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Zona Bianca

A metà novembre il Vorarlberg – la regione più ad ovest dell’Austria, al confine con la Svizzera – era quella con l’indice più alto di casi settimanali (oltre 700) e negli ospedali non si escludeva più la possibilità di dover scegliere chi curare e chi no.

Oggi invece, mentre il resto dell’Austria è ufficialmente nella terza ondata, l’indice nel “Ländle” (come viene chiamata in dialetto) è da settimane fermo intorno a 60 e sono state quindi tolte molte delle restrizioni in vigore (in Italia si direbbe che è diventata zona bianca).

Dal 15 marzo hanno quindi riaperto bar e ristoranti, e sono riprese anche le attività sportive e culturali (anche se con varie limitazioni). Ma quali fattori hanno permesso al Vorarlberg di diventare un modello per tutta l’Austria?

Innanzitutto la posizione geografica, tra Tirolo, Germania, Svizzera e Liechtenstein, dove i confini sono stati praticamente chiusi dall’inizio dell’anno. Si è quindi creato un “effetto Sardegna”, rendendo la regione una specie di isola con meno contatti con l’esterno.

Questo ha permesso soprattutto di rallentare l’arrivo delle cosiddette mutazioni, che invece sono diventate velocemente predominanti nel resto del Paese (ad oggi queste rappresentano a Vienna oltre l’80% dei casi, mentre in Vorarlberg solo il 32%).

Con un minore numero di nuovi casi giornalieri si è potuto quindi sfruttare al meglio il sistema di tracciamento dei contatti dei casi positivi (contact tracing), bloccando fin da subito la nascita di nuovi focolai.

Infine sta anche aiutando la strategia adottata in tutta l’Austria di mettere a disposizione dei cittadini la possibilità di farsi testare gratuitamente nel modo più veloce possibile, permettendo di far scoprire nuovi casi (soprattutto asintomatici) e bloccare la diffusione del virus.

Nessuna bacchetta magica quindi, ma una serie di circostanze che unite ad alcune caratteristiche strutturali stanno permettendo a questa regione di superare meglio la fase attuale.

In Vorarlberg le riaperture sono vissute in maniera molto positiva e come un primo passo verso il ritorno alla normalità. E anche il resto dell’Austria osserva (con un po’ d’invidia) l’evolversi della situazione.

Se qui nelle prossime settimane i contagi non aumenteranno, questo esperimento verrà ritenuto un successo da ripetere in altre regioni, o almeno non appena i numeri lo consentiranno.

Aggiornamenti Coronavirus

Come già scrivevo all’inizio, nel resto dell’Austria il numero di casi di coronavirus anche questa settimana è continuato a crescere.

La curva non è al momento esponenziale, ma non sembra comunque rallentare. Molti ospedali stanno già lanciando segnali di allarme per quanto riguarda le capacità delle terapie intensive e a Vienna è già in corso lo spostamento di operazioni non essenziali.

Per oggi è prevista una riunione del governo per valutare nuovamente la situazione insieme agli esperti e ai presidenti delle regioni e decidere eventuali misure.

I numeri della settimana:

  • casi attivi in tutta l’Austria sono attualmente 31.722 (4.293 in più rispetto a sette giorni fa)
  • i ricoverati in ospedale 1.885 (+224), di cui 410 (+50) in terapia intensiva. I deceduti sono 9.074 (+201).
  • la regione con l’indice per 100.000 abitanti più alto è attualmente il Salisburgo (293), seguito da Vienna (292), Bassa Austria (259), Burgenland (245), Alta Austria (205), Tirolo (200), Stiria (190), Carinzia (179) e Vorarlberg (65).
  • il numero totale di persone che hanno ricevuto almeno una dose di vaccino sono 928.005 (12,32% della popolazione), di cui 175.545 a Vienna.

Prolungate le restrizioni per chi entra in Austria

Sono state prolungate fino al 31 maggio le misure per chi entra in Austria dall’estero. Rimane quindi l’obbligo di pre-registrazione online del viaggio, di presentare un test negativo alla frontiera come anche di sottostare a 10 giorni di quarantena (riducibili a 5 tramite ulteriore test negativo).

Iscrizione all’AIRE solo tramite il portale Fast-IT

Dal 1. aprile 2021 tutte le richieste di iscrizione, variazione e cambio di circoscrizione AIRE dovranno essere effettuate esclusivamente tramite il portale Fast-IT. Non sarà quindi più possibile presentare tali richieste via email, posta o presso lo sportello della cancelleria consolare.

“Radicchio” di Bruno Ciccaglione

Bruno Ciccaglione, cuoco, musicista (e amico) che vive a Vienna ha pubblicato negli ultimi anni alcuni interessanti libri sul cibo. L’ultimo della serie è dedicato al radicchio e la settimana prossima terrà una presentazione (online). Qui le modalità per partecipare.

Storie cross-culturali tra Italia e Austria

Per concludere questa settimana vi consiglio un nuovo articolo pubblicato sul blog (scritto da Cristina Rinaldi). Sono brevi storie e riflessioni sulla vita di una coppia italo-austriaca, in cui credo che molti si possano ritrovare. Se anche voi avete aneddoti da raccontare lasciateli nei commenti o mandatemeli rispondendo a questa newsletter, farà piacere leggerli sia a me che a Cristina.

A lunedì prossimo!

Paolo Manganiello 1
Paolo Manganiello

Vivo a Vienna dal 2004. Da più di dieci anni racconto tramite QuiVienna questa città e tutto quello che succede in Austria, con un occhio di riguardo per la comunità italiana.

Scritto da Paolo Manganiello

Vivo a Vienna dal 2004. Da più di dieci anni racconto tramite QuiVienna questa città e tutto quello che succede in Austria, con un occhio di riguardo per la comunità italiana.

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