Da alcuni anni in Italia è iniziata l’introduzione della cosiddetta Carta d’Identità Elettronica (CIE), un documento di riconoscimento che andrà a sostituire la classica carta d’identità in formato cartaceo.
La caratteristica principale è il formato tessera (come la patente o il bancomat), molto più facile da maneggiare e portare con sé, ma la più importante innovazione della CIE è il microchip incorporato, che oltre a permettere la verifica dell’identità, consentirà in futuro di accedere a molti servizi della pubblica amministrazione.
Naturalmente la funzione primaria della carta d’identità, ovvero essere un documento di identificazione e permettere l’espatrio in tutti i Paesi dell’Unione Europea (e molti altri) rimane inalterata anche nella versione “elettronica”
Mentre in Italia come già scrivevo la CIE sta venendo erogata – anche con con una certa lentezza – già dal 2016, fino a pochi giorni fa non era prevista una procedura di rilascio per i cittadini italiani residenti all’estero (quindi iscritti all’AIRE).
I consolati non erano infatti abilitati a questo nuovo sistema, e non era nemmeno possibile fare richiesta presso i Comuni in Italia (come invece è permesso per molti altri documenti, come il passaporto).
La situazione si è però improvvisamente sbloccata con un decreto interministeriale di pochi giorni fa, che ha messo in moto il processo per l’attivazione del rilascio della Carta d’Identità Elettronica presso la rete diplomatico-consolare italiana nel mondo.
Dal prossimo 20 settembre sarà attivata in alcune sedi pilota, tra cui Vienna (le altre sono Atene e Nizza), per poi essere estesa a tutta la rete diplomatica.
La notizia è ancora abbastanza fresca e non sono quindi disponibili maggiori informazioni sulle modalità di rilascio, né sul sito web Ministero degli Affari Esteri né su quello dell’Ambasciata Italiana a Vienna, ma sicuramente ci saranno presto aggiornamenti (vi terrò informati!).
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