Arte Un commento

Cinque opere d’arte da vedere a Vienna

Se pensate che vi dica di correre al Belvedere per essere colti dalla sindrome di Stendhal di fronte all’indiscussa magnificenza del Bacio di Klimt, tirate pure un sospiro di sollievo: il bacio è fuori classifica e possiamo occuparci d’altro.

Iniziamo da una chiesa poco distante da Hofburg, la Chiesa di Sant’Agostino all’interno della quale si trova una magnifica scultura del Canova. Si tratta del monumento funebre fatto erigere da Alberto di Sassonia per la moglie Maria Cristina d’Austria. Poiché costei è seppellita insieme agli altri Asburgo nella Cripta Imperiale, il monumento è vuoto, e la cosa mi piace molto. Una sorta di spreco della bellezza, o meglio ancora, l’esaltazione della bellezza fine a se stessa.

Nonostante la scultura non abbia un’illuminazione dedicata e non sia messa in risalto in alcun modo, la prima volta che l’ho vista mi ha subito conquistata in modo irrazionale e viscerale. E poco importano i significati, la commistione vita-morte e tutto quello che c’è dietro. È semplicemente meravigliosa e il fatto che per goderne non si debba nemmeno pagare un biglietto la rende imperdibile.

Da qui proseguiamo il nostro breve viaggio nell’arte viennese raggiungendo, in una decina di minuti a piedi, il Museo di Storia Naturale, dove è conservata la Venere di Willendorf. Una statuetta di undici centimetri scolpita su pietra calcarea. È stata ritrovata, per l’appunto, a Willendorf – settanta chilometri da Vienna – all’inizio del ‘900.

Si stima che quest’opera sia stata realizzata 25.000 – 26.000 anni fa, in epoca paleolitica. Pur essendo impossibile ricostruirne il significato culturale, si ipotizza che le forme femminili così accentuate ne facessero un simbolo di fertilità. La suggestiva esposizione mette in risalto lo straordinario valore artistico di quest’opera che viene davvero difficile definire arte “primitiva”.

Proprio di fronte al Museo di Storia Naturale si trova quello di Storia dell’Arte. Migliaia di opere d’arte dall’antichità al 1600, distese di quadri fiamminghi, Cristi e Madonne. Tra gli italiani ci si trova qualche Arcimboldo, il Caravaggio e persino Tiziano. Ma in tutto questo concentrato di bellezza, in cui diventa davvero complicato orientarsi, spicca sicuramente La torre di Babele di Bruegel.

Il quadro illustra l’episodio narrato nel libro della Genesi secondo cui Dio, indispettito dall’arroganza degli uomini che volevano costruire una torre che arrivasse fino al cielo, decise di confondere le cose facendo in modo che non si parlasse più un’unica lingua. Considerando che siete in un paese di lingua tedesca, comprendere lo spaesamento di quei poveretti non vi sarà difficile.

A pochi passi da questi due enormi musei si trova il Leopold, il museo che ospita la più vasta collezione di opere di Schiele. Di Schiele, a mio avviso, è bello tutto. Anche se L’abbraccio, il mio quadro preferito in assoluto, si trova al Belvedere, al Leopold ci sono oltre quaranta quadri e 188 lavori su carta.

Scegliete quello che vi attrae di più, guardatelo a lungo e lasciatevi conquistare dalla forza e dalla profondità di questo artista morto a ventotto anni. Io a quell’età mi rendevo a malapena conto di essere al mondo. Lui aveva già avuto modo di rappresentare la vita, la morte, l’angoscia, lo strazio, le contraddizioni in immagini attuali a un secolo di distanza.

Per finire raggiungiamo, in un quarto d’ora a piedi dal Museumsquartier, Karlsplaz dove troviamo il palazzo della Secessione. Qui è custodita un’opera stupenda di Klimt, che non è il Bacio, ma Il fregio di Beethoven: 24 metri di meraviglia. Un affresco che occupa tre pareti e vuole essere la trasposizione in immagini della nona sintonia di Beethoven, una sorta di sinestesia, un capolavoro sul capolavoro tutto da guardare.

E voi siete d’accordo? Qual è la vostra opera d’arte da vedere a Vienna?

Silvia Pillin

Dopo sei anni a Vienna è tornata in Italia per lavorare come copywriter. A Vienna ha ambientato un romanzo che si intitola Ti voglio bene lo stesso". Tutte le sue avventure, viennesi e non, sono raccolte nel blog azzurropillin.

Scritto da Silvia Pillin

Dopo sei anni a Vienna è tornata in Italia per lavorare come copywriter. A Vienna ha ambientato un romanzo che si intitola Ti voglio bene lo stesso". Tutte le sue avventure, viennesi e non, sono raccolte nel blog azzurropillin.

1 Commento

  1. Marco ha detto:

    Consiglio anche tutti i Caravaggio al Kunsthistorischen Museum.

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