Lavoro Lascia un commento

Offerta di lavoro presso la Rappresentanza Permanente d’Italia presso le Organizzazioni Internazionali di Vienna

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La Rappresentanza Permanente d’Italia presso le Organizzazioni Internazionali di Vienna ha pubblicato un avviso per annunciare la selezione per l’assunzione di un impiegato/a da adibire ai servizi di assistente amministrativo, con contratto a tempo determinato della durata di 6 mesi.

I requisiti generali per candidarsi sono l’aver compiuto il 18° anno di età ed essere in possesso di un diploma di istruzione secondaria di primo grado o equivalente.

Le prove di selezione prevedono un colloquio in lingua italiana, come anche una conversazione in inglese e tedesco, allo scopo di valutare la conoscenze di queste lingue.

Le candidature dovranno essere presentate entro domenica 7 gennaio 2024, inviandole all’indirizzo archivioonu.vienna@esteri.it

Maggiori informazioni sono disponibili sul bando di concorso.

Burocrazia Un commento

Come ottenere ID Austria (lo SPID austriaco) a Vienna

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Anche in Austria è presente un sistema simile allo SPID (Sistema Pubblico di Identità Digitale) italiano, il metodo di riconoscimento con il quale si può accedere a una serie di servizi online della pubblica amministrazione. 

Molti di voi forse già usano la Handy Signatur, un sistema introdotto già nel 2009 che permette di identificarsi e quindi accedere tramite il proprio numero di telefono e una password a molti servizi online, per esempio: 

Da dicembre di quest’anno la Handy Signatur verrà però sostituita ufficialmente con il nuovo ID Austria, un metodo che offre maggiore sicurezza e permetterà in futuro di utilizzare anche nuove funzioni (come per esempio la firma di documenti ufficiali o il salvataggio elettronico di un documento di identità).  

In ogni caso la Handy Signatur rimarrà valida fino alla sua scadenza – che potete controllare qui – ma è consigliato comunque passare appena possibile al nuovo sistema ID Austria. 

Come ottenere ID Austria (a Vienna)

Per utilizzare il nuovo sistema ID Austria è necessario innanzitutto possedere uno smartphone che abbia la funzione di Touch ID (riconoscimento di impronte digitali) o Face ID (riconoscimento facciale). 

Si deve poi installare la app Digitales Amt (disponibile per IOS e Android), che verrà utilizzata per identificarsi e accedere ai servizi online. 

Mentre per i cittadini austriaci basta seguire e istruzioni e inserire il proprio numero di passaporto, per gli stranieri – quindi anche noi italiani – è invece necessaria una registrazione “di persona” presso uno degli uffici di polizia predisposti.

Bisogna dunque armarsi di un po’ di pazienza e prendere un appuntamento utilizzando il seguente portale: https://citizen.bmi.gv.at/at.gv.bmi.fnsetvweb-p/etv/public/sva/Terminvereinbarung?locale=de

Sulla pagina dovrete selezionare la regione (Vienna) e a seguire “ID Austria – Registrierung”. Dalla lista si può quindi scegliere la stazione di polizia più comoda, inserire i propri dati personali e selezionare la data e ora dell’appuntamento.

All’appuntamento è necessario presentarsi con:

  • Un documento d’identità valido (passaporto o carta d’identità).
  • Una fototessera (non più vecchia di 6 mesi).
  • La app “Digitales Amt” già installata sullo smartphone.

Presso l’ufficio verrà effettuato un semplice controllo della documentazione, il tutto non dura non più di 15 minuti. Alla fine si riceveranno delle credenziali e le istruzioni con cui poter completare l’attivazione di ID Austria tramite il proprio computer e smartphone.

A questo punto sarà quindi possibile utilizzare tutte le funzioni di ID Austria. 

Per maggiori informazioni potete consultare il sito web https://www.oesterreich.gv.at/id-austria.html

Politica Lascia un commento

Colloqui estivi

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Anche in Austria durante l’estate tutto rallenta, ma chi segue la politica non si può perdere come ogni anno i Sommergespräche (letteralmente “colloqui estivi”).

Si tratta di interviste di circa un ora organizzate dall’emittente pubblica ORF con i principali esponenti dei partiti presenti in Parlamento, un format che trovo molto interessante essendo un colloquio a due (con un giornalista) e che grazie alla lunghezza permettono di approfondire molti temi e conoscere meglio le posizioni di ogni partito, senza la fretta che di solito si vede nei telegiornali.

