Venerdì mattina il cancelliere Kurz ha organizzato in tutta fretta una conferenza stampa per lamentarsi della distribuzione dei vaccini tra i Paesi dell’Unione Europea. Sarebbe in atto un “mercato di scambio” dove alcuni membri comprerebbero vaccini da altri, senza rispettare la suddivisione in base alla popolazione.
Le accuse si sono però presto mostrare infondate: questi scambi esistono ma sono del tutto legittimi. Alcuni Paesi hanno infatti deciso di acquistare i vaccini più economici, scambiando quindi il diritto di scelta dei più cari con altri membri. Inoltre queste contrattazioni vengono fatte in totale trasparenza, in una commissione dove sono presenti i delegati di tutti i Paesi, presieduta proprio da un rappresentate austriaco.
Come mai Kurz non fosse a conoscenza di questa procedura non è al momento chiaro, ma questa sua presa di posizione è parsa a molti come un altro tentativo di addossare all’Unione Europea le colpe dei problemi nella gestione della pandemia.
Che l’Austria abbia un rapporto complicato con l’Unione Europea non è comunque cosa nuova. Fin dal suo ingresso nel 1995 i governi austriaci hanno spesso cercato di attribuirsi i meriti per i vantaggi che ne sono derivati, e di dare invece la colpa a Bruxelles per tutte le parti più scomode.
Lo scontro che si ebbe nel 2000, quando i 14 membri di allora decisero di applicare delle sanzioni diplomatiche al nuovo governo tra il partito popolare (ÖVP) e quelle della libertà (FPÖ), guidato in quegli anni da Jörg Haider, è rimasto scolpito nella memoria di molti, soprattutto nei circoli più tradizionali e conservatori.
Dire “die EU ist Schuld” (“è colpa dell’Unione Europea”) è diventato da allora di uso comune quando si vuole cercare un colpevole esterno all’Austria, per non ammettere che i problemi sarebbero da ricercare invece all’interno del Paese.
Anche l’attuale cancelliere Sebastian Kurz ha da sempre un rapporto ambiguo con l’Unione Europea. Da una parte cerca di presentarsi come amico di tutti i maggiori capi di Stato e come un leader ascoltato, ma allo stesso tempo ha tentato più volte di prendersi meriti per cose decise insieme (per esempio la gestione della rotta balcanica) o di posizionarsi in aperto contrasto quando può portargli un vantaggio in politica interna (come la polemica di cui scrivevo all’inizio o gli accordi con Israele di due settimane fa).
L’atteggiamento della popolazione verso l’Unione Europea rimane comunque positivo. Anche se le difficoltà della pandemia hanno avuto un impatto, in base ad un sondaggio di qualche settimana fa oltre il 66% degli austriaci considera imprescindibile l’appartenenza del Paese nell’Unione Europea.
Aggiornamenti Coronavirus
Purtroppo anche questa settimana la situazione legata al coronavirus non sta migliorando, al contrario. Il numero di nuovi contagi ha superato per vari giorni le 3.000 unità, facendo tornare l’indice per 100.000 abitanti sopra 200 (l’ultima volta era accaduto a dicembre, quando l’Austria era già in lockdown).
Al momento non sono state prese nuove misure per contrastare questa tendenza, ma oggi è prevista una riunione del governo per valutare il da farsi. L’unica regione “virtuosa” rimane al momento il Vorarlberg, dove l’indice è ancora in calo (attualmente intorno a 60-70) . Da oggi qui riapriranno ristoranti, bar e saranno possibili attività sportive e culturali.
Come forse avete già letto il vaccino prodotto da Johnson&Johnson è stato autorizzato dall’EMA per la somministrazione in Europa. Al momento non è però ancora chiaro quando questo sarà disponibile in Austria.
- i casi attivi in tutta l’Austria sono attualmente 27.429 (4.224 in più rispetto a sette giorni fa)
- i ricoverati in ospedale 1.661 (+214), di cui 360 (+46) in terapia intensiva. I deceduti sono 8.873 (+160).
- la regione con l’indice per 100.000 abitanti più alto è attualmente il Burgenland (259), seguito da Salisburgo (256), Bassa Austria (244), Vienna (235), Carinzia (204), Stiria (185), Alta Austria (187), Tirolo (149) e Voralberg (64).
- il numero totale di persone che hanno ricevuto almeno una dose di vaccino sono 753.824 (10,01% della popolazione), di cui 143.261 a Vienna.
Innovitalia – il portale della diplomazia scientifica
Vi segnalo il sito web Innovitalia, promosso dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale in collaborazione con il Ministero dell’Università e Ricerca. Si tratta di un portale che ha l’obiettivo di supportare la rete dei ricercatori italiani all’estero, offrendo uno spazio per il networking e la collaborazione tra i diversi attori della ricerca e dell’innovazione italiana sulla scena internazionale, condividendo informazioni sulle opportunità di ricerca, lavoro e perfezionamento nei diversi Paesi esteri.
Medici e farmacisti italiani a Vienna
Per chi è alla ricerca di un medico o un farmacista che parli italiano a Vienna, sul blog è presente una lista che vi può tornare utile. E’ stata pubblicata qualche anno fa, ma cerco sempre di tenerla aggiornata. L’ultima aggiunta per esempio è il dottor David D’Andrea, specializzato in urologia. Se avete altri nominativi da inserire o aggiornare potete come sempre scrivermi.
La maratona di Vienna a settembre
Uno degli eventi sportivi più importanti e conosciuti di Vienna cerca di ripartire. Dopo essere stata annullata l’anno scorso, quest’anno la maratona di Vienna è stata fissata per il 12 settembre. Naturalmente non c’è ancora la sicurezza che si potrà svolgere, al momento sono comunque aperte le iscrizioni.
Concludo questa settimana con una rettifica. Nell’ultima newsletter ho indicato il Consiglio Europeo come autore del report sulla lotta alla corruzione in Austria, mentre si trattava del Consiglio d’Europa. E’ stata una svista ma si tratta di due organi ben diversi, ed è importante non confonderli:
- Il Consiglio d’Europa è una organizzazione internazionale che riunisce 47 paesi europei. La sua missione è quella di promuovere la democrazia e di proteggere i diritti umani e lo stato di diritto in Europa.
- Il Consiglio Europeo è un’istituzione dell’Unione europea, composta dai capi di Stato e di governo degli Stati membri e dal Presidente della Commissione europea, volta alla pianificazione delle politiche comunitarie.
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