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Hallo, Servus, Grüß dich! I modi di salutare in Austria, spiegati

Quando – molti anni fa – studiavo il tedesco a scuola, all’arrivo del professore ci era stato insegnato di salutare con “Guten Morgen” o “Guten Tag” e per il commiato di utilizzare “Auf Wiedersehen”. Queste – oltre ai colloquiali e informali“Hallo” e “Tschüß” – sono le forme di saluto più conosciute e tradizionali del tedesco, ma nella lingua di tutti i giorni le varianti sono molto più numerose.

Aggiungeteci inoltre l’essere in Austria – una regione “periferica” rispetto alla patria del tedesco – e non vi stupirete più di tanto delle varie forme locali e colloquiali con cui ci si confronta ogni giorno. Anche se a un primo impatto possono sembrare strane, è facile abituarsi. Mettiamo un po’ di ordine in questo articolo con le forme di saluto più usate in Austria:

Grüß Gott: è il modo di salutare formale più usato, molto più comune di Guten Morgen/Tag/Nachmittag/Abend (e si può usare a qualunque ora del giorno senza aver paura di sbagliare). Si usa quando si incontra qualcuno ma non come forma di commiato. L’origine è una abbreviazione di grüß[e] dich Gott ovvero dio ti benedica. Con gli amici o in contesti più colloquiali si può utilizzare invece la forma “Grüß dich” (o come si dice nel parlato griaß di).

Servus: una alternativa tutta austriaca al classico “Hallo”, da utilizzare quando si incontra una amico o in contesti informali. Deriva dal latino per “servo / schiavo” e può essere considerata la forma breve dell’espressione “sono vostro servo” o “al vostro servizio”. Spesso viene utilizzato in forma abbreviata o storpiata, per esempio Servas oppure Seas. 

Ciao: proviene ovviamente dal nostro italiano, ma in tedesco viene utilizzato solamente come commiato e in contesti informali. In Germania si usa anche la forma Tschau. 

Baba: altro modo molto colloquiale che si usa quando ci si saluta alla fine di una conversazione. Ha origine da “Grüßen Sie mir den Herrn Papa” (salutate il signor padre da parte mia).

Mahlzeit: probabilmente l’avete già sentita (e usata) al posto di Guten Appetit, ma questo termine viene utilizzato anche in Austria come forma di saluto durante l’orario di pranzo. In particolare negli uffici quando si vuole indicare ai colleghi che si sta andando a mangiare per pranzo, ci si accomiata dicendo appunto Mahlzeit, e che si ripete anche come saluto quando si incontra  qualcuno nei corridoi, più o meno tra le 11.30 e le 14. E’ una abbreviazione della frase „Gesegnete Mahlzeit!“

Una particolarità in più è che spesso le varie forme di saluto vengono anche combinate o dette insieme in sequenza. Per esempio Hallo griaß di oppure Tschüß Baba ma ho sentito anche combinazioni più lunghe. Ovviamente non c’è nessun obbligo di formarle, dire che solo una parola va benissimo, ma non stupitevi. Il tedesco sembra una lingua molto rigida e grammaticale, ma nel linguaggio di tutti i giorni le eccezioni sono veramente la norma.

Conoscete altri modi di salutare in Austria? Segnalateli nei commenti!

Paolo Manganiello 1
Paolo Manganiello

Vivo a Vienna dal 2004. Da più di dieci anni racconto tramite QuiVienna questa città e tutto quello che succede in Austria, con un occhio di riguardo per la comunità italiana.

Scritto da Paolo Manganiello

Vivo a Vienna dal 2004. Da più di dieci anni racconto tramite QuiVienna questa città e tutto quello che succede in Austria, con un occhio di riguardo per la comunità italiana.

17 Commenti

  1. Lidia ha detto:

    Ciao deriva dal veneto (non dall’italiano, ad essere precisi) e significa proprio “schiavo, servo vostro”, quindi equivale al locale Servus. In ogni caso, MAI e poi mai usare queste forme di saluto, specialmente Mahlzeit e Grüß Gott più a nord della Baviera, pena essere derisi come “meridionali” o rischiare di offendere qualcuno (specialmente con Mahlzeit).
    Cosa importante, quanto ci si accomiata per telefono dire “auf Wiederhören” e non auf Wiedersehen”. Oppure come si sente sulla metro, familiarmente: Ciao, Tschüß, Baba, tutto assieme, perché melius abundare quam deficere.

    1. Laura ha detto:

      @Lidia: “Mahlzeit” si usa in Austria e nelle parti ovest della Germania (cioè non solo in Baviera). “Grüß Gott” invece si dice in tutta la Germania :).

      1. Lidia ha detto:

        @ Laura: Avevo scritto di non usarlo più a nord della Baviera. Il Baden-Württemberg è ad ovest, ma sempre nel sud della Germania ;) Ribadisco, se si esordisce con un “Grüß Gott” nel centro-nord della Germania si viene immediatamente classificati come meridionali poco colti. Qui una mappa chiarificatrice: https://kristianmitk.wordpress.com/2016/03/01/grusformeln-im-deutschsprachigen-raum/

        1. Laura ha detto:

          Ciao Lidia,
          Grazie per il tuo commento :)! Intendevo dire che “Mahlzeit” si usa non solo al sud ma anche nel ovest della Germania per esempio nelle regioni Rheinland-Pfalz, Hessen, Nordrhein Westfalen etc ;-)! Però addirittura viene considerato un saluto un po “primitivo” e ci sono ditte e agenzie che chiedono agli impiegati di non usarlo :D!
          E ti assicuro che al giorno d’oggi “Grüß Gott” si usa in tutta la Germania, nessuno ti guarderà storto o ti classifica come meridionale poco colto. Certo che al sud è magari più frequente, e nelle regioni proprio al nord come Bremen, Schleswig-Holstein e Hamburg dicono spesso anche “Moin (moin)”, ma comunque viene usato anche lì.
          PS: sono tedesca (e linguista) :D.