Quest’anno si svolgono all’interno del Parlamento appena riaperto dopo il restauro, altro motivo per vederli casomai non ci siete ancora stati, sono condotte dalla giornalista Susanne Schnabl e vengono trasmesse una volta la settimana sulla televisione pubblica ORF (o visibile in streaming).

Al momento sono già state trasmesse quelle con Beate Meinl-Reisinger (NEOS), Werner Kogler (Die Grünen) e Herbert Kickl (FPÖ) – questa in particolare ve la consiglio. Lunedì prossimo è in programma quello con Andreas Babler (SPÖ) e infine con il cancelliere Karl Nehammer (ÖVP).

Quelle già svolte sono disponibili per alcune settimane sul portale TvThek.

Storia dell'Austria Lascia un commento

Nazis, made in Austria

Il coinvolgimento dell’Austria durante il nazionalsocialismo è un tema che all’estero è ancora poco conosciuto.

Per lungo tempo dopo la guerra è stato infatti coltivato il mito della “prima vittima”, mentre in realtà gran parte del popolo austriaco accolse l’annessione e le ideologie della Germania con entusiasmo, e molti furono coloro che fecero carriera all’interno del regime.

Solo a partire dagli anni ’80 si è lentamente presa consapevolezza e sono state ammesse le proprie colpe nelle attività criminali del nazionalsocialismo.

Il documentario “Nazis, made in Austria” della regista Barbara Necek, realizzato nel 2022, fa un ottimo lavoro di sintesi, descrivendo le cause, gli avvenimenti e i personaggi di spicco che hanno coinvolto il paese nell’ideologia nazionalsocialista.

Ve ne consiglio dunque la visione, è disponibile direttamente qui sotto (in tedesco), oppure a questo link in francese con sottotitoli in italiano.

Vienna Lascia un commento

Cosa fare a Ferragosto a Vienna?

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Ogni anno noto che in questo periodo giungono molti lettori al blog cercando informazioni su “cosa fare a Ferragosto a Vienna”. Per evitare che finiate in una pagina che non centra nulla ecco quindi questo articolo dedicato a voi.

Ve lo dico subito: a Vienna – e in Austria in generale – il 15 agosto non ha un significato così importante come in Italia. Anche qui è un giorno festivo, ma è rimasto legato al suo significato originario, ovvero come festività dedicata all’Assunzione di Maria (Mariä Himmelfahrt).

Mentre quindi nella mia vecchia patria tutti si prodigano a organizzare gite, picnic e grigliate, in Austria in tutti gli anni che sono qui non credo di aver mai sentito pronunciare la frase “Ma tu cosa fai a Ferragosto?“.

Alcuni lo vedono come uno spartiacque estivo, dopo il quale già si inizia a pianificare l’autunno, ma per la maggior parte è semplicemente un giorno come gli altri.

Quest’anno essendo vicino a un fine settimana sta venendo utilizzato da molti per una minivacanza o per allungare le ferie di agosto, ecco perché Vienna in questi giorni sembra un po’ più vuota del solito.

E quindi vi chiederete voi, cosa si può fare a Ferragosto a Vienna?

Chi è più legato alle tradizioni cattoliche può partecipare per esempio alla S.Messa (in italiano alla Minoritenkirche e alla Chiesa della Santissima Trinità).

Per tutti gli altri vi rimando a un articolo pubblicato qualche settimana fa su cosa fare durante l’estate a Vienna, trovate consigli per fare una grigliata, picnic o una gita fuori porta (per i più “tradizionalisti del Ferragosto”) ma anche molte idee alternative.

Vienna anche se a volte un po’ “sonnacchiosa” è una città che offre ogni giorno qualcosa di nuovo per chi lo vuole trovare!

Abitare a Vienna Lascia un commento

Il diritto alla casa

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Mi è piaciuto molto l’articolo di Viola Stefanello pubblicato da Il Post sull’edilizia popolare viennese.

Il diritto alla casa è sicuramente uno degli aspetti su cui la guida socialdemocratica da oltre 100 anni ha messo un proprio “marchio di fabbrica”. Una tradizione sociale che permette affitti agevolati per più della metà degli abitanti, tramite l’edilizia sociale (Gemeindebau), le cooperative (Genossenschaft) ma anche grazie a sovvenzioni per chi ha un reddito basso.

Anche qui purtroppo le cose stanno però cambiando (in peggio) e l’aumento del costo degli affitti e delle case in vendita sta diventando un problema per molti. Trovo l’articolo comunque in generale equilibrato e approfondito al punto giusto, cosa che non spesso accade quando si parla di Vienna nelle testate italiane, quindi ve lo consiglio.

Un piccolo estratto, il resto lo trovate su Il Post:

Da qualche anno Vienna è considerata la città più vivibile del mondo, ed è anche una di quelle che crescono più velocemente in Europa. Efficiente, pulita e molto comoda per raggiungere il resto del continente, la capitale austriaca è però un luogo così attraente anche perché finora è riuscita a evitare la crisi abitativa che ha reso le altre grandi città dell’Europa occidentale spesso inaccessibili per chi non è ricco.

Nel 2021, i viennesi che vivevano in alloggi privati hanno speso in media il 26 per cento del proprio reddito (al netto delle imposte) per pagare affitto e costi energetici. Quelli che vivevano in case pubbliche o sovvenzionate ancora meno, il 22 per cento. Secondo il Sole 24 Ore, invece, a Milano l’affitto rappresenta in media il 51,6 per cento dello stipendio medio.

Il sistema che rende possibili affitti così abbordabili si basa su una fitta serie di politiche locali e nazionali che si sono stratificate nel corso di decenni, dovute anche al fatto che il governo locale, controllato quasi ininterrottamente dal partito socialdemocratico da un secolo, da sempre mette il diritto alla casa al centro delle proprie priorità.

Immagine: Manfred Werner / Wikimedia Commons

Coronavirus Lascia un commento

Il caso Kellermayr è ancora aperto

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È passato un anno dalla morte di Lisa-Maria Kellermayr, dottoressa austriaca vittima degli antivaccinisti e dei cospirazioni più radicali durante la pandemia.

La sua storia non viene dimenticata, e pochi giorni fa è stato pubblicato un ottimo documentario per raccontare la sua vita e le indagini ancora in corso, che vi consiglio (purtroppo disponibile solo in tedesco).

Lo si può vedere gratuitamente sulla piattaforma Joyn o sul sito web del canale Puls4.

Qui di seguito il testo che avevo pubblicato l’anno scorso su Instagram:

Centinaia di persone si sono radunate a Vienna davanti alla cattedrale di Santo Stefano per una veglia in ricordo della dottoressa Lisa-Maria Kellermayr. Kellermayr era stata fin dall’inizio della pandemia di coronavirus in prima linea per aiutare i suoi pazienti in Alta Austria, dove risiedeva, e sempre molto presente nei media in particolare per i suoi appelli alla vaccinazione.

Per questo era divenuta bersaglio di gruppi antivaccinisti e cospirazionisti tra i più radicali, ricevendo continue minacce di morte e intimidazioni nel suo studio medico. Le sue richieste di aiuto alla polizia, all’ordine dei medici e alla politica sono state per lungo tempo minimizzate o ignorate. Le era stato consigliato di “evitare di attirare l’attenzione”.

A giugno 2022, a causa delle minacce e dei costi che aveva dovuto sostenere per la sua sicurezza e quella dei suoi dipendenti, era stata costretta a chiudere lo studio medico. La dottoressa Kellermayr era stata lasciata sola.

Il 29 luglio 2022 si è tolta la vita nel suo studio medico. Aveva 36 anni.

  • In Austria il tasso di vaccinazione continua a essere tra i più bassi in Europa (59,9%)
  • Dall’inizio della pandemia sono stati cambiati 3 ministri della salute.
  • I partiti austriaci che si dichiarano contrari ai vaccini vengono stimati nei sondaggi al 25% a livello nazionale.

Se tu o qualcuno che conosci ha dei pensieri suicidi, puoi chiamare il Telefono Amico allo 02 2327 2327 o dal web su telefonoamico.it

Arte Lascia un commento

Un abbonamento per tutti i musei di Vienna

Una cosa che da anni aspetto che arrivi a Vienna è un abbonamento che mi permetta di scegliere i musei che più mi piacciono e di entrarci quando e quante volte desideri, senza fare code o dover prenotare.

Quelli dei singoli musei sono utili se si è appassionati di un tema in particolare, ma con una così grande varietà di mostre e offerte (i musei a Vienna sono più di 300), ci vorrebbe un abbonamento che offrisse una più ampia flessibilità.

Insomma una “Wien Card”, simile a quelle che già vengono offerte ai turisti, ma per residenti, valida tutta l’anno, flessibile, e magari a un prezzo vantaggioso.

Dalle mie ricerche ho trovato alcune offerte che si avvicinano a questa idea:

  • La Bundesmuseencard è una iniziativa del Ministero per i Beni Cultura che al costo di 66,- Euro offre la possibilità di visitare una volta all’anno 8 musei, da scegliere tra quelli più conosciuti, tra cui Albertina, Belvedere, Museo di Storia dell’Arte, Museo di Storia Naturale, MUMOK, Museo della Tecnica e Sala Magnifica.
  • La Società degli Amici delle Belle Arti (Gesellschaft der Freunde der bildenden Künste) è una associazione che da oltre 40 anni supporta alcuni dei musei più importanti dell’Austria. Diventando soci, al costo di 95,- Euro all’anno, si ha diritto ad accedere gratuitamente e illimitatamente a molti musei, tra cui Albertina, Kunstforum, MAK, Haus der Musik, Hofmobiliendepot, MUMOK, oltre che a ricevere inviti a vernissage e inaugurazioni.
  • Interessante è anche la Niederösterreich Card, una carta sconti sponsorizzata dalla regione della Bassa Austria, che oltre a includere l’accesso in moltissime attrazioni nella regione circostante Vienna, al costo di 65,- Euro comprende anche molte attrazioni della capitale. In particolare per i musei permette di accedere gratuitamente alla Haus der Musik, Haus der Geschichte, Museo di Storia Militare, MAK, Belvedere, Prunksaal, Secessione e Spanische Hofreitschule.
  • E come ultimo c’è naturalmente come sempre la possibilità di accedere gratuitamente ogni prima domenica del mese ai musei comunali (una lista delle istituzioni aderenti la trovate in questo articolo).

Ma manca ancora come scrivevo all’inizio un abbonamento che comprenda veramente tutto dell’offerta culturale presente a Vienna, qualcosa che venga proposta dalla città stessa. Cosa ne pensate? Arriverà prima o poi?

Cultura Lascia un commento

Bando per i corsi di lingua italiana

L’Istituto Italiano di Cultura di Vienna ha pubblicato un bando per la selezione di un ente a cui affidare l’organizzazione e la gestione dei corsi di lingua italiana.

È una notizia che mi fa molto piacere e in cui speravo da quando si è insediato il nuovo direttore Nicola Locatelli. Sono infatti già alcuni anni – se non sbaglio dal 2017 – che i corsi non vengono più offerti presso l’Istituto, e l’ho sempre trovato un peccato.

Penso che l’insegnamento dell’italiano dovrebbe essere una delle attività principali dell’Istituto, la base per poter poi realizzare tutto il resto. Solo se le persone sanno l’italiano potranno apprezzare tutte le altre attività, dal cinema alla lettura dei libri, e capire veramente che cosa è l’Italia.

Mi auguro dunque che i corsi potranno finalmente riprendere – il bando prevede la ripartenza già da settembre di quest’anno – per presentare le domande c’è tempo fino al 4 settembre.

Maggiori informazioni e il bando completo li trovate sul sito web dell’Istituto.

Storia di Vienna Lascia un commento

O5 – Simbolo della resistenza

Sulla destra dell’ingresso principale della Cattedrale di Santo Stefano potreste aver notato una teca di vetro che protegge una scritta, “O5“.

La sigla venne posta sul muro nell’aprile 1945, durante le fasi culminante della battaglia per la conquista di Vienna, dal tenente colonnello Mühlfeit, come simbolo della resistenza contro la dittatura nazifascista.

Queste due lettere erano infatti il nome utilizzato da un famoso gruppo di partigiani presente in tutta l’Austria durante la guerra. L’abbreviazione – O insieme alla quinta lettera dell’alfabeto, quindi OE o Ö – sta naturalmente per Österreich, nome che era stato vietato e sostituito da Ostmark dopo l’annessione alla Germania nel 1938.

L’O5 era un insieme di più movimenti, che tramite questo simbolo si volevano presentare come al di sopra di qualunque linea di partito o ideologia, con il solo obiettivo di una Austria libera.

Il gruppo non fece mai azioni militari, ma svolse importante lavoro di coordinazione e di creazione di contatti con le forze Alleate e le organizzazioni in esilio.

Durante gli ultimi giorni di guerra i rappresentanti dell’O5 si riunirono più volte nel palazzo Auersperg – dove si trova anche una targa commemorativa – per cercare di dare una prima organizzazione alle strutture amministrative di Vienna e del Paese dopo la fine del regime.

Tuttavia, questo progetto incontrò la resistenza dei tre partiti politici emergenti (SPÖ, ÖVP e KPÖ), che si stavano già preparando per le prime elezioni nazionali, e venne infine bloccato dalle forze di occupazione del Paese.

Nel 1965, per conservarla e come un ricordo della resistenza, la scritta venne incisa nella pietra e fu poi aggiunta la teca di vetro.