Sulla destra dell’ingresso principale della Cattedrale di Santo Stefano potreste aver notato una teca di vetro che protegge una scritta, “O5“.
La sigla venne posta sul muro nell’aprile 1945, durante le fasi culminante della battaglia per la conquista di Vienna, dal tenente colonnello Mühlfeit, come simbolo della resistenza contro la dittatura nazifascista.
Queste due lettere erano infatti il nome utilizzato da un famoso gruppo di partigiani presente in tutta l’Austria durante la guerra. L’abbreviazione – O insieme alla quinta lettera dell’alfabeto, quindi OE o Ö – sta naturalmente per Österreich, nome che era stato vietato e sostituito da Ostmark dopo l’annessione alla Germania nel 1938.
L’O5 era un insieme di più movimenti, che tramite questo simbolo si volevano presentare come al di sopra di qualunque linea di partito o ideologia, con il solo obiettivo di una Austria libera.
Il gruppo non fece mai azioni militari, ma svolse importante lavoro di coordinazione e di creazione di contatti con le forze Alleate e le organizzazioni in esilio.
Durante gli ultimi giorni di guerra i rappresentanti dell’O5 si riunirono più volte nel palazzo Auersperg – dove si trova anche una targa commemorativa – per cercare di dare una prima organizzazione alle strutture amministrative di Vienna e del Paese dopo la fine del regime.
Tuttavia, questo progetto incontrò la resistenza dei tre partiti politici emergenti (SPÖ, ÖVP e KPÖ), che si stavano già preparando per le prime elezioni nazionali, e venne infine bloccato dalle forze di occupazione del Paese.
Nel 1965, per conservarla e come un ricordo della resistenza, la scritta venne incisa nella pietra e fu poi aggiunta la teca di vetro.
0 Commenti
Con l'invio di questo commento si autorizza il trattamento dei dati personali per la finalità, con le modalità e nei limiti indicati nella privacy policy .