          1. Lidia ha detto:

            Molto interessante! Grazie! :) Negli anni 70 “Grüß Gott” era visto male nel nord, almeno così mi raccontava mio padre, emigrato in Baviera. Un po’ come sentire un accento napoletano a Treviso. Una collega a Kiel mi ha raccomandato di non usarlo (vero, mi ha suggerito Moin Moin). Leggo spesso in Austria di come i saluti austriaci (assieme a molte parole) si stiano perdendo a scapito di quelli “tedeschi”, importati dai numerosi immigrati (dalla Germania). Poi ci sono quelli come la sottoscritta, che entusiasta per quel poco imparato stava per ordinare dei Marillenkrapfen a Potsdam… senza pensare che non mi avrebbero capita. A fatica mi sono arrampicata su Berliner, no, Pfannkuchen mit Aprikosenmarmelade. Non so quanto corretto fosse, ma mi hanno capita. Una sudata! Sarebbe un peccato perdere le differenze regionali in nome della globalizzazione. Certo, semplificherebbe la vita a noi stranieri.

        2. Piero ha detto:

          Questa dei meridionali poco colti è un’idea tutta Sua. Nessuno in tutta l’area di lingua tedesca ritiene un viennese mediamente meno colto di un tedesco. Molto più probabilmente il contrario. Una prova? 8 milioni di austriaci dal 1918 hanno dato un contributo alle arti figurative e alla letteratura di lingua tedesca superiore a 80 milioni di tedeschi. Si informi meglio.

        3. Nicole Povoleri ha detto:

          In Austria nel Salisburghese , zone del Pongau, un altro saluto è anche ” Habe die Ehre” , detto da loro suona come Abi di Eri , tradotto significherebbe ” onore mio”

    2. Piero ha detto:

      Proprio per essere associati al più colto meridione (un po’ come un Italia) è più che giusto usare le rispettive e più rispettose forme. Ciò detto, “Mahlzeit” non si dice né si dice “Guten Appetit” ne in Italia “Buon appetito” : chi conosce il galateo, in Austria come Italia non lo dice e basta.

    3. Pierantonio ha detto:

      “ciao” viene precisamente dall’antico veneziano “sciavo” =”schiavo”, “servo”(vostro)

  2. Gaballa Bachir ha detto:

    Ciao a tutti.
    Vorrei per favore un’informazione. Secondo voi per imparare qualcosa in tedesco e avendo pochi giorni a disposizione e volendo spendere poco e partendo magari in auto da Verona sarebbe meglio andare a Monaco di Baviera o a Vienna in Austria?
    Grazie in anticipo.
    Gaballa Bachir

  3. Eugenio Mentil ha detto:

    C’è un’altro modo di salutare nella basa Carinzia: fiat dich; fiat euch;
    Un modo di salutare a Timau(lato sud del Passo di Monte Croce Carnico:
    Christis

    1. Laura ha detto:

      È vero :)!! Anche nel Tirolo, a Salisburgo e in Baviera si usa il “Pfiat di” (se saluti una persona sola) oppure Pfiat eich/Pfiat enk (se saluti più di una persona), spesso si sente anche “Pfiat di Gott/ Pfiad God”. Ha origine da “behüte dich Gott” (che dio ti protegga). Nel Tirolo si usa solo come forma di commiato, in altre parti anche quando si incontra qualcuno. “Chrisis” e un saluto molto interessante!! Si usa solo a Timau?

  4. Laura ha detto:

    Scusami, “Christis”!

  5. Shamir ha detto:

    Servo vostro. Servus!
    Arrivo qui perché cercavo il saluto di commiato che ho appreso in Kaernten (Carinzia), qualcosa che suona come “fiertig”.
    Ora ho trovato l’esatta forma scritta di questo saluto. Si tratta di “Pfir di”, o “Pfir di Gott”. Quindi il “fiertig” potrebbe essere “Pfir di G”, con la sola G di Gott.
    Frohe Weihnachten und einen guten Rutsch ins neue Jahr.
    S.

  6. Shamir ha detto:

    Scusatemi. Aggiungo: mi dà l’idea che “Führe dich Gott”, che Dio ti guidi, sia la forma da cui deriva la forma dialettate (carinziana) “Pfir di Gott”. Pfir per Führe .

  7. Salvino ha detto:

    Buonasera mia moglie è di Salisburgo e quindi ci andiamo spesso. Da quelle parti sento spesso Pfirt-i / Pfirt-euch. E poi Auf wiederschauen invece di Auf wiedersehen. L’Austria è magnifica e per apprezzarla al meglio sto appunto imparando il tedesco, anzi l’austriaco :-) Una faticaccia, ma ce la farò. Pfirt-euuuuuch.

  8. Massimo ha detto:

    Pfirti è il saluto amichevole usato in tutto il Sudtirolo… dove per salutarsi si usano le seguenti, ulteriori espressioni: Servus, Grüss Gott e, limitatamente all’ora di pranzo Mahlzeit (anche nel senso di buon appetito)

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