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Slittino estivo sulla Hohen Wand Wiese di Vienna

La pista estiva per slittino della Hohen Wand Wiese (letteralmente “prato dal muro alto”) è una attrazione poco conosciuta appena fuori Vienna, ma che farà divertita sia grandi che piccoli.

Mentre durante l’inverno il prato viene utilizzato come (breve) pista da sci, col giungere dell’estate si trasforma in una pista per sfrecciare a tutta velocità con slittini montati su una rotaia (in pratica un ottovolotante tutto in discesa).

Con una lunghezza di 847m, un dislivello di 93m e una velocità media di 40km/h il divertimento è garantito.

Una corsa costa 4,- Euro (ridotto 3,- Euro), ma è possibile avere delle riduzioni con l’acquisto di più biglietti (per esempio 5 corse per 18,- Euro, ridotto 13,- Euro).

La Hohen Wand Wiese è facilmente raggiungibile con i mezzi pubblici dalla stazione di Wien Hütteldorf (linea U4) tramite gli autobus 249 e 250.

Orari di apertura

Luglio-Agosto:
Tutti i giorni dalle 10:00 alle 18:00

Settembre:
Giovedì, Venerdì: 14:00 – 18:00
Sabato, Domenica: 10:00 – 18:00

Ottobre
Sabato, Domenica e Festivi: 12:00 – 18:00 Uhr

Sito web: http://www.highhills.at/

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E’ più facile amare le cose da lontano?

Non riesco più a distinguere se tutto questo mio amore, e la mia nostalgia siano verso qualcosa che esiste ancora, o se sia un sentimento rivolto al ricordo che ho degli anni trascorsi in Italia, piuttosto che all’Italia che mi accoglierebbe ora, se decidessi davvero di tornare a casa.

A volte mi basta pensare alla via di casa mia (dei miei), dove passando salutavo la fruttivendola che a giugno ha chiuso, il salumiere e sua moglie, che ormai da tempo non ci sono più, la droghiera, la lavandaia, i panettieri che resistono per fortuna, ma sono rimasti solo loro.

Oppure penso agli amici di sempre che mi mancano così tanto e che è così piacevole rivedere, come se il tempo non fosse passato, ma che vivono quasi tutti all’estero e se vivono in Italia hanno ritmi completamente diversi dai miei che ormai sono mamma.

Spesso penso anche ai Natali in famiglia che io tanto adoro e che non saranno mai più quelli di una volta, perchè i parenti che vi partecipavano sono quasi tutti morti e quelli ancora vivi non vogliono o non possono festeggiare insieme…

Forse è più facile amare le cose da lontano, quando sembrano irraggiungibili e quando ogni attimo è prezioso, perchè non è la quotidianità.

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QuiVienna va in vacanza!

E’ arrivata l’estate e QuiVienna si prende qualche giorno di vacanza!

Per questo motivo per le prossime due settimane non ci saranno aggiornamenti al blog.

Questo non vuol dire che dobbiate smettere di leggere i contenuti pubblicati e lasciare i vostri sempre utili commenti.

Durante l’attesa ecco qualche articolo interessante che vi farà compagnia:

A presto!

Italiani a Vienna 2 commenti

La questione altoatesina vista da Vienna, tra conflitti e vittorie

La questione altoatesina vista da Vienna, tra conflitti e vittorie (3)Tra i tanti italiani in trasferta a Vienna ci sono anche gli altoatesini, meglio conosciuti come i “Südtiroler”.

Le domande più frequenti postegli, involontariamente o no, sono: “sei italiano o tedesco?” “Ti senti austriaco?

La risposta più veloce ed efficace pare sia quella di mostrare la carta d’identità con scritta in maiuscolo  “REPUBBLICA ITALIANA”, quest’ultimo documento verde per l’Alto Adige perché regione a statuto speciale.

I dati del censimento della provincia di Bolzano riguardanti l’anno 2011 dimostrano però che queste frequenti domande non nascono dal nulla.

La regione Südtriol/Alto Adige conta poco più di 504.708 abitanti (2012) ed è composta da tre gruppi linguistici ovvero il tedesco, l’italiano e il ladino. La regione a Nord-Est dell’Italia a confine con l’Austria, ha un passato ingombrante alle spalle, al quale sono dovuti in parte i conflitti e l’isolamento tra i due gruppi linguistici principali.

Un’ “isola felice” dell’ Italia, dove il tedesco è anche lingua ufficiale, come in Valle D’Aosta lo è il francese.

