Quando a dicembre dello scorso anno è stato presentato il programma di governo della coalizione tra ÖVP ed FPÖ una delle proposte più criticate è stata quella di mantenere la possibilità di fumare in bar e ristoranti, mandando all’aria la legge che finalmente a maggio 2018 avrebbe introdotto un divieto assoluto in tutti i locali.
Fin da subito c’è stata una grande reazione (negativa) a questa proposta, concretizzatasi in una raccolta di firme online con oltre 450.000 sottoscrizioni. Naturalmente una petizione online non ha alcun valore giuridico, ma fu già un segnale importante da parte della società verso il nuovo governo.
Supportati da questa ondata di partecipazione l’associazione per la lotta ai tumori (Österreichische Krebshilfe) insieme all’Ordine dei Medici hanno indetto la settimana scorsa un cosiddetto “Volksbegeheren“, ovvero una petizione ufficiale che obblighi il parlamento a discutere una proposta di legge.
Affinché questo si realizzi è necessario che vengano raccolte almeno 100.000 sottoscrizioni. Con grande gioia da parte degli organizzatori questo traguardo è stato raggiunto in soli 3 giorni (mandano addirittura in tilt i sistemi informatici del ministero per i troppi accessi). Un risultato sicuramente incredibile, ma è importante non fermarsi!
Anche se la discussione in Parlamento è infatti già sicura questo non vuol dire anche che la legge verrà cambiata. Il Parlamento infatti non ha nessun obbligo se non mettere il tema all’ordine del giorno e anche in passato molte petizioni dopo aver raggiunto la soglia di sottoscrizioni sono state comunque ignorate. Più il numero delle firme sarà alto, maggiore sarà dunque il peso politico di questa proposta.
Non dimentichiamo che il partito FPÖ, il quale ha voluto assolutamente inserire la proposta di abolire la legge già pronta nel programma di governo, è lo stesso che da sempre chiede più democrazia diretta e partecipazione dei cittadini nelle scelte politiche, con un uso maggiore proprio dei referendum e consultazioni popolari. Se ora ignorasse un movimento così vasto avrebbe poi difficoltà a giustificare altre idee e proposte.
Un risultato concreto è comunque già stato raggiunto, ovvero riportate l’attenzione dei media e del dibattito politico sulla questione.
Come sostenere la petizione contro il fumo nei locali
Purtroppo la petizione può essere sottoscritta solamente dai cittadini austriaci, ma anche noi stranieri possiamo sicuramente fare qualcosa. Parlatene con i vostri amici e colleghi austriaci, condividetela sui canali social, insomma fate girare la voce. Più se ne parla e maggiore sarà la partecipazione!
Nel concreto la petizione può essere sottoscritta in due modi:
- personalmente presso un qualunque ufficio del comune in tutta l’Austria (Gemeindeamt, Magistrat, Magistratische Bezirksämter), basta avere un documento di identità con se
- online tramite il sito web del ministero degli interni (è necessario avere una Handy-Signature oppure una Bürgerkarte).
Per maggiori informazioni potete consultare il sito web dell’iniziativa dontsmoke.at.
Purtroppo leggo che il governo ha rinviato di tre anni la legge sul divieto di fumo nei locali pubblici. Quindi le cose rimangono come sono, con locali a zone per fumatori e non?
Anche se molti sono i ristoranti che volontariamente stanno vietando il divieto di fumo, al momento la legge rimarrà uguale, ovvero con la possibilità di creare due aree per fumatori e non (purtroppo spesso non propriamente suddivise…).