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Ascesa e caduta

A maggio 2019 Heinz-Christian Strache era all’apice della sua carriera. Vice-cancelliere e ministro, era riuscito dopo quindici anni a riportare il Partito della Libertà (in tedesco Freiheitliche Partei Österreichs, FPÖ) nelle stanze del potere austriaco. Nessuno poteva immaginare che poche settimane dopo un video ripreso di nascosto a Ibiza ne avrebbe provocato una fine rovinosa.

Fin da giovane vicino alle posizioni della destra nazionalista, inizia la sua carriera politica a 21 anni, quando viene eletto consigliere distrettuale. Prima dei 30 anni siede già nel parlamento della capitale e nel 2004 è segretario della sezione di Vienna.

Ma è il 2005 che segnerà la sua carriera. In quell’anno Jörg Haider e tutta l’ala più moderata dell’FPÖ, dopo una difficile esperienza di governo, si staccò per fondare l’Alleanza per il Futuro dell’Austria (in tedesco Bündnis Zukunft Österreich, BZÖ). Fu l’occasione per Strache di prenderne il timone e spostare il partito su posizioni nettamente di destra. Sotto la sua guida l’FPÖ divenne un partito di protesta, anti-EU, contrario all’immigrazione e all’Islam. Campagne populiste e controverse segnarono fin dall’inizio questo nuovo corso provocando da un lato ampie critiche da tutte le forze più moderate, ma dall’altra colpendo un nervo scoperto della popolazione e facendo quindi aumentare i suoi consensi a ogni elezione.

Il periodo di maggior successo iniziò nel 2015. Strache riuscì con un’abile campagna a trasformare l’elezione del sindaco di Vienna in un testa a testa tra lui e il candidato socialdemocratico Michael Häupl. Sebbene non riusci a vincere, il suo partito ottenne più del 30% dei voti. L’anno seguente Norbert Hofer – uno dei suoi più stretti collaboratori – arrivò al ballottaggio per l’elezione del Presidente della Repubblica insieme al candidato dei Verdi Alexander Van der Bellen, e perse per poche centinaia di migliaia di voti.

L’ascesa dell’FPÖ sembrava inarrestabile: i sondaggi lo vedevano come primo partito a livello nazionale e molti si aspettavano un enorme successo alle successive elezioni. Ma la politica può cambiare da un giorno all’altro e infatti il panorama austriaco fu completamente ribaltato dall’ascesa di Sebastian Kurz. Il futuro – e attuale – cancelliere dopo aver preso le redini del partito popolare (ÖVP) ne spostò infatti le posizioni decisamente a destra, inglobando molte delle idee (e dei voti) proprio del partito di Strache. Nelle elezioni del 2017 il Partito della Libertà ottenne comunque il migliore risultato nazionale sotto la guida di Strache (25,9%), che portò ad una coalizione con il Kurz. Questa sembrava aprire una nuova era nella politica austriaca, spostando il Paese decisamente verso destra.

Ma – nuovamente – tutto può cambiare in un giorno. E quel giorno fu il 17 maggio 2019, con la pubblicazione del famoso video di Ibiza. Registrato con una telecamera nascosta due anni prima, mostrava Strache discutere di finanziamenti illegali in cambio di appalti pubblici con una (finta) nipote di un oligarca russo. Lo scandalo portò – oltre alla caduta del governo – alle sue dimissioni e alla sua espulsione dal Partito della Libertà. Nel 2020 ha provato comunque a ricandidarsi a Vienna con un suo partito (Team HC), non riuscendo però a venire eletto.

Anche se la sua carriera politica sembra finita (la settimana scorsa si è aperto un processo che lo vede indagato per corruzione), l’eredità di Strache sarà ancora presente a lungo. Mentre il suo (ex)partito è tornato a posizioni di protesta e anti-sistema, il “nuovo” partito popolare di Sebastian Kurz ha raccolto molte delle idee e della retorica del “vecchio” FPÖ. Il suo successo elettorale mostra che l’Austria sta ancora a destra.

Qualche altra segnalazione della settimana:

  • Sebbene il numero di persone positive al coronavirus rimanga ancora molto basso (esattamente 2.000 in tutta l’Austria) la “variante Delta” preoccupa molto gli esperti. Due terzi dei casi registrati nelle ultime settimane sono infatti riconducibili a questa. Il governo austriaco continua comunque con il suo piano di riduzione delle restrizioni: in base alle ultime informazioni dal 22 luglio l’obbligo di indossare la mascherina rimarrà valido solo nei mezzi pubblici e nei supermercati. Rimarrà comunque in vigore la “regola 3-G” per l’ingresso nella maggior parte dei luoghi chiusi (bar, ristoranti, cinema, palestre, ecc.).
  • Grazie ad una gentile segnalazione ho aggiunto due nuovi medici che parlano italiani nella lista sul blog: si tratta della dott.ssa Eva Raunig, medico generico nel 9. distretto e del dott. Martin Ortler, neurochirurgo con studio nel 1. distretto.
  • Dal 26 luglio all’8 agosto con l’abbonamento annuale delle Wiener Linien sarò possibile utilizzare gratuitamente anche i mezzi pubblici in altre 5 città (Graz, Linz, Salisburgo, Klagenfurt e Innsbruck). Una interessante occasione per invogliare a visitare altre città in Austria.
  • Sono ricominciati i tour organizzati dal blog Vienna e Dintorni, ogni sabato e domenica alle 10, con partenza dalla piazza di Santo Stefano. La partecipazione è gratuita e si può contribuire con una donazione a fine tour. Per prenotare è necessario selezionare su questa pagina la data desiderata e compilare il modulo di prenotazione.
  • Vi ricordo infine che questa settimana inizierà “Nuovo Cinema Italia”, il festival del cinema italiano presso il Votiv Kino. Qui trovate il programma e le date. La prevendita è già iniziata, si consiglia di prenotare (i posti sono limitati causa restrizioni covid).

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A lunedì prossimo!

Paolo

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Paolo Manganiello

Vivo a Vienna dal 2004. Da più di dieci anni racconto tramite QuiVienna questa città e tutto quello che succede in Austria, con un occhio di riguardo per la comunità italiana.

Scritto da Paolo Manganiello

Vivo a Vienna dal 2004. Da più di dieci anni racconto tramite QuiVienna questa città e tutto quello che succede in Austria, con un occhio di riguardo per la comunità italiana.

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