Il 69,41% [1] della popolazione altoatesina è di madrelingua tedesca, ed il 26,06% della popolazione è di madrelingua italiana. Spostandoci verso Sud non mancheranno battute come “i bolzanini non sono italiani!” ma  anche oltrepassando il confine austriaco, verranno classificati come quelli che “vorrebbero essere austriaci, ma non lo sono.”

La questione altoatesina vista da Vienna, tra conflitti e vittorie (1)Non sarà questo un articolo riguardante le questioni politiche dell’Alto Adige/Südtirol, bensì uno sguardo allo scambio interculturale e alla convivenza dei due gruppi linguistici principali.

Quelli che sono cresciuti in famiglie miste, hanno la fortuna di parlare sin da piccoli entrambe le lingue, ma d’altra parte crescono in un ambiente dove i gruppi linguistici vivono affianco, non insieme. Si rispettano, ma d’altra parte sono ancorati stereotipi e luoghi comuni.

Ciò nonostante esistono altrettante storie che ne dimostrano il contrario, dove l’amicizia e l’amore uniscono due poli apparentemente opposti. Ed i tempi in cui l’uno e l’altro rifiutavano di parlare una lingua, si isolavano dall’altro gruppo linguistico o si ostinavano a parlare una lingua, rimangono solo un ricordo.

Sono queste le persone che dobbiamo lodare, coloro che si sono aperti allo scambio interculturale, passando oltre i confini della mente e degli stereotipi. Sono queste le persone che cambieranno il futuro della convivenza, quelle che a 20 anni iniziano ad amare anche i difetti dell’altro: gli italiani così rumorosi, vivaci e meno precisi e d’altro canto i tedeschi così puntigliosi, precisi e riservati.

Non mancano neanche a Vienna questi piccoli, sporadici, fenomeni pacifici di convivenza tra altoatesini di madrelingua italiana e tedesca.

Il 6.6.2013 la squadra di calcio “SG Südtirol” è arrivata al podio vincendo il campionato. Un mix di giocatori e tifosi altoatesini hanno reso le partite ed anche le celebrazioni per la vittoria, svoltasi lo scorso sabato al Red Star Platz, una piacevole giornata in compagnia dei due gruppi linguistici.

La questione altoatesina vista da Vienna, tra conflitti e vittorie (2)Con semplicità ed allegria, hanno guardato oltre le differenze culturali e linguistiche: un cronista bilingue, degli addetti al barbecue sfoggianti simpatici “Bauernschürzen” (grembiulini da contadino blu), poco distante un ragazzo campano a servire bevande tra le quali anche l’aperitivo “Hugo”, uno Spritz al sambuco nato nel Trentino-Alto Adige.

Esistono svariati seminari sulla comunicazione interculturale, la mediazione linguistica, workshop, manuali o lezioni universitarie per imparare ad eliminare i conflitti interculturali.

Tuttavia ci sono metodi ben più economici e forse anche più efficaci per conoscere ed apprezzare entrambi i gruppi linguistici: trovarsi per una pizza, bere un Hugo in compagnia o ancora partecipare ad una partita di calcio.

Insieme, gemeinsam.

[1] I dati si riferiscono al censimento della popolazione nel 2011 eseguito dalla Provincia autonoma di Bolzano

Italiani all'Estero 152 commenti

Perché pochi italiani si vogliono trasferire in Austria?

trasferirsi-estero-austria-lavoro-studio-italiaLeggendo tra i vari forum di discussione degli italiani che vogliono emigrare all’estero, noto spesso che sono poche le discussioni su Vienna e l’Austria.

Negli ultimi anni – vista la situazione economica e lavorativa in Italia – sono sempre più le persone che cercano informazioni sull’estero, le possibilità di lavoro, e qualunque informazione utile per iniziare una nuova vita in un altro Paese.

Ho però notato che la maggior parte di queste discussioni sono di persone che vogliono partire per Inghilterra, Spagna o anche per la Germania, senza parlare di quanti pensino addirittura ad altri continenti.

L’Austria invece sembra una meta considerata veramente da pochi.

Questo fatto mi è sempre apparso molto strano ed interessante, soprattutto perché provando a prendere il punto di vista di una persona che si vuole trasferire per motivi di lavoro, vedo molti vantaggi nel trasferirsi in Austria: la vicinanza con l’Italia, gli stipendi alti rispetto alla media europea, bassa disoccupazione, infrastrutture sociali e aiuti statali capillari ed efficienti.

Sicuramente l’Austria non è perfetta, su questo blog ci sono già state ampie e accese discussioni sia sui vantaggi che sugli svantaggi del vivere in Austria, ma non riesco ancora a capire come mai venga così “sottovalutata” da chi vuole fare un’esperienza lavorativa all’estero.

Forse l’Austria è una nazionale piccola e quindi vista con poche possibilità?

Però anche la Svizzera ha più o meno la stessa dimensione, e a parte il fattore lingua (anche se chiaramente importante) non è molto differente per altri aspetti, ma sembra una delle mete più ricercate dagli italiani.

O forse l’Austria (e Vienna) è semplicemente poco conosciuta in Italia e quindi non si pensa ad essa come meta dove trasferirsi?

Mi piacerebbe sapere la vostra opinione in merito: perché vi siete trasferiti (o pensate di trasferirvi) in Austria? Avete scelto l’Austria come vostra meta in maniera consapevole o ci siete arrivati “per caso”? Avete mai pensato ad altre destinazioni dove trasferirvi all’estero?

Immagine Anton_Ivanov / Shutterstock.com

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Sotto le stelle dell’Austria – Il meglio del cinema austriaco a Roma

Da alcune stagioni il cinema austriaco vive un periodo di straordinario successo e di riconoscimenti internazionali: Amour di Michael Haneke, Palma d’Oro a Cannes e Oscar per il miglior film straniero, rappresenta l’ennesima conferma di questo momento eccezionale.

Il Forum Austriaco di Cultura Roma ha deciso quindi di aprire al pubblico gli splendidi spazi del cortile interno e inaugurare l’arena estiva SOTTO LE STELLE DELL’AUSTRIA – Il meglio del cinema austriaco dai festival di tutto il mondo, che permetterà al pubblico di scoprire sul grande schermo alcuni dei titoli più significativi prodotti negli ultimi anni.

La manifestazione, che prevede l’ingresso gratuito e tutte le proiezioni in versione originale sottotitolata, inizierà il 25 giugno proprio con Amour di Haneke, fresco di un David di Donatello come miglior film europeo, e proseguirà ogni martedì e mercoledì fino al 17 luglio.

Nel programma, ricco di inediti e anteprime nazionali, spiccano tra gli altri Der Glanz des Tages, il nuovo film della coppia Tizza Covi e Rainer Frimmel, già conosciuti in Italia per La pivellina, e Die Lebenden, di Barbara Albert, una delle maggiori registe austriache contemporanee, che firma un appassionante road movie in giro per l’Europa seguendo la giovane protagonista alla ricerca dei segreti di famiglia.

Da non mancare inoltre il surreale Soldate Jeannette, fresco della vittoria all’ultimo Festival di Rotterdam e del successo al Sundance Festival, girato dall’ex assistente di Ulrich Seidl, Daniel Hoesl.

Altri esordi folgoranti sono quelli di Marie Kreutzer, premiata a Berlino per il suo Die Vaterlosen, che ritrae una famiglia nata ai tempi delle comuni hippie, e dell’attore Karl Markovics, osannato a Cannes per il suo Atmen.

Senza dimenticare un altro debutto clamoroso, Michael di Markus Schleinzer: accolto anch’esso con entusiasmo al Festival di Cannes, ha scioccato le platee di tutto il mondo con una storia di pedofilia ispirata a un drammatico caso di cronaca.

Chiude la manifestazione l’anteprima di Deine Schönheit ist nichts wert…, emozionante favola sull’immigrazione diretta dal giovane regista di origini turche Hüseyin Tabak, allievo di Haneke alla Filmakademie di Vienna.

Un’occasione imperdibile, insomma, per tutti gli appassionati del grande cinema e per chiunque voglia conoscere uno degli aspetti più dinamici e affascinanti della cultura austriaca.

FORUM AUSTRIACO DI CULTURA ROMA
Viale Bruno Buozzi 113, 00197 Roma
Tel.: 06 360837-1
www.austriacult.roma.it
ingresso gratuito

Eventi Lascia un commento

Cinema estivo all’aperto a Vienna 2013

Durante ogni estate Vienna si trasformare in un vero e proprio cinema all’aperto.

Negli ultimi anni i “Sommerkinos” si sono moltiplicati, e tra proiezioni gratuite e repliche dei successi delle ultime stagioni cinematografiche ce n’è veramente per tutti i gusti.

Di seguito una lista dei cinema all’aperto presenti a Vienna per l’estate 2013, maggiori informazioni e un programma dettagliato per ogni giorno lo trovate su www.sommerkino.at:

Vi è venuta voglia di andare a vedere un film nei cinema all’aperto?

Fotografie, Notizie Un commento

Danubio – ritorno alla normalità

Dopo la grande paura delle piogge torrenziali e delle alluvioni, il Danubio torna lentamente alla normalità. Un reportage fotografico da Vienna.

(Foto di Michele Salmi)

 

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Don Panino: aggiornamenti e rassegna stampa

La vicenda “Don Panino” è stata una delle notizie più importanti di ieri sui media italiani e austriaci.

Ho pensato quindi di raccogliere gli aggiornamenti sulla vicenda e una rassegna stampa.

Per chi vuole conoscere la vicenda dall’inizio e con informazioni di prima mano consiglio, oltre al mio articolo di ieri, l’articolo di uno dei promotori dell’iniziativa Paolo Federico su Vivere Vienna e l’articolo originale su Panorama.

Aggiornamenti

L’interessamento dei media italiani e il montare della protesta ha portato ad alcuni aggiornamenti sulla vicenda.

La Farnesina ha fatto sapere in una nota che “su istruzioni del ministro degli Esteri Emma Bonino“, l’incaricato d’affari dell’ambasciata d’italia a Vienna, Sergio Pagano, “è intervenuto per sensibilizzare le autorità locali, ed in particolare il comune di Vienna e il ministero dell’Economia, sul caso del pub viennese “Don Panino”, che propone ai suoi clienti un menù con i nomi dei piatti esplicitamente riferiti a boss mafiosi, e a vittime di cosa nostra come Giovanni Falcone e Peppino Impastato”.

“Alle autorità austriache è stato in particolare sottolineato come l’utilizzo dei nomi di persone distintesi nella lotta contro la mafia, effettuato in maniera distorta e a fini meramente commerciali – ha spiegato il ministero degli Esteri – è non solo di cattivo gusto, ma anche altamente offensivo della memoria di quelle stesse persone che hanno pagato il prezzo più alto ed irriguardoso nei confronti di chi opera quotidianamente con il proprio lavoro per sconfiggere il fenomeno mafioso, ed è pertanto da considerarsi inaccettabile”.

Nel frattempo il sito web di “Don Panino” risulta essere stato rimosso.

Rassegna stampa

I maggiori quotidiani e mezzi di informazione italiana hanno dato ampio spazio alla vicenda, con articoli sulle prime pagine dei siti online.

Di seguito alcuni link agli articoli dei quotidiani che si sono occupati della vicenda in modo più dettagliato:

La notizia è arrivata anche sulla prima pagina delle edizioni odierne di alcuni quotidiani nazionali:

Un servizio del Tg1

Un servizio di SkyTg24 (con un estratto di una mia intervista)

Anche la stampa austriaca si è occupata del caso (consiglio la lettura dei commenti):

Nota personale

Il mio articolo di ieri sulla vicenda è sembrato ad alcuni una critica all’iniziativa. Voglio precisare che la mia critica era solamente rivolta al “taglio giornalistico” dato alla storia.

Come ho già cercato di sottolineare ieri sono molto contrario all’uso del marchio “Mafia” per fini commerciali e pubblicitari, e mi rende molto felice che questo problema venga finalmente discusso anche dagli organi ufficiali.

Mi è solo parso eccessivo cercare di raggiungere questo scopo creando un caso mediatico su un locale che non esiste più, ma come appare dai risultati, questo sembra l’unico modo per smuovere i media e le istituzioni italiane, quindi ben venga.

Italiani a Vienna 7 commenti

Don Panino, l’uso della Mafia a Vienna e il giornalismo sensazionalistico

Disclaimer: ho scritto il seguente articolo/commento perchè mi sono state richieste informazioni a riguardo della vicenda da varie parti. Personalmente non sono coinvolto nè nella raccolta firme nè nei contatti con i media italiani. Le informazioni presenti nel seguente testo sono quindi il frutto delle mie personali ricerche e opinioni.

Nella giornata di ieri è scaturito sui media italiani un vero e proprio caso mediatico su “Don Panino“, una paninoteca di Vienna che nel suo menù utilizza con (letteralmente) “cattivo gusto” nomi di mafiosi, giudici e vittime della mafia per i propri panini.

Il tutto è iniziato da un articolo su Panorama (premi sull’immagine a destra), ma la notizia è stata ripresa quasi subito da altri quotidiani italiani – che hanno praticamente copiato (e riadattato) il testo dell’articolo originale – ingigantendo il tutto, fino ad arrivare anche ai media autriaci.

Nei rimbalzi della stampa la notizia è arrivata anche ad alcuni parlamentari che hanno richiesto l’intervento del ministro degli Esteri Emma Bonino e la convocazione dell‘ambasciatore austriaco a Roma.

Il tutto è nato in realtà da una segnalazione fatta tramite Facebook sul gruppo Italiani a Vienna e dalla creazione di una petizione online tramite Causes.com per chiedere il cambiamento del menu di “Don Panino”.

Purtroppo devo constatare che questa notizia e tutto l’eco mediatico si basano su una storia poco ricercata, e che soprattutto ha lasciato (quasi subito) in secondo piano la questione principale.

Ma andiamo con ordine.

Dov’è finito “Don Panino”?

Già alcune settimane fa – quando inizialmente si era discusso di “Don Panino” su Facebook, ero andato per curiosità a cercare il locale per poter controllare di persona il menù di cui si era tanto scritto.

All’indirizzo indicato sul loro sito web (Seidengasse, 31) era (ed è tutt’ora) presente solamente un locale vuoto, senza alcuna insegna o indizio che facciano pensare che “Don Panino” si trovi ancora li.

Effettivamente sulla pagina Facebook del locale  l’ultimo aggiornato indicava che si stavano trasferendo da un altra parte, ma da fine Gennaio 2013 non ci sono state altre novità. Altre persone che vivono nelle vicinanze mi hanno confermato che effettivamente il locale era aperto fino all’anno scorso.

Altre persone avevano però anche segnalato che “Don Panino” faceva solo consegne a domicilio. Effettivamente il locale è ancora prsente sui maggiori portali di consegne  di Vienna, ma anche su questi risulta sempre chiuso.

In base alle mie ricerche mi sembra di poter quindi affermare che attualmente “Don Panino” sembra non esistere più.

La stampa italiana ha invece incentrato completamente la notizia sul “menù di Don Panino”, andando a creare una notizia sensazionalistica da presentare ai propri lettori, e lasciando invece da parte il problema principale.

Quello che infatti ritengo avrebbe dovuto essere messo in primo piano è l’uso molto comune da parte di vari commercianti di Vienna della “Mafia” come elemento di “folklore” e “marketing” per i propri negozi. (Bisogna comunque sottolineare che almeno nell’articolo originario su Panorama questo importante aspetto è almeno accennato.)

L’uso della “Mafia” all’estero

Il problema dell‘uso della “Mafia” come strumento di marketing per rappresentare l’Italia all’estero è purtroppo un tema non nuovo.

All’estero sono in pochi a capire il vero senso di questa organizzazione criminale, a conoscere le sofferenze e i problemi che continua a creare in Italia, e la vedono come un elemento di “folklore”, allo stesso modo dei classici clichè italiani “pizza, spaghetti e mandolino”.

A Vienna posso riportare gli esempi di alcuni negozi che mi è capitato di vedere: una Pizzeria “Mafiosi”, una Pizzeria “Camorra” e una catena di parrucchieri chiamati HaarMafia (letteralmente “la Mafia dei Capelli”), oltre al già discusso “Don Panino”. E’ da notare che tutti questi negozi – a parte “Don Panino” – non sono gestiti da italiani.

Ma il problema non è solo in Austria. Questo uso veramente ignobile del termine “Mafia” è infatti molto comune all’estero, in una visione “romantica” che distorce completamente la realtà su un vero e proprio problema italiano che dovrebbe essere combattuto anche all’estero.

In conclusione devo dire che mi è rimasto personalmente l’amaro in bocca per questa “storia giornalistica”.

Da una parte mi fa piacere che il problema dell’uso improprio del termine “Mafia” all’estero venga tematizzato anche in Italia, ma dall’altra parte mi ha dato fastidio il modo in cui questa storia è stata raccontata e come i media italiani abbiano puntato l’attenzione su un solo aspetto tralasciando il tema principale.

Credo che il Ministro degli Esteri in un eventuale incontro con l’ambasciatore austriaco dovrebbe discutere dell‘immagine dell’Italia – e della Mafia – all’estero, e non sul menu di una paninoteca che non esiste più da tempo.