Su blog e siti web girano da anni liste di libri – italiani e non – che secondo i tanti esperti di letteratura bisognerebbe aver letto almeno una volta: ci son i 100 libri del secolo, quelli da leggere prima dei 30 anni e poi quelli della letteratura italiana, tedesca, inglese o francese.
Ma qui come sapete scriviamo da Vienna, e quello che quindi ci interessa è la letteratura austriaca. Stranamente, anche cercando tra i quotidiani e le riviste pubblicate in Austria, non sono riuscito a trovare una lista simile a quelle create per gli altri Paesi (l’unica lista di cui sono a conoscenza in cui è compresa anche la letteratura austriaca è “canone” di Marcel Reich-Ranickis, che raccoglie tutti i testi in lingua tedesca).
Io ammetto di non essere un grande esperto di libri austriaci (sono più impegnato con la lettura dei libri italiani, in particolare quelli del Club di Lettura dell’Istituto di Cultura), e mi sono quindi rivolto alla maggiore esperta sul tema che conosco, ovvero mia moglie Anna, austriaca e amante della lettura, chiedendole di aiutarmi.
Anche per lei è stata una piccola sfida: dopo quache ora di lavoro e ricerca è però tornata con una lista di 25 libri che secondo lei chiunque si interessi di letteratura austriaca deve aver letto almeno una volta nella vita. Ve li ripropongo in ordine cronologico di pubblicazione:
1. Franz Grillparzer – König Ottokars Glück und Ende (1825)
2. Johann Nepomuk Nestroy – Der Zerrissene (1845)
3. Adalbert Stifter – Der Nachsommer (1857)
4. Marie von Ebner-Eschenbach – Das Gemeindekind (1887)
5. Arthur Schnitzler – Leutnant Gustl (1901)
6. Rainer Maria Rilke – Die Aufzeichnungen des Malte Laurids Brigge (1910)
7. Karl Kraus – Die letzten Tage der Menschheit (1919)
8. Franz Kafka – Der Prozess (1925)
9. Ödön von Horváth – Geschichten aus dem Wiener Wald (1931)
10. Joseph Roth – Radetzkymarsch (1932)
11. Franz Werfel – Die vierzig Tage des Musa Dagh (1933)
12. Elias Canetti – Die Blendung (1935)
13. Robert Musil – Der Mann ohne Eigenschaften (1940)
14. Stefan Zweig – Die Welt von Gestern (1942)
15. Hermann Broch – Der Tod des Vergil (1945)
16. Heimito von Doderer – Die Strudlhofstiege (1951)
17. Hans Lebert – Die Wolfshaut (1960)
18. Marlen Haushofer – Die Wand (1963)
19. Ingeborg Bachmann – Malina (1971)
20. Elfriede Jelinek – Die Klavierspielerin (1983)
21. Christoph Ransmayr – Die Schrecken des Eises und der Finsternis (1984)
22. Thomas Bernhard – Alte Meister (1985)
23. Wolf Haas – Komm, süßer Tod (1998)
24. Dimitre Dinev – Engelszungen (2003)
25. Peter Handke – Immer noch Sturm (2010)
Cosa ne pensate di questa lista? Contiene libri che secondo non dovrebbero far parte di un “canone della letteratura austriaca”? O mancano invece altri romanzi che bisognerebbe assolutamente leggere?
Di Ingeborg Bachmann il mio preferito è Il trentesimo anno. Malina l’ho trovato estremamente complesso, anche se visionario. Grazie per la lista!
Aggiungerei ad esempio Robert Schneider und Jean Améry
Credo si possa aggiungere “Melodia Di Vienna” di Ernst Lothar che narra le vicende dal 1888 al 1945, della famiglia viennese Alt, per tre generazioni e che viveva dove ora c’è la Haus der Musik e “Un’Eredità di Avorio e Ambra” di Edmund De Waal
negli anni 50 ho letto un libro di un autore austriaco che raccontava la vita nel Voralberg nel 1800
non mi ricordo il nome dell’ autore. potete aiutarmi a trovarlo? grazie
va be’ Paolo che vivi a Vienna da 15 anni, ma chi non parla Tedesco? – potevi mettere il titolo in Italiano…
esiste in Austria una letteratura classica? qualcosa che sia stata scritta prima del 1600?
Wolf Haas fa piegare dalle risate! Anche Der Knochenman e Silentium mi sono piaciuti molto ma Komm süßer Tod, ambientato a Vienna e cinico da morire mi sembra perfettamente rappresentativo di Haas, che assolutamente non potrebbe mancare nella lista.
Concordo con Alfredo, per i libri di cui esiste una traduzione italiana potresti aggiungerla, anche per capire quanti di questi libri sono arrivati anche “da noi”. A parte il processo di Kafka, l’uomo senza qualità di musil e pochi altri, non saprei dire se sono conosciuti anche in Italia.
Aggiungerei un Hofmannsthal a piacere