Ogni tanto il mondo gira il proprio sguardo verso la piccola Austria, e viene a vedere come vanno le cose. La settimana scorsa è stata uno di quei momenti: il ritorno del lockdown, l’obbligo vaccinale, temi che scaturiscono un certo interesse.
Molte trasmissioni televisive italiane hanno mandato in onda dei servizi (vi segnalo Piazza Pulita, Agorà e Propaganda Live), tutti più o meno approfonditi.
Mi voglio qui soffermare solo su un aspetto, ovvero la manifestazione “novax” di due settimane fa a cui è stato dato un grande risalto. È sicuramente vero che erano presenti circa 40.000 persone, non poche per l’Austria.
Ma come mi piace sempre ricordare lo stesso giorno c’è stata anche un’altra manifestazione contro il coronavirus. Quella delle 70.000 persone che si sono messe in fila senza cartelli o urla per farsi vaccinare.
E in ognuno dei giorni seguenti sono state più di 100.000 le persone che hanno preso la prima, seconda o terza dose. È questa secondo me la maggioranza che protesta nel modo giusto contro il virus e contro le restrizioni a si dovrebbe dare più risalto.
Anche se questi numeri possono dare l’impressione di un cambiamento di rotta nella campagna vaccinale, sul totale hanno comunque ancora un basso effetto. A oggi infatti solo il 66,7% della popolazione in Austria è protetta grazie ai vaccini (in Italia è il 76,9%).
E quello che in molti iniziano a chiedersi è: qual è il piano del governo austriaco?
Sebbene infatti la curva dei nuovi casi stia lentamente scendendo (ma rimane ancora sopra i 10.000 giornalieri), sembra di rivivere gli errori di un anno fa, con la politica che procede a occhi chiusi, nella speranza che la situazione si risolva da sola.
Invece di dare degli obiettivi precisi (una percentuale di vaccinati, un numero di terapie intensive, un indice regionale), il governo ripete come un mantra che il 12 dicembre si potrà riaprire, indipendentemente dalle condizioni in cui sarà il Paese.
Se questo avvererà sarà comunque con molte eccezioni: il cancelliere Schallenberg in una intervista ha fatto intendere che la riapertura potrebbe essere infatti limitata ai soli negozi. E anche l’assessore alla salute di Vienna ha annunciato che nella capitale dopo il lockdown in molti ambiti verrà introdotto il 2G+, ovvero la necessità di mostrare un test negativo anche per i vaccinati e guariti.
Rimangono comunque solo annunci e un piano ufficiale ancora manca. Il rischio è che – esattamente come un anno fa – si riapra tutto per permettere gli acquisti di Natale e poi dal 26 dicembre si torni nuovamente in lockdown. Spero di sbagliarmi.
A oggi i casi attivi in tutta l’Austria sono 148.603 (803 in meno rispetto a una settimana fa), di cui 3.217 (+294) ricoverati in ospedale e 620 (+93) in terapia intensiva. La regione con l’incidenza dei contagi più alta è Salisburgo (1.404), seguita da Carinzia (1.397), Alta Austria (1.351), Vorarlberg (1.281), Tirolo (1.228), Bassa Austria (900), Stiria (806), Burgenland (611) e Vienna (480). Il 66,7% della popolazione ha ricevuto almeno una prima dose di vaccino.
Le segnalazioni della settimana
- Il questionario della nostra lista Com.It.At per conoscere quali sono gli interessi e i bisogni della comunità italiana è ancora online fino al 30 novembre. Per partecipare basta premere qui (ci vogliono 5 minuti in tutto).
- Il 3 dicembre è anche l’ultimo giorno per far arrivare il plico elettorale per le elezioni Comites alla Cancelleria Consolare di Vienna, se non lo avete ancora fatto ricordatevi di spedirlo in tempo! Nella prossima newsletter dovrei anche essere in grado di darvi i primi risultati.
- Il nostro Club di Lettura, dopo aver rimandato l’appuntamento di novembre a causa dell’improvviso aggravarsi della situazione riprende gli incontri a dicembre, anche se solo online. Il prossimo si svolgerà martedì 14 dicembre alle ore 18:00, e discuteremo di “A riveder le stelle” di Aldo Cazzullo. Per rimanere aggiornati potete iscrivervi qui all’apposita newsletter.
- Ieri è iniziato il periodo di attesa del Natale, caratterizzato in Austria dalla corona dell’Avvento. Se volete conoscere meglio questa tradizione, vi rimando a questo articolo sul blog.
- Concludo questa settimana facendo i complimenti a Danilo Campisi, ballerino da tanti anni residente a Vienna, che sabato insieme a Caroline Athanasiadis ha vinto l’edizione austriaca di Ballando con le Stelle (Dancing Stars). Potete seguirlo sulla sua pagina Facebook o Instagram.
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