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FoodItalia: come organizzare “male” una fiera di prodotti italiani

fooditalia-wien-vienna-fiera-prodotti-italianiLe aspettative per FoodItalia, presentato come il “salone delle eccellenze italiane” lo scorso fine settimana alla Messe Prater, erano molto alte: produttori di tutto rispetto, un programma di seminari e workshop interessante, e un prezzo di ingresso (ben 29,- Euro) che prometteva un fine settimana di alta qualità a Vienna.

Purtroppo di tutto questo non se n’è vista nemmeno l’ombra.

Un’organizzazione catastrofica è stata infatti alla base di un vero e proprio insuccesso che ha fatto infuriare sia i produttori venuti dall’Italia che i (pochi) visitatori.

Appena entrati nel padiglione la prima sensazione è stata il senso di vuoto: nessuna decorazione della sala, mancanza di pareti divisorie per gli stand o indicazioni di dove si svolgessero i seminari e le attività e un palco centrale con ben 12 (!) sedie in tutto.

I seminari e workshop indicati sul programma? Annullati o spostati all’ultimo minuto in altri stand, con orario di inizio e fine sempre “fluttuanti” e organizzati in maniera così approssimativa e improvvisata che che ha fatto storcere il naso a più di una persona nel pubblico.

fooditalia-vienna-wien-prodotti-italiani-fieraParlando in seguito con alcuni degli espositori ho scoperto che molti dei produttori erano andati via già dopo un giorno a causa della scarsa organizzazione, e che la zona ristorante – che effettivamente stavo ancora cercando – non era stata nemmeno aperta per la mancanza dei permessi del comune di Vienna.

E gli organizzatori direte voi? Spariti nel nulla, o meglio dopo una lunga ricerca siamo riusciti a trovare un’unica persona – evidentemente oberata dalla situazione – che si è giustificata con un sorrisino dicendo che il tutto è un po’ “all’italiana“. Dopo questa frase – come potete immaginare – non ho potuto fare altro che ringraziare e andare via.

Unica nota positiva di questo fine settimana sono stati i produttori italiani – a cui va un grande elogio – che hanno portato effettivamente molte eccellenze italiane a Vienna, e sono stati sempre disponibili e professionali anche in queste condizioni.

Sono convinto che se la fiera fosse stata organizzata in tutt’altro modo (e probabilmente da tutt’altre persone) invece di una brutta figura per l’Italia sarebbe potuta essere un grande trampolino di lancio per i prodotti italiani e per il nostro Paese in Austria.

Peccato, davvero un grande peccato.

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Paolo Manganiello

Vivo a Vienna dal 2004. Da più di dieci anni racconto tramite QuiVienna questa città e tutto quello che succede in Austria, con un occhio di riguardo per la comunità italiana.

Scritto da Paolo Manganiello

Vivo a Vienna dal 2004. Da più di dieci anni racconto tramite QuiVienna questa città e tutto quello che succede in Austria, con un occhio di riguardo per la comunità italiana.

2 Commenti

  1. domenico ha detto:

    “All´italiana” Ma organizzata totalmente da austriaci evidentemente incompetenti.
    Che usando questa frase si sono scrollati di dosso responsabilita in modo pietoso ed arrogante.
    Peccato davvero per i produttori che hanno visto eluse le aspettative anche minime di avere un pubblico di visitatori… non dico di buyer.

  2. Luca ha detto:

    29 euro a testa non sono pochi, se consideriamo che la fiera dell’artigianato a milano è gratuita….e comunque la fiera è organizzata dall’austria e non dall’italia, quindi ognuno si prenda le proprie responsabilità. Questo scarica barile è un modo di fare abbastanza diffuso a Vienna!

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