Curiosita' Un commento

L’altro Prater …ovvero il Böhmischer Prater

Chi cerca una meta insolita e nostalgica e ha voglia e tempo di allontanarsi dal centro di Vienna può andare alla scoperta del “Böhmischer Prater” e del monte Laa situati nel decimo distretto (Favoriten).

Senza dilungarsi troppo con i dettagli storici di questa zona di Vienna, é importante sapere che fin dai tempi dei Romani il “Laaer Berg” era rinomato per la produzione dei mattoni da costruzione. L’immigrazione dai territori dell’impero Austro-Ungarico aumentò considerevolmente nel periodo della costruzione della Ringstrasse: molti operai boemi, cechi e moravi vennero infatti impiegati nelle industrie viennesi. Quella dei materiali per costruzione era a dir poco fondamentale per l’epoca. Nei pochi momenti liberi una piacevole passeggiata nei boschi del vicino monte Laa era per gli operai una specie di rito.

Verso la metà del XIX secolo, oltre alla prima Gasthaus, nacque anche un parco dei divertimenti, principalmente per gli abitanti di Favoriten e Simmering, e da qui il nome “Böhmischer Prater” per distinguersi dall’altro famoso “Prater”. Durante la II guerra mondiale, l’11 dicembre 1944, il Böhmischer Prater venne quasi completamente distrutto da una bomba. Dopo la sua seppur parziale ricostruzione nei decenni successivi acquistò il suo attuale aspetto.

La zona pedonale consente di passeggiare indisturbati e di osservare con calma il mescolarsi di tradizione e modernità, come l’antico carosello, che ha più di cento anni (un pezzo da museo che ha fatto divertire più di qualche generazione di visitatori), un suonatore di organetto o un teatrino di marionette. Tra le attrazioni moderne si trovano gli autoscontri per bambini e una ruota panoramica da cui poter ammirare Vienna, il Wienerwald, il Kahlenberg e lo Schneeberg. Non mancano, ovviamente, i ristorantini e un “dolce tram” per i golosi. D’estate si tengono inoltre diversi eventi per bambini e serate allietate da vecchie canzoni viennesi o danze popolari boeme.

Nel parco del monte Laa, a cui è interdetto l’accesso ai cani (che possono tuttavia accompagnare i loro padroni fin nell’ampia area verde circostante), si trovano i due stagni legati alla antica lavorazione dei mattoni e che oggi costituiscono l’ambiente ideale per diverse specie di uccelli. Il Böhmischer Prater e il monte Laa sono raggiungibili con la linea S7 (stazione Geiselbergstrasse) oppure con le linee 67 e 68A (fermata Urselbrunnengasse). Per chi arriva in auto, c’é un comodo parcheggio vicinissimo alla zona pedonale.

Sabrina

Udinese, lascia il Friuli per la vicina Austria nel 2008 pensando di rientrare in Italia al massimo tre anni più tardi. Dopo sei anni di carriera a Klagenfurt si trasferisce per lavoro a Vienna, dove continua ad occuparsi di contabilità, finanza e controllo di gestione. La sua passione? Il caffè di Julius Meinl am Graben. Non scrive per nessun blog, eccezion fatta per QuiVienna.

Scritto da Sabrina

Udinese, lascia il Friuli per la vicina Austria nel 2008 pensando di rientrare in Italia al massimo tre anni più tardi. Dopo sei anni di carriera a Klagenfurt si trasferisce per lavoro a Vienna, dove continua ad occuparsi di contabilità, finanza e controllo di gestione. La sua passione? Il caffè di Julius Meinl am Graben. Non scrive per nessun blog, eccezion fatta per QuiVienna.

1 Commento

  1. Pierre ha detto:

    Ottimo articolo sul Böhmischen Prater, che descrive in modo completo, questo favoloso Milieu non molto frequentato dai turisti, e che ho conosciuto molti anni fa grazie a persone del posto…

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