, coppie, famiglie, che amano la natura e che comunque amano la compagnia, perchè il campeggio soprattutto nei fine settimana è abbastanza gremito di persone.

Gli accessi al lago sono differenti, ho visto una caletta e una piccola banchina, e sono sicura ce ne siano altri, ma a prima vista il resto delle rive sembrava essere abbastanza selvaggio. L’area è zona protetta e anche la guida con i motoscafi per esempio, è vietata. L’atmosfera che si respira è piacevole ed allegra, e il lago di Dobra si presta facilmente come rifugio per trovare un po’ di riparo dalla routine cittadina e per provare a scoprire nuove aree dell’Austria. Il lago è come dicevo abbastanza freddo e per i più paurosi avverto, non si vede il fondale ma tuffarcisi è una piacevole sensazione, un tuffo vero e proprio nella natura!

lago-dobra-austria-vienna-campeggio-waldviertelSu di una penisola, dove troverete anche uno dei campeggi, in cima ad un piccolo promontorio sorgono le pittoresche rovine del Castello di Dobra (ci sono i cartelli con le indicazioni superato il piccolo villaggio di Franzen), che sono state riqualificate con entrata gratuita e che si propongono anche come sfondo per matrimoni e celebrazioni varie.

Il lago si raggiunge da Vienna in un’ora e mezzo/due, io personalmente ho optato per la strada che attraversa piccoli villaggi e quiete cittadine, per assaporare di più l’atmosfera del Waldviertel. E proprio perché più lenta dell’autostrada, questa strada non catapulta i Cittadini in Campagna ma li accompagna dolcemente.

Una piccola precisazione: ci sono due campeggi presso le rive del lago di Dobra, li trovate facilmente cercando su internet, ma per quello che si trova ai piedi delle Rovine bisogna chiamare prima il numero di riferimento che trovate sul sito ed accordarsi con il proprietario per il soggiorno, non c’è infatti un ufficio accoglienza fisso nel campeggio.

Spero di avervi invogliato a fare un giro da quelle parti, e a cercare nuove mete per trascorrere del tempo libero! Alla prossima!

Arte Lascia un commento

Arte a Vienna: il 2015 continua a stupire gli amanti dei musei

Durante la seconda metà del 2015 apriranno a Vienna molte interessanti mostre da non perdere. Tra queste una mostra su Klimt e la Ringstraße al Belvedere, una retrospettiva su Edvard Munch all’Albertina e per la prima volta in Austria i quadri di Joseph Cornell al Kunsthistorisches Museum.

Per chi sarà in città ed è alla ricerca di una sistemazione per dormire vi consiglio di dare un’occhiata alle offerte di Wimdu.

Per celebrare il 150. anniversario della Ringstraße il Belvedere dedica dal 3. luglio una mostra speciale a Klimt e altri artisti dello stesso periodo. Partendo dalle opere di Hans Makart sarà possibile seguire un percorso evolutivo tra la costruzione della strada più importante di Vienna e l’evoluzione degli artisti esposti.

Al museo ebraico é invece presente una retrospettiva dedicata al “cacciatore di nazisti” Simon Wiesenthal e alla sua permanenza a Vienna per ricordarlo a 10 anni dalla scomparsa. Sopravvissuto ai campi di conetramento, Wiesenthal ha dedicato la sua vita alla ricerca dei criminali di guerra ed ha svolto un ruolo molto importante nella riflessione critica del periodo nazista e dell’Olocausto in Austria.

L’Albertina dedica l’autunno a Edvard Munch e al suo lavoro nella grafica. Oltre 120 opere del famoso artista norvegese saranno esposte, tra cui L’urlo, la Madonna e il Bacio con la finestra. La mosta aprirà il 25. settembre. Il museo Leopold si concentra invece sull’espressionismo tedesco, con una mostra dedicata alle avanguardie dell’inizio secolo grazie ai prestit della collezione dell’Osthaus Museum di Hagen. Tra gli artisti presenti ci saranno Ernst Ludwig Kirchner, Otto Mueller e Karl Schmidt-Rottluff.

Dopo il grande successo della mostra dedicata a Lucian Freud, il Kunsthistorisches Museum di Vienna dedica un’altra mostra ad un artista contemporaneo. Con Joseph Cornell, per la prima volta in un museo austriaco, arriva un uno dei più grandi innovatori artistici del nord-america a Vienna.  Infine all’Unteres Belvedere una mostra dedicata al rapporto tra Klimt, Schiele e Kokoschka e le donne, in particolare le somiglianze e differenze in cui i tre grandi artisti austriaci si sono avvicinati al tema, mostrando anche in una visione generale il rapporto tra i sessi all’inizio del XX. secolo.

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Cinema all’aperto a Vienna: il programma dell’estate 2015

Come ogni estate in tante piazze, parchi (e anche tetti) di Vienna ritornano i cinema all’aperto, per “rinfrescarsi” durante le lunghe serate calde con un bel film. Nel corso degli anni l’offerta è diventata molto ampia, andiamo a vedere quelli più interessanti nel dettaglio.

Iniziamo innnanzitutto con quelli gratuiti:

Il Kino Unter Sterne a Karlsplaz si presenta quest’anno con il motto “Rette sich, wer kann” (“Si salvi chi può”). Film soprattuto austriaci, con alcuni classici da non perdere. Ingresso gratuito, proiezioni dal 26 giugno al 18 luglio. Informazioni kinountersternen.at/

Il Volxkino offre come ogni anno un cinema “itinerante”, che proietta ogni sera in luoghi particolari e poco conosciuti di Vienna. Una selezione sempre interessante di film da tutto il mondo – sia classici che nuove produzioni – lo rendono un appuntamento da non perdere. Proiezioni fino al 18 settembre, informazioni volxkino.at/events/kategorie/volxkino/

Presso il Musikfilm-Festival nella piazza del Rathaus (Municipio) verranno proiettate registrazioni di opere liriche, concerti di musica classica ma anche concerti pop di superstar mondiali. Dal 4. luglio al 6. settembre, ingresso gratuito, maggiori informazioni filmfestival-rathausplatz.at/

Ed ora quelli a pagamento:

Il tetto della biblioteca comunale di Vienna si trasforma come ogni anno in un grande cinema all’aperto con la rassegna “Kino am Dach”. Dal 18 giugno al 9 setembre avrete la possibiltà di vedere classici del cinema internazionale e austriaco. Il biglietto costa € 8,- . Programma completo ed informazioni www.buechereien.wien.at/de/programm/kad

All’interno dell’Augarten viene organizzato Kino wie noch nie, una rassegna molto varia con film austriaci, classici del cinema e nuove scoperte. Dal 2. luglio al 20. agosto. Maggiori informazioni kinowienochnie.at/

Tra tutte queste offerte ho trovato che solo al Kino am Dach (anche al Kino wie noch nie, leggete i commenti!)  verranno proiettati alcuni film italiani, ovvero La strada di Fellini (mercoledì 1. luglio), La mafia uccide solo d’estate di PIF l’8. luglio e Viva la libertà di Roberto Andò il 12. agosto . Tutti in originale con sottotitoli.

Buona visione e buona estate!