Storia dell'Austria Un commento

Le ultime parole di Massimiliano

Una delle vicende più tragiche che colpì gli ultimi decenni dell’Impero Asburgico è quella che vide protagonista Massimiliano, il fratello dell’Imperatore Francesco Giuseppe, che nel 1864 si trovò a dover accettare la corona imperiale del Messico per mantenere l’equilibrio politico tra Austria e Francia.

Massimiliano e la moglie Carlotta in America trovarono però fin da subito una situazione molto tesa, con i liberali capeggiati dall’ex presidente Benito Juàrez pronti a riprendere il potere ad ogni costo.

Gli Stati Uniti armarono i rivoltosi e Napoleone III decise di far rientrare in patria i soldati francesi che supportavano le truppe imperiali.

Nel 1867 gli uomini di Juàrez catturarono l’Imperatore che, il 19 giugno, venne fucilato assieme ai suoi fedeli generali messicani da un plotone composto da sette unità.

Ci sono tante ipotesi sulle ultime parole che Massimiliano avrebbe pronunciato prima della morte, quella più affascinante vuole che queste fossero state: “Povera Carlotta”.

L’imperatrice aveva infatti già dato segni di squilibrio quando la situazione in Messico aveva cominciato a precipitare e, dopo la morte del marito sarebbe impazzita definitivamente.

Carlotta prima si recò da Napoleone III e poi a Roma per chiedere aiuto al Papa, senza badare alle etichette e senza contenere le proprie emozioni.

Si chiuse poi completamente in se stessa, aspettando per il resto della sua vita l’amato Massimiliano, convinta che il proprio amore prima o poi sarebbe tornato tra le sue braccia.

Questo particolare ha ispirato il compositore statunitense Frederic Woodman Root che proprio nel 1867 scrisse “Poor Carlotta: The Last Words of Maximilian“.

“(…) Faded away all his daydreams of splendor,
All the dishonor of love and surrender,
All but the homage a true heart would tender,
Poor Carlotta, Poor Carlotta (…)”

trad.

“(…) Svaniti tutti i suoi sogni di splendore,
tutti i disonori d’amore e resa
tutto tranne l’omaggio che un vero cuore offrirebbe
povera Carlotta, povera Carlotta (…)”

Patrick

Triestino classe 1981, vive a Viareggio. Ama da sempre l'Austria. Sin da quando era studente ha portato avanti la sua passione per la scrittura e la comunicazione collaborando e lavorando per giornali, tv locali e radio e pubblicando due libri (“Luce opaca” e “20 dopo Kurt” per Giovane Holden Edizioni).

Scritto da Patrick

Triestino classe 1981, vive a Viareggio. Ama da sempre l'Austria. Sin da quando era studente ha portato avanti la sua passione per la scrittura e la comunicazione collaborando e lavorando per giornali, tv locali e radio e pubblicando due libri (“Luce opaca” e “20 dopo Kurt” per Giovane Holden Edizioni).

1 Commento

  1. Alex ha detto:

    Massimiliano non venne mai costretto ad accettare il trono del Messico, al contrario fu proprio la sua ambizione e soprattutto quella della moglie Carlotta a spingere il secondogenito fratello di Francesco Giuseppe a cercare il potere in Centro America. La famiglia imperiale fece di tutto per indurlo a rifiutare la pericolosa proposta, ma Massimiliano non indietreggiò neanche di un passo, tanto che prima di imbarcarsi verso il suo tragico destino, dovette rinunciare ai suoi diritti di Arciduca in linea di successione (all’epoca Francesco Giuseppe temeva per il piccolo e fragile Rodolfo).

    E la “povera Carlotta”, anche se pazza, sopravvisse a tutti i protagonisti dell’epoca.

    Alex Stacchini